Debito Pubblico Italiano

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lunedì 20 dicembre 2010

Crisi Irlanda: fallimento dell'Euro. Come e dove nasce la crisi irlandese.

Perchè gli aiuti Europei non risolvono la crisi, ma in certi casi l'aggravano ?


Prima della crisi del 2008-2009 l'Irlanda è uno dei paesi più virtuosi dell'Europa, uno dei cuori industriali Europei incluso il settore delle alte tecnologie. I conti pubblici Irlandesi sono in surplus anche quando la Germania è in deficit e con un debito bassissimo del 25% sul PIL a fronte del 65% della Germania. Il virtuoso stato dell'Irlanda è evidentemente ben fuori dalle nazioni spendaccione accusate dalla Merkel e verso le quali vorrebbe prendere più seri provvedimenti. Ed è inoltre la dimostrazione evidente che non servono superstati per essere in buona salute, al contrario delle teorie globaliste degli ultimi 15 anni almeno.

Come e dove nasce la crisi dell'Irlanda ? E perché gli aiuti Europei non risolvono la crisi come testimonia il mercato che non sembra curarsi molto di tutto questo ? E' davvero tutta colpa dei “cattivi speculatori” ? E perché mai la politica irlandese si muove sempre di più verso il rifiuto degli aiuti Europei a tal punto che si spacca e crolla il governo irlandese ?

Sono tutte queste le domande che dovremo seriamente porci per comprendere più in profondità come l'economia funziona perché da queste domande dipende infine il fatto se domani avremo un lavoro che ci realizzi e un giorno una pensione o faremo le file per il pane. Domande che si guardano bene di lasciarci fare.

Ufficialmente l'Irlanda entra in crisi a causa della cosìdetta bolla immobiliare. Ossia le banche irlandesi si sarebbero sempre più indebitate a causa di avventate speculazioni nel campo immobiliare fino al punto che ad un passo da colossali fallimenti il governo irlandese è stato costretto ad intervenire per il salvataggio delle banche.
Ciò che mi incuriosisce sempre di più sono come già ricordato nei passati articoli anche in merito la crisi Greca, come ogni volta si accusino le bolle immobiliari.. eppure l'Euro era forte e solido tuonavano da Bruxelles, ma anche da Berlino, mentre crollava la borsa Americana... sarà che pure la bolla Americana ha anche altre origini ?? Almeno in parte è così.

In realtà nei prossimi minuti vi dimostreremo come non ci sia stata nessuna bolla immobiliare in Irlanda ma solo una svendita nazionale per assumere l'Euro ed entrare nella UE senza che l'Irlanda ne avesse peraltro alcuna necessità.

La prima cosa ad impattare sull'economia Irlandese sono le politiche comunitarie per la regolamentazione dei bacini di pesca e di caccia. Il Trattato di Lisbona prevede la condivisione dei bacini di pesca e in virtù della sua futura adozione, le direttive comunitarie della UE si muovono in tale direzione, provocando in sostanza un aumento delle licenze di pesca nelle varie nazioni a favore per giunta di cittadini di nazionalità diversa..
L'Irlanda come del resto anche la Grecia e il Portogallo vantano da sempre una forte industria ittica, difatti fra le prime a collassare tanto in Grecia quanto in Irlanda. Forti dei loro bacini grandi e fruttuosi essi rendevano molto bene al minore numero di pescatori e industrie ittiche di tali nazioni, essendo ovviamente la loro popolazione di numero minore.

Un'altra motivazione molto importante è la cessione a Bruxelles del seggio WTO e con esso il diritto di poter rinegoziare trattative commerciali con le altre nazioni allo scopo di proteggere il proprio mercato interno. In altre parole l'Irlanda, come la Grecia e il Portogallo a seguito degli accordi WTO ed UE, sono costrette a subire l'invasione di prodotti ittici extra-Europei a basso costo e spesso frutto di concorrenza sleale, senza poter fare nulla. E' quindi per tute queste ragioni che presto l'industria ittica Greca e Irlandese collassa fragorosamente nonostante le grida disperate di migliaia di lavoratori e cittadini contribuenti che chiedono da tempo un cambio delle politiche agricole e nell'indifferenza più completa della Leadership della UE che come previsto dal Trattato di Lisbona, per giunta prevede ed attua l'applicazione socialista/marxista della soppressione dei sussidi all'agricoltura e alla pesca in nome dell'abolizione delle dogane commerciali e dell'assegnazione di quote produttive per il controllo dei prezzi... ( teorie di Marx sul socialismo Internazionale ).
Il botto fragoroso delle relative industrie ittiche è ancora forte nella memoria dei cittadini Greci e Irlandesi. Fra l'altro le stesse politiche comunitarie porteranno all'iper sfruttamento anche dei nostri ricchi bacini di pesca a tal punto che la UE emetterà l'insensata direttiva per vietare la pesca di telline e quant'altro andando a compromettere seriamente un'importante nicchia del mercato ittico Italiano che non aveva mai sofferto a causa dell'eccessivo sfruttamento marino prima dell'aumento esponenziale delle licenze di pesca a seguito delle succitate politiche comunitarie. Ne abbiamo parlato anche noi non molto tempo fa in un articolo interamente dedicato alla questione. In altre parole pur di mantenere inalterata la loro visione Europea condannano a morte interi comparti industriali.

