Sono anni ormai che il
sottoscritto denuncia come la costosa inutilità della UE da un lato,
i cosìdetti accordi europei e l'egemonia tedesca in primis da un
altro, contribuiscono ad affossare economie come quella Italiana, ma
sotto altri aspetti anche quella di Grecia, Spagna, Irlanda,
Portogallo, Islanda che alla fine però dà un calcio alla UE e
all'Euro.
Le discriminazioni però
verso l'Italia, che naturalmente hanno un ruolo importante
nell'indebitamento pubblico del nostro paese, sono notevoli e
francamente è anche l'ora di finirla. E' in quest'ottica che abbiamo
sempre trovato disdicevole il servilismo verso la UE e certe nazioni
europee, Germania in primis.
Non a caso la potenza
economica Europea per molti secoli è sempre stata l'Italia e può
ancora esserlo se sa difendere i suoi interessi, diritti e
soprattutto prodotti. Basta cominciare col mettere da parte accordi
Europei come quello che portò alla distruzione del siderurgico
italiano Italsider a vantaggio di Germania e Francia per fare un
esempio.
Ma non c'è solo
l'acciaio. Olio, Vino, Formaggi, Frutta, Carni ecc. la vera ricchezza
di questo paese, qualità al primo posto nel mondo, è assai poco
considerata negli accordi Europei, svantaggiando quindi le nostre
merci a fronte di merci di importazione extra UE di scarsa qualità e
di scarsa indicazione di provenienza; col risultato discriminante nel
mercato verso la qualità del Made in Italy, che ha un chiaro e
conclamato valore di mercato che la UE scarsamente tutela, spaventata
dalla concorrenza italiana. Alla faccia del libero mercato.....
Non ultima anche la
discriminazione finanziaria, dove, detta in estrema sintesi, la
Germania costringe Grecia e Italia all'austerity dopo aver sabotato
le nostre economie, complice anche le modalità di gestione e
creazione dell'Euro, per poi farci pagare i debiti alle banche
tedesche. Le stesse banche però che si esimono dal ripagarci dalla
spazzatura finanziaria che hanno venduto un po' in giro per
l'Italia...
Ci fa molto piacere
quindi quest'interessante articolo pubblicato su Tempi e verso cui
invitiamo attenta lettura.
Citando un esempio
analizzato nell'articolo, legalizzano le aranciate senza arance e poi
ci lamentiamo che c'è la crisi. Almeno però nei succhi di frutta si
è riusciti a far scrivere la percentuale obbligatoria. Ma per l'olio
? Quanti sanno che molto olio extravergine al supermercato non lo è
al 100%, ma solitamente per una frazione complice una legge che così
gli permette di fare ? Speriamo cambi con le nuove norme. E perché spaventa tanto l'indicazione di
origine dei prodotti quanto delle materie prime ?
Ovvio perchè temono la
concorrenza della qualità Italiana, del resto apprezzata nella stessa Germania. Ripeto, alla faccia del libero mercato...