Debito Pubblico Italiano

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sabato 5 giugno 2010

DeepWater Horizon: incidente, sabotaggio o attacco militare ?

Le ipotesi sul disastro della Piattaforma petrolifera della British Petroleum nel golfo del Messico


Diverse le ipotesi ma, dopo un mese e con la probabile chiusura finalmente della perdita, sono ancora incerte le cause dell'esplosione della piattaforma petrolifera della BP al largo della costa della Lousiana nel golfo del Messico. In un susseguirsi di voci, accuse e dichiarazioni cercheremo di fare il punto della situazione illustrando anche possibili ipotesi che vanno oltre il velo mediatico e che da un punto di vista geopolitico vedono questo particolare giacimento petrolifero al centro di fortissimi interessi internazionali.

Al momento in cui scrivevo, la BP stava lottando per chiudere la falla con un getto di fluidi compatti, tipo fanghi, dietro cui in seguito immettere cemento a presa rapida per chiuderla in modo definitivo.
Fallito questo tentativo, dopo essere riusciti a segare il condotto si passerà a piazzare una sorta di tappo e al momento pare che funzioni ma occorreranno circa 24 ore per saperlo con certezza.
In tutto questo ben pochi si sono concentrati sulle cause e sulle tesimonianze degli addetti ai lavori. 
La Deepwater Horizon è, anzi era una piattaforma di trivellazione di ultima generazione, la 5a, fra le più avanzate tecnologie moderne di trivellazione sottomarina. Di fabbricazione sudcoreana da parte delle Hyundai Heavy Industries Shipyard di Ulsan, in South Korea,  ha al suo attivo, importanti successi nel campo delle trivellazioni a grande profondità, come la trivellazione del pozzo nel campo Tiber sempre nel Golfo del Messico, realizzando la più profonda trivellazione di un pozzo di gas e petrolio a 10680 metri sulla verticale del pozzo, 10685 contando la leggera curvatura della trivella. Il fondale era  a 1285 metri, più profondo del pozzo attuale dove c'è stato l'incidente.
Nota quindi, insieme al suo personale ovviamente, per capacità, sicurezza e competenza. Sarà forse anche per questo che neppure Obama ha mai citato Transocean e gli uomi della Deepwater di cui purtroppo si contano 11 vittime, quanto piuttosto BP ( British Petroli ) per aver trascurato la sicurezza, perchè a detta di Obama non saprebbero cosa stanno facendo ecc. ecc.
Sinceramente ho trovato piuttosto infantile anche certe uscite di Obama, nessuno degli addetti ai lavori, men che meno quelli che ci hanno lasciato la vita, volevano questo incidente. Inoltre bisogna ricordare che non è mai successo prima e che questa rottura è molto particolare. 

Era una giornata assolata, la perforazione era praticamente già completa, il kick del gas era stato superato come da routine senza nessun problema. Il kick è in pratica la prima fuoriuscita improvvisa di gas che sale improvvisamente lungo la trivella dando come un calcio ( kick ). Per moderare lo sbalzo di pressione solitamente si immette un liquido ad alta densità, MUD, che abbassa la pressione del gas rendendo il flusso più gestibile. E' questa la fase più delicata, poichè l'improvvisa fuoriuscita di gas può scatenare incendi e talvolta capita nelle trivellazioni a terra.
Nelle piattaforme petrolifere in alto mare vi è una procedura molto più attenta per il controllo del gas, e oltre al MUD sostanzialmente il pozzo viene chiuso con una valvola di sicurezza per prevenire le fughe di gas, una viene piazzata sul fondo, eventualmente un' altra sotto la piattaforma, sono note col nome di blowout preventer. In seguito poi il gas viene incanalato lungo la piattaforma e fatto bruciare in modo controllato ( sono quelle famose lingue di fuoco tipiche delle piattaforme marine ). A seconda dei casi tale gas può anche essere stoccato o immesso in un gasdotto, ma questo avviene in una fase successiva.

Una volta chiuso il pozzo è praticamente impossibile che accada alcunchè quale che sia la pressione o variazione di pressione interna ( purchè entro i limiti progettuali che sono cmq più che abbondanti essendo di oltre 400 tonnellate di pressione per cm e questo tanto per le tubazioni, quanto per le valvole di sicurezza ).

Sul fondo del mare invece viene costruita una sorta di camera stagna di cemento armato collegata al pozzo e in cima è poi posta la Blowout Preventer, valvola di sicurezza per prevenire il Blowout, ossia lo scoppio del gas e del petrolio.
Si è detto di tutto di più su questa valvola, che non fosse adatta, che non ce ne fossero a sufficienza ecc. ecc. Le TV specie le nostre, hanno mostrato interventi di tutti, tranne che degli ingegneri e specialisti che fanno questo mestiere. Per cui grande progaganda mediatica di greenpeace, più o meno comunisti ecc. ma poca sostanza concreta. Solo al TG1 un fugace intervento di uno specialista.

Una certa eco per esempio il fatto che fosse una sola valvola e che una valvola automatica agli ultrasuoni non fosse stata installata, spacciata come panacea di tutti i mali e accusando la BP per questo di aver trascurato la sicurezza.
In realtà il sitema installato di Blowout Preventer conteneva 3 valvole a vari tipi di azionamento incluso uno meccanico, manuale oltre vari automatismi. Inoltre il sistema ad ultrasuoni non è statisticamente affidabile come gli altri. In realtà non ha funzionato la valvola in sè, infatti non si chiudeva neppure manualmente e non c'è quindi nessun automatismo che avrebbe potuto cambiare le cose.

Ma perchè la valvola non si è chiusa ? Ancora si dibatte su questa tematica, poichè non è mai successo. I sensori automatici, meccanici ed elettronici, quando rilevano una certa variazione di pressione e aumento pericoloso automaticamente chiudono la valvola sul fondo, inoltre altre valvole sono pure in cima. In questo caso non solo non è successo, ma primissime testimonianze degli addetti ai lavori, poi quasi scomparse dai Media, riferivano come nessun allarme era scattato e che tutti gli indicatori di pressione erano a posto. Del resto è impossibile dopo aver chiuso il pozzo che avvenga un Blowout. Per capire la dinamica fisica basta che proviate a soffiare dentro una cannuccia tappata. Non succede niente.

Dopo più di un mese adesso vorrebbero far credere che è stata una variazione di pressione a far saltare il pozzo.... Inoltre la camera di cemento armato era già completa sul fondo. Attualmente l'amministrazione Obama, dopo aver cercato inutilmente di accusare BP per un mese, ora sta accusando BP che era fatta male la camera in cemento armato. Chi l'ha realizzata ha detto che ha seguito le specifiche date da BP ( una dichiarazione ovviamente legale, il senso è che non sarebbe vero che era fatta male, ma se proprio devono fare causa a qualcuno la facessero a BP ).

Una camera stagna fatta male, potrebbe comportare la fuoriuscita di gas incontrollato in superficie da cui l'incendio. Nessuno sarebbe così pazzo da fare una cosa del genere, che significa quasi certamente perdere il pozzo. Inoltre i costi per realizzare una buona camera stagna, una buona trivellazione ecc. e l'eventuale risparmio sul cemento per non farla a norma sono così ridicoli rispetto la perdita del pozzo che bisognerebbe essere dei dementi per fare una cosa del genere.
Ma è veramente andata così ? Sinceramente ne dubito. I rivelatori di gas se ne sarebbero accorti e certamente gli operai non si sarebbero suicidati... Inoltre l'intera piattaforma è costruita in modo da disperdere cariche elettrostatiche proprio per evitare incendi.
Di cose strane insomma ce ne sono e accusare BP di trascurare la sicurezza è piuttosto relativo, primo perchè come vediamo puntualmente sono accuse infondate, secondo perchè non era BP ad effettuare le trivellazioni, ma Transocean leader mondiale indiscusso in questo campo.

Per capire cosa può esserci dietro la cortina mediatica dobbiamo fare qualche passo indietro, al settembre 2009. In quel mese BP fa un annucio che passa forse più o meno in sordina nei TG di cronaca ma non in quelli finanziari. BP annuncia di aver scoperto il più grande giacimento di petrolio  del mondo ancora intatto nel Golfo del Messico. Dove ? A largo delle coste della Lousiana...

La stima della portata massima del giacimento raggiungibile al massimo entro il 2020 è di 600.000 barili al giorno che per capirci è la produzione ANNUALE dell'Arabia Saudita.


( Edit: 15/06/2010 - Il giacimento invero contribuisce a far arrivare la produzione regionale di BP nel Golfo del Messico a circa 600.000 barili al giorno intorno al 2020; poichè esso porta un incremento del 50% della produzione regionale di 400.000 barili al giorno,  di cui parte notevole alla pur sempre recente trivellazione del campo Tiber operata dalla stessa Deepwater Horizon, questo "pozzo" emetterebbe circa 200.000 barili al giorno. Le implicazioni geopolitiche descritte nell'articolo comunque  non cambiano minimamente. Per capirlo basti pensare che è pur sempre un terzo dell'intera produzione ANNUALE di tutta l'Arabia Saudita, che è sempre una cosa a dir poco notevole, che la sua riserva è superiore ai 3miliardi di barili e che da solo in pratica potrebbe soddisfare l'intera domanda petrolifera di tutti gli Stati Uniti per un anno intero !!! Non male "per un pozzo...." ).






Vedete non c'è cosa più ridicola che dare la colpa dei rialzi di prezzo sul petrolio alle compagnie petrolifere. I prezzi così alti stanno spingendo il mondo verso altre fonti di energia, secondo voi le compagnie sarebbero così pazze da indurre il crollo del loro stesso mercato ?? Non credo. E infatti non dipende da loro. La maggioranza delle estrazioni petrolifere del mondo e immesse sul mercato proviene dalle nazioni dell'OPEC che fissano i prezzi. In altre parole in quegli stati le compagnie comprano il petrolio dagli stati Arabi che fissano il prezzo e spesso specialmente nel caso di pozzi nazionalizzati, o accordi al riguardo lo decidono anche con la quantità da immettere sul mercato.

Una tale quantità di petrolio immessa sul mercato permetterebbe come primissimo effetto di abbassare il costo globale del petrolio cambiando notevolmente gli assets geopolitici attualmente esistenti., in secondo luogo renderebbe gli USA notevolmente più indipendenti dall'import di petrolio. Il prezzo alto serve a più scopi. Primo nazioni come Venezuela, Iran, Siria, in parte Arabia Saudita, e soprattutto Russia, vivono dagli introiti derivanti dall'esportazione di petrolio e gas, non avendo mai sviluppato una reale economia interna al contrario di Dubai su cui torneremo a parlare in seguito  con un post dedicato perchè entra in questo stesso scacchiere geopolitico del petrolio...
Inoltre permette alla Russia tramite gli oleodotti Russi di esercitare influenza sulla Cina affamata di energia, stringendo accordi per concedergli forniture di petrolio a più basso costo come fatto di recente.

Infine il petrolio così alto serve alla speculazione bancaria sui derivati del petrolio, in particolare per la finanza Europea che ha legato, eccessivamente ad opinione di chi scrive, l'Euro e la finanza Europea alle fluttuazioni petrolifere e viceversa. Basta guardare i tg economici per vedere come vadano di pari passo. In parte come più volte detto sono gli Arabi che quotano in Euro pur scambiando in dollari, in parte molto importante è per via della politica finanziaria Europea ( in altre parole le banche investono molto del proprio capitale sui derivati del petrolio che costituisce la loro struttura finanziaria ). Fateci caso la prossima volta al TG quando varia il cambio Euro/dollaro varia anche il costo del petrolio. Se l'Euro scende, scende il petrolio, se l'Euro sale, sale anche il costo del petrolio: non è un caso. Da qui potete capire quale disastro avrebbe portato una politica puramente monetaria su un Euro petrolifero, che quindi sarebbe stato ancora molto più alto, più inflazionato, prezzi alle stelle e così via.

Bene andiamo avanti. Il Venezuela grazie all'economia socialista di Chavez è passato da un'epoca di grande crescita economica essendo una potenza petrolifera e principale fornitore degli USA tanto avversi in apparenza a Chavez ma da cui dipende il destino economico, a dicevo un' epoca di profondo collasso economico. Lo schema è il classico del Socialismo, in cui sfruttando un periodo di crescita economica precedente nel libero mercato, ci si sollazza in sempre maggiore spesa pubblica sino al punto in cui in un sistema prossimo al collasso, si inizia dapprima a controllare il mercato influenzandolo sempre di più con manovre di intervento pubblico, limitazioni sui mercati finanziari ecc. sino a passare alle nazionalizzazioni ( vi ricorda qualcosa nell'UE ?!  ;) ). Il tutto ovviamente spinge gli investitori privati a fuggire dal paese che quindi deve contare solo sui fondi pubblici, generalmente è quando si accusano i "cattivi" speculatori e i "cattivi "capitalisti. Ancora più nazionalizzazioni, ancora più fondi pubblici, ancora più spesa pubblica e debito pubblico. Risultato ?? L'economia Venezuelana oggi dipende totalmente dalle esportazioni di petrolio verso gli USA e dai fondi che riceve da Mosca... Non c'è praticamente più niente a reggere la spesa pubblica Venezuelana perchè semplicemente non esiste più un'economia Venezuelana. Le nazionalizzazioni aumentano sempre di più poichè il governo di Chavez è con l'acqua alla gola e cerca introiti rapidi dalla vendita di prodotti e servizi, ma in questo modo colano a picco anche gli introiti fiscali netti derivanti da un attività privata sui cui non si devono pagare le spese di gestione.................. bisognerebbe mettere tutti i socialisti dinnazi un simulatore gestionale, se ne renderebbero conto ancora di più se non bastasse la storia economica a farglielo capire. 

E' dai tempi dei Sumeri infatti che i governi incentivano l'economia e il commercio privato proprio per questo vantaggio ossia quello di poter percepire introiti netti senza spese di gestione ( che ovviamente sono a carico dei privati ) oltre a risolvergli gratis il problema dell'occupazione e della produzione di risorse ( che comporta peraltro altre tasse sui redditi, sugli scambi commerciali ecc.  da incamerare ).

Bene. Guardate un pò la valutazione dei CDS ( Credit Default Swap ) del Venezuela. E' una cosa di cui non si parla ma le assicurazioni sul debito sovrano del Venezuela sono superiori come stima di insolvenza del pagatore ossia il Venezuela, persino all'Argentina quando è collassata. 
In effetti l'economia Venezuelana è appesa ad un filo, quello dell'export di petrolio verso gli USA.

Bene possiamo tornare al pozzo scavato dalla Transocean. Ricordate la produzione  annuale dell'intera Arabia Saudita di cui un terzo che esce fuori in un solo giorno dal pozzo della BP ? Esatto avete capito bene, gli USA possono sganciarsi dalle importazioni Venezuelane ( 15/06/2010: man mano che proseguono le trivellazioni off-shore in USA )e questo significa che il Venezuela cola a picco con un tonfo così grande da essere ricordato nella storia per i secoli futuri probabilmente così come lo fu il crollo dell'URSS almeno che crollò per ragioni simili, gli accordi con l'allora florida produzione Saudita per abbassare il prezzo del greggio. E non è un caso ritengo che gli USA stiano aumentando la presenza militare in SudAmerica in preparazione del tonfo Venezuelano.
Ovviamente gli USA che fessi non sono, si sono ben guardati dal trivellare in casa propria, riservandosi di farlo solo ora. Primo perchè come abbiamo visto ci sono delle difficoltà, ma soprattutto per poter affrontare queste questioni.

Fin qui possiamo già capire quale sia l'asse di nazioni più spaventate dalla messa in opera di questo giacimento ( 15/06/2010: per non parlare della nuova politica USA sulle trivellazioni off-shore, incluso  le trivellazioni in Alaska e ovviamente in collaborazione col Canada nel circolo polare artico, la nuova frontiera della guerra fredda insieme e forse anche più del Mar Caspio ).
Su Internet circolava una notizia, definita falsa e effettivamente di difficile dimostrazione, ma sotto certi aspetti plausibile ossia che l'intelligence Russa avrebbe pubblicato una notizia in cui l'amministrazione Obama avrebbe ordinato un black-out mediatico sulle reali cause dell'affondamento della piattaforma ossia un attentato terroristico o qualcosa di molto simile. La notizia a dire il vero parlava di un minisommergibile nord Koreano in viaggio da Cuba verso il Venezuela che avrebbe silurato la piattaforma. Il coinvolgimento della Korea del nord che effettivamente ha questo tipo di tecnologia, sarebbe giustificata dal fatto che tale disastro avrebbe costretto Obama ad usare l'atomica così da poter essi stessi, i Coreani del nord, reclamare l'atomica per difendersi da questioni simili. 

Ora personalmente non so quanto possa essere vero che la Korea del Nord abbia affondato quella piattaforma, ma sono quasi certo che c'entrino il Venezuela e almeno l'Iran con in qualche modo la complicità magari anche solo secondaria della Russia. Iran che crollerebbe anche lui con il calo del prezzo del greggio e la possibilità allarmante a Mosca  per gli USA  e Canada eventualmente di fornire anche la Cina di petrolio ad un prezzo inferiore a quello sostenibile per la Russia. che fra l'altro da un pò di anni è in guerra con BP per cacciarli fuori dai territori di influenza Russia, qualche anno fa furono persino arrestati i dirigenti di BP in Russia con l'accusa di spionaggio.... Siete ancora convinti che vi sia libero mercato globale ??

Il Venezuela quindi è terrorizzato dalla piattaforma della BP ed è il principale sospetto seguito dall'Iran. e poi ovviamente dalla Russia della Gazprom di Putin. Bene in tutto questo tempo i media, specialmente quelli Europei trascurano alcuni fatti.
Primo l'intervista di un operaio della Transocean in radio da Mark Levin che garantisce sulla sua identità ma che decide moltro stranamente di rimanere anonimo. In trasmissione due fatti fondamentali, la conferma che il pozzo è esploso senza nessun tipo di preavviso, la pressione era ok e dopo che era stato chiuso, cosa quindi impossibile che sia saltato "naturalmente".

Secondo conferma un'altra voce in giro, o meglio notizia ignorata da noi e passata un pò in sordina anche lì, ossia che Obama ha ordinato alle squadre SWAT dell'antiterrorismo USA di presidiare le piattaforme petrolifere del Golfo. Perchè se è solo un incidente isolato causato da problemi evidentemente tecnici ?? E sono realmente delle squadre SWAT o piuttosto come sovente accade delle squadre segrete militari antiterroristiche in incognito tipo Delta Force ? Quale che sia la risposta è cmq una cosa eclatante per un "incidente" isolato.

Passano i giorni, i dubbi mi crescono man mano che mi interesso di questo caso e mi studio le questioni tecniche per le quali è davvero un incidente molto strano. Penso alle valvole di blowout, a come è possibile che tutte e 3 non abbiano funzionato, mi chiedo se possa mai essere stato un sabotaggio industriale, mi chiedo come potrebbe rientrarci il Venezuela. E' nel pieno di queste riflessioni che vengo letteralmente folgorato da una notizia passata quasi in sordina, l'esplosione e affondamento di una piattaforma Venezuelana del gas, le fonti ufficiali non danno una causa per la misteriosa esplosione della piattaforma.
Mi dico che forse questa volta ci ho preso. Poco tempo dopo un incendio misterioso colpisce una piattaforma nel mare del nord, che dà un pò di brent all'Europa rendendoci non del tutto dipendenti dal M.O., anche se cmq più che altro lo dà all'Inghilterra patria di BP. Poi un ulteriore folgorazione un misterioso incendio spazza via un pozzo di petrolio Iraniano purtroppo con vittime., ma non diversamente da quanto accaduto al largo della Louisiana del resto.. Le autorità non sanno spiegare l'accaduto. Ed è la prova del nove, una guerra di intelligence fra USA, Venezuela e Iran dopo quella elettronica fra Cina e USA contro google che gestisce anche YouTube...

In altre parole Venezuela e Iran avrebbero cooperato per distruggere la piattaforma USA che potrebbe significare la loro rovina. Gli USA per ritorsione avrebbero affondato una piattaforma del gas Venezuelano, che nel Golfo del Messico ci bastava già il loro di petrolio, e fatto saltare un pozzo Iraniano.

Fra l'altro la cosa sia per la tipologia di incidente sia per considerazioni e implicazioni geopolitiche ricorda spaventosamente il disastro della piattaforma Pemex nel 1979 anno in cui la Russia favorì il colpo di stato nell'Impero Persiano installando una dittatura islamica nella superpotenza petrolifera per eccellenza mentre secondo accordi scellerati dall'altra parte Carter metteva Saddam in Iraq abbandonando un fedele alleato in Persia, anno in cui sempre la Russia si illuderà di poter controllare i suoi nuovi "amici" islamici invadendo l'Afghanistan e allungare così l'abbraccio di Madre Russia sull'Iran, anno in cui a causa di questi eventi ci sarà il cosìdetto shock petrolifero nel quale quasi certamente il disastro della piattaforma messicana del 1979, di gran lunga peggiore poichè durò circa un anno... beh ebbe il suo ruolo per finanziare il nuovo regime Iraniano e quello di Mosca.

Per altro l'incidente Pemex fu praticamente identico a questo. Lì però la profondità non c'entrava niente. A circa 3000 metri di profondità di scavo il MUD, ossia quella specie di fango che serve a ridurre la pressione del gas che viene fuori, smette inaspettatamente di circolare, il gas viene fuori improvvisamente e la piattaforma salta in aria. Si trovava non lontano dalle coste e il fondale era a circa 50-100 metri. Oggi sarebbe chiusa subito a quelle profondità. Il messico non pagò mai i danni e l'episodio è famoso per il ponte aereo che dovette organizzare la Pemex per salvare una specie rara di tartatughe in periodo di riproduzione sulle spiagge del Messico.

Approposito di profondità, compagnie come BP facevano notare all'amministrazione USA  riguardo la legge che vieta le trivellazioni vicino la costa per motivi di sicurezza che invero sarebbe più sicuro perforare vicino la costa a circa 100 metri massimo di profondità; la richiesta fu fatta anche per questo particolare giacimento che si estende in direzione della costa su fondali più bassi... Ovviamente l'amministrazione Obama ha rifiutato. Siete ancora convinti che sia colpa di BP ?


Alcune fonti e approndimenti:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/05/13/visualizza_new.html_1792095023.html
http://it.notizie.yahoo.com/4/20100529/tts-oittp-iran-incendio-ca02f96.html
http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2010/05_maggio/31/marea_nel_golfo_del_messico_c_e_il_precedente_del_1979_della_pemex,24540023.html?mod=frame&provid=14

http://www.marklevinshow.com/Article.asp?id=1790422&spid=32364

http://www.deepwater.com./fw/main/Deepwater-Horizon-56C17.html?LayoutID=17

martedì 1 giugno 2010

Presunto attacco di Israele ad una nave umanitaria: la censura/ignoranza dei media Occidentali

In realtà vi erano abbordo anche estremisti Islamici e terroristi alla ricerca del martirio, incluso un noto sceicco estremista islamico ucciso negli scontri. Che i militari siano stati attaccati non solo lo testimonia il loro racconto, ma anche quello di un operatore Reuters che stava girando delle immagini...

La cosa che più colpisce è l'estrema superficialità e avventatezza dell'Occidente ad accusare il nostro alleato Israele, magari per compiacere anche Russia e Cina......... nel nome di una tragica politica fallimentare dell'amministrazione Obama.

Lasciamo le parole a questo video che abbiamo tradotto e nel cui finale sono riportate una serie di notizie sistematicamente ignorate o censurate dai media Occidentali, ma ben conosciute dai servizi, dal personale dell'amministrazione Obama e da tutto il mondo islamico almeno in quanto pubblicate su Al-Jazeera in questi giorni sottolinenado la natura integralista dei martiri verso Gaza...


