In altre parole è
probabile che il virus possa considerarsi sotto certi aspetti
trasmissibile via aerea, cosa che avevamo personalmente ipotizzato
auspicando quantomeno docce decontaminanti per gli addetti ai lavori,
soprattutto al seguito dell'infezione di un'infermiera in teoria
protetta dalla tuta e di una persona infettatasi solo per essere
entrato nell'appartamento del paziente Zero a Dallas.
Obama ha ammonito
al pieno rispetto del protocollo per controllare l'infezione mentre
il Senatore Ted Cruz, e non solo lui, auspica il blocco dei voli
aerei verso le nazioni contaminate come fatto anche da altri paesi
Occidentali che hanno maggiori rapporti verso le aree colpite, come
gli UK ad esempio.
Personalmente chi
scrive è del tutto d'accordo, solo il personale sanitario e
militare con addestramento NBC ( Nucleare, Biologico e Chimico ) con
particolare equipaggiamento per il rischio biologico, andrebbe
ammesso verso queste aree che vanno messe in quarantena militare. Il
personale a contatto con aree infette andrebbe sottoposto a docce
decontaminanti per escludere ogni rischio e il personale in generale
più in dubbio va messo in quarantena per 21 giorni dal ritorno
dall'Africa. L'identificazione tempestiva del virus è peraltro
indispensabile per poter somministrare delle cure prima che sia
troppo tardi.
Il senatore Marc
Rubio, Repubblicano della Florida e membro della Commissione
Esteri e Intelligence del Senato degli Stati Uniti suggerisce 5 passi
per affrontare l'Ebola che qui riassumiamo:
- Rassicurare gli Americani sul fatto che qualcuno sia in carica nell'affrontare quest'epidemia nel tenerli al sicuro. Nominare quindi una persona per presiedere una task force di emergenza che guidi gli Stati Uniti nell'affrontare quest'emergenza sia in casa che internazionalmente tramite forze militari cosa che in parte è avvenuta con l'invio di 3000 marines in Liberia.
- Contenere l'infezione nei paesi della Liberia, Guinea e Sierra Leone. Oltre che per scopi umanitari più l'infezione si diffonde più aumentano le possibilità che arrivi anche negli USA. Rafforzare i sistemi sanitari di questi paesi.
- Bisogna impedire che la crescita dell'infezione in Africa Occidentale porti futuri casi di contaminazione negli USA. Lo screening della dogana e negli aeroporti è cosa buona ma francamente viene meno il primo punto. Onestamente non è sufficiente. Bisogna temporaneamente sospendere la concessione di Visti per persone provenienti da Liberia, Guinea e Sierra Leone fin quando permarrà la diffusione dell'infenzione. Dal 1° marzo 2014 più di 6000 visti sono stati concessi da queste aree. Finchè la situazione non sarà meglio sotto controllo bisogna prevenire il viaggio di massa di persone da queste aree. Con eccezione del personale sanitario e militare sottoposto alle dovute procedure.
- Due infezioni di personale sanitario sollevano dubbi sull'effettiva capacità di alcuni Ospedali di gestire il contenimento dell'infezione dell'Ebola. Mentre altri due Centri sono stati in grado di gestire e curare i pazienti. Bisogna concentrarsi su questi centri in grado di farlo, dotati di opportuni reparti di isolamento e contenimento infettivo e lasciare che gli altri si occupino soltanto dell'identificazione dei pazienti da mandare altrove.
- Infine, dobbiamo aumentare gli sforzi per la produzione di un vaccino e investire maggiormente sulla produzione di farmaci antivirali. Ci sono già in fase di test con buoni risultati alcuni farmaci efficaci. Bisogna rapidamente investire su di essi e produrli su larga scala. Inoltre per arginare problemi burocratici bisogna discutere con l'OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità, WHO in inglese ) e i paesi Africani in merito l'acquisto e distribuzione rapida di tutti i farmaci necessari.
L'epidemia dell'Ebola
è un reminder, un modo per ricordare, la natura evolutiva delle
sfide alla Sicurezza Nazionale. Un bambino ammalato in Africa è
divenuto una minaccia sanitaria mondiale che ora sta bussando alle
porte dell'America.
L'America è
perfettamente in grado di affrontare quest'emergenza, proteggere
la propria gente e mostrare ancora una volta la sua compassione verso
il mondo, spiega Rubio. Ma come ogni emergenza nazionale, bisogna
agire rapidamente, più si perde tempo più diminuiscono le opzioni
percorribili e le chance di successo conclude Rubio.
Nel frattempo si
segnala un passeggero Nigeriano in volo verso il JFK ammalato con
crisi di vomito a bordo e quindi deceduto innalzando notevolmente il
livello di attenzione e preoccupazione sulla questione.
In queste ore si parla
anche di mancanza di esperienza da parte del CDC, ma anche
dell'Europa aggiungiamo, mentre Obama annulla viaggi di raccolta
fondi per andare ad una riunione d'emergenza riguardo l'Ebola.
Contestiamo fortemente
questa posizione, agli Stati Uniti d'America non manca certo
l'esperienza per affrontare queste cose né la ricerca
epidemiologica, né le attrezzature. L'America è il posto migliore
del mondo, più preparato e attrezzato per affrontare questo tipo di
emergenze.
Non è una questione
di mancanza di esperienza, è una questione di mancanza di Leadership
!
Links:
La posizione ufficiale
della Casa Bianca e le modalità di contagio certe:
Lo studio sulla
trasmissione “aerea” del Virus Ebola: