Debito Pubblico Italiano

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venerdì 12 aprile 2013

Italia chiama Washington: allarme Cina !


E' di pochi mesi fa l'allarme lanciato pubblicamente dai servizi d'intelligence riguardo la scalata cinese dell'economia italiana forti della crisi economica a tal punto da compromettere la nostra sicurezza nazionale. Una delle reazioni immediate fu la compromissione dell'industria militare italiana fornitrice delle forze armate USA. In tal senso infatti in pochissimo tempo fu determinata la vendita in blocco del comparto aeronautico di Finmeccania all'Americana General Dynamics.
Da diversi anni abbiamo lanciato anche noi su queste pagine questo allarme, prevedendo esattamente quello che sta succedendo. E la cosa ovviamente non si ferma solo alle minacce di compromissione del nostro know how militare e industriale, ma naturalmente come abbiamo sempre denunciato, anche all'espressione dell'egemonia del regime Cinese sul nostro paese condizionando quindi in negativo le nostre politiche, il nostro stile di vita, i nostri valori e così via.
Possiamo pensare alle richieste cinesi di realizzazione di isole di produzione cinese esentasse come chiesto anche al Presidente Obama così come da noi ad esempio a Prato, oppure sempre a Prato alla volontà di compromettere i nostri segreti industriali nel tessile realizzando dei dubbi poli di collaborazione con la Cina, ma che fortunatamente ha visto in blocco il rifiuto da parte dell'intera filiera produttiva Italiana del posto.

Non è un caso che la Cina che sino ad ora era rimasta un po' in sordina, mentendo più e più volte sulla volontà di entrare nell'economia Europea e prenderne il controllo, negli ultimi anni ha invece aumentato la sua penetrazione economica nel continente. Solo per l'Italia possiamo contare un acquisto di bond dei titoli di stato di circa il 15% del debito pubblico, più o meno 250 miliardi di Euro. Va da sé come questo costituisca una compromissione inaccettabile per la nostra libertà e sicurezza nazionale.
I teorici dell'internazionalismo ritengono questo il giusto ritorno di investimenti a causa della globalizzazione che ci vede delocalizzare in modo massiccio il manifatturiero in Cina, importare buona parte dei prodotti industriali da lì e quindi spostare in massa la ricchezza in Cina. Il problema alla base della fallacità di questo ragionamento è che la Cina, che fondamentalmente resta una nazione geopoliticamente avversa e per giunta regime totalitario, non investe a mò di ringraziamento, ma col fine di controllare la nostra economia e espandersi geopoliticamente. Prova ne è la recente richiesta di assunzione del controllo di Telecom dopo mesi di scalata sui mercati, azienda fortemente strategica per la sicurezza nazionale e per la crescita e tenuta del nostro paese.
Non è difficile immaginare il perché. La Cina che da anni conduce operazioni di spionaggio militare e industriale ai danni dell'Occidente, non da ultimo continui e sempre più forti attacchi informatici, avrebbe un vantaggio notevolissimo dal controllo di Telecom per compiere massive operazione di spionaggio informatico militare e industriale non meno di come il SISDE e la CIA se ne servono per la nostra difesa.
Per questa ragione denunciamo fortemente la pericolosità di tale azione, che approfittando dell'attuale debolezza del governo, rischia di compromettere fortemente l'intera sicurezza nazionale. Invitiamo i cittadini a riflettere su questa grande problematica e fare pressione al governo perché impedisca anche per decreto se necessario come fatto in Francia ad esempio, la scalata Cinese e dei Brics dei comparti strategici del nostro paese. Invitiamo al contrario a chiedere al governo Americano di aumentare la partecipazione in suddetti comparti strategici sulla falsariga di quanto già fatto con Finmeccanica. Poiché al governo c'è ancora il governo Monti che nonostante tutti i problemi, ha dimostrato una certa confidenza con gli USA, invitiamo seriamente insieme al prossimo governo ad occuparsi di questa delicata situazione, mettendo un po' da parte l'idealismo internazionalista che mai come in questo periodo storico dimostra tutta la sua debolezza, inefficacia e dannosità per la sicurezza, crescita, indipendenza e libertà dei nostri paesi e dei rispettivi popoli.

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martedì 9 aprile 2013

Cattolici ed Evangelici fra terroristi: Le scuse dell'Esercito USA


E' di pochi giorni lo scandalo dell'inserimento di Cattolici ed Evangelici nella lista di gruppi terroristici che il governo ha consegnato alle Forze Armate USA.
La colpa evidente di questa colossale svista, è dell'amministrazione Obama, grossolanamente compressa fra una politica troppo political correct peraltro troppo soggetta al fondamentalismo islamico in Occidente e le forti critiche degli ambienti Cristiani verso la politica socialista, talvolta antiCristiana e censoria del governo Obama. 

Numerose personalità delle forze armate Americane si sono indignate non poco contro il governo per politiche degne del regime comunista Cinese e della Korea del Nord..... le scuse ufficiali dell'esercito USA.


Ulteriori approfondimenti del contesto di tensione sociale in Occidente su:

http://indipendenzaitaliana.blogspot.com/2011/05/colonie-islamiche.html