Debito Pubblico Italiano

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sabato 31 ottobre 2009

Conti pres. dell'Enel e il South Stream, una linea politica irresponsabile

http://it.finance.yahoo.com/notizie/south-stream-conti-necessario-gli-americani-lo-capiranno-reuters_ids-8e60b9b0efd9.html?x=0

Proprio stamane Conti Pres. dell'Enel esprimeva le sue dichiarazioni sul South Stream in quelle che a parer di chi scrive e non solo, rasentano un velato anti-Americanismo, da parte inoltre di qualcuno che forse ha svenduto gli interessi strategico-nazionali sul lungo periodo verso i propri, o semplicemente pecca di ignoranza. Soprattutto perchè le motivazioni che usa per giustificare la sua critica verso l'amministrazione Americana è piuttosto traballante.

1) Prima di tutto la questione Ucraina dipende molto anche dalle ingerenze di Mosca, che gioca sporco e punta al rialzo dei prezzi sul gas per autofinanziarsi, per bocca stessa di Putin che ha solennemente dichiarato che l'epoca del prezzo del gas a basso costo è finita con tutte le conseguenze del caso per il nostro futuro e nonostante l'irruzione della polizia Ucraina negli uffici della società del gas per sequestrare i contratti del gas stipulati con Mosca che dimostravano la veridicità degli accordi stipulati con Kiev in precedenza, nonchè le ragioni tecniche alla base del quantitativo di gas necessario alla pressurizzazione del gasdotto di cui Mosca invece denunciava il furto; fra l'altro essendo il South Stream molto più lungo e articolato tanto dei gasdotti Ucraini quanto del Nabucco in Georgia, di conseguenza richiederà molto più gas per rimanere in pressione; sarebbe alquanto interessante fare una stima del gas "perso" nel South Stream per questo rispetto a quello Ucraino di cui Mosca denuncia il furto.
Con questo non vogliamo mettere la mano sul fuoco che non vi siano stati effettivamente furti, è questo un problema di tutti i gasdotti e oleodotti del mondo, ma riteniamo come nella maggior parte dei casi che siano del tutto trascurabili, diversamente solitamente saltano in aria a causa di evidente compromissione nella sicurezza che operano i ladri per rubarne maggiori quantità.
Oltretutto il gas dall'Ucraina ci giunge maggiorato del prezzo di rivendita da parte Ucraina. Ossia quindi l'Ucraina grossomodo e lo affermiano con la sicurezza di non sbagliarci più di tanto, in pratica ci vende il gas comprato da Mosca. Per cui di quale furto stiamo parlando se quello è a quel punto gas Ucraino ????
Il punto semmai è che Mosca ha rialzato i prezzi in modo vertiginoso, improvviso e unilaterale, in tipico stile monopolista sovietico, cercando inoltre di acquisire tutto il gas Turkmeno per togliere altre vie, cosa per altro non conveniente per i Turkmeni che sono costretti ad usufruire dei gasdotti di Gazprom non avendo altre vie alternative.


2) La questione Ucraina può essere risolta con un maggiore coinvolgimento della politica delle nazioni Europee e della NATO in Ucraina. Il suo ingresso in Europa o nella NATO difatti rende possibile una maggiore verifica, conferma e controllo dei processi di approvigionamento del gas. Nella Russia post crollo dell'URSS e ex amica degli USA, ove si prosperava anche l'ingresso Russo nella NATO, era una via più che logica e percorribile.
Lo è cmq a prescindere anche oggi nonostante le minacce nucleari di Mosca nel caso l'Ucraina aderisse alla NATO come se Cuba e il Venezuela fossero paradisi della democrazia USA e non quale quello che sono ossia veri e propri protettorati comunisti di Mosca.


3) Il percorso alternativo a quello Ucraino e indipendente da Mosca allo stesso tempo esiste già, in fase di costruzione già molto avanzata rispetto il South Stream nel quale andranno a buttare enormi risorse economiche, ma forse qui giocheranno un ruolo importante i finanziamenti da Mosca, quantomeno sarebbe logico fare leva su quelli, ossia il Nabucco and co. che passano per la Georgia e arrivano a Baku in Azerbajan. Già così trasportavano petrolio e gas, soprattutto il primo con Nabucco che funzionava già, verso l'Europa fino a quando la neo armata Russo imperialista ha provocato un conflitto in Georgia onde con la scusa poterli bombardare.

La meta finale però del Nabucco non è l'Azerbajan, ma il Turkmenistan passando sotto il Mar Nero, terra molto ricca di Petrolio e Gas e che da 10 anni almeno tramite il suo ex-presidente ma anche il governo attuale, cerca rotte alternative agli oleodotti e gasdotti Russi.

E' chiaro quindi che le affermazioni di Conti non solo sono estremamente faziose e forse anche ignoranti, ma assolutamente sbagliate dal punto di vista strategico e geopolitico e compromettenti gli interessi nazionali.

Si perchè bisogna tener presente anche la situazione della politica Russa, con Putin in crescente difficoltà pressato dai Nazionalisti e ultranazionalisti Russi. Putin fondamentalmente "amico" dell'Occidente, l'ex capo del KGB poi uomo della CIA con l'incarico di evitare il collasso completo della Russia e con l'esclusivo compito di evitare che l'arsenale bellico Sovietico, in particolare quello delle armi di distruzione di massa, finisca sul mercato Nero, non durerà per sempre, almeno politicamente e nell'ambito di una pianificazione di sviluppo strategico dell'Europa è una follia dipendere esclusivamente o quasi da Mosca sempre più iper-nazionalista che punta invece all'egemonia sull'Europa e il cui controllo degli approvigionamenti energetici permetterà di stringere una morsa che stragolerà l'Europa; anche solo la minaccia sarà sufficente ad estendere l'influenza egemone di Mosca sull'Europa.
Il punto critico di rottura avverrà quando i guadagni Russi saranno sufficenti a sviluppare una certa economia interna e riformare un' armata paragonabile all'ex Armata Rossa. Allora l'Europa avrà problemi molto seri. In questo quantomeno Berlusconi è stato lungimirante negli accordi con Gheddafi, ma allo stesso tempo decisamente meno in quelli sul South Stream a svantaggio del Nabucco già in stato avanzato di realizzazione e di gran lunga più efficace ( almeno per il discorso petrolifero in quanto per il gas servono ulteriori approvigionamenti dal Turkmenistan appunto e/o area del M.O. ).

Gli USA dal canto loro è vero come dice Conti che non ci vendono gas, infatti ci spingono ad essere indipendenti, tanto più che viene dal Turkmenistan che appunto stava investendo anch'esso sul Nabucco e che per questo è stato provocato da parte Russa il conflitto Georgiano come dicevamo.
Allora basta col politically correct, diciamo le cose come stanno e agiamo di conseguenza. Basta con le prese in giro. E sia Mosca a farsene una ragione se magari cerchiamo anche altre vie e non solo loro.
Del resto l'Europa ha bisogno di così tanta energia da poter anche condividere entrambe le rotte Georgiana e Russa e infatti come alternativa si è pensato a due gasdotti North Stream e South Stream proprio per questo e certamente una pluralità di fornitori e venditori come consuetudine del libero mercato di concorrenza al contrario dei monopoli/oligopoli, darà servizi migliori a prezzi migliori.

Bisogna però anche notare come ci siano interessi dietro i fallimenti della trattativa Ucraina, così come un'aumento della dipendenza energetica dal gas e non si parla solo del riscaldamento ma della produzione di energia elettrica, come la presidenza del consorzio North Stream da parte del socialista Schroder amico di Mosca e per altro responsabile del crollo economico Tedesco dello scorso decennio post-Khol, alla base insieme all'Italiano Prodi e le sx Europee per la diffusione della produzione elettrica dal gas tanto in Italia che in altre parti d'Europa, che oltretutto ci costerà doppiamente, vista la produzione evidente di gas serra al contrario dell'enormemente più profittevole e redditizia energia nucleare. Non c'è che dire un bel risultato... ( sarcasmo ).

Alcune fonti e approfondimenti:

http://temi.repubblica.it/limes/la-guerra-dei-gasdotti/6911 ( Video )
http://www.paginedidifesa.it/2008/croce_080204.html
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/russiaucra/tratt/tratt.html
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1700487344&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero
http://www.trivuliegodiani.com/Nel-Mondo/Putin-Generoso-col-Gas-Minaccioso-coi-Missili.html

mercoledì 28 ottobre 2009

Francesco Micheli, i miti sulla crisi finanziaria, invero crisi economica, e la razzia delle banche svizzere



Con sommo gaudio sposiamo pienamente le parole di Francesco de Micheli che conferma pienamente quanto anche su queste pagine viene detto da un pò di tempo in merito gli squilibri economici e quindi la vera natura della crisi che NON è della finanza, ma dell'economia reale. Le anomalie di manager autoreferenziati, come precisa Micheli, collusi con agenzie di rating "ufficiali" che come scrivevamo anche noi hanno ucciso il libero mercato. I rating vanno fatti liberamente e non da organi ufficiali, questo è uno dei principi basilari del libero mercato. Inoltre chi fa il rating non dev'essere coinvolto con le cose che valuta, in questo caso le aziende del mercato. Peraltro sono anche gli stessi investitori a stabilire chi è più credibile e chi meno, ma organi ufficiali di rating sono una vera e propria eresia del mercato di libera concorrenza con i gravi danni a livello mondiale che conosciamo.

Nell'ottica quindi di tutto questo e di come anche Micheli conferma quanto qui è stato scritto tempo fa in merito l'inefficenza dei provvedimenti presi, inscluso le azioni del G20 che hanno solamente posticipato i problemi senza risolverli, beh apprendiamo in modo piuttosto allarmante della recente razzia condotta dalla guardia di finanza italiana su ordine del governo italiano e molto probabilmente dietro direttiva Europea verso gli istituti bancari elvetici.

Se è vero che possiamo rinunciare ad un pò di privacy per la sicurezza, è allarmante e a dir poco preoccupante il raid tributario condotto nelle banche elvetiche e solo in quelle, quasi che siano loro la fonte dei problemi del mondo e non le porcherie finanziarie promosse e portate avanti da certi gruppi bancari fra cui anche le nostre italianissime banche e i nostri "cari" leaders di mezzo mondo.

I motivi sono ovvi, c'è l'intenzione da parte dell'UE di distruggere l'economia Svizzera e non solo, come già fatto con quella Irlandese per forzarne l'annessione nell'UE.

Inoltre preme osservare che il segreto bancario è fondamentale anche per questioni di sicurezza personale. Francamente noi ci opponiamo a questa sorta di polizia tributaria, avendo appoggiato la caduta del governo Prodi che già puntava in questa direzione. Questo rigurgido social nazionalista dell'UE non è la via nè per combattere efficacemente l'evasione fiscale, nè per rilanciare l'economia nel nostro paese.
In altre parole la razzia verso gli istituti elvetici, mette da parte gli slogan elettorali ed attua per filo e per segno quelle azioni di polizia tributaria designati dal precedente governo Prodi, tanto giustamente osteggiate in precedenza dal governo Berlusconi che ora al contrario ne segue la linea.



http://it.finance.yahoo.com/notizie/scudo-fiscale-svizzera-convoca-ambasciatore-italiano-agixml-18f536f1538e.html?x=0

Per altro occorre osservare che spesso l'Italia in modo anomalo e ora sempre più anche l'UE considera evasione le attività e i flussi finanziari esteri che in quanto tali sono già tassati nei rispettivi luoghi di origine e quindi de facto in teoria non tassabili dal nostro governo in quanto non soggetti alla sovranità nazionale Italiana, per esempio se un cittadino italiano ha anche una società in America già sottoposta al fisco Americano.

Occorre ovviamente fare le dovute distinzioni fra quelle che sono vere e proprie manovre di evasione fiscale e quelle che sono legittime attività, tuttavia lo stato tende a tassare tutto e su questo fronte ovviamente accusiamo anche una difficoltà per le nostre imprese di competere sul piano globale, tant'è vero che diversi grandi imprenditori Italiani hanno trasferito completamente le loro attività principali all'estero.

Considerando la cosa anche in quest'ottica, è dobbiamente grave lo strappo istituzionale di polizia tributaria verso gli istituti elvetici. Il governo piuttosto dovrebbe prendersela con le clientele elefantiache che come un cancro stanno divorando la già provata economia di questa nazione, combattendo quindi la corruzione vera fonte dei problemi del paese e attuando efficace norme per combattere il dumping cinese e dei paesi colonizzati dell'Est Europa.