La verità è che hanno
ragione entrambe, sia paesi come Germania, Francia e UK che chiedono
tagli, sia paesi come Portogallo e Italia che si sono immolati
sull'altare dell'austerity dell'ideologia europeista e che ora
sull'orlo del crack finanziario vorrebbero indietro qualcosa.
Il punto però come
scriviamo oramai da anni, sono gli errori commessi in questo caso da
paesi come Portogallo e Italia come nel caso del governo Monti e i
40miliardi di euro all'anno stanziati per il fondo Europeo del MES
che hanno precipitato il paese in una violenta politica di austerity
sulla falsa via di Grecia e Spagna con un imminente crack immobiliare
il cui spettro si aggira già nelle istituzioni finanziarie Italiane
e il cui allarme lo abbiamo lanciato già in passato dato il crollo
degli acquisti immobiliari da parte di privati cittadini degli anni
scorsi, denotando quindi l'accrescimento di una bolla speculativa
immobiliare di origine finanziaria principalmente come assets bancari
e assicurativi..
Stanziare così tanti
fondi per l'Europa e peraltro senza precisi meccanismi di controllo
democratico, l'abbiamo sempre considerato un suicidio oltre che una
palese violazione di sovranità e tutela democratica. Certamente è
stato un approccio iperidealistico da parte di europeisti alla Monti
e Barroso per capirci, quello di pensare di ottenere poi qualcosa in
cambio, magari qualcosa in più di quanto versiamo per poi scoprire
che a fronte di 40miliardi stanziati la UE non voleva darci neppure
qualche milione per i terremotati dell'Emilia e questo perché
ovviamente Germania, Francia e UK che hanno i loro problemi non sono
mai stati stupidi su certe questioni, ergo non hanno mai approvato a
cuor leggero politiche a loro avverse, al contrario del sud Europa ed
era facile prevedere come fatto da noi, tale esito.
Noi come Nigel Farage e
altri abbiamo sempre detto che non avrebbe funzionato, le diverse
necessità e nature delle nazioni e popoli Europei avrebbero portato
a questo tipo di stallo e sia chiaro, la volontà dei popoli Europei
al riguardo è nota da anni e anni. Del resto perché i lavoratori
tedeschi a fronte di lavoro e sacrifici dovrebbero accettare
volentieri di pagare più tasse per la Grecia o per l'Italia degli
“sprechi” ? Quando poi hanno già i loro problemi, idem per
Francia e Inghilterra...
E' bene dirlo che il
problema non sono gli stati nazione, ma l'incredibile arroganza con
cui tali idealismi e politiche vengono calati sulla testa di milioni
di persone. Se l'Europa fosse stata meno centralista e più
federalistica svincolando maggiormente le nazioni membro verso
politiche economiche maggiormente nazionalistiche e/o in ogni caso
promuovere una politica di crescita economica più omogenea, sarebbe
stato più facile oggi allearsi per fronteggiare insieme la crisi e
circoscrivere in ambito G7 l'aggressiva crescita Cinese. Avremo
condiviso la nostra forza, oggi invece grazie all'EU o EURSS e dubbie
politiche della Troika condividiamo solo la nostra debolezza e i
nostri debiti.
D'altrocanto però va
anche considerato che a fronte della crescita Cinese pesano
altrettanto le divisioni Europee che hanno contribuito a
destabilizzare il sistema monetario internazionale e indebolire
l'Occidente a partire da De Gaulle e la sua guerra finanziaria agli
USA tracciando una via profonda verso la caduta del sistema monetario
di Bretton Woods che va quindi ascritto fondamentalmente a De Gaulle
e non come molti erroneamente fanno a Nixon, questione su cui ci
riserviamo di tornare in seguito.
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