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mercoledì 7 luglio 2010

Deepwater Horizon: la caduta di Obama fra spie russe, scalate ostili, la guerra in Iran e la crisi economica Cinese

Nei prossimi due mesi importanti avvenimenti e decisioni condizioneranno gli assetti geopolitici delle principali potenze globali.


Non molto tempo fa avevamo ipotizzato il coinvolgimento di spie russe nel favorire operazioni di sabotaggio della piattaforma Deepwater Horizon. 
Sembra una spy story di altri tempi, fra intrighi internazionali e importanti interessi globali.  11 spie russe di alto profilo, ma si stimano esserne presenti molte di più almeno un centinaio,  sono state arrestate dall'FBI proprio durante i colloqui  del G8-G20 con Medvedev in apparente contrasto con la  politica Obamiana di riavvicinamento alla Russia.

L'FBI non si lascia intimidire dalle circostanze e dimostra come varie coppie in questione erano infiltrate in settori chiave degli USA, usando nomi falsi incluso quelli di persone decedute e testimonianze di persone che avevano conosciuto i sospetti come l'ex findanzato di tale oramai famosa Anna Chapman. Si parla di dati inerenti la sicurezza militare USA e la difesa nucleare strategica il che lascia capire la gravità della cosa. E' solo a questo punto che l'amministrazione Obama dichiara di esserne a conoscenza dopo numerose speculazioni sul fatto se Obama ne fosse a conosceza o meno. Certamente un monito anche per Obama a non fidarsi dei Russi.
Oggi il Cremlino rilancia e offre in cambio dei 10 un ricercatore Russo esperto in armamenti nucleari e condannato a più di 10 anni di carcere per spionaggio per conto della CIA. La cosa per altro ricalca pienamente il comportamento tipico della guerra fredda.

Allo stadio attuale non possiamo affermare che tali 11 spie siano certamente coinvolte con il disastro della piattaforma del Messico, tuttavia per sabotare cose come le valvole Blowout Preventer ecc. erano sicuramente necessarie l'infiltrazione di spie di altro profilo con agganci importanti nella società Americana per poterle sabotare a priori poco prima dell'installazione o cmq favorire in qualche modo atti di sabotaggio sulla piattaforma. Tali valvole infatti vengono sottoposte oltre che ad una rigida progettazione, ad altrettanto rigidi test prima di essere vendute al cliente che le richiede; sono tecnologie con livelli di sicurezza critici e non è semplice metterci mano in modo non autorizzato. Certamente non è semplice farlo a 1200 metri di profondità; oltretutto ricordiamo che la rottura delle valvole di per sè non poteva far saltare il pozzo da solo una volta chiuso in cima. A questo punto qualcuno potrebbe  ricordare la tesi dei mini-sommergibili koreani ed eventuali squadre di guastatori stranieri per sabotare la piattaforma.

Sempre in questo quadro mi ha piuttosto colpito la morte di due operai delle squadre di pulizia, uno affogato e l'altro suicidatosi in circostante tutt'altro che chiare, per quanto incidenti separati. Non so perchè ma quando ho sentito la notizia ho pensato proprio alle squadre di guastatori sottomarine che spuntano improvvisamente dall'acqua uccidendo i due operai, uno con un colpo di arma da fuoco, l'altro trascinandolo in acqua.... qualunque cosa avessero scoperto ora non potranno raccontarla di certo. Troppo complottista o troppio spionistico alla 007  ? Forse però considerando come persino la CNN abbia denunciato la censura mediatica su quanto realmente accade nel Golfo mi sento autorizzato a fare anche questo tipo di ipotesi estreme finchè almeno non venga dimostrato il contrario e ad ogni modo identificando tali ipotesi come tali ossia estreme.

Bisogna considerare inoltre che la BP è avversaria della Gazprom di Putin che da diversi anni sta cercando di cacciare dalla Russia arrivando anche ad arrestare un paio di anni fa l'AD di BP in Russia con l'accusa di spionaggio. Ritengo l'accusa maggiore siano i prospetti geologici un pò sulla falsariga delle accuse farsa fatte in questi giorni dal governo cinese che ha condannato un geologo americano in precedenza autorizzato ad 8 anni di carcere per spionaggio sui prospetti geologici cinesi...
A quanto pare nessuno vuole far sapere quanta energia ha ancora realmente in casa propria e questo la dice lunga sugli attuali assets geopolitici. Riguardo la BP bisogna anche considerare che la politica di Obama, le continue accuse e richieste di risarcimento, per quanto al momento non ledano realmente il patrimonio di BP, ledono cmq l'umore del mercato che ha portato importanti cedimenti sul titolo arrivando ad esporre BP a scalate ostili a tal punto da suscitare le ire del neoeletto premier Britannico sull'eccessivo attacco alla BP il cui tracollo porterebbe anche ad un significativo danno dell'economia britannica ( ma anche Americana ). A tal punto che Obama ha dovuto rassicurare l'Inghilterra che l'attacco non è diretto agli UK ma solo alle responsabilità di BP.

Per capire la serietà della situazione basti evidenziare gli interessi del mondo arabo verso l'entrata del 10% nel capitale di BP*. Per quanto detto in questi due articoli sulla Deepwater e gli interessi geopolitici che vi ruotano intorno, è piuttosto chiaro come sia forte interesse della finanza araba dell'OPEC di entrare in modo consistente nel capitale di BP in modo da limitare non solo l'attività di prospezione OFF-SHORE negli USA ma anche quella di produzione di greggio così da impedire l'indipendenza petrolifera degli USA e poter mantenere elevato il prezzo del greggio a loro vantaggio come discusso nel precedente articolo. E' quindi chiaro come l'accanimento di Obama contro BP stia esponendo la BP ad acquisizioni geopoliticamente ostili il che potrebbe essere un disastro anche peggiore di quello del Golfo per l'intera economia Occidentale e globale. Le accuse verso Obama di essere eccessivamente globalista, troppo in relazione con i Russi e le sue neanche tanto velate origini e amicizie verso ideologie islamiche discutibili e il comunismo paramilitare degli anni '60, lasciano non pochi dubbi sulla sua volontà circa il destino di BP. Certamente spingere BP, uno dei principali colossi petroliferi di tutto il mondo Occidentale, nelle mani di Arabi e/o Russi nel nome di una fanatica ideologia del socialismo internazionale ( marxismo ) che seguiva Obama da giovane e verso cui ha ammesso anche recentemente di averne simpatie, indebolisce l'indipendenza non solo di USA e UK ma di tutto l'Occidente, indebolendo l'intero "mondo Occidentale" nei confronti di un' eventuale politica aggressiva o aggressione militare da parte della Cina, della Russia o di alcune nazioni Arabe, tanto più considerando come tali nazioni ci stanno aggressivamente cacciando fuori da tali settori strategici nei rispettivi paesi. In altre parole l'aggressività cinese sarebbe molto meno contrastabile con il controllo energetico Occidentale in mani più o meno Orientali men che meno in nazioni affatto democratiche.... è quel genere di situazioni che ha portato alla 2a guerra mondiale.

Non è un caso che anche all'interno dello staff di Obama e del Congresso ci siano forti malumori, uno di questi è il suo capo dello staff della Casa Bianca Emanuel Rahm dal quale ci si aspettano fortemente le dimissioni probabilmente a seguito delle elezioni di Novembre come annuncia il Telegraph di Londra in un recente articolo*. Rahm, dal forte pragmatismo incaricato di mettere in pratica il programma presidenziale e accusato insieme alla Presidenza di portare avanti una continua campagna elettorale invece di governare, in pratica denuncia un forte scontro con gli eccessivi idealismi nella cerchia interna di Obama. Non solo altre fonti all'interno del Congresso e citate sempre nell'articolo del Telegraph, riportano come tutti siano coscienti del fatto che la Presidenza Obama non sia funzionando, che ci siano molti problemi. Basta pensare ad ogni singola proposta di legge del governo Obama che ha attraversato un vero e proprio calvario al Congresso, dal sistema sanitario, al settore energetico, alla riforma finanziaria. Si è persino considerata l'opzione di un impeachement, sfiducia, verso il Presidente Obama. Tuttavia il funzionario intervistato, presente dall'era di Bill Clinton, ritiene che ciò non avverrà per questioni di immagine, non sarebbe molto "bello" e quindi Obama dovrebbe passare le elezioni di metà mandato a Novembre. Il problema maggiore è lo scontro fra il pragmatismo di Obama e l'idealismo della cerchia interna di Obama. Potrebbe non essere del tutto colpa sua, ma  tant'è e questo è ciò che si percepisce nell'aria dei corridoi di Washington e non solo.

La dura critica del comandante in capo della NATO in Afghanistan, generale McChrystal pubblicata sulle colonne del Rolling Stone e per la quale è stato licenziato, si inserisce quindi in un periodo di forte difficoltà per l'eccessivo idealismo dell'amministrazione Obama. Confrontando la sua politica con l'idealismo più o meno comunista dei suoi anni di gioventù, diviene sempre più chiaro come la Presidenza di Obama rischi di somigliare sempre di più a quella di Carter, passato anche lui da una bellissima campagna e un grande consenso, ad essere il più criticato e odiato presidente della storia. Per altro la Presidenza del democratico Carter, promossa dalla stessa cerchia globalista che ha promosso Obama, è famosa per vari disastri fra cui l'abbandono dell'Impero Persiano alla mercè del terrorismo islamico, barrattandolo con Saddam Hussein in Iraq............ la Presidenza Obama sin'ora ha ottenuto l'inasprimento del terrorismo islamico, l'indebolimento della NATO e dell'America nel tentativo troppo idealista di mettersi allo stesso tavolo con altre nazioni che invece stanno approfittando della situazione... del resto di che meravigliarsi ? Anche le campagne pacifiste degli anni '50 e '60 nonostante le buone intenzioni di molti che vi parteciparono, erano orchestrate da Mosca e dai partiti comunisti con lo scopo neppure tanto velato, di indurre al disarmo l'Occidente. Alla stessa stregua, oggi si cerca di disarmare "l'Occidente" non solo militarmente, ma anche economicamente e culturalmente. La deriva estremista della Turchia sempre più vicina al regime di Teheran e il mancato colpo di stato per ripristinare la democrazia, è una delle prove di come la riduzione dell'influenza Americana spinge certe nazioni a fare amicizie "sbagliate" verso visioni estreme. Persino il Giappone ora reclama la storica base di Okinawa e vuole buttare a mare gli USA. Cioè rendiamoci conto di costa sta succedendo nel mondo. Questo è il nuovo disordine mondiale non ordine, e tutto è fuorchè democratico.

Mentre viene scritto quest'articolo in Costa Rica ci sono circa 7mila marines Americani sbarcati e supportati da navi da guerra per ufficialmente combattere il narcotraffico. E' possibile, è un grave flagello che sta assumendo proporzioni eccessive e che finanzia il terrorismo internazionale, ma voglio solo far notare come non molto distante vi sia l'Angola con le truppe dell'esercito Cinese. In poche parole si tratta di una difesa strategica delle risorse dell'Africa oltre che di lotta al narcotraffico. La Cina diviene sempre più aggressiva e probabilmente non è la sola e diviene sempre più imperativo proteggere militarmente le risorse strategiche di varie nazioni incluso l'Africa. Sono persuaso che in qualche modo assisteremo a sempre maggiori interventi come questo. L'aggressività dell'intelligence cinese e russa non prospetta niente di buono, è solo grazie ad organismi come il G8 o il G20 che sin'ora si è evitato un conflitto ma dall'ultimo fallimento del G20 sembra che almeno qualche "conflitto minore" sia sempre più inevitabile.
Del resto anche l'occupazione in Afghanistan quando Al-Qaeda è a ridosso del confine Pakistano, più all'interno del Pakistan a dire il vero, lascia capire quanto la questione non riguarda più solo Al-Qaeda ma gli assets geopolitici globali.
Sicuramente è sempre più prossimo una qualche sorta di confronto militare con l'Iran, contro il quale è probabile vi siano già confronti armati lungo il confine Irano-Afghano nelle enclavi talebane a sud, roccaforte dell'estremismo islamico che ha invaso l'Iran 30 anni fa e c'è solo da sperare che Obama non abbia barattato cose come la BP in cambio dell'appoggio al conflitto in Iran. Peraltro circolano sempre più informazioni, in particolare dall'area medio orientale, circa il dispiegamento di una flotta navale USA nel Golfo del Messico, pronta a colpire gli obiettivi nucleari Iraniani. Riteniamo plausibile tali informazioni visti gli svolgimenti recenti e visto come i servizi di intelligence hanno diffuso allarme su come l'Iran abbia in possesso tutto quanto gli serve per assemblare due missili nucleari in 2 anni, forse anche meno considerando l'alto numero di centrifughe veloci per l'arricchimento militare dell'Uranio in possesso del regime dei Mullah di Teheran.

Lasciano inoltre anche piuttosto perplessi recenti dichiarazioni di Obama nel definire gli USA una nazione non più Cristiana, nel promuovere forse un'eccessiva apertura per l'islamizzazione  come il richiedere alla NASA di cooperare maggiormente con le nazioni islamiche aiutandoli a condividere ricerca e sviluppo. Tutto questo quando sta per dichiarare guerra ad una nazione islamica che con tali tecnologie sarà ovviamente in grado di costruire dei missili a testata nucleare e quando si parla di de-nuclearizzare il Medio Oriente, beh suona quantomeno grottesco e ilarico. Sarà forse per accontentare qualche amico della finanza araba ?? E dicevano di Bush. Obama in un anno e mezzo ha speso più di tutti i precedenti governi degli USA in più di due secoli, le prospezioni sul debito Americano in futuro mostrano come stia uccidendo le future generazioni e in egual modo l'Indipendenza Americana.

Non è chiaro come Obama sceglierà di muoversi, messo che prenda una decisione concreta. É uno scialbo, per quanto a tratti divertente, Obama nel 4 Luglio; non riesce più a incantare come un tempo e in sostanza ricicla un discorso poco sentito e certamente poco suo eccetto forse nel voler ancora una volta sottolineare un classismo che l'America ha sempre certato di mettere da parte riunendosi e riconoscendosi unicamente cittadini degli Stati Uniti d'America. 
Esibirsi in abiti informali e civili non è una buona idea, dato che gli impedisce fra l'altro di partecipare alla commemorazione dei caduti nel cimitero di Arlinton, nè indurre a fare altrettanto un paio di "eroi" di guerra rende molta giustizia a quei ragazzi che sono sì e no notati dalla gente lì e da chi seguiva in TV. Probabilmente se avessero visto le numerose mostrine e le medaglie sull'uniforme, non avrebbe cambiato la persona, ma avrebbe aiutato a capire maggiormente per quale ragione erano lì sopra, rendedogli certamente un maggiore onore, dato che indossare quelle cose è costato non poco a quei ragazzi. Non è quello il motivo per cui lo fanno, ma è un modo per testimoniare della loro dedizione e coraggio ed è giusto e doveroso onorali permettendo loro di vestire in alta uniforme e non di sembrare dei camerieri lì vicino..
Obama vuole lanciare un messaggio di semplicità e condivisione, Obama vuole essere un uomo comune, ma lui NON è un uomo comune, lui è il Presidente degli Stati Uniti d'America e se questo non gli va bene dovrebbe dimettersi.
Peraltro l'America non è mai stata, non è e non sarà mai una terra comunista come il suo vestir "comune" vuole forse indurre.

Tornado alle cause dell'eplosione della piattaforma Deepwater Horizon, alcuni studi della commissione di inchiesta attualmente dimostrerebbero che era volontà di BP velocizzare la trivellazione diminuendo il flusso del MUD di cui parlavamo la volta scorsa e questa è l'attuale accusa. Tuttavia, trivellazione velocizzata o meno, vogliamo ricordare come in realtà il pozzo fosse stato chiuso, la trivellazione finita e i misuratori di pressione del tutto in regola come confermato dalle primissime testimonianze di cui parlavamo nello scorso articolo e sempre troppo poco citate. Il solo fatto che da quasi un mese da quel pozzo esce petrolio conferma il fatto che la trivellazione era già finita. In questo stadio non c'era quindi nessuna trivellazione da velocizzare. Ancora una volta c'è una campagna mediatica fuorviante su quanto stia lì realmente accadendo. Ricordiamo a questo proposito l'importante denuncia della CNN sul black out mediatico e la censura dell'informazione su quanto accade nel Golfo del Messico....

Di rilievo anche un' analisi pubblicata su AsiaNews che conferma quanto previsto anche su queste pagine, ossia l'entrata della Cina in una profonda crisi economica che mette a rischio nientemeno che le principali Banche Cinesi. In quest'ottica l'analisi spiega come un conflitto nel Golfo o il crollo della BP potrebbero avere serie ripercussioni sull'economia Cinese, soprattutto aggiungiamo se tutto questo mette a freno l'export petrolifero dall'Iran verso la Cina. Al momento questo pericolo non dovrebbe esserci, ma le minacce Iraniane di attacchi all'Arabia Saudita la cui leadership attraversa seri momenti di difficoltà, scontrandosi con il crescente integralismo islamico e la comunità sciita che in pratica controlla le regioni dove ci sono la maggioranza dei pozzi Sauditi apre scenari inquietanti sul prossimo futuro.

Certamente il dispiegamento di forze in Africa servirà a prevenire e scoraggiare l'allargamento del conflitto. Certamente ciò che realmente bisogna fare è proteggere la nostra economia e la nostra produttività, rinsaldando e rafforzando il blocco della NATO. La Cina crescerà con o senza di noi e faremo bene a rafforzare la nostra economia, industria ed esercito per evitare di essere travolti dall'allargamento socialista della Cina. Da parte sua il socialismo alla base dell'UE è già fallita sotto tutti gli aspetti, non funziona e non può funzionare, ed è urgente trovare una nuova coesione NATO in Europa per fronteggiare le sfide geopolitiche del nuovo millennio.

* links per approfondimenti:


http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/06/23/marea_nera_morti_due_operai_operazione_bp.html

http://intermarketandmore.investireoggi.it/british-petroleum-ombre-sul-futuro-13278.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Banche-cinesi-da-ricapitalizzare:-la-Cina-come-la-Grecia-18846.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Aumenta-la-pressione-militare-americana-nel-Golfo-Persico-18743.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Washington-chiede-il-rilascio-di-Xue-Feng,-arrestato-per-segreti-geologici-di-Stato-18867.html

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/northamerica/7837686/Rahm-Emanuel-expected-to-quit-White-House.html

http://www.foxnews.com/politics/2010/07/06/nasa-official-walks-claim-muslim-outreach-foremost-mission/

http://www.foxnews.com/story/0,2933,595292,00.html

http://www.huffingtonpost.com/zack-exley/rahm-his-critics-and-the_b_454688.html

lunedì 5 luglio 2010

Italia in ripresa: e Milano cola a picco -19%

Ma cosa sta succedendo in Italia e in Europa ? Il premier Silvio Berlusconi al ritorno dal suo viaggio all'estero per conto del governo, dichiara di trovare una nazione ( e anche un governo ) spaccato in una situazione inquieta. A dire il vero chi scrive trova una spaccatura anche fra alcune dichiarazioni del governo e la realtà della nazione.

Prima di tutto la ripresa. Il calo dell'euro come previsto da molto tempo, ha ridato fiato alle industrie di nazioni come l'Italia e non solo. In questo senso quindi le aziende che sono in Italia e che esportano, hanno visto crescere la domanda e quindi aumentato la produzione con effetti sulle statistiche sul PIL, +0.5 % e cose di questo genere.
Il governo fa grandi annunci e dice che l'Italia è in ripresa, che siamo usciti dalla crisi, che stiamo meglio di altri. Beh c'è del vero e c'è quello che un governo fa quando ha paura di provocare con le sue parole il collasso repentino di un'economia caudicante.

In altre parole è vero che le famiglie Italiane essendo più risparmiatrici ci hanno regalato un asset finanziario più solido, così come è vero che i nostri conti non sono, per ora, messi male, ma dall'altro lato il pessimo comportamento delle banche italiane ci ha regalato, specie nel centro-sud, ma non solo, un' economia quasi interamente dipendente dalla spesa e investimenti pubblici... motivo per cui  a ragione si preoccupano i governatori regionali,  oltre ad una scarsa crescita imprenditoriale e di giovane imprenditoria per l'assenza di banche di investimenti ecc. ecc. Non abbiamo mai lodato le banche nè la ciecità politica che le ha appoggiate per questo comportamento che ha affossato la crescita italiana negli anni scorsi, non lo faremo adesso. Se l'economia italiana sta meglio è merito degli Italiani e non delle banche. E pur approvando il rigore Tremontiano, comprendiamo pienamente come detto le preoccupazioni delle amministrazioni regionali.

Detto questo l'Italia è davvero in ripresa ? Come detto, ciò che è aumentato sono le vendite delle aziende che sono ancora in Italia, per effetto della svalutazione dell'Euro. Non c'è una crescita reale dell'economia e dell'industria italiana. Nè gli annunci da slogan elettorali sono sufficienti a convincere chi spende milioni di euro e dollari e che è per questo molto attento e preparato a dove mette i suoi soldi ( nonchè quelli degli altri che glieli affidano pagandoli in percentuale sul guadagno come negli Hedge Funds ).

Stamane stavo guardando class NCBC Italia dove un intervento molto interessante dell'amministratore delegato di Alliance Bank in sostanza confermava quanto diciamo anche noi e non solo da tempo anche su queste pagine ossia che la solidità maggiore del mercato è negli Stati Uniti che offrono anche i bond migliori e più affidabili essendo un mercato più completo e solido.

In Italia invece si iniziano a percepire gli effetti della crisi. Basti riflettere che le attuali misure di austerity che stanno mettendo alla prova la nazione non servono a risanare i conti, nè l'economia o il debito Italiano ma a "dare" 25miliardi di Euro all'Europa per poi darli alla Grecia per risanarne il debito. Una cosa che chi scrive ha reputato giusta nel momento in cui abbiamo messo a dura prova la nostra economia in nome della UE pagando tasse, multe e quant'altro, e per le quali è giusto e doveroso ricevere aiuti dalla UE nel momento del bisogno men che meno quando sono le  stesse politiche UE ad averne provocato la crisi, ma che denota anche l'estrema fragilità della zona euro e dell'intero progetto Europeo....

La lungimiranza di Tremonti ha portato il governo a varare una manovra da 28 miliardi circa, dandoci quindi un pò di flessibilità in più, circa 3 miliardi di Euro per permettere al governo di operare.
Benissimo, anzi malissimo. Nei prossimi due anni, il G-8 stima la perdita nel mondo di circa 30milioni di posti lavoro, di cui solo in Italia è prevista la perdita di circa 300mila posti di lavoro; l'emorragia occupazionale non cessa e il nord Italia si sta letteralmente de-industrializzando verso Est Europa e Cina. L'operazione Pomigliano, oltre ad essere critica per un indotto industriale regionale,  è una grande campagna mediatica per dimostrare che investire in Italia può essere ancora conveniente e per quanto ognuno speri abbia un effetto positivo, forti dubbi permangono.

Tutto questo significa che nei prossimi 2 anni potremo avere seri problemi di deficit, la continua emorraggia occupazionale e chiusura delle aziende, porterà, potrebbe portare, sempre meno introiti fiscali a fronte di una crescente spesa pubblica, già di per sè alle stelle anche a causa del forte debito. Con un debito pubblico salito negli ultimi anni a 1800 miliardi di Euro, come ci ricordava il Cavaliere paghiamo circa 100miliardi di Euro all'anno solo per gli interessi sul debito, senza contare le tasse Europee..... tale debito al momento attuale è solo destinato a crescere, mentre invece sarebbe urgente e vitale una politica sulla riduzione del debito. In questa situazione quindi una manovra di austerity per compensare la NOSTRA economia e non solo quella Greca potrebbe portare seri problemi di sostenibilità. Questo si traduce dal punto di vista finanziario in una minore capacità per l'Italia di ripagare i propri debiti ossia una maggiore probabilità di insolvenza sul debito. Siamo ancora "lontani" dalla situazione Greca tuttavia in questo contesto sono indicative due cose che potenzialmente potrebbero farci avvicinare non di poco a tale situazione e in breve tempo: l'aumento di poco dei CDS ( credit default swap dell'Italia ) che vede quindi ritenuto in aumento la stima sul suo rischio di insolvenza e che vediamo corrispondere alla situazione economica. In secondo luogo una massiccia fuga di capitali e quindi maggiore vulnerabilità alla speculazione con Milano che in 6 mesi chiude a -19%, perdendo quindi le società italiane circa 90miliardi di Euro di capitalizzazione, alla faccia degli interventi pubblici... è questa una delle dimostrazioni più evidenti di come lo statalismo e gli interventi pubblici non potranno mai eguagliare ed essere altrettanto efficienti quanto il capitalismo di libero mercato. Non abbiamo manco raggiunto i 10 miliardi della manovra e stiamo già  "con le pezze in fronte" come si suol dire, figuriamoci se lo stato volesse finanziare 90miliardi per aiutare le imprese e le banche...

Si perchè il rischio più forte a fronte di questi cali sono le crisi di liquidità di aziende e banche. Anche per questa ragione il Premier Berlusconi ben ha sostenuto il no alla tassazione della finanza e delle banche che porterebbe un'ulteriore e maggiore fuga di capitali all'estero.

D'altro canto riteniamo sia poco opportuno perdurare in una situazione di immobilità governativa, quando invece dovremo fare più pressioni in Europa per difendere la nostra economia, la nostra industria e il potere d'acquisto dei salari Italiani che sta finendo sotto i piedi.. Per capirci peggio della borsa di Milano è andata solo la Grecia e la Spagna a causa del crack immobiliare che cmq entro certi gradi sta avvenendo anche da noi. Alzi la mano quanti dipendenti, ma anche lavoratori autonomi, riescono a comprarsi un immobile nelle principali città italiane se non forse in periferia... bene a questo ricordiamo quanto scrivevamo non molto tempo fa in merito del crollo persino nelle periferie e avete il quadro.

Tutte queste cose ci dicono quindi che invero l'Italia non sta affatto uscendo dalla crisi, ma ci sta entrando con tutto lo stivale. Finalmente dopo 10 anni almeno che vari economisti tacciati di eresia economica, facessero notare come la finanza europea fosse debole, come le riserve frazionarie e quindi capitalizzazioni delle banche promosse da Basilea 2 fossero deboli e co-responsabili della crisi finanziaria dell'Euro, finalmente pare che l'UE abbia deciso di aumentare per legge la capitalizzazione delle banche per far fronte alle fluttuazioni dei mercati e dell'economia. La scoperta dell'acqua calda, ma non è mai troppo tardi.