di Dom G.
Tutte le perplessità,
confusione e angoscia in America nascono, non da difetti nella loro
Costituzione o Confederazione, non per mancanza di onore e virtù,
quanto piuttosto dall'ignoranza vera e propria della natura della
moneta, del credito e della circolazione della ricchezza.
John
Adams, 2° Presidente degli Stati Uniti
Un
governo popolare senza informazione popolare, o la possibilità di
acquisirla, non è che un prologo di una farsa o una tragedia, o
forse entrambe. La conoscenza governerà sempre l'ignoranza: E un
popolo che intende essere i loro stessi Governatori, deve armarsi con
il potere che dà la conoscenza.
James
Madison, 4° Presidente degli USA
L'America non è globalismo... Ho intenzione di vincere, non ho mai perso nella mia vita.... Amo questo Paese
Donald J. Trump, 45° Presidente degli Stati Uniti d'America
“E' il tempo di realizzare che siamo una nazione troppo grande per limitare noi stessi a piccoli sogni.
Noi non siamo come qualcuno ci ha fatto credere, maledetti verso un'inevitabile declino. Io non credo in un destino che cadrà su di noi qualunque cosa facciamo. Io credo in un destino che cadrà su di noi se non faremo niente. Così con tutta l'energia creativa al nostro comando, cominciamo un' era di rinnovamento nazionale. Rinnoviamo la nostra determinazione, il nostro coraggio e la nostra forza. E rinnoviamo la nostra fede e la nostra speranza. Abbiamo tutto il diritto di sognare sogni eroici”, Ronald Reagan
Il globalismo è un fallimento.
Sarà l'Eccezionalismo Americano a guidare il mondo nel 21° secolo in un Libero Ordine Mondiale.
9
Novembre 2016, Donald Trump è il 45° Presidente degli Stati Uniti
d'America.
Grazie
America per il tuo coraggio alla ricerca della Libertà e della
Giustizia ! Grazie America per il tuo coraggio nel sognare sogni
eroici !
Dio
Benedica l'America e Donald Trump !
Un Presidente così non si vedeva dai tempi di Eishenower, John Kennedy e in parte Ronald Reagan, il Presidente che personalmente ho sempre sognato di vedere ancora in America
Un Presidente così non si vedeva dai tempi di Eishenower, John Kennedy e in parte Ronald Reagan, il Presidente che personalmente ho sempre sognato di vedere ancora in America
Ho passato gli ultimi 5 mesi su Facebook, social, su questo blog e con gli amici a parlare di come Donald Trump sarebbe diventato il 45° Presidente degli Stati Uniti andando del tutto contro corrente contro i media e contro ogni previsione e sondaggio più blasonato. E già con il mio ultimo articolo qui sulla Brexit e su Nigel Farage,
Nigel Farage: un englishman in Bruxelles delineavo
il fallimento di queste politiche globaliste, evidenziandolo ancora
di più nell'articolo precedente "Dan Pena: Donald Trump scuoterà il pianeta !", su come il Presidente Trump sarebbe stato come un'onda per il mondo
intero volto alla riscoperta dell'autostima dell'Occidente. Lo stesso Farage che oggi diventa il politico più influente al mondo dopo Trump lo vedo da sempre già a Westmister come Churchill, e mai come ora ne sono ancora più convinto. Non oggi ma domani dovrà farlo. Lo stesso Churchill non aveva certo voglia di divenire primo ministro, ma dovette farlo ed è stato un grande.
Contro
i giornali e la nebbia della propaganda in Italia, in Europa e in
parte anche in America, ho sempre creduto in quel grande essere
umano che è Donald Trump, non ho mai capito perchè un grande businessman come lui non potesse fare il Presidente, in un'America che apprezza il carattere, la determinazione e la capacità delle persone e di fare impresa più delle apparenze, una nazione che ha già avuto anche i ricchi Kennedy, Ford, Carter, e i due petrolieri Bush e oggi Trump che già 30 anni fa intravedeva come
le relazioni internazionali in Occidente fossero molto squilibrate e
sbagliate e che avrebbero portato ad un punto di rottura. Non era
questione di se, ma di quando. E con oltre 19000 miliardi di dollari
di debito pubblico e centinaia di miliardi di dollari di deficit
commerciale che hanno devastato il tessuto industriale Americano,
così come quello Inglese che sceglie la Brexit e di varie nazioni
occidentali, è ormai il tempo del cambiamento.
