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sabato 18 ottobre 2014

Ebola: trasmissione via "aerea" secondo il CIDRAP


Il prestigioso Centro di Ricerca e Politica sulle Epidemie Infettive ( CIDRAP ) ha appena dichiarato alla CDC come vi sia"un'evidenza scientifica ed epidemiologica che il virus dell'Ebola abbia il potenziale di essere trasmesso attraverso particelle liquide d'aria infette ( aerosol )”.

In altre parole è probabile che il virus possa considerarsi sotto certi aspetti trasmissibile via aerea, cosa che avevamo personalmente ipotizzato auspicando quantomeno docce decontaminanti per gli addetti ai lavori, soprattutto al seguito dell'infezione di un'infermiera in teoria protetta dalla tuta e di una persona infettatasi solo per essere entrato nell'appartamento del paziente Zero a Dallas.

Obama ha ammonito al pieno rispetto del protocollo per controllare l'infezione mentre il Senatore Ted Cruz, e non solo lui, auspica il blocco dei voli aerei verso le nazioni contaminate come fatto anche da altri paesi Occidentali che hanno maggiori rapporti verso le aree colpite, come gli UK ad esempio.

Personalmente chi scrive è del tutto d'accordo, solo il personale sanitario e militare con addestramento NBC ( Nucleare, Biologico e Chimico ) con particolare equipaggiamento per il rischio biologico, andrebbe ammesso verso queste aree che vanno messe in quarantena militare. Il personale a contatto con aree infette andrebbe sottoposto a docce decontaminanti per escludere ogni rischio e il personale in generale più in dubbio va messo in quarantena per 21 giorni dal ritorno dall'Africa. L'identificazione tempestiva del virus è peraltro indispensabile per poter somministrare delle cure prima che sia troppo tardi.


Il senatore Marc Rubio, Repubblicano della Florida e membro della Commissione Esteri e Intelligence del Senato degli Stati Uniti suggerisce 5 passi per affrontare l'Ebola che qui riassumiamo:

  1. Rassicurare gli Americani sul fatto che qualcuno sia in carica nell'affrontare quest'epidemia nel tenerli al sicuro. Nominare quindi una persona per presiedere una task force di emergenza che guidi gli Stati Uniti nell'affrontare quest'emergenza sia in casa che internazionalmente tramite forze militari cosa che in parte è avvenuta con l'invio di 3000 marines in Liberia.
  2. Contenere l'infezione nei paesi della Liberia, Guinea e Sierra Leone. Oltre che per scopi umanitari più l'infezione si diffonde più aumentano le possibilità che arrivi anche negli USA. Rafforzare i sistemi sanitari di questi paesi.
  3. Bisogna impedire che la crescita dell'infezione in Africa Occidentale porti futuri casi di contaminazione negli USA. Lo screening della dogana e negli aeroporti è cosa buona ma francamente viene meno il primo punto. Onestamente non è sufficiente. Bisogna temporaneamente sospendere la concessione di Visti per persone provenienti da Liberia, Guinea e Sierra Leone fin quando permarrà la diffusione dell'infenzione. Dal 1° marzo 2014 più di 6000 visti sono stati concessi da queste aree. Finchè la situazione non sarà meglio sotto controllo bisogna prevenire il viaggio di massa di persone da queste aree. Con eccezione del personale sanitario e militare sottoposto alle dovute procedure.
  4. Due infezioni di personale sanitario sollevano dubbi sull'effettiva capacità di alcuni Ospedali di gestire il contenimento dell'infezione dell'Ebola. Mentre altri due Centri sono stati in grado di gestire e curare i pazienti. Bisogna concentrarsi su questi centri in grado di farlo, dotati di opportuni reparti di isolamento e contenimento infettivo e lasciare che gli altri si occupino soltanto dell'identificazione dei pazienti da mandare altrove.
  5. Infine, dobbiamo aumentare gli sforzi per la produzione di un vaccino e investire maggiormente sulla produzione di farmaci antivirali. Ci sono già in fase di test con buoni risultati alcuni farmaci efficaci. Bisogna rapidamente investire su di essi e produrli su larga scala. Inoltre per arginare problemi burocratici bisogna discutere con l'OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità, WHO in inglese ) e i paesi Africani in merito l'acquisto e distribuzione rapida di tutti i farmaci necessari.

L'epidemia dell'Ebola è un reminder, un modo per ricordare, la natura evolutiva delle sfide alla Sicurezza Nazionale. Un bambino ammalato in Africa è divenuto una minaccia sanitaria mondiale che ora sta bussando alle porte dell'America.

L'America è perfettamente in grado di affrontare quest'emergenza, proteggere la propria gente e mostrare ancora una volta la sua compassione verso il mondo, spiega Rubio. Ma come ogni emergenza nazionale, bisogna agire rapidamente, più si perde tempo più diminuiscono le opzioni percorribili e le chance di successo conclude Rubio.

Nel frattempo si segnala un passeggero Nigeriano in volo verso il JFK ammalato con crisi di vomito a bordo e quindi deceduto innalzando notevolmente il livello di attenzione e preoccupazione sulla questione.

In queste ore si parla anche di mancanza di esperienza da parte del CDC, ma anche dell'Europa aggiungiamo, mentre Obama annulla viaggi di raccolta fondi per andare ad una riunione d'emergenza riguardo l'Ebola.
Contestiamo fortemente questa posizione, agli Stati Uniti d'America non manca certo l'esperienza per affrontare queste cose né la ricerca epidemiologica, né le attrezzature. L'America è il posto migliore del mondo, più preparato e attrezzato per affrontare questo tipo di emergenze.

Non è una questione di mancanza di esperienza, è una questione di mancanza di Leadership !


Links:

La posizione ufficiale della Casa Bianca e le modalità di contagio certe:

Lo studio sulla trasmissione “aerea” del Virus Ebola: