Debito Pubblico Italiano

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venerdì 19 giugno 2009

Trattato di Lisbona e crisi Europea in breve

Ancora si torna a parlare del trattato di Lisbona. Berlusconi lo sbandiera come la panacea di tutti i mali http://it.notizie.yahoo.com/7/20090619/twl-ue-berlusconi-europa-in-difficolta-u-09e26cd.html mentre Barroso che sosteneva di forzarne l'approvazione indipendentemente e dalla volontà popolare e dall'adesione o meno dell'Irlanda, ritiene di conoscere già l'esito del referendum Irlandese. La verità è che il Trattato di Lisbona non risolve niente, primo perchè non fa altro che ratificare de facto la cessazione della sovranità nazionale all'Unione Europea, in quanto potere legislativo, giuridico ed esecutivo vengono centralizzati nell'UE, e secondo perchè la crisi economica nasce proprio da essa, in primis dalla politica marxista che conduce tutt'ora l'UE e che si spera almeno in questo il nuovo europarlamento dia un cambiamento anche se ne dubito e in secondo dall'aver messo sullo stesso piano nazioni profondamente diverse, da un lato ad esempio i salari più bassi di un lavoratore del sud Italia e quelli ancora meno di un Rumeno o Polacco o Ucraino per esempio e dall'altra la potenza industriale ed economica inglese o francese. Nè l'assegnazione di quote comuniste è utile, anzi ha massacrato e consumato l'economia europea negli ultimi 10 anni. In più la follia del WTO ci mette pure sullo stesso piano e in diretta competizione con la Cina.

La storia dell'umanità ci insegna che questo non è possibile e che finisce per danneggiare entrambe gli stati il colonizzante e il colonizzatore. Ciò che serve è una sana politica indipendente nell'economia. Ciò che salverà l'Europa è il protezionismo moderato, quel pò di autarchia che salvò il mondo dopo la crisi del 1929, per quanto all'epoca il problema di fondo era la mancanza di meccanismi di protezione del mercato dagli eccessi speculativi, ma l'industria rimase lì, oggi invece le industrie sono in Cina e India e la crisi è ben peggiore di quella del 1929 poichè è una crisi strutturale dell'economia globale; ciò che ci salverà è un ritorno ad un'attiva politica economica con accordi commerciali nell'import/export, dazi e quote, e un rallentamento progressivo verso una maggiore apertura man mano che economie divergenti giungano a pari livello o meglio man mano che quella inferiore cresca, sul modello USA-Giappone post WWII, che anzi forse alla fine si è pure aperta eccessivamente.

Ogni stato ha una capacità fisica di risorse economiche che può investire e trasferire in importazioni estere, superata quella capacità la nazione si impoverisce e si indebita sempre di più. La politca attuale è quella del portafoglio aperto, lasciate che ognuno prenda quello che vuole...... Ecco perchè il Trattato di Lisbona non serve a niente se non cedere la sovranità nazionale all'Unione Totalitaria Europea e creare un nuovo Impero in Europa che rischia di minare la stabilità politica mondiale. Alcuni credono di poterla riformare di essere come gli USA, ma l'Europa è anni luce lontana dagli USA. Molto diversa è la storia e molto diverse sono le culture e le necessità delle varie nazioni Europee.

Noi possiamo continuare a crescere in modo indipendente, commerciare, essere amici e aiutarci gli uni gli altri, ma come nazioni indipendenti come abbiamo fatto con successo negli ultimi 60 anni in ambito NATO e eventualmente CEE.
Invece continuiamo a dilapidare preziose risorse economiche, mentre le nazioni del nord Africa indipendenti e fuori dal WTO e dall'UE non sanno neppure cosa sia la crisi globale, avendo una crescita economica di circa il 6% nello scorso anno.....

Il Trattato di Lisbona non minaccia solo la Tua libertà, ma minaccia la pace globale perchè le altre nazioni non rimarranno a guardare. E tu da che parte vuoi stare quando sorgerà il nuovo Reich Europeo o Unione Sovietica Europea che già guarda al regime di Mosca come suo alleato ??

Ciò che serve invece è rilanciare le nostre imprese, la nostra industria, proteggendo i nostri mercati dalla concorrenza sleale di nazioni come la Cina e l'India con le quali cmq è impossibile competere.

Inoltre dobbiamo anche considerare quello che abbiamo, le nostre capacità e la nostra Forza Lavoro fortemente di tipo operaio metalmeccanico per quanto riguarda la massa con annessa ingegneria ecc. Abbiamo le migliori produzioni di acciaio del mondo, puntiamo su quello e scambiamo alcune nostre aziende e tecnologie con quote di export dell'acciaio. Col tempo poi possiamo investire sempre di più in innovazione, ricerca e differenziare sempre di più la Forza Lavoro come nel settore del turismo ad esempio dove abbiamo primati mondiali di potenziale crescita dal punto di vista del turismo legato alle coste e ai beni storici e archeologici della nazione.

Da nazione indipendente possiamo rilanciare l'economia Italiana in un anno, idem per le altre nazioni. Dovremo riscoprire un pò di quell'autarchia e protezionismo che salvò il mondo dopo la crisi del 1929 e che non fu solo attuata con successo da governi che puntarono sul socialismo nazionale, ma anche dai governi Americano e Inglese con Churchill.

Quella attuale però è ancora più grave in quanto nasce da forti squilibri economici globali messi sullo stesso piano. Rimando alle ottime pubblicazioni di Tremonti sul merito, Rischi Fatali del 2005 e La Paura e la Speranza del 2008 dove con ampio anticipo come svariati economisti, aveva già previsto l'attuale crisi globale.

lunedì 15 giugno 2009

Censura e repressione in Iran

Finalmente il mondo di sta svegliando dal suo torpore sulla questione Iraniana. Aggiungo giusto appellarsi ai diritti, la democrazia e la libertà, ma qualcuno forse dimentica e non bisogna dimenticare che in Iran tutto sommato governa un regime, oggi forse un pò cambiato col tempo ma nato nel fanatismo sanguinario che ancora oggi lede molti diritti come dimostrano le milioni di persone scese in piazza.
I combattenti religiosi guardia personale dell'Ayatollah e fedeli ad Ahmadinejad sono un pò come le milizie delle SS. No l'Iran risorgerà, basta con questo regime fanatico e sanguinario !

Javid Shah !