Al
di là della battute, amico di Reagan e sognatore come lui,
grande businessman figlio dell'American Dream e costruttore, con un
rateo di successo altissimo, Donald J. Trump ha realizzato alcuni dei
più importanti edifici ed opere a Manahattan e costruito Atlantic
City salvandole dalla bancarotta negli anni '70 e '80 e rinnovato Chicago. E' uno che dice quello che pensa,
pacifista, era contro la guerra in Iraq, ma saldo nella difesa
dell'Occidente e dell'American Way of Life e sensibile ad aiutare le persone, nella sua
rivoluzione ricorda quella di John Kennedy amante della pace ma ben
saldo nel difendere la libertà, e in modo simile qualche giorno fa
hanno anche attentato alla sua vita durante un comizio. Clint
Eastwood osserva che come Kennedy vuole cambiare e migliorare il
paese, e ringrazia i servizi segreti e la polizia per averlo tenuto
in salvo. In seguito dirà "Non mi restano molti anni da vivere, ma so che saranno anni grandiosi ".
Diametralmente opposto ad Obama che passa il tempo a litigare con i suoi migliori generali e cacciarli via fra cui Petreus e McChrystal, compiendo epurazioni di circa 200 fra generali e comandanti. Trump incassa invece il sostegno di altrettanti 200 generali degli Stati Uniti fra cui il Generale McInerney ex comandante del NORAD in Alaska che aveva ben previsto nel 2010 come Obama ci avrebbe riportato alla guerra fredda con la Russia ed è mediamente ben visto dai militari che sono stati messi in estrema difficoltà dalle politiche di Obama rendendo anche difficile lo svolgimento del loro lavoro nei teatri di crisi per non voler fornire agli uomini le risorse di cui necessitano.
Il 1 Marzo 2016 condividevo sui social questo video invitando a conoscere realmente ed ascoltare le parole di Donald Trump, il prossimo Presidente degli Stati Uniti che vuole difendere e restaurare il Sogno Americano.
Diametralmente opposto ad Obama che passa il tempo a litigare con i suoi migliori generali e cacciarli via fra cui Petreus e McChrystal, compiendo epurazioni di circa 200 fra generali e comandanti. Trump incassa invece il sostegno di altrettanti 200 generali degli Stati Uniti fra cui il Generale McInerney ex comandante del NORAD in Alaska che aveva ben previsto nel 2010 come Obama ci avrebbe riportato alla guerra fredda con la Russia ed è mediamente ben visto dai militari che sono stati messi in estrema difficoltà dalle politiche di Obama rendendo anche difficile lo svolgimento del loro lavoro nei teatri di crisi per non voler fornire agli uomini le risorse di cui necessitano.
Il 1 Marzo 2016 condividevo sui social questo video invitando a conoscere realmente ed ascoltare le parole di Donald Trump, il prossimo Presidente degli Stati Uniti che vuole difendere e restaurare il Sogno Americano.
E
soprattutto non ho mai smesso di credere nell'America, in questo
splendido paese e popolo che non si lascia intimidire, che ha
combattuto e vinto una Rivoluzione contro un impero e due guerre
mondiali, e che ancora oggi “The land of the free and home of the brave”
mette tutto il suo coraggio nello sfidare il mondo per difendere il
Sogno Americano contro il marxismo e socialismo internazionale
strisciante, riponendolo li dove gli spetta, nel bidone della spazzatura della storia, e invita chiunque voglia a seguirli ancora una volta in
questo incredibile viaggio e impresa Americana.
Non
siamo condannati e maledetti verso un inevitabile declino. Basta
scusarci per quello che siamo, dobbiamo esserne orgogliosi e non aver
paura di ambire al meglio, perchè l'America è in grado di dare e di
essere il meglio e con essa l'Occidente grazie al quale nelle sue
Rivoluzioni Industriali realizza come mai prima d'ora nella storia
planetaria, un incredibile progresso nella qualità della vita della
gente. L'American Exceptionalism guiderà il mondo negli anni più
difficili di questo secolo dove se ne gettano le fondamenta, come
Theodore Roosvelt che sfidando anche lui il suo tempo ha gettato le
basi del 20° secolo Americano insieme ai migliori uomini della sua
epoca.
Il mondo ha un disperato bisogno di un'America forte. Nel 1940, gli Stati Uniti non erano in Europa, non avevano basi militari in giro per il pianeta, non si immischiavano più di tanto negli affari degli altri, ma erano l'economia e la potenza industriale più forte del pianeta grazie alla loro inclinazione verso la libertà e l'indipendenza e questa cosa fece la differenza quando un anno dopo ce ne fu bisogno.
Robert
Blackfill, analista geostrategico erede di Kissinger, identifica due
punti cardine fondamentali per tenere il passo con la potenza Cinese.
forma di tassazione per miliardi di dollari che ha depresso lo sviluppo industriale in America ed Europa. In altre parole Marxismo e capitolazione dell'America alla Cina in nome della pace, ma invero è questa la via che porta alla guerra come ben spiegava Ronald Reagan.
Una
massima della campagna di Donald Trump è stato puntare sul fatto
che non c'è tempo per le sciocchezze e per il politicamente
corretto. Ha assolutamente ragione, fra 10 anni nel 2025 la Cina
sarà una potenza globale al pari degli Stati Uniti rivaleggiando
anche come potenza militare secondo una dinamica che va avanti ormai
dal 1996, ma con la differenza che questa volta l'America ha
difficoltà a tenere il passo.
"Non si può negoziare con chi dice che ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è negoziabile", John F. Kennedy |
- La rivitalizzazione dell'economia Americana.
- L'esclusione della Cina da nuovi accordi commerciali nell'area asiatica.
Shangai, Distretto Finanziario |
Come
World Share GDP la Cina ha già superato gli USA nel 2014, non come
ricchezza pro capite in valore assoluto ma come potere d'acquisto a
volte si, in quanto avendo le fabbriche lì, comprano di tutto a meno e
parliamo di oltre 1,5 miliardi di persone di cui 300 milioni di
classe medio alta. Questo causerà molti problemi sul fronte delle
supply chains, le catene di produzione industriale, acutizzando molto
le cose fra il 2025 e il 2030 finchè non riusciremo a sfruttare
meglio gli Oceani e lo Spazio. Nel 2040, ai ritmi attuali, si prevede
invece il superamento anche della potenza navale militare Cinese
contro quella Americana.
La
globale governance che ci hanno messo sulla testa, ha pensato quindi
di tassare lo sviluppo industriale occidentale e Americano per
favorire la crescita cinese prima di tutto ed evitare una crisi sulle supply chains, e lo ha fatto con la
scusa del riscaldamento globale e dei cambi climatici imponendo una
vera e propria
forma di tassazione per miliardi di dollari che ha depresso lo sviluppo industriale in America ed Europa. In altre parole Marxismo e capitolazione dell'America alla Cina in nome della pace, ma invero è questa la via che porta alla guerra come ben spiegava Ronald Reagan.
Già
oggi la Cina consuma il 50% circa delle risorse di materie prime
ed energia mondiali. Per poterli affrontare occorre il
consolidamento dell'America e dell'Occidente che altrimenti sarà
fagocitato dalla crescita Cinese. Non significa fare la guerra alla
Cina, ma è il rischio che si corre se si continua in questo modo,
perchè la Cina, e i Brics, ci seppelliranno continuando così, senza
contare tutte le questioni inerenti il terrorismo e le molteplici
minacce che oggi ci sono in un mondo sempre più nel caos.
Crediamo
invece come sempre che la vera libera competizione e libero mercato
porterà l'umanita al progresso come lo sfruttamento dei fondali
oceanici e definitivamente lo spazio, risolvendo in modo definitivo tali problematiche.
30
anni fa Donald Trump osservava come gli squilibri economici in
ambito G7 con gli alleati degli Stati Uniti fossero un problema. Gli
USA hanno sempre fatto da perno e base per sostenere le economie
dell'Occidente dal dopoguerra ad oggi, ma nel corso del tempo il
carico riversato verso gli Stati Uniti è diventato sempre più eccessivo
con il conseguente aumento del debito pubblico. La morte di Kennedy
portò all'ascesa del socialismo in America sotto i colpi dell'URSS
nella guerra fredda che pensò di risolvere i problemi dell'America
con il modello statalista portando alla grande crisi economica della
fine degli anni '70 dimenticando una grande discorso di Kennedy: “Non
chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potere
fare per il vostro paese”.
Inoltre
ben noti attriti con alcuni governi Europei negli anni '60 e '70
come De Gaulle, portarono presto ad una crisi nei mercati auriferi e
alla caduta del sistema internazionale di Bretton Woods che legava le
monete internazionali al dollaro e quest'ultimo al cambio con l'oro.
Dopo
aver dilapidato ingenti risorse per cercare di sostenere il prezzo
dell'oro inutilmente, complice la variazione nell'estrazione
mineraria in Sud Africa e il sabotaggio aurifero francese, il sistema
di Bretton Woods fu abbandonato del tutto verso una politica monetaria a cambi
completamente variabili come quella usata sino ad oggi. Tuttavia
questo non risolveva i problemi degli squilibri economici
dell'America e degli UK verso altre nazioni. Cosa che aumentava
sempre di più il debito pubblico e che ha richiesto sino ad oggi un
intervento sempre più massiccio delle banche centrali, che oggi
inondano i mercati finanziari di vera spazzatura all'origine delle
bolle di questi tempi. Una cosa che forse i giovani rampanti di wall
street che navigano sulle ondate delle banche centrali, non vogliono
vedere, ma che un vecchio grandissimo finanziere di Wall Street come
Carl Ichan, e non solo lui, vede benissimo e per questo sostiene con
forza Donald Trump.
Fu
in quel contesto di crisi alla fine degli anni '70 che venne
Ronald Reagan sulla falsa riga di Trump oggi che nel suo primo
discorso da Presidente eletto rimanda al coraggio di sognare, come i
sogni eroici di Reagan. Amico di quest'ultimo, Trump osservava che
non era certo se candidarsi o meno, avrebbe visto che direzione
avrebbe preso il paese, perchè al momento andava nella direzione
sbagliata. Prima o poi il debito sarebbe diventato insostenibile e si
sarebbe ritorto con forza contro la vita degli Americani. Ancora, non
è questione di se, ma di quando. E oggi con più di 19000 miliardi
di dollari di debito pubblico, e la Cina che cresce al 10%, mentre
gli USA a malapena dell'1%, le cose si sono fatte serie. Centinaia di
miliardi di dollari sono riversati da USA e UK per tenere in piedi un
sistema internazionale che non funziona, così come non funzionava la
politica statalista prima di Reagan ma in un'epoca quella odierna, di gran lunga peggiore e più difficile. E l'America e UK non sono nazioni di poco
conto che stanno a guardare il corso degli eventi, ma sono nazioni e
popoli che la storia la fanno e cambiano il mondo.
Fu
a quell'epoca con la Perestroika che si delineava la visione di
un Nuovo Ordine Mondiale post sovietico il cui incipit inizia nei
salotti della famiglia Rockfeller in quella che fu poi nota come Società
Bilderberg dal nome del primo Hotel in cui si incontrarono intorno gli anni '50. Un
modello da realizzare combinando il socialismo con le economie
occidentali e soprattutto pensando che la Cina avrebbe aiutato a
sfogare questi squilibri diventando un mercato in cui le nostre
industrie avrebbero esportato.... e per questo fu promossa e
sviluppata in sostanza quell'idea del prof. Caroll Quigley che Bill
Clinton aveva imparato anni orsono all'Università, e riportata anche nel testo
“Tragedy and Hope” dello stesso professore, un nome ripreso poi non a caso in seguito da
Barack Obama in un suo recente libro. La premessa era la crisi derivante dal
globalismo per instaurare la speranza di un mondo diverso prendendo il controllo delle nazioni in crisi tramite le banche centrali. Vi ricorda qualcosa ? Secondo le
teorie globaliste la crisi derivante dall'abbattimento doganale
avrebbe spinto la cooperazione e si vedeva di buon occhio la
riduzione del ruolo degli Stati Uniti sulla scena mondiale, come
campeggiava anche sul sito internet della Commissione Trilaterale sino ad un
paio di anni fa, il tutto con quantomai sinistri paralleli alle
teorie marxiste e al piano di sovversione sovietica dell'Occidente,
punto sul quale ritorneremo in futuro. Tuttavia comunque la si pensi fu
rapidamente evidente nei primissimi anni dell'amministrazione Obama
come in realtà in
questo modo il mondo si stava destabilizzando. E fu proprio anche la Clinton ad osservarlo, per quanto poi in seguito il suo operato dal Dipartimento di Stato sulla scia dell'imposizione del loro ordine globale, è divenuto un completo disastro, dalla Libia dove non bisognava uccidere Gheddafi unico leader forte ad aver abbandonato il terrorismo, alla Siria dove probabilmente era meglio se la sbrigasse Putin contro i terroristi essendoci li delle basi russe e all'Ucraina dove invece di negoziare in campo commerciale, si è rovesciato il governo e si sono portate avanti politiche di guerriglia come l'URSS faceva in America Latina. Certo va anche detto che non erano questioni semplici da affrontare e come dice Trump ringraziarla lo stesso per il suo lavoro.
questo modo il mondo si stava destabilizzando. E fu proprio anche la Clinton ad osservarlo, per quanto poi in seguito il suo operato dal Dipartimento di Stato sulla scia dell'imposizione del loro ordine globale, è divenuto un completo disastro, dalla Libia dove non bisognava uccidere Gheddafi unico leader forte ad aver abbandonato il terrorismo, alla Siria dove probabilmente era meglio se la sbrigasse Putin contro i terroristi essendoci li delle basi russe e all'Ucraina dove invece di negoziare in campo commerciale, si è rovesciato il governo e si sono portate avanti politiche di guerriglia come l'URSS faceva in America Latina. Certo va anche detto che non erano questioni semplici da affrontare e come dice Trump ringraziarla lo stesso per il suo lavoro.
E
hanno scritto così gli ultimi 20 anni della politica
internazionale, come il NAFTA da cui la Tequila Crisis, la UE e
l'Euro da cui la crisi dei cosiddetti PIIGS e il crollo della Grecia,
le nazioni periferiche dell'Eurozona, incluso però anche l'Irlanda,
poi la Spagna, la Francia e ora l'Italia, il WTO con le note
problematiche Cinesi ecc. e in particolare gli anni della grande
crisi del 2009 che aveva già decretato il fallimento dell'ordine
internazionale. Una crisi che da allora è caratterizzata da schock e
volatilità sui mercati a causa di come dicevamo tutta la spazzatura
che le banche centrali immettono nei mercati mondiali per tenere
insieme un sistema che non si regge più, inseguendo il piano di
Quigley, Rockefeller e dei Clinton promosso nei consessi
internazionali.
Il
1 Luglio 2007 a Portland,
in Oregon, Dennis
Kucinich democratico
classico di vecchio stampo in corsa per la Casa Bianca, teneva un
bellissimo intervento sulla devastazione
industriale negli Stati Uniti come a Flint in Michigan a seguito
degli accordi del NAFTA e del WTO, che oltretutto include anche
nazioni come la Cina.
Osservò anche come lo stesso Messico fu colpito da una crisi
innescata dal crollo salariale in seguito all'abbattimento doganale
con gli USA, la famosa Tequila Crisis. Questo perchè non era richiesto ai produttori andati li nessun rispetto dei diritti. Bisogna invece che negli accordi commerciali si chieda di rispettare i diritti umani, dei lavoratori, la qualità ambientale. Quando tu chiedi il rispetto dei diritti per sottoscrivere accordi commerciali, sottolinea Kucinich, la qualità della vita va su, quando tu non lo chiedi la qualità della vita va giù.
L'America ancora non lo sapeva, ma ciò che Dennis stava osservando avrebbe portato di lì a poco alla più grave crisi economica e crollo finanziario della storia Americana e mondiale dalla quale dopo 8 anni ancora ci si deve riprendere del tutto. Dennis purtroppo perse la corsa contro Barack Obama che invece era un globalista, ma vi invitiamo caldamente ad ascoltare le sue parole, insieme alle immagini di Flint dove potete vedere con i vostri occhi perchè ad esempio la gente del Michigan ha votato in massa per Donald Trump.
L'America ancora non lo sapeva, ma ciò che Dennis stava osservando avrebbe portato di lì a poco alla più grave crisi economica e crollo finanziario della storia Americana e mondiale dalla quale dopo 8 anni ancora ci si deve riprendere del tutto. Dennis purtroppo perse la corsa contro Barack Obama che invece era un globalista, ma vi invitiamo caldamente ad ascoltare le sue parole, insieme alle immagini di Flint dove potete vedere con i vostri occhi perchè ad esempio la gente del Michigan ha votato in massa per Donald Trump.
Sono passati con arroganza sopra la testa di oltre 1 miliardo di persone in America e in Europa, perchè ci dicevano che questi accordi economici avrebbero portato sviluppo, crescita, posti di lavoro, che la crisi presto sarebbe passata, che le cose sarebbero migliorate. Siamo all' 8° anno di crisi economica consecutiva e le cose non accennano a migliorare per niente. Il globalismo esasperato ha risucchiato via il tessuto industriale di tutto l'Occidente verso la Cina, ben lungi dal ruolo che gli si era immaginato, con qualche eccezione solo in parte come la Germania che persegue politiche protezioniste usando la UE come scudo e acutizza ancora di più i profondi disagi e ben noti squilibri dell'area del G7. Francamente volendo era prevedibile, qualcuno ci ha provato, ma si è rimasti inascoltati.
Sino
ad oggi, dove un businessman di successo a New York concorrente di Rockfeller, di fronte l'evidente
fallimento del globalismo, decide con forza di rilanciare uno
spirito di rinnovamento nazionale alla Reagan e osteggiando queste
idee, alla Kennedy, alla luce del sole, chiedendo agli Americani il
suo sostegno per difendere il Sogno Americano alla ricerca della
Libertà e della Giustizia.
Non
instaurando un totalitarismo globale centralizzato lanciato alla
conquista del mondo che pretende di controllare tutte le nazioni
passando sulla testa di interi popoli, ma secondo uno spirito
federalista internazionale rispettando gli uni gli altri le
rispettive nazionalità e popoli.
Ed
è sempre ancora John Kennedy che osservava quanto questo tipo di
politiche elitarie, all'epoca del blocco sovietico, che pretendono di
fare meglio ignorando il confronto democratico e agendo nell'ombra
giustificandosi per necessità, che censurano la stampa e l'opinione
pubblica, che nascondono le proprie mancanze in nome di un presunto
bene superiore, fossero in realtà una minaccia alla libertà e un
deciso fallimento. Mentre Rockfeller nella sua biografia ricorda il
periodo da quegli anni ad oggi ringraziando giornali, tv e personaggi
pubblici per aver collaborato con lui nel tenere occulto e nascosto
il suo piano globalista, Kennedy poco prima di morire lo rivelava al
mondo e ci ammoniva fortemente dal non farci tentare da questa strada
profondamente sbagliata e fallimentare come abbiamo visto più di
ogni altra cosa negli ultimi 20 anni. Non vogliamo dire che
Rockefeller appartenga a qualche setta strana e lo abbia ucciso lui,
ma qualche suo conoscente comunista sovietico, alcuni dei quali
soleva incontrarsi allo scopo di progettare questa global governance,
incluso Castro, certamente si lo uccise per portare avanti il
rovesciamento degli Stati Uniti.
E
del resto lo stesso Rockefeller scrive:
“Per
più di un secolo gli estremismi ideologici di entrambe le parti
dello spettro politico hanno predominato su ben pubblicizzati
incidenti relativi i miei incontri con Castro per attaccare la
famiglia Rockefeller a causa della sua eccessiva, smodata influenza
che essi sostengono esercitiamo sulle istituzioni economiche e
politiche Americane. Alcuni credono persino che siamo parte di una
cabala segreta che lavora contro i migliori interessi degli Stati
Uniti, caratterizzando la mia famiglia e me come “internazionalisti”
( o globalisti ) che cospirano con altri in giro per il mondo nella
costruzione di una struttura economica e politica globale
maggiormente integrata – un mondo, se preferite. Se questa è
l'accusa, sono colpevole e ne vado orgoglioso”.
E
poi passa ad attaccare i suoi critici come populisti che credono
nelle teorie cospirative. Lungi dalle fantasie e gli eccessi,
critichiamo piuttosto i fatti.
Con
Kennedy sinceramente mai e poi mai avremmo assistito a tutto
questo e questi politici, da alcune idee di Bush Senior, ai Clinton
ad Obama non avrebbero mai avuto tale ascesa politica, non certo in
questo modo, né mai avremmo avuto l'ascesa di un certo social
globalismo strisciante di questi ultimi 20 anni. Ed è con le sue
parole a cui invitiamo attenta riflessione su tutto quanto è
successo da Clinton e il WTO ad oggi nel 2016, 20 anni di
politiche pensate nel chiuso delle stanze “in occulto”, e calate
sulla testa della gente ignorando il confronto democratico con la
complicità di diversi media e personaggi pubblici che giustificavano
tutto questo in nome di un presunto bene superiore, pronti a
censurare ogni opposizione in nome del politicamente corretto, non
per caso nota tecnica di censura sovietica. 20 anni di politiche
imposte dall'alto per le quali adesso ci troviamo con la merda fino
al collo per citare Dan Pena.
some links:
Rockefeller,
pagina del libro in cui ne parla