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sabato 13 settembre 2014

Russia: Tensioni sull'Artico.

Tensioni sull'Artico e Siberia. Manovre nucleari.

- Artico

Nel 2007 in quello che solo in apparenza poteva sembrare uno scherzo due sommergibili Russi capitanati dall'esploratore Russo Artur Chilingarov scendevano a 2500 metri sotto la banchina artica per piantare in diretta TV in un'immersione da record una bandiera Russa esattamente sul fondale marino sotto il Polo Nord lungo la dorsale Lomonosov reclamandone il possesso sulla base che la dorsale sia collegata alla Russia.



La risposta Canadese all'evento sarà lapidaria paragonando l'azione alle acquisizioni territoriali del 15° secolo, piantando appunto una bandiera e fondamentalmente denunciandola come folkloristico spettacolo per la TV senza nessun valore legale. Il Canada oltretutto rivendica lo stesso tipo di collegamento sottomarino. Il governo Russo smorzerà i toni in un primo momento definendola come impresa privata, salvo poi l'anno successivo conferire a Chilingarov, che era anche membro del parlamento nazionale, la medaglia come Eroe della Federazione Russa.


I due sommergibili dopo aver piantato la bandiera in titanio di un paio di metri, sono scesi sino a circa 4000 metri per raccogliere campioni sedimentari al fine di dimostrare la tesi di Mosca.

Ma perché tanto interesse ? Il primo banale è che lo scioglimento dei ghiacci degli anni scorsi, ha permesso l'apertura delle rotte commerciali lungo il nord permettendo un notevole risparmio di tempo e km per collegare l'asia al porto di Rotterdam o il porto di Vancouver all'Europa, si parla anche di 2000 km e oltre in meno.

La seconda ragione è che in tale contesto si faciliti di molto il possibile sfruttamento delle risorse sui fondali artici e la trivellazione sottomarina. Solo in idrocarburi si stimano oltre 10 miliardi di tonnellate, per un valore di altrettanti miliardi di dollari. Secondo le stime dello U.S. Geological Survey, nella regione Artica si trovano il 30% delle riserve globali di gas non ancora scoperto e circa il 15% di petrolio.

Anche se nel momento in cui scriviamo, quest'anno 2014 sembra vi sia un'inversione di tendenza verso l'aumento delle calotte, è in ogni caso ragionevole supporre che l'Artico sarà sempre più terreno di scontro fra NATO e Russia. Si perchè le nazioni con possibili rivendicazioni artiche sono prima di tutto il Canada, in parte l'Alaska e in generale gli USA cugini dei canadesi e fortemente alleati, Il regno di Danimarca ( di cui fa parte la Groenlandia ), Norvegia che ha anche forti dispute per importanti giacimenti di gas nel mare di Barents al confine fra Norvegia e Russia.

Riserve di Gas Stimate
Negli anni scorsi la Russia ha svolto anche diverse esercitazioni militari nell'artico, incrementando le esercitazioni missilistiche e reclamandone il possesso, in quelle che il primo ministro Canadese ha definito senza mezzi termini provocazioni Russe e a cui anche gli Stati Uniti hanno risposto inviando due sommergibili nucleari in “esercitazione” sotto l'artico a 120 miglia a nord della baia di Prudhoe in Alaska, poche settimane prima del concilio Artico tenuto a Nuuk, capitale della Groenlandia, nel Maggio 2011. Nel concilio artico di cui fa parte anche la Russia, è stata esclusa la Cina  anche dallo status di osservatore, con gran favore di Mosca. Tuttavia la Cina sta stringendo  maggiori rapporti commerciali con la Groenlandia per l'importazione di materie prime e terre rare per la costruzione di dispositivi elettronici.

Sempre nel 2011 il comandante supremo della NATO in Europa, Ammiraglio James Stavridis osservava come sin'ora la competizione per l'artico era stata di tipo pacifico. La cooperazione nell'artico per la tutela ambientale aveva avuto successo sin dall'epoca della guerra fredda, dalla questione degli orsi polari negli anni '70, al decomissionamento dei sommergibili nucleari sovietici e la bonifica dei fondali nella Penisola di Kola e nella ragione dell' Arkhangelsk dopo il crollo dell'URSS. Tuttavia nel prossimo futuro potrebbero aumentare le tensioni e la corsa agli armamenti che potrebbero anche riguardare un conflitto nella zona.

Nonostante le dichiarazioni recenti di Putin sul non volere una nuova corsa agli armamenti, di recente la Russia ha anche disposto la riapertura di una base militare strategica per l'artico di epoca sovietica, con disposizioni di Combat Ready, pronti al combattimento e invio di uomini e mezzi, incluso rompighiaccio e sommergibili nucleari per il pattugliamento artico. 

Forte degli introiti derivanti dall'aumento delle esportazioni di greggio e gas dalla Russia a causa della destabilizzazione del Medio Oriente, la Russia di Putin sta rinnovando un poco alla volta alcune unità chiave significative, quali appunto la realizzazione e l'ammodernamento di sommergibili nucleari.

This 1997 aerial photograph shows the entrance to a cave facility the U.S. military uses in the Trondheim
 region of central Norway.  (Defense Department photo courtesy of the National Archives)
In Norvegia invece esistono già da diversi anni delle basi-deposito, piene di armamenti, munizioni, veicoli e blindati leggeri, con tanto di aeroporto. Un tipo di basi in cui in caso di necessità sarebbe soltanto necessario portarci gli uomini, ad esempio mediante truppe aviotrasportate.


Di recente però con l'acuirsi delle tensioni nella regione artica e nel Mare di Barents, gli Stati Uniti via NATO hanno per la prima volta dislocato nelle basi Norvegesi in questione, armamenti pesanti e carri armati, in preparazione in altre parole di un conflitto su larga scala nell'area. E probabilmente non è un caso che l'ex premier Norvegese, per quanto laburista ed ex pacifista ai tempi del Vietnam, sia tuttavia il nuovo segretario generale della NATO.


L'aumento delle tensioni fra NATO e Russia quindi non nasce certo dal capriccio di antipatia verso Assad o Yanukovic, ma come è possibile vedere anche in queste vicende così come nelle analisi degli articoli precedenti, esse avvengono all'interno di un quadro di situazioni e tensioni geopolitiche ben più ampio.


Stephen Harper
In virtù anche delle crescenti tensioni fra Russia e Canada, il premier Canadese Stephen Harper ha sostenuto fortemente e senza mezzi termini i diritti del popolo dell'Ucraina contro l'aggressione della Russia, sostenendo inoltre l'opportunità per l'invio di armamenti e ha ribadito la difesa dei diritti Canadesi verso la regione Artica contando sul pieno sostegno e operatività delle Forze Armate Canadesi, che ricordiamo fanno anche parte dello US NORTH COMMAND presieduto dal comando strategico del Norad a Mount Cheyenne. Dopotutto, quanto visto in Crimea, potrebbe avvenire anche nella regione Artica da parte della Russia e tenendo presente come anche la Cina stia a guardare se e come funzionano certe politiche, come analizzato negli articoli precedenti.





Una Russia incoraggiata, è una minaccia per tutti i suoi vicini della regione artica, ha sottolineato il premier Harper verso la fine dello scorso Agosto 2014 alla conclusione del tour annuale nel Canada del nord.

Il Canada dev'essere pronto a rispondere a qualsiasi incursione Russa nella regione, ha detto rivolgendosi alle truppe presenti durante l'inaugurazione delle esercitazioni militari in zona artica che si sarebbero poi tenute sulle coste della Baffin Island. Ha quindi ricordato le numerose incursioni russe nello spazio aereo Canadese dicendo poi che Il Canada non deve mai abbassare la guardia nei confronti della crescente aggressività Russa.

In Europa, assistiamo alle ambizioni imperiali di Vladimir Putin, cosa che sembra determinare che, per i vicini dei Russi, non ci sarà pace...”

E poiché la Russia è anche un vicino del Canada, non dobbiamo essere compiacenti qui a casa”.

Questa è stata la seconda menzione del presidente Russo in sei giorni da parte di Harper che ha fatto della sovranità dell'artico il punto focale del suo tour annuale nel nord, con vari annunci che vanno dalle iniziative agricole, alla menzione della ricerca della nave perduta di Franklin quale dimostrazione del controllo Canadese delle regioni del nord.

Il primo ministro ha parlato dalla regione sud dell'isola di Baffin circondato dalla tundra e le scogliere che si gettano a mare. Le Forze Canadesi hanno tenuto anche altre esercitazioni all'inizio della giornata presso le vicine acque dello Stretto di Davis. Fra le tipologie di esercitazioni anche quelle di ricerca e soccorso.

Quest'anno hanno partecipato tutti i rami delle forze armate canadesi, più una nave Danese e un aereo da ricognizione degli Stati Uniti.

Stephen Harper on North Pole
Il primo ministro ha detto al personale militare che ci sarà sempre bisogno di affrontare minacce verso il Canada in un mondo sempre più pericoloso e incerto.

Nel guardarci intorno nel mondo di oggi, vediamo crescenti minacce in un crescente numero di posti e la crescita di persone che disdegnano la democrazia, condannano la modernità e uccidono persone che non condividono la loro religione”, ha detto Harper chiamando in causa quindi anche la responsabilità del Canada nella lotta al terrorismo, oltre che nel fronteggiare in generale i nemici e gli avversari dell'Occidente e della libertà.
Persone alle quali, se gli fosse data anche una piccola chance, distruggerebbero tutto quello che, come Canadesi, riteniamo caro e abbiamo ripetutamente combattuto per proteggere”.

Secondo rapporti del Canada Free Press, la minaccia Artica della Russia è estremamente reale. Non solo il Canada, ma anche altre nazioni come Finlandia ed Estonia hanno riportato violazioni dello spazio aereo da parte di aerei militari Russi.
Tornado della RAF intercetta un TU-95 presso la Scozia.
Nel 2007, lo stesso periodo della spedizione Russa, 8 aerei militari Russi, di cui anche bombardieri strategici a lungo raggio Tu-95 furono intercettati nei pressi dei cieli della Scozia. A ridosso dell'evento una flotta russa fu invece intercettata a 30 miglia dalle coste Inglesi. Non accadeva da 20 anni. Da allora episodi simili sono divenuti più frequenti ricalcando i pattugliamenti dell'URSS.


Tutti pensano che la Russia sia in procinto di ricostruire significative porzioni dell'ex potere militare Sovietico. Parte del piano Russo include l'aggiornamento dell'Aerodomo Temp nell'isola di Kotelny in modo da poter ricevere e gestire aerei da trasporto militare Ilyushin IL-76. In fase di rinnovamento anche l'aeroporto di Tiksi come base di supporto strategico per i bombardieri Sovietici a lungo raggio. Nella zona artica sono invece pianificati e in fase di realizzazione più campi militari dove stazionare forse di terra Russe.

Di recente la Marina Russa ha issato la sua bandiera su un'isola dell'Artico a 50 km a nord di Chukotka, al fine di sviluppare sull'isola una base per la flotta Russa del Pacifico. Ancora un'altra base è stata aperta nelle isole di Novosibirsk lo scorso anno. Regolari esercitazioni artiche sono ormai sempre più comuni, con impiego di Mig-31 e bombardieri a lungo raggio Tu-95. Inoltre vengono anche testati elicotteri di progettazione speciale per l'Artico.
Nel contesto della realizzazione e rinnovamento dei sommergibili nucleari, la Russia ha rilasciato due giorni fa, il 9 Settembre 2014, delle foto di un cargo da trasporto di due sommergibili nucleari d'attacco, Brask e Samara Akula class II. Saranno trasportati dal Kamchatka verso Severodvinsk dove riceveranno massicci aggiornamenti presso il cantiere navale di Zvezdochka. Le foto e l'aggiornamento di flotte sottomarine russe altamente segrete è ciò che viene fuori da quanto per primo avrebbe pubblicato Russia Today.

Nel momento in cui scriviamo non possiamo sapere quanto vi sia semplicemente propagandistico e quanto sia invece più concreto. Già in passato si sono annunciati sistemi d'arma balistica intercontinentale per fronteggiare la difesa anti balistica, così come la creazione di nuovi sommergibili nucleari di ultima generazione. Ce ne sarebbero circa una decina di sommergibili aggiornati o nuovi, di cui almeno un paio per il pattugliamento dell'artico dalla riapertura dell'ex base sovietica a nord. Di certo è indicativo dell'aggressività crescente della Russia di Putin che si confronta anche sul piano interno e verso Sud.



- Tensioni in Siberia e Manovre Nucleari


In tempi recenti il Cremlino si è dato da fare per fronteggiare sempre di più ondate di dissenso interno, temendo come dichiara esplicitamente Putin, una Piazza Maidan a Mosca. Di tenore simile quindi una certa repressione del dissenso quando assume un certo livello di protesta, una cosa che sicuramente ha pesato anche sugli ultimi eventi in Ucraina in cui il numero di bare russe provenienti dal fronte è divenuto sempre più difficile da nascondere all'opinione pubblica, per quanto vi siano stati diversi casi come denunciato anche dalla stampa di opposizione Russa non controllata ancora dal governo, ben poca in realtà.

Separatismo Russo, Regioni e Città
Fra tali proteste di dissenso le voci separatiste della regione Siberiana di Altai sul confine della Cina, ma in testa anche di altri sentori separatisti delle regioni asiatiche da Mosca. Non a caso Putin ha di recente esplicitamente vietato la propaganda separatista rendendola illegale. Per questioni simili evidentemente, anche nel parlamento nazionale a Mosca sono vietate dalla nuova Costituzione le rappresentanze, partiti, regionali.

Regione quella di Altai protagonista di un certo rateo di immigrazione Cinese in termini di lavoratori e imprese a fronte del resto di una scarsa popolazione Russa peraltro con trend demografico negativo in generale in tutta la Federazione Russa. A tal punto che lo stesso governo Russo per questione di costi e forse anche per politica internazionale, aveva pensato di vendere alcuni giacimenti Siberiani alla Cina. Una Cina certamente interessata alla regione Siberiana per risorse e spazio.....

Il governo Russo però, temendo evidentemente di subire la stessa retorica che ha usato in Ucraina nel merito dei cittadini Russi in Ucraina, ha quindi programmato delle esercitazioni nucleari in Siberia proprio nella regione di Altai avente come scopo, spiega il Maggiore Andreyev, la soppressione di consistenti attività sovversive con armi ad alta precisione e resistenza elettronica, in altre parole contro forze militari di tipo moderno. Il messaggio per la Cina è chiaro.

4000 soldati e 400 mezzi militari terranno parte all'esercitazione.
Durante quest'anno sono state tenute altre due esercitazioni nucleari Russe, a Marzo e Maggio in cui i Russi hanno testato il lancio di un missile balistico intercontinentale Topol e due missili a lungo raggio lanciati da due sottomarini delle flotte del Pacifico e del Nord. La dottrina attuale del Cremlino, come minacciato nuovamente in Ucraina, prevede l'uso di armi nucleari anche contro armi convenzionali in caso di attacco alla Russia o guerre presso i suoi confini.

Due B-52 e un B-2
Nel periodo di Maggio pochi giorni dopo le esercitazioni Russe, Il Comando Strategico degli Stati Uniti ha tenuto importanti esercitazioni nucleari, Exercise Global Lightning 14. In essi sono stati utlizzati dieci bombardieri B-52 e sei bombardieri B2 al fine di dimostrare la flessibilità ed efficacia nucleare degli Stati Uniti. In particolare si trattava di simulare uno scenario in cui gli Stati Uniti dovevano proteggere se stessi e i propri alleati in caso di attacco strategico, cogliendo quindi l'occasione di utilizzare le tecnologie strategiche moderne Americane.




Il comando USA ha ribadito più volte che l'esercitazione era stata programmata già un anno prima, senza particolari correlazioni con gli eventi attuali.
Tuttavia è da notare anche in questo caso la crescente tensione fra la Russia e la NATO culminata con la crisi Ucraina. La Russia aveva in precedenza minacciato di disporre batterie di missili nucleari Iskendeer nell'enclave di Kalingrad a fronte dell'espansione NATO ad est. Qualunque sia la prossima mossa dei Russi a fronte del definitivo rafforzamento NATO ad est a tutela delle minacce Russe verso le ex Repubbliche sovietiche del Baltico e dell'Est, va però osservato che esistono già batterie di missili nucleari in Kalingrad, così come lungo il confine Occidentale della Bielorussia e della Russia puntati verso l'Europa.

B-2

Nel frattempo Putin ha anche ordinato che gli assetti delle più importanti Repubbliche Russe dell'estremo oriente, siano pronte ad operare in condizioni di guerra, come riferito Giovedì 11 Settembre dal ministro della difesa Russo Sergei Shoigu.
L'annuncio è stato dato in coincidenza con alcune ispezioni a sorpresa nei distretti militari dell'Est come avvenuto già in Agosto. Le ispezioni sono state riportare dal Moscow Time su Ria Novosti, come di successo. Sono state praticate movimentazioni di veicoli e difesa aerea e costiera. Nello stesso mese un'esercitazione con droni è stata tenuta nell'estremo est della penisola del Kamchatka.

Il governo Russo ha inoltre dichiarato che il volo di aerei russi nel Mar Nero era già programmato. 2 aerei militari russi, un Su-24 e un aereo da trasporto An-26 secondo il Ria Novosti, sono volati sopra una nave Canadese nel Mar Nero durante le esercitazioni Sea Breeze di questi giorni. Il governo Canadese ha denunciato la cosa come una provocazione dei Russi. L'ennesima se consideriamo anche le vicende nell'Artico.


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lunedì 8 settembre 2014

Berlusconi attacca la NATO e l'America, ma la colpa è solo sua !!


Si cari lettori, la colpa dei disagi portati agli Italiani e alle aziende interessate dalle sanzioni verso la Russia, dalla questione Libica e da tutto il resto, è solo del governo Berlusconi e di quanti altri ne hanno seguito il solco irresponsabilmente.

Già diversi anni fa mentre si gettava la nazione nel mortale abbraccio di Gazprom and co., il sottoscritto osservava l'azzardo politico nello stringere eccessivamente rapporti della nostra Economia con nazioni come la Libia di Gheddafi e la Russia, non governati da libero mercato, ma da regimi.

Nel Maggio 2011 il sottoscritto scriveva un'analisi generale sullo stato dell'Italia, prevedendo peraltro in un prossimo futuro, poi arrivato, una crisi di deficit che culminò con la caduta del governo Berlusconi ad un passo dal crack dei conti pubblici.

Se degli investitori mi avessero chiesto consiglio su come comportarsi nei riguardi dei mercati Russi, avrei consigliato cautela. In particolare avrei consigliato di non esporsi eccessivamente sui mercati Russi preparandosi ad accusare perdite dall'acuirsi di tensioni internazionali negli anni successivi.

