Debito Pubblico Italiano

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sabato 25 luglio 2009

Meritorcrazia e fondi Universitari, l'errore della Gelmini.



Il decreto Gelmini nel tentativo di muoversi verso un concetto di meritocrazia e rinnovo del mondo Universitario fallisce completamente il suo obiettivo. Ma perchè ? Il motivo è semplice. E' piuttosto ingiusto e fallace penalizzare un intero Ateneo per le colpe di qualcuno. Dal momento che parliamo del resto di Università pubbliche, se un rettore risulta incapace è il rettore a dover andare via e non penalizzare l'intero corpo di docenti, ricercatori e soprattutto studenti già gravati dalla scarsità di fondi endemica ( ma anche dagli indicibili sprechi ) nel comparto dell'istruzione pubblica.
Così come è altrettanto ingiusto penalizzare un ateneo e un rettore se parliamo di singoli corsi di laurea o facoltà; nel caso è il preside di facoltà a dover lasciare, se questo non avviene e i problemi rimangono allora si risale la gerarchia.
Insomma va bene l'autonomia degli atenei, ma essendo pubblici devono essere sottoposti al controllo del pubblico e rendere conto alla gente.
E poi con quale criterio bocciano interi atenei come la Sapienza o Siena ?? La Sapienza ha tantissimi problemi è vero, lo so per esperienza visto che ho studiato e dato con successo svariati esami presso la facoltà di Scienze Umanistiche, corso di laurea in Scienze Archeologiche, ma nonostante tutto vanta eccellenze internazionali in svariati campi come appunto l'Archeologia ad esempio, ma anche la Fisica che ha eccellenze anche a Napoli ecc. e che sono più che meritevoli dei fondi pubblici.
Il criterio Gelmini è quantomeno sballato ma è più corretto dire forse strampalato e colpisce tutto e tutti indiscriminatamente. Francamente mi sembra improbabile che gli istituti meritevoli siano TUTTI al Nord. Ce ne sono di più è vero, ma insomma...
Quanti altri fondi vogliamo tagliare al Sud per portarli al Nord, non bastano quelli dello sviluppo dirottati all'Aquila per non aver voluto accettare gli aiuti esteri ?? In tal proposito non mi vergogno di non aver voluto donare neppure un Euro. Una forma di protesta simbolica, visto che paghiamo già tanto e troppo e abbiamo già dato per l'Aquila verso cui vi è la massima solidarietà, spero reciproca ( ad ogni modo personalmente faccio mensilmente offerte per chi ha bisogno, per cui indirettamente andranno anche lì ), la mia provocazione è cmq politica e chiara riguardo il prezzo alto che il sud Italia e quindi i relativi cittadini che vi abitano, paga per varie ragioni. Inoltre la stessa Protezione Civile con Bertolaso fu protagonista dello scandalo della missione Arcobaleno con relativi fondi connessi...............
( Aggiornamento: Tuttavia bisogna anche riconoscere il grande lavoro diplomatico del Presidente Berlusconi che ha infine portato ad esempio la Germania ad "adottare" l'intero paese di Onna ).

Tornado al discorso Univ. è giusto premiare chi merita, ma con giusto criterio non con la mannaia...
Piuttosto bisogna investire su maggiori ispettorati pubblici, controlli e disciplinare per lotta alla corruzione e agli sprechi, questo è il vero cancro dell'Italia che si estende in tutti i settori affiancandoci alle nazioni del terzo mondo.

Che dire quindi di Siena, che vanta anche eccellenze internazionali anche lei molto più della Sapienza come nel campo dell'Archeologia a tal punto da averci una certa rivalità proprio con la Sapienza ! Perchè punire questa facoltà e i suoi moderni metodi di insegnamento e quindi i suoi studenti solo perchè ha la "sfortuna" di essere in Toscana regione fondamentalmente "rossa" ?? E chi scrive è un anticomunista convinto.... sotenitore militante di Silvio Berlusconi per 15 anni almeno sino a quando ha deciso di sostenere il Trattato di Lisbona e che oggi con anni di "lavoro" politico e studi personali alle spalle reclama il diritto anche di tirare le somme e fare delle critiche. A cominciare dall'evidenziare come il rettore dell'univ. di Siena sia stato nominato proprio dal ministro Letizia Moratti, governo Berlusconi..
http://www.unisi.it/rettore_diretta/

Quantomeno potrebbe essere un esempio per dire che il governo Berlusconi guarda ai fatti. Sicuramente più di Prodi, ma vorrei crederlo che sia sempre così, purtroppo non lo è e basta vedere su tutti come Bassolino responsabile fra tante cose del disastro dei rifiuti in campania, sia ancora praticamente intoccabile. Ma è solo un esempio eclatante, ce ne sono anche altri purtroppo. A tal proposito per i cittadini Campani la beffa della proposta di Bertolaso di sciogliere i comuni "inadempienti" ( cosa poi visto che non ci sono ancora i mezzi per fare tutte le raccolte differenziate, specie nei comuni di provincia ) e appunto la beffa dell'intoccabilità di Bassolino fonte di tutto il "male" campano.

Ad ogni modo in altre parole il recente provvedimento Gelmini non farà altro che colpire i più deboli e gli atenei in difficoltà vengono abbandonati a se stessi, in quanto almeno da quanto in questo momento scorgo, non c'è piuttosto nessun procedimento nei confronti dei rettori inefficenti di tali Atenei....... Ma cosa sperano che il rettore venga allontanato dagli studenti ? Non è elettivo...
Oppure che cambi la sua politica e modo di fare ? Forse ma intanto chi ne fa le spese sono gli studenti come al solito.. chi restituirà loro gli anni persi per questi tagli ? Calco la mano per capirci, in ogni caso tagli ai fondi significa meno corsi, meno attività didattiche e di laboratorio ecc. ecc. sicuramente meno sprechi si spera. Ma ne dubito... Chi nasce tondo non muore quadrato dice un proverbio. E allora ? Allora il provvedimento è ancora più inutile se non ci si concentra sulle CAUSE dei problemi, ossia le persone responsabili di amministrazioni inefficenti. Difatti di recente a radio RTL 101 il ministro Brunetta sottolineava questo punto ammettendo al contrario della Gelmini che vi siano problemi di scarsità di fondi che hanno costretto a fare delle scelte, e che i problemi del centro-sud e di certi atenei sono per amministratori inefficenti. Verissimo, ottimo Brunetta, ma e ribadisco ma questo provvedimento non fa nulla in questa direzione, non colpisce gli amministratori inefficenti che rimarranno lì beati al loro posto, colpisce al solito i cittadini che subiranno gli effetti di questi tagli.

Una politica quindi che non risolve niente al momento. Si spera in futuro, ma il problema è che i criteri sono sballati in quanto come abbiamo visto non tiene presenti tutta una serie di fattori di eccellenza che meriterebbero eccome tali fondi.

Infine il ministro Gelmini mostra di non essere tagliata per questo mestiere, incalzata dalle provocazioni, ma neppure poi tanto a torto eccetto che nei modi, abbandona una conferenza stampa evitando di parlare di tale provvedimento ( niente a che vedere con gli abbandoni di Berlusconi o della stessa Annunziata sicuramente più giustificati in entrambe i casi ). Ci auguriamo tutti rimedi a questa sua mancanza.
L'inadeguatezza emerge in quanto è ovvio che in una conferenza stampa emergano anche domande e questioni provocatorie. Se vuole essere solo adulata e lodata non essendo in grado di rispondere a "provocazioni" e questioni legittime poste dai propri interlocutori forse dovrebbe "tornare" in TV.... Troppo cattivo ? Non credo e solo in parte. Il punto è che nonostante l'approvazione iniziale per il suo operato che personalmente ho, attualmente dimostra la sua grande incapacità politica.

Per il sud cmq non è tutta da disperare, forse come in parte sostengo tagliare i fondi pubblici è l'unico modo per creare realtà di pregio e di merito qui al sud. Ci auguriamo solo che non vengano sostituiti da fondi più o meno "baronali"........ visto che poi a conti fatti manca una vera politica di sviluppo per il sud serbatoio di voti......

Ci auguriamo cmq che quel pragmatismo tipico che in un primo momento aveva decretato il successo della politica di Berlusconi si concretizzi nelle parole del ministro Brunetta:

''Come governo - fa sapere - stiamo preparando un piano di rilancio del Sud, un piano concreto di opere e infrastrutture, di servizi, di miglioramento strutturale dell'efficienza del sistema, naturalmente con strumenti di controllo" della spesa.

Nel frattempo rimaniamo critici e scettici in attesa di azioni concrete che giustamente rilanciano e invocano i politici del PDL-Sud e non solo "in rotta" col governo centrale.

Già ma chiediamoci col PIL al 120%, il terremoto dell'Aquila, decine di milioni di euro giornaliere pagate all'EU, i nostri mercati in ginocchio per colpa delle folli politiche economiche Europee e del WTO, cmq purtroppo ratificate da questo governo Berlusconi e con gli spaventosi dumping Cinesi, dove troveremo i soldi per il rilancio per il Sud ?? Reggerà il sistema Italia ? Quanto ci costerà e chi pagherà ? E quanto ci vorrà per ripagarci se ci ripagheremo ? E' ovvio che bisogna mettere al primo posto la tenuta dal sistema, quindi se bisogna aumentare la spesa si aumenti, ma non sarebbe il caso di abbandonare la filosofia religiosa dell'indebbitamento pubblico Keynesiano e imparare a gestire meglio le risorse nazionali ? Qualunque imprenditore sa che per troppi debiti si chiude e si fallisce e che l'azienda migliore è quella che non li ha o al massimo per il tempo necessario che intercorre fra produzione/acquisizione e vendita, bilanciando la cosa con la liquidità necessaria per pagare almeno le spese di gestione, altrimenti bisogna indebitarsi ulteriormente. Per uno stato funziona alla stessa maniera. Considerando quindi la poltica del debito sempre e comunque, gli sprechi che ci sono e la continua emorragia di risorse verso Cina e India, il nostro scetticismo aumenta considerevolmente sulla tenuta del tutto.
E aggiungo che è anche un peccato, perchè in fondo di idee buone il governo e il Presidente Berlusconi ne aveva, purtroppo ciò che manca è quella forza decisiva, autonoma e indipentende rispetto soprattutto ad altre realtà internazionali come EU e WTO; indipendenza politica e decisionale necessaria per il bene del paese.

Del resto lo stesso Tremonti nel 2005 scriveva riguardo la mistificazione fatta su questo tipo di politica detta "protezionista" ma che in fondo è solo la politica del buon governo di una nazione e regione territoriale dall'alba dell'umanità.