Debito Pubblico Italiano

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sabato 15 giugno 2013

Rinaldi: Come uscire dall'Euro. L'Italia si ferma a Maggio 2014.


Pubblichiamo un' interessante intervista tenuta durante l'anteprima della trasmissione “UltimaParola” del 7 Giugno 2013 all'economista Antonio Maria Rinaldi, docente alla D'Annunzio di Urbino-Pescara e alla Link Campus di Roma. Di seguito al video ne commentiamo i punti salienti.



Cambio vero a 1000 lire: In effetti fu de facto proprio così, e così perlomeno era il cambio percepito dalla popolazione. La fregatura sul cambio fu colossale ed emerge non solo da ciò che la gente percepiva, ma da una mossa finanziaria vera e propria nei tempi precedenti volta ad aumentare il cambio di ingresso nell'Euro, complice anche le fluttuazioni della Sterlina ma vedasi al riguardo anche le movimentazioni finanziarie di Soros.

In ogni caso come spiegavamo anche ma non solo, nell'articolo di analisi sull'Austerity o Default http://indipendenzaitaliana.blogspot.it/2013/02/austerity-o-default-essenzialmente.html, i parametri europei che seguiamo ci fanno uscire con un cambio 1 a 1 con l'Euro. E' insensato parlare di ritorno alla lira pensando al vecchio cambio, sarebbe davvero un crimine e una rapina degna di alto tradimento e guerra. E infatti come dicevamo nell'articolo citato non lo dicono neppure alcuni dei principali economisti tedeschi, ma questo vale per tutti i paesi dell'Eurozona. Il ritorno ad una moneta nazionale, tipo euro Italiano, sarebbe 1 a 1 per poi fluttuare liberamente. Come spiegato meglio in suddetto articolo possiamo ipotizzare una svalutazione naturale, per questioni economiche e di mercato di circa il 20-30% senza nessuna azione da parte della banca centrale italiana, per cui nessuna stampa di denaro. Oltretutto sinceramente non è che ci sia solo la stampa di denaro per stimolare e spingere il cambio in una direzione o nell'altra... anzi nell'epoca dei cambi fluttuanti e del Forex vi sono anche altri mezzi che solitamente sono utilizzati in primis le politiche sui tassi.
Purtroppo anche se non ci piace l'eccesso di monetarismo, proprio in quanto facente parte di un certo sistema monetario internazionale, va riconosciuto l'importante ruolo delle banche centrali nella difesa valutaria. Esempio su tutti la difesa del dollaro contro la Cina, ma che in ogni caso merita un discorso più approfondito.

Un punto nodale della crisi dell'eurozona e di cui parliamo dal 2009 in pratica, è la politica dei tassi che ha gonfiato l'eurozona come un pallone, generando una bolla inflattiva monetaria. Il “capolavoro” del male, fu la politica di Trichet che alzò i tassi di interesse della BCE 2 volte in piena crisi nel 2011, “roba da plotone di esecuzione”, commenta Rinaldi e in effetti negli anni scorsi arrivò a mettere in ginocchio l'intera eurozona con un cambio di 1,6 sul dollaro. Probabile anche in questo caso l'influenza cinese.

Una questione molto interessante uscita di recente riguarda alcuni studi usciti da Harvard che dicevano che il limite di sostenibilità del debito fosse al 90%; di recente però un laureando ha dimostrato che c'era un errore di calcolo nel foglio Excel, che tutti hanno pagato... Rinaldi suggerisce con un battuta di magari mandargli qualche bravo studente. Noi invece invitiamo a riflettere su strani errori e omissioni che riguardano la politica globalista e che hanno toccato anche le dubbie teorie sostenute dall'IPCC a favore del Global Warming di origine antropica, questione venuta sempre più alla luce negli ultimi anni in modo clamoroso e di cui ci siamo occupati anche noi in una lunga analisi tempo fa: http://indipendenzaitaliana.blogspot.com/2010/04/carbon-tax-quanto-costera-allirlanda-il.html. Che fosse intenzionale anche questa svista per forzare politiche comunitarie ? Non lo sappiamo, ma del resto se pensiamo a come sia stata creata l'Eurozona sostenendo i conti e i bilanci con movimentazioni finanziarie, ad esempio come ha fatto Goldman Sachs con la Grecia e non solo, beh di forzature al riguardo ne abbiamo più di una...

Il punto centrale dell'intervento di Rinaldi è che non possiamo continuare ad affidarci alla cosidetta Crauti Economy, verso la quale in ogni caso sottolinea Rinaldi sfugge quali siano i presupposti economici. Ossia non è possibile conciliare la crescita con il pareggio di bilancio attuando la riduzione del debito praticamente solo tramite la pressione fiscale data la recessione economica in corso e senza ammazzare il paese. I fatti e i dati si commentano da soli. Una politica fiscale che risulta quindi depressiva e ci spedisce direttamente nella curva di Laffer. Ossia si arriva ad un punto in cui la pressione fiscale è così alta che un ulteriore aumento risulta depressivo e porta una diminuzione degli introiti fiscali. Considerando il contesto geopolitico attuale, ci siamo già da un po' in questa zona.
In ogni caso però sempre considerando il contesto geopolitico, anche in ciò che è stato fatto negli anni scorsi, risulta una progressiva depressione economica, particolarmente accentuata sia dall'aumento di pressione fiscale dell'ultimo governo Prodi che in seguito dall'incapacità del successivo governo Berlusconi nel 2008 di affrontare con maggiore efficacia la crisi a causa di divisioni interne che di fatto hanno paralizzato l'azione di governo, situazione che è bene dirlo è notevolmente peggiorata dopo la caduta dell'ultimo governo Berlusconi.
Questo da un punto di vista nel mero rapporto fra bilancio, spesa e introiti fiscali. Per una maggiore e più approfondita analisi sullo stato dell'Italia in cui il sottoscritto annunciava con un certo anticipo la crisi di deficit in cui andava incontro la nazione, rimandiamo a:
Le prime avvisaglie in ogni caso potevano già cogliersi nel 2010 e riteniamo che poco sia stato fatto per fronteggiare tale situazione che invece va peggiorando con una grave emorragia industriale e quindi occupazionale e di circolazione della ricchezza all'interno della morsa del Credit Crunch.

Notizia particolarmente grave che riferisce Rinaldi è che l'ex ministro Riccardi del governo Monti, avrebbe detto che Monti alla notizia degli esodati e degli italiani costretti a pagare più tasse si beava perché lui si faceva bello con Angela Merkel. Speriamo anche noi che non sia vero e che possa essere smentita quella che in tal caso sarebbe una semplice bega e polemica politica. Come dice Rinaldi, noi, gli italiani e le nostre famiglie hanno bisogno di sapere, perché diversamente sarebbe un gravissimo comportamento politico davvero da corte marziale.

Una domanda egualmente cruciale è se si può parlare di nazioni quando oggi ci sono ormai grandi catene industriali su scala Europea, Cinese ecc. Ragionare quindi su larga scala, rende superfluo il concetto di nazioni ?
Secondo noi assolutamente no, per tante ragioni di cui discutiamo dal 2009 ormai. Inoltre non riteniamo affatto che le grandi catene industriali nazionali siano tali da dover necessariamente travalicare i confini nazionali. Se pensiamo anche solo a nazioni come l'Italia dove c'è tutto il centro-sud che può crescere notevolmente è comprensibile la fallacità di tale questione. Inoltre è facile fare un confronto anche dal punto di vista demografico, 300 milioni di Europei e 350 milioni di Americani e Canadesi contro 1,3 miliardi di persone solo in Cina. Considerazione che ne apre ben altre, ma sufficiente a capire quanto vi sia ancora spazio di crescita. E' piuttosto una questione di risorse e assets geopolitici.

La risposta di Rinaldi e che condividiamo in buona sostanza, è che ovviamente sono considerazioni da discutere. Ma che se non abbiamo la capacità di prendere per buone queste cose, ossia le grandi catene industriali nazionali, come gli altri paesi fanno con una migliore classe dirigente, beh ci spiace ma non possiamo neppure divenire una colonia tedesca. A questo punto dice Rinaldi è preferibile sbagliare da Italiani, anche perchè abbiamo visto che sbagliare con gli altri è molto peggio...
Del resto come abbiamo più volte sottolineato anche noi e in modo particolare nell'articolo Austerity o Default, abbiamo produzioni di nicchia che hanno una loro collocazione sui mercati globali e che possiamo sfruttare. Questo ci conferisce un certo avanzo primario e una bilancia commerciale non così avversa. Non a caso infatti attualmente in Eurolandia sotto questi aspetti, siamo secondi solo alla Germania il che non è una cosa da poco.

