Ci
dipingono l'Ucraina come un paese povero che sarebbe solo un peso, ma
non è vero.
L'Ucraina
è un paese ricco di risorse che vuole essere libero, dove sono già
consolidati importanti interessi reciproci. Un paese che ha voglia e
bisogno di Occidente. Risorse che una Russia statalista in crisi e
incapace di competere vuole contenderci rischiando una guerra.
La
verità sulla guerra in Ucraina in questo lungo articolo di analisi.
Il
declino di Gazprom e la Ricchezza dell'Ucraina: Shale Revolution
-
La crisi di Gazprom
Le
motivazioni della guerra in Ucraina nel contesto della guerra del
gas di cui parlavamo nell'articolo precedente, sono in realtà legate
al destino di Gazprom, core del potere del Cremlino pro-Putin e alla ricchezza di risorse naturali dell'Ucraina falsamente spacciata come terra povera dalla propaganda Russa che ce la dipinge come un inutile peso.
Nel
Febbraio 2013 Gazprom accusava notevoli perdite con le azioni
scese dal valore di 300 a 100 rubli. Nell'epoca di champagne e
caviale il leader della compagnia Alexei Miller, stretto alleato del
Presidente Vladimir Putin, guidava una compagnia con il terzo più
grande mercato globale per il valore di 360 miliardi di dollari. Nel
2007 prometteva di portarlo a 1000 miliardi di dollari. Diversi anni
dopo, nonostante Gazprom sia ancora il principale produttore di gas
del mondo e possegga il 15% delle riserve globali di gas naturale,
tale mercato è sceso a 77 miliardi di dollari. E potrebbe crollare
ancora di fronte una serie di battute d'arresto di cui si è resa
protagonista nei mesi scorsi.
La
ragione principale di questo crollo è dovuta alla rivoluzione
dell'innovazione tecnologica Americana dello Shale Gas di cui
abbiamo iniziato a parlare verso la fine dello scorso articolo sulla
guerra del gas nel Caucaso e che ha permesso di rilasciare
grandissime quantità di gas naturale dalle ricche riserve Americane
portando ad un crollo verticale nei prezzi del gas USA. I prezzi sono
scesi a tal punto che in alcune circostanze si sono dovuti persino
rallentare o chiudere dei pozzi perché troppo economici.
L'agenzia internazionale dell'Energia stima che gli Stati Uniti diverranno i più grandi produttori mondiali di gas naturale entro il 2035.
Lo Shale Gas USA ha chiuso definitivamente il mercato Americano a qualunque tipo di prospettiva di crescita per Gazprom che ha annullato il previsto sviluppo del campo di estrazione Shtokman portando in breve al collasso del consorzio Shtokman Development AG, di cui faceva parte anche la Francese Total, e deviando carghi di gas naturale liquido made in USA ( LNG ) non necessari negli Stati Uniti verso l'esportazione in Europa attaccando e minando direttamente le posizioni di Gazprom e il suo principale mercato in Europa di cui circa la metà solo verso l'Ucraina.
L'agenzia internazionale dell'Energia stima che gli Stati Uniti diverranno i più grandi produttori mondiali di gas naturale entro il 2035.
Lo Shale Gas USA ha chiuso definitivamente il mercato Americano a qualunque tipo di prospettiva di crescita per