Decreto Salva-Italia e liberalizzazioni
I dubbi su Monti per
chi è scettico sulle politiche promosse dalla Trilaterale
e dal Bilderberg di cui Monti è stato esimio esponente, nonché
presidente della Trilaterale in Europa, sono legittimi. Tuttavia
dobbiamo anche riconoscere alcuni meriti, a partire dal tentativo di
commissariare una classe politica inetta e incapace. Inoltre le
competenze di Monti sono indubbie così come l'oggettiva
difficoltà di qualunque azione di governo.
Con questa classe
politica che pensa molto più a se stessa e ai propri vitalizi
e privilegi la cosa risulta ancora più complessa... inoltre
sosteniamo con forza che questo tipo di governo non è
l'eccezione, ma la regola di come dovrebbe essere un governo ossia
composto da persone competenti nei rispettivi ruoli e non showgirl o
maneggioni con poca cognizione concreta.
Ciò premesso,
da un punto di vista tecnico qualunque direzione prenda il
governo è spinosa, come del resto evidenziavamo in una lunga
analisi sulla situazione italiana prevedendo quanto sta de facto
accadendo e che invitiamo caldamente a leggere:
La tassazione
eccessiva rischia di mandare in recessione il paese a seguito di
un aumento ulteriore delle tasse, così come un taglio della
spesa da cui purtroppo dipende non solo la tenuta sociale, ma anche
parte importante dell'economia del paese, incentivi, fondi, clientele
ecc. ecc. il tutto a fronte di un crollo degli introiti fiscali a
causa della delocalizzazione, licenziamenti ecc.
La manovra di Monti
interviene con alcuni aumenti fiscali, ma anche con un coraggioso
taglio alla politica e importanti misure a sostegno della crescita
come il rinnovo del fondo di garanzia su cui davvero ci si stava
perdendo le speranze, fondo fondamentale in particolare per le
aziende di start-up, ma non solo e il rilancio dell'Istituto di
Commercio Estero purché funzioni davvero. Inoltre anche una
coraggiosa iniziativa per una vera liberalizzazione dell'economia
italiana che si scontra con la resistenze delle oligarchie
clientelari.
Restano i dubbi sul
perpetuarsi di politiche globaliste che in ultima analisi hanno
provocato la crisi economica globale, ma si può anche
evidenziare un coraggioso inizio per rilanciare il paese.
Nelle casse dello stato
vi erano circa 20miliardi di Euro e a febbraio bisogna emettere nuovi
bot e pagare gli interessi di quelli già emessi, circa
100miliardi di euro. La manovra Monti diviene quindi cruciale per
riguadagnare la fiducia di chi ci deve prestare soldi e dimostrare
che siamo in grado di ripagare gli interessi. Con l'economia italiana
fortemente dipendente dalla spesa pubblica in modo davvero eccessivo,
un default potrebbe impattare in modo violento sulla tenuta sociale
del paese anche se da sempre chi scrive è persuaso che persino
in questo caso, la cosa sarebbe di breve durata in quanto la terra di
Michelangelo e Botticelli, l'Italia al centro del Mediterraneo dai
prodotti tipici invidiati e demandati in tutto il mondo è da
sempre oggetto di investitori e interessi. Produzioni che sono
tuttavia da proteggere così come il nostro mercato ed
economia, pur muovendosi all'interno di un contesto globale.
In coda all'articolo un
link di approfondimento con la risposta di Monti
Sul fronte Europeo
continuano le difficoltà dell'intera Eurozona con pressione
crescente anche alla Germania che sostiene la sua forte spesa
pubblica e sociale grazie alla colonizzazione del'Euro e alle
esportazioni nel continente; sebbene si sia attivata per aumentare
l'export extra UE verso America e Cina, il suo maggior export è
ancora verso l'Europa.
Tutta via il calo
dell'Euro come da tempo diciamo anche noi, favorisce l'export dei
paesi Europei e persino la Germania ha un incremento del 12%.
Tornando alla politica
di certo gli sprechi della politica Europea sono insopportabili,
quelli italiani sono proprio osceni.
Basti pensare che ad una
stima bonaria di circa 2mila euro al mese per auto blu, sono almeno
500mila le auto blu in Italia, in tutti gli USA 70mila; spendiamo non
meno di 12miliardi di Euro solo per portarli in giro, senza contare i
vitalizi, i privilegi, gli sconti e i lauti stipendi che dovrebbero
includere tutto ciò, e ovviamente i costi per le relative
clientele, ovviamente spesso improduttive come da tradizione italiana
degli ultimi decenni.
Ecco
che abbiamo una fetta importante del paese, senza distinzioni
geografiche, che vive sulle spalle di chi produce. Sistema
insostenibile, gli Italiani si sentono presi in giro e gridano sempre
più la loro rabbia verso una classe politica incapace e
indecente.
Bersani dirà
che in questi giorni i parlamentari hanno paura, vengono insultati e
che questa atmosfera deve finire. Noi invece rispondiamo che “Quando
un popolo teme il suo governo allora hai tirannia. Quando un governo
teme il suo popolo allora hai libertá.”
Thomas Jefferson
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