Il blocco Israeliano che lascia passare solo aiuti umanitari e non terroristi o armi, in realtà sta avendo successo e dimostra l'enorme oscenità della propaganda estremista islamica di tutti questi anni nella Striscia di Gaza, contestata peraltro da molti degli stessi palestinesi che ne sono ostaggio e che rimane sempre più a corto di armi e terroristi.


domenica 30 maggio 2010

Telline al bando: la fallimentare politica marxista dell'UE e il massacro della nostra economia

La normativa UE continua il massacro di agricoltura e pesca

La commissione dell'UE ha appena messo al bando la pesca a maglie strette in tutto il Mediterraneo e questo significa che gli Italiani non potranno più mangiare telline, calamaretti, seppie e quant'altro. La ridicolaggine di tale normativa emessa e applicata come una scure in tutto il territorio dell'UE esprime la profonda tragedia degli accordi comunitari per le economie dei nostri paesi.

Si perchè il problema nasce dal lasciare entrare cani e porci, scusate il termine, a pescare nei mari nazionali. Cosa che non sussiste nel momento in cui ad esempio, sono solo i pescatori Italiani a pescare nei nostri mari e poi eventualmente vengono rilasciate licenze per gli stranieri a mano a mano. Se fossero solo i pescatori Italiani a pescare nei nostri mari, potrebbero tranquillamente continuare ad usare le maglie strette per questo tipo di pesca. Gli accordi comunitari hanno già messo in ginocchio il settore agricolo e massacrato l'industria ittica di molti paesi come Grecia, Irlanda e Islanda. Fra poco inizierà ancora maggiore quello dell'Italia. E' urgente che il parlamento nazionale vari normative a protezione di agricoltura, pesca e industria italiana. Le boiate che vengono dalla commissione come l'attuale normativa non faranno altro che distruggere ancora di più non solo la nostra cultura, inclusa quella eno-gastronomica, ma anche l'economia fruttuosa che ci gira intorno, sia del turismo che viene in Italia e frequenta i nostri ristoranti per mangiare le nostre particolarità eno-gastronomiche incluse le Telline sia gli Italiani stessi che in questo modo tengono su un'intero comparto industriale.. Occorre che la gente si svegli e si diffonda consapevolezza su queste tematiche.

Non serve neppure smantellare la cooperazione Europea, serve solo di mettere finalmente al bando leggi comuniste come queste emanate nel solo nome ossessivo di mettere tutto in comune con tutti, per esempio i mari e le zone di pesca. 
Saranno almeno 10mila anni, ma anche molto, molto di più a dire il vero, che gli uomini amministrano zone di caccia e pesca evitando di metterle in comune con tutti e combattendo anche guerre per essi e non è che lo facevano per sport, ma per una dannata ragione le cui tragedie abbiamo sotto i nostri occhi.
E' ovvio che tutto il mondo non può e non deve venire a pescare nei nostri mari, ma servono criteri di amministrazione regionale e del territorio. Limitando per esempio il numero di pescatori e di license per certi tipi di prodotti prima di tutto agli Italiani e poi eventualmente a stranieri; in tal modo questi problemi della pesca eccessiva non ci sarebbero. Idem per loro nei nostri confronti ecc.
In secondo luogo facendo severi controlli contro la pesca di frodo e terzo abbandonare la fallimentare e tragica idea marxista dei mercati comuni, del controllo dei prezzi e delle quote agricole togliendo i sussidi, ma piuttosto liberalizzare realmente il mercato e tornare a dare sussidi all'agricoltura a compesazione dei periodi di crisi e variazione naturale dei prezzi. Inoltre attuare una seria politica di rotazione delle colture e della tipologia di pesca per tutelare le riserve e risorse naturali.
L'unica cosa da fare sono appunto il numero di license e solo per tutelare i bacini di riproduzione, dare priorità agli Italiani e criterio maggioritario quello temporale, in sostanza chi si prenota prima fra i cittadini italiani ha la licenza. E' un problema serio e va affrontato prima che l'Unione Europea finisca di distruggere completamente la nostra economia a causa della loro burocratica, non eletta incompetenza.

ovviamente se volete rimostrare servono 5 milioni di firme e/o i 2/3 del parlamento UE. Ovviamente 2/3 del parlamento UE non si cura magari della cucina Italiana. Ecco perchè in democrazia basta un senatore per fare una proposta di legge, ecco perchè certe politiche vanno necessariamente applicate non con la scure fascista/comunista, ma in base alle esigenze del territorio.


nota:

http://it.notizie.yahoo.com/10/20100529/tit-ue-dal-1-6-niente-telline-2dba20d.html