Rinaldi continua dicendo che in sostanza ci siamo aggancianti ad un meccanismo con regole non proprie dell'Italia, e per il quale ormai, il pagamento per restare nel club dell'Euro è ben superiore ai vantaggi che ne derivano. Per cui o si rinegoziano tali costi oppure è meglio andarsene. E' una semplice questione di rapporti costi/benefici

Giustamente è da chiedersi se Globalizzazione significa chiudere le industrie in Italia e portarle all'estero. Perché purtroppo la globalizzazione ha detto questo. Ma a questo punto si sfoga Rinaldi, chi se ne frega della globalizzazione e continuiamo a produrre in Italia. Almeno diamo lavoro agli Italiani.

MES: Il MES ci spiega Rinaldi è un'evoluzione dell'ultima forma di fondo salvastati. Un'assurdità, una pazzia. Sempre in omaggio alla CrautiEconomy, che in pratica non permette alla BCE di svolgere il suo vero ruolo, ossia prestatore di ultima instanza, come del resto fanno le altre banche centrali del mondo tipo la FED e la Bank of Japan.
Il MES, dal punto di vista economico, in sostanza è un fondo di soccorso per i debiti pubblici in difficoltà, tipo Spagna, Portogallo, eventualmente Italia, Cipro, Grecia ecc. ecc. Ma come si alimenta questo fondo ? Naturalmente con ulteriore debito pubblico fatto dai vari paesi...( vedi ad esempio la critica di Farage quando prestavamo alla Spagna al 3% ciò che il mercato ci prestava al 7%...) Essendo l'Italia un forte contributore del MES ossia il 3°, per stare dietro alle fobie inflazioniste dei tedeschi, dobbiamo aumentare il debito pubblico di circa 125 miliardi di Euro, di cui al momento già stanziati 45miliardi dallo scorso governo Monti e su cui naturalmente paghiamo anche gli interessi. E perché tutto questo ? - Continua Rinaldi- “Perché abbiamo messo in piedi la catena di Sant'Antonio, ossia facciamo debiti per costituire un fondo per poi pagare altri debiti. Questa è follia, è follia pura. A questo punto stampate e fatela finita, perché alla fine questi conti li paghiamo noi.”
Siamo perfettamente d'accordo, è come disse Nigel Farage il miglior metodo per spedire al fallimento anche l'Italia, poi la Francia e infine la Germania.

Per altro approposito di inflazione, per la cronaca l'inflazione in Italia ad Aprile del 2013 è scesa nientemeno che all'1,1 %. A nostro parere fatica anche a tenersi su e c'è molta confusione fra agflazione e inflazione, per non parlare poi della cosidetta inflazione “reale o percepita” che è poi quella che colpisce concretamente il mercato dei consumi interni.
Nel merito poi possiamo dire che la terribile inflazione, che vediamo invero essere piuttosto bassa in Italia, è previsto secondo l'attuale tendenza che scenda ancora di più, con uno 0.5% per Dicembre 2013, 0,3% per il Gennaio 2014 e lo 0% di inflazione da Marzo fino a Maggio 2014. Dopodichè stimiamo entreremo forse finalmente in deflazione come l'economia, il mercato e la domanda grida ormai fino a restare senza voce o meglio senza più moneta. Possiamo dire in effetti che secondo le proiezioni attuali basate sulla situazione attuale, Italia si fermerà o quasi a Maggio 2014. Perché ? Perchè la deflazione a questo punto non è una correzione guidata dalla banca centrale come auspichiamo da anni, ma ahimè spinta e causata dal peggioramento economico e crollo dei consumi.
Negli anni scorsi 2009 e 2010 quando eravamo inondati di Euro ad alto cambio e il prezzo del greggio decollava a fronte di delocalizzazioni e calo del potere d'acquisto, chi scrive, scrisse che se non si fosse attuata una politica monetaria deflazionista, quest'ultima sarebbe giunta con maggiore violenza a causa del crollo dei consumi come infatti sta succedendo. E questo a causa in sostanza di grandi squilibri macroeconomici tutt'ora in corso.

L'alternativa ? A questo punto di forte Credit Crunch aumentare in qualche modo la base monetaria del nostro paese e sarebbe auspicabile lo facesse una Core Economy tramite opportune riserve, Germania se avesse voluto assumere questo ruolo o ancora meglio gli USA che lo hanno fatto per tutto il mondo libero.

Da un punto di vista tecnico probabilmente come abbiamo sempre detto sarebbe utile pilotare o meglio seguire la tendenza deflazionista, almeno per un po' lasciando che il mercato e l'economia attui da solo le correzioni al ribasso a seguito delle grandi manovre di espansione monetaria degli anni scorsi. Quando però questa si accompagna ad un contesto di Credit Crunch e a causa di tali squilibri macroeconomi, la degenerazione del benessere sociale che ne deriva, suggerisce di considerare diverse strade e diversi strumenti di politica economica fra cui, ma non solo, l'uscita dall'Euro e il ritorno ad una moneta nazionale.


Links:






p.s. C'è un evidente ritardo nel parlato del video. Non dipende da noi, non sappiamo cosa abbia fatto il montatore e speriamo non l'abbiano mandata in onda così.

mercoledì 12 giugno 2013

Bambina di 9 mesi uccisa da immigrato



Ennesima violenza sessuale mortale da parte di clandestini, in questo caso in California a danno ancora una volta di una bambina e di 9 anni. Questa volta la pubblichiamo perché è ora di prendere coscienza di questi problemi che aiutano a capire le forti critiche degli Stati del sud, e non solo quelli a dire il vero, verso il governo Obama e chi è troppo blando e perbenista su delicate questioni come la sicurezza dei confini e l'immigrazione clandestina e illegale che apre le porte ad orde di criminali e predoni di ogni genere, senza contare i terroristi. E' ora di finirla. Se qualsivoglia governo non se la senta di affrontare con decisione questo problema e difendere i propri cittadini che si faccia da parte.

Vi risparmiamo i dettagli dell'efferato crimine, confermato dai referti ospedalieri che parlano tra l'altro di traumi violenti alla testa e al corpo della piccola come uno può immaginare, ma che trovate in ogni caso nel link in lingua inglese.

Sabato la polizia in Barstow ha arrestato Jose Luis Aguilar, 36 anni, presso la Greyhound bus station dopo una denuncia di violenza sessuale mortale alla figlia della sua “compagna”. Il giorno prima la madre della piccola Jennifer Reedy, 31 anni, si era risvegliata trovando la bambina morta sul pavimento e il ragazzo sparito insieme ad auto e soldi. Il fuggitivo è stato fermato apparentemente mentre cercava di scappare in Messico. Da chiarire in ogni caso le circostanze per cui la madre non si è accorta di nulla.

Quale che sia il decorso delle indagini, il caso rappresenta ad ogni modo purtroppo solo uno dei tanti che si ripetono con allarmante frequenza e preoccupazione. Immigrazione di criminali, grave disagio e droghe contribuiscono all'aggravamento del fenomeno. Non molto tempo fa un caso analogo saltò sulle prime pagine di tutti i giornali a causa di un padre in Texas che sorpreso un immigrato messicano mentre gli violentava la bambina di 5 anni, lo colpì uccidendolo e salvando la figlia. Il Procuratore Distrettuale e Gran Jury dopo pochi giorni, prosciolse il padre da ogni accusa riconoscendo la legittima difesa senza portarlo a processo. Tali casi assumono particolare significato nel momento in cui l'amministrazione Obama si appresta a riformare la legge sull'immigrazione per facilitare la permanenza ai clandestini...

Prima di scadere in facili pregiudizi antiamericani, ricordiamo che è questo un problema di tutto il mondo occidentale incluso l'Italia gravata ormai da flussi migratori non più tecnicamente sostenibili a cui si aggiunge l'immigrazione clandestina e da un aumento esponenziale della criminalità dovuta a vere e proprie bande di predoni stranieri che scorrazzano allegramente per la penisola come non si vedeva dall'epoca dei Saraceni probabilmente e a fronte peraltro di una contrazione della spesa per le forze dell'ordine, tribunali e carceri pieni per circa la metà solo di stranieri.
Politiche di ingegneria sociale volute dalla governance globale, in particolare ma non solo da gruppi di sinistra di stampo socialista e tragicamente fallite come peraltro già si temeva in passato e come riconosciuto sempre di più anche da capi di governo e di partito come fra i laburisti inglesi.

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