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domenica 19 settembre 2010

Bomba sulla torre Eiffel: il fallimento sociale del progetto Europeo


L'immigrazione incontrollata all'origine del fallimento Europeo

E' così che si conclude la politica multiculturale socialista europea, con un'allarme bomba nella torre Eiffel e nella metro di Parigi nel momento in cui il parlamento parigino vara leggi contro l'integralismo islamico. La politica socialista europea di immigrazione incontrollata, la mancanza di controlli severi ai nostri confini, l'eccessiva crescita della UE che ha inglobato nell'area Schengen nazioni socialmente instabili come Romania, Ungheria, Kosovo, Slovenia, Bosnia ecc. ha portato negli anni una crescita indiscriminata di popolazioni affatto integrate con le nostre culture che neppure hanno desiderio di farlo in molti casi e ha fatto sì che le periferie delle nostre città in tutta Europa si affollassero in questo modo di culture apertamente in contrasto con le nostre come la determinazionie di enclavi musulmane integraliste nel cuore dell'Europa. Certo c'è anche chi studia e lavora, ma l'instabilità sociale delle relative nazioni più l'eccessivo tasso di immigrazione verso le nostre nazioni ha generato e tutt'ora genera degrado e tensioni socio-culturali.

Qualche giorno fa il commissarrio alla giustizia europea Vivianne Reding, ha definito grave il comportamento della Francia riguardo l'espulsione di Rom e altri immigrati illegali che vivono in campi abusivi.  Lo scambio di accuse ha portato la Reding ad esagerare con le accuse verso una grande nazione come la Francia da sempre garante di diritti e democrazia, come ha giustamente fatto notare lo stesso Sarkozy e come un pò tutti hanno sottolineato.

Ciò che è  grave onestamente sono le pretese e le minacce che i cittadini subiscono sistematicamente da chi sta letteralmente invadendo il suolo Europeo delle nostre terre e delle nostre case. Coloro che dovrebbero essere ospiti o tutt'al più concittadini, si comportano sempre più spesso come padroni e pretendono di conquistare consensi a suon di bombe e rivolte violente per le strade. Barroso definisce inacettabili le discriminazioni etniche contro i Rom e condanna Sarkozy dimenticando forse che proprio Sarkozy è di origine Ungherese figlio di immigrati a tal punto che l'Ungheria  stessa conscia della cosa, appoggia Sarkozy.

Ciò che è inaccettabile è la discriminazione verso i cittadini ( nonchè contribuenti ) che vedono sempre più ledere i propri diritti.

Il fatto è che quando era il protettorato tedesco della Grecia a lamentarsi dell'eccessivo tasso di immigrazione che non riusciva a sopportare, nessuno gli dava retta e l'Italia era la solita Italia. Ma quando è la Francia a porre la questione beh le cose sono diverse. Teniamo anche a ricordare il vecchio detto che senza soldi non si canta messa. L'UE fa molte chiacchere ma decisamente poco di concreto, basta guardare le somme ridicole che l'UE destina alla FAO sostenuta in pratica per la maggior parte dagli USA. In quest'ottica infatti è comprensibile la richiesta di Gheddafi di fondi per prendersi "cura", si spera, degli immigrati, poichè è fuori ogni dubbi che erogare servizi sociali, a cominciare dal mangiare, vestire e dormire ad una mole così grande di persone richieda grandi sforzi economici, per cui sarebbe il caso di mettere da parte l'ipocrisia.

Il vero scontro in realtà non è solo su tematiche di pura etica, ma geopolitiche. L'UE  infatti, oltre la coltre di burocrati non eletti del politburo dei commissari UE, dovrebbe fare capo ai presidenti delle varie nazioni europee che, almeno sulla carta, presiedono la UE nel Consiglio Europeo. Il violento scontro fra Barroso ed un membro del Consiglio Europeo che sempre sulla carta dovrebbe avere più autorità di Barroso dimostra che de facto non è così. Infatti la UE è una costola della commissione Trilaterale e de facto i presidenti nazionali hanno un potere di influenza piuttosto relativo, così come de facto i parlamenti e i governi nazionali sono privi di reale potere politico indipendente, in quanto sono soggetti agli accordi e alla politica comunitaria UE.

Gli equilibri di strasburgo sono piuttosto complessi, Barroso accusa il fatto che esistano 27 nazioni e non una sola. Onestamente chi scrive crede che più che un'accusa è un banale dato di fatto ignorato da chi come lui, in nome del Socialismo internazionale vuole constringere 27 nazioni e popoli molto diversi fra loro che non parlano neppure la stessa lingua, a stare tutti insieme sotto lo stesso tetto. Il sogno dell'Europa unita e in pace è un sogno molto bello, che ho potuto vivere e comprendere a fondo andando in posti come il ponte di Strasburgo sul Reno, confine  militare per secoli e teatro di battaglie oppure a Basilea, città che si estende sui confini di 3 nazioni. Noi però crediamo come i grandi pensatori europeisti della Repubblica Ceca che l'Europa unita non passerà attraverso la mortificazione delle diversità europee che al contrario ne rappresentano la ricchezza. Noi crediamo che le diversità culturali e caratteristiche nazionali e territoriali dei popoli Europei vadano tutelate e salvaguardate e questo significa anche controllare i flussi migratori.

Se poi la si vuole dire tutta, il principio di libera circolazione in Europa fu pensato per le nazioni storicamente fondatrici della CEE, come Francia, Germania, Inghilterra e pochi altri. E' ovvio che nel momento in cui si annettono le neo colonie europee dell'est qualcosa salta.

Il commento migliore sulla questione Rom lo dà ancora una volta Nigel Farage che in sostanza denuncia come il problema Rom nasca dall'apertura delle frontiere, dall'aver fatto entrare in area Schengen tali nazioni che non erano pronte e dalla mancanza di una seria politica sull'immigrazione e integrazione. Inoltre osserva Farage come osservavamo anche noi, che se un Presidente eletto di una nazione democratica non ha neppure il diritto di dire chi può entrare nella sua nazione,  ecco che capiamo quanto è grande il potere della UE, un potere del tutto incostituzionale ovviamente e su cui andrebbe ovviamente espresso un Referendum di cessione della sovranità nazionale all'Europa. Qualcosa che cmq i cittadini hanno bocciato e su cui molti non sono d'accordo. Nessun problema, risposta sbagliata per la UE che va avanti lo stesso.....


Cosa succederebbe, chiede Farage, se dieci milioni di persone venissero qui perchè hanno il diritto di muoversi all'interno della UE ?
La prospettiva di queste politiche, continua Farage, è che molti milioni di persone vengano da questi paesi più poveri e instabili verso le nostre nazioni più ricche.  Oltretutto aggiungo nazioni che l'UE sfrutta per monodopera a basso costo, nonstante il caro vita  e che sta mettendo in crisi la nostra economia.

Cosa succederebbe se un milione di rumeni venissero in Inghilterra in 18 mesi.. o in Italia diciamo noi... non sorprendetevi se le persone cominciano a preoccuparsi.