L'Osservazione che ci interessa nacque intorno la vicenda di Lactalis che voleva investire nell'acquisizione di Parmalat rendendola così un'azienda privata produttiva, incontrando notevoli resistenze interne a cominciare dal governo Berlusconi:

....l'ingresso di Lactalis in Parmalat è salutato con grande interesse dal libero mercato, ma non evidentemente da chi vuole conservare privilegi e simili. In un quadro di fuga degli investitori dal nostro paese, il governo inizia così una guerra di protezionismo di non si sa bene che cosa, dall'ingresso di capitali Francesi in una società Italiana in difficoltà e che vuole fare di Parmalat uno dei principali produttori mondiali di Latte come infatti è la Francia e questo mentre l'Italia stessa regala o aveva già regalato imponenti pezzi della nostra finanza e industria al regime Libico di Gheddafi e alla Gazprom dell'amico Putin.

In realtà poi ci sarà anche Rosneft dell'amico di Putin Ighor Sechin e personaggi simili, che ad esempio possiede il 13% di Pirelli e siede nel board dell'azienda Milanese nonché possessore del 21% di Saras. Sechin per capirci è colui che dopo aver mandato il magnate russo Khodorkosvki competitor economico e politico di Putin e Gazprom in carcere in Siberia, ne ha “rilevato” l'intera proprietà da cui è sorta Rosneft.

Alla fine serviranno a poco le dichiarazioni di Berlusconi sulla sua fede nel libero mercato, un po' come le dichiarazioni di Putin ad inizio mandato anni fa, poiché pochi giorni dopo la Guardia di Finanza per ovvia direttiva del ministero avvierà perquisizioni a tappeto in banche, aziende quali la Lactalis Italia e tutti i protagonisti di una libera acquisizione finanziaria. Operazioni che anch'esse ricordano molto le perquisizioni e arresti Russi del governo Putin contro i concorrenti di Gazprom... Il piano del ministero era fra l'altro quello di mantenere il controllo di Parmalat introducendo fondi quali l'INPS e altri fondi pubblici con la crisi di deficit a cui ci affacciamo e con le famiglie e aziende in grande difficoltà che ne avrebbero molto più bisogno e infine tramite ( Sic ! ) ingresso consistente di fondi cinesi... Ci stupiamo poi che i nostri migliori partner e alleati in Occidente ci guardino con scetticismo e dubbio ?

Non è nostra intenzione equiparare Berlusconi a Putin, tuttavia se ne evidenziano alcuni errori e, lontani i tempi di Pratica di Mare, sbilanciamenti eccessivi verso Est e verso un tipo di politica economica importata da lì che riteniamo dannosa e poco liberale per il nostro paese e questo anche perché si è cercata un' alternativa alle riforme strutturali necessarie e alla perdita dei privilegi e l'unica alternativa come già evidenziamo da tempo è consegnare la nostra nazione a realtà come il regime di Gheddafi, certe oligarchie Russe o il regime comunista Cinese. Dubitiamo ad ogni modo che questa strada oltre che ad essere lesiva della libertà sia di aiuto per l'impresa italiana che verrebbe legata ai capricci di dittatori e oligarchi come già accaduto sia in Libia che in Russia, piuttosto che ai meriti del libero mercato o fagocitata come Volvo e non solo dai Cinesi...”

Nei mesi successivi l'intervento forte e determinato dell'Europa a tutela del libero mercato permetterà a Lactalis di completare l'acquisizione all'83% del core della produzione di latte.

Cari amici lettori che ancora vivete, lavorate e producete in Italia, è esattamente per questa ragione che oggi patite le difficoltà che ci sono, politiche scellerate che invece di fare riforme e portare innovazione e libero mercato, hanno legato la nazione ai capricci di dittatori e oligarchi e in nazioni instabili che oggi vanno bene e domani non più, e tutto questo per mantenere l'indecenza industriale e politica dell'Italia, piuttosto che confrontarsi con i meriti del libero mercato, dove vince chi compete meglio, chi lavora e produce meglio, non chi fa accordi politici sotto banco e ruba indiscriminatamente dilapidando i conti societari che tanto ripagheranno quei fessi dei contribuenti men che meno quando l'oligarca di turno si sarà stancato.... senza contare la monopolizzazione tipica del mercato in questi casi che a vario titolo e azioni impedisce la concorrenza e in ultima analisi lede quindi la libertà.

