Debito Pubblico Italiano

Translate

giovedì 13 novembre 2014

USA elezioni midterms 2014: Repubblicani dilagano.




La grande vittoria dei Repubblicani segna la storia della Presidenza Obama e non solo. E segna anche dei record, uno dei quali è la perdita della rielezione del governatore dello stato di appartenenza del Presidente, come non accadeva dalla fine dell'800.

Nonostante questo Obama saluta il nuovo Congresso a maggioranza Repubblicana e attende di poter collaborare con esso. Seppure criticabile la sua amministrazione come anche noi abbiamo fatto, e seppure forse un po' restio ad accettare la bocciatura politica, crediamo sia sincero sotto questo profilo. L'America negli ultimi 10 anni è stata sin troppo divisa politicamente, al punto di impedire delle volte un sano confronto democratico come mai era accaduto in precedenza, al riguardo Pat Buchanan analista politico Repubblicano ha scritto un' interessante analisi in un suo libro qualche anno fa. E questo con un Congresso spaccato a metà ha di fatti segnato la capacità ed efficienza legislativa e governativa Americana dal 2006 in poi in cui lo stesso Bush si trovò bloccato dal prendere alcune misure importanti nei riguardi della crisi economica, come non riuscire a contenere la bolla creditizia immobiliare di Fannie e Mae nonostante la sua denuncia al Congresso.

Il Presidente degli USA è il Presidente di tutti gli Americani, e non solo a dire il vero. Per cui esso rappresenta tutta l'America e il mondo libero. Avere un Congresso a maggioranza secca, in questo caso Repubblicano, permetterà più agevolmente, come lo stesso Obama ha detto, di presentare e varare leggi al Presidente e di approvare determinate politiche. Un Obama del resto che ha sì perso per evidenti mancanze, diciamo così, della sua amministrazione, ma che ha tuttavia anche criticato la sua base elettorale su certe questioni, ad esempio di politica estera che è una delle cose su cui più è stato bocciato, oltre che per questioni di economia interna.

Viene fuori quindi dalle elezioni un'America molto più forte e determinata, spetta ora ai membri del Congresso fare quello che gli Americani chiedono e ciò che è bene per il paese e il mondo libero, nell'affrontare le sfide geopolitiche del 21° secolo con altrettanta forza e determinazione in difesa della libertà. Torna così in questo caso la vecchia e classica America che boccia le derive eccessive e in alcuni casi persino antiamericane prese dai liberals del partito democratico.

Nel frattempo restando in politica estera, forse per effetto del nuovo Congresso, la Presidenza Obama ha appena aumentato la presenza militare nel Golfo intensificando i raid aerei e inviando 1500 “consiglieri militari” per affrontare la minaccia del Califfato Islamico in Iraq e Siria in quello che è un teatro destinato ad acuire ulteriormente le tensioni fra le principali potenze regionali. 1500 soldati quindi, ancora pochi per quanto ci riguarda, ma ci torneremo sulla vicenda.


Links: