Debito Pubblico Italiano

Translate

venerdì 26 ottobre 2012

Proposta di conversione militare della Gestione Emergenze Nazionale


E' una piccola digressione dalle tematiche abituali del nostro blog, ma pensiamo sia una questione importante e fondamentale per l'ammodernamento del paese e per poter affrontare con più serenità anche le sfide geopolitiche che ci si prestano innanzi.



Le mancanze della Commisione Grandi Rischi nell'affrontare l'emergenza terremoto dell'Aquila che è costata la vita a 300 persone come evidenziato nel corso del processo che l'ha condannata di recente, e le ben note inefficienze e mancanze delle forze di protezione civile, lasciano capire oggi più che mai come la gestione emergenze nazionale incluso la direzione della consulenza scientifica che più di tutto è stata ambigua e carente, quando non arrogante e pretenziosa, debba essere affidata non ad un corpo civile vulnerabile oltretutto anche a rivalità interne che ne minano l'efficienza, bensi militare come estensione delle forze armate ad uso di protezione civile, sopprimendo l'attuale corpo di protezione civile e integrandone le risorse, delle quali si può affiancare l'uso di volontari civili, ma sotto la supervisione e direzione militare come ad esempio la Guardia Nazionale negli USA.

Questo per varie ragioni, la prima delle quali è che ogni membro è addestrato a dare il meglio e ognuno si assume senza mezzi termini le proprie responsabilità, sapendo che se si è ambigui, titubanti o vaghi o si danno informazioni errate o se ne trascurano di importanti, si va dal pulire bagni al polo nord per il resto della vita alla corte marziale a seconda della gravità delle conseguenze. Questa politica, farebbe venir meno anche i timori di Zamberletti su una riduzione della competenza tecnica nella Commissione per timore di venire processati, poiché tutto il personale addetto alle emergenze, a partire soprattutto dalla direzione e consulenza scientifica, sarebbe composto di volontari militari di questo tipo addestrati all'alta efficienza ed alta responsabilità personale.

E' ovvio e naturale che a seconda dei casi verranno affiancati anche consulenti scientifici civili, ma sotto la supervisione militare come negli USA ad esempio. Il che significa che il consultato non solo non può sottrarsi in nome della sicurezza nazionale, ma è tenuto alla massima sobrietà e schiettezza secondo le sue competenze nel fornire le informazioni più corrette possibili, senza contare la massima versatilità del corpo amministrativo militare verso più fonti di consultazione scientifica onde ridurre al più possibile gli errori.

La gestione emergenze, proprio per la sua natura di urgenza e gravità, non è concepibile sia amministrata da organi burocratici civili, ad esclusione della supervisione generica di una commissione del Parlamento a tutela dell'ordine democratico.



Alcuni links di approfondimento su tali mancanze:

http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/10/22/the-laquila-verdict-a-judgment-not-against-science-but-against-a-failure-of-science-communication/

http://www.thedailybeast.com/articles/2012/10/22/scientists-found-guilty-in-l-aquila-earthquake-trial.html