In effetti vediamo come la stessa identica cosa accade anche in altri settori. L'Irlanda come anche il resto del continente ha sofferto la concorrenza sleale e la delocalizzazione verso Cina, India ed Est Europa. Siamo stati invasi da prodotti molto al di sotto del prezzo di mercato e questo ha man mano fatto saltare il mercato e l'industria. Di conseguenza le aziende europee vengono obbligate a concorrere con le aziende cinesi e sono sempre più costrette a sottopagare i dipendenti oppure a trasferirsi altrove con le conseguenze di cui più volte abbiamo parlato. La grande potenza industriale dell'Irlanda oggi compra circa l'80% delle sue merci da posti come la Cina.
Anche l'Irlanda quindi ha visto crollare i suoi introiti fiscali derivanti da industria e commercio a fronte di aumenti per le spese di assistenza sociale quali indennità di disoccupazione, pensioni ecc.

Il colpo di grazia che porterà ad un crollo a spirale sempre più ripida per l'economia irlandese che come vediamo già affronta avverse condizioni di mercato, viene dall'ingresso e adozione dell'Euro. Da questo momento l'Irlanda rinuncia alla sua indipendenza in tema di politica economica monetaria quali ad esempio il tasso di cambio. 20 anni fa c'era già stata una sonora cantonata sull'argomento e per ragioni economiche molto ben precise in quanto le nostre economie, come testimoniato dalla differenza delle nostre valute, sono molto diverse.
L'Irlanda viene quindi costretta ad adottare gli assai più bassi ed esigui tassi di cambio della Banca Centrale Europea con la conseguenza che la maggioranza degli investitori defluirà dall'Irlanda non più attratti da un tasso di cambio maggiore, non per cattiveria ovviamente, ma per pure e semplici leggi di mercato, e questo include fondi di investimento di grandi dimensioni come Hedge Funds sia di tipo finanziario che di finanza immobiliare il che denota un crollo del mercato immobiliare e quindi del relativo valore di mercato.
Inoltre col crollo dell'industria Irlandese crolla anche il settore finanziario che investe nel campo immobiliare come le banche e vari istituti finanziari sostenuti dall'attività dell'industria e del commercio Irlandese. Molti istituti finanziari investono in immobili non per vizio, ma per tutelare e solidificare le loro nature patrimoniali sul lungo periodo, in quanto il mercato immobiliare è fra i più sicuri e durevoli nel tempo a bassa volatilità e con molteplicità di reddito e rendimento derivante oltre che dalla vendita anche dall'affitto. L'investimento immobiliare non è un male, ma anzi una trave portante dell'economia globale con New York considerata capitale e banca mondiale dell'investimento del mattone.

Come possiamo vedere quindi l'unico vero responsabile della crisi Irlandese è l'adozione dell'Euro e come vediamo l'unica vera colpa dell'Irlanda è quella di essere stata una nazione con un'economia troppo più avanzata e in buone condizione del resto di Europa e quella di aver avuto in un particolare frangente storico molto delicato una classe politica incapace che ha svenduto i propri interessi nazionali.


L'Euro non ha portato per niente stabilità all'economia europea e anzi ha devastato quelle di alcune nazioni, persino quelle di fortissime economie come l'Irlanda, figuriamoci altre più deboli come la Grecia. La cosa più grave è che tutto questo era prevedibile da parte di chi per lavoro oltre che per studio, conosce o almeno dovrebbe conoscere questi meccanismi e leggi economiche di cui parliamo ossia proprio la classe finanziaria e politica internazionale. Invero chi doveva lo sapeva, a parte forse i politici di facciata, ma hanno deciso di sacrificare il tutto sull'altare dell'ideologia globalista.

E' per questo che chi scrive sposa pienamente le parole che Nigel Farage co.leader per il gruppo Freedom and Democracy dirà all'europarlamento pochi giorni fa rivolgendosi alla Commissione Europea e la leadership globalista che c'è dietro:

“Ma chi diavolo vi credete di essere gente ?!”

Chi si credono di essere per agire in modo così indiscriminato sulla testa dei popoli, sacrificandone la libertà e il benessere in nome di un fanatico Euro-sogno ? Idem per un nuovo ordinamento globale dello stesso tipo imposto dall'alto e di cui paghiamo il caro prezzo della destabilizzazione sociale ed economica globale.

Di seguito vi offriamo una migliore traduzione dell'intervento di Farage, rispetto alcune già circolanti, più alcune ulteriori e importanti notizie in coda al filmato: