Debito Pubblico Italiano

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sabato 19 ottobre 2013

UE e Germania danneggiano l'Italia


Sono anni ormai che il sottoscritto denuncia come la costosa inutilità della UE da un lato, i cosìdetti accordi europei e l'egemonia tedesca in primis da un altro, contribuiscono ad affossare economie come quella Italiana, ma sotto altri aspetti anche quella di Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo, Islanda che alla fine però dà un calcio alla UE e all'Euro.

Le discriminazioni però verso l'Italia, che naturalmente hanno un ruolo importante nell'indebitamento pubblico del nostro paese, sono notevoli e francamente è anche l'ora di finirla. E' in quest'ottica che abbiamo sempre trovato disdicevole il servilismo verso la UE e certe nazioni europee, Germania in primis.
Non a caso la potenza economica Europea per molti secoli è sempre stata l'Italia e può ancora esserlo se sa difendere i suoi interessi, diritti e soprattutto prodotti. Basta cominciare col mettere da parte accordi Europei come quello che portò alla distruzione del siderurgico italiano Italsider a vantaggio di Germania e Francia per fare un esempio.
Ma non c'è solo l'acciaio. Olio, Vino, Formaggi, Frutta, Carni ecc. la vera ricchezza di questo paese, qualità al primo posto nel mondo, è assai poco considerata negli accordi Europei, svantaggiando quindi le nostre merci a fronte di merci di importazione extra UE di scarsa qualità e di scarsa indicazione di provenienza; col risultato discriminante nel mercato verso la qualità del Made in Italy, che ha un chiaro e conclamato valore di mercato che la UE scarsamente tutela, spaventata dalla concorrenza italiana. Alla faccia del libero mercato.....

Non ultima anche la discriminazione finanziaria, dove, detta in estrema sintesi, la Germania costringe Grecia e Italia all'austerity dopo aver sabotato le nostre economie, complice anche le modalità di gestione e creazione dell'Euro, per poi farci pagare i debiti alle banche tedesche. Le stesse banche però che si esimono dal ripagarci dalla spazzatura finanziaria che hanno venduto un po' in giro per l'Italia...

Ci fa molto piacere quindi quest'interessante articolo pubblicato su Tempi e verso cui invitiamo attenta lettura.
Citando un esempio analizzato nell'articolo, legalizzano le aranciate senza arance e poi ci lamentiamo che c'è la crisi. Almeno però nei succhi di frutta si è riusciti a far scrivere la percentuale obbligatoria. Ma per l'olio ? Quanti sanno che molto olio extravergine al supermercato non lo è al 100%, ma solitamente per una frazione complice una legge che così gli permette di fare ? Speriamo cambi con le nuove norme. E perché spaventa tanto l'indicazione di origine dei prodotti quanto delle materie prime ?
Ovvio perchè temono la concorrenza della qualità Italiana, del resto apprezzata nella stessa Germania. Ripeto, alla faccia del libero mercato...