E' una piccola
digressione dalle tematiche abituali del nostro blog, ma pensiamo sia
una questione importante e fondamentale per l'ammodernamento del
paese e per poter affrontare con più serenità anche le sfide
geopolitiche che ci si prestano innanzi.
Le mancanze della
Commisione Grandi Rischi nell'affrontare l'emergenza terremoto
dell'Aquila che è costata la vita a 300 persone come evidenziato nel
corso del processo che l'ha condannata di recente, e le ben note
inefficienze e mancanze delle forze di protezione civile, lasciano
capire oggi più che mai come la gestione emergenze nazionale incluso
la direzione della consulenza scientifica che più di tutto è stata
ambigua e carente, quando non arrogante e pretenziosa, debba essere
affidata non ad un corpo civile vulnerabile oltretutto anche a
rivalità interne che ne minano l'efficienza, bensi militare come
estensione delle forze armate ad uso di protezione civile,
sopprimendo l'attuale corpo di protezione civile e integrandone le
risorse, delle quali si può affiancare l'uso di volontari civili, ma
sotto la supervisione e direzione militare come ad esempio la Guardia
Nazionale negli USA.
Questo per varie ragioni,
la prima delle quali è che ogni membro è addestrato a dare il
meglio e ognuno si assume senza mezzi termini le proprie
responsabilità, sapendo che se si è ambigui, titubanti o vaghi o si
danno informazioni errate o se ne trascurano di importanti, si va dal
pulire bagni al polo nord per il resto della vita alla corte marziale
a seconda della gravità delle conseguenze. Questa politica, farebbe
venir meno anche i timori di Zamberletti su una riduzione della
competenza tecnica nella Commissione per timore di venire processati,
poiché tutto il personale addetto alle emergenze, a partire
soprattutto dalla direzione e consulenza scientifica, sarebbe
composto di volontari militari di questo tipo addestrati all'alta
efficienza ed alta responsabilità personale.
E' ovvio e naturale che a
seconda dei casi verranno affiancati anche consulenti scientifici
civili, ma sotto la supervisione militare come negli USA ad esempio.
Il che significa che il consultato non solo non può sottrarsi in
nome della sicurezza nazionale, ma è tenuto alla massima sobrietà e
schiettezza secondo le sue competenze nel fornire le informazioni più
corrette possibili, senza contare la massima versatilità del corpo
amministrativo militare verso più fonti di consultazione scientifica
onde ridurre al più possibile gli errori.
La gestione emergenze,
proprio per la sua natura di urgenza e gravità, non è concepibile
sia amministrata da organi burocratici civili, ad esclusione della
supervisione generica di una commissione del Parlamento a tutela
dell'ordine democratico.
Alcuni links di approfondimento su tali mancanze:
http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/10/22/the-laquila-verdict-a-judgment-not-against-science-but-against-a-failure-of-science-communication/
http://www.thedailybeast.com/articles/2012/10/22/scientists-found-guilty-in-l-aquila-earthquake-trial.html
Alcuni links di approfondimento su tali mancanze:
http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/10/22/the-laquila-verdict-a-judgment-not-against-science-but-against-a-failure-of-science-communication/
http://www.thedailybeast.com/articles/2012/10/22/scientists-found-guilty-in-l-aquila-earthquake-trial.html