Questo stesso Berlusconi che incredibilmente forse dopo aver preso troppo sole d'estate, si scaglia con violenza inaudita contro l'intera NATO e gli Stati Uniti in merito alle azioni del governo Russo di Putin and co., che non da ieri, già dai tempi di Bush ha grandi problemi a confinare con la NATO e l'Europa che considera avversari e non amici, facendo di fatto guerra al libero mercato e alla democrazia, in Ucraina come in Georgia, altrove e nella stessa Russia e portando a tutto quello di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti, sanzioni incluse.

Una componente politica quella dell'attuale destra Italiana che con Salvini ( Lega Nord ) e Razzi ( nuova Forza Italia ) e altri esponenti, incluso SEL con tanto di lettera di Berlusconi va

nel regime comunista della Corea del Nord e ne tornano decantandone il modello !!! E tutti insieme in coro a tessere lodi a San Putin e la Corea del Nord contro i cattivi Americani in stile retorica comunista del '68 !

Già Vendola, SEL e i rigassificatori in Puglia.......

In questo contesto suonano ancorchè spettrali, le rivendicazioni di Maroni governatore della regione Lombardia che strillano sui rimborsi da chiedere in merito le sanzioni Russe per il comparto agricolo Lombardo che accuserebbe perdite per 40 milioni di euro. Ora a parte che tale cifre è un'inezia, non a caso la Russia è un partner minoritario, ma la UE ha già stanziato degli incentivi, Maroni dev'essersi distratto, e se tali aziende dipendono tutte dalla Russia e non riescono a vendere altrove, sono davvero è il caso di dirlo, alla frutta. In Italia complessivamente si parla di appena 200 milioni di Euro come export totale.

Anche perché semmai è l'Italia che deve chiedere rimborsi per i danni dei loro passati governi. A cominciare dall'inutile Aeroporto di Malpensa costato miliardi di Euro e perlopiù snobbato dalle principali compagnie Aeree del mondo, finendo ultimamente persino con il lasciare a piedi 200 passeggeri per carenza di personale a terra dopo un atterraggio di emergenza.... alla faccia dell'Hub internazionale. E da Malpensa ai miliardi sprecati per l'Expò che a pochi mesi dall'avvio è ancora in costruzione e privo di molti servizi, un autostrada inutile ecc. ecc.... l'elenco continua ma è già sufficiente per capire.

Rutelli osserverà di recente come Malpensa “non può essere l’hub italiano, per capirlo basta guardare la cartina”. Il mercato ha già scelto Fiumicino.
I Filo Putin hanno davvero problemi con la geografia e con il mercato, possiamo assicurare che è l'ennesimo caso questo e a farne le spese sono ancora una volta gli Italiani.

L'ingresso dei capitali dell'entourage di Putin nella finanza e nelle aziende di stato Italiane alla fine si fa sentire pesantemente con una virale e violenta campagna propagandistica e un'influenza politico istituzionale verso cui persino i governi Monti, Letta e Renzi hanno incontrato notevoli difficoltà senza riuscire ancora oggi a quasi 4 anni di distanza dalla più grave crisi finanziaria ed economica dell'Italia dal dopoguerra, a varare riforme efficaci per modernizzare e liberalizzare l'economia, riforme che puntualmente si arenano nel parlamento, famosi i voti di 80 senatori del PDL e non del PCI contro le liberalizzazioni proposte dal governo Monti per fare un esempio ( non difendiamo Monti dai suoi evidenti errori, riportiamo soltanto i fatti ).

L'unica cosa che ancora salva l'Italia dal divenire una colonia totalitaria di Mosca come la Bielorussia o meglio il Venezuela degli amici di Putin, Chavez e Maduro, sono la NATO e l'America.
 
Dio benedica gli Stati Uniti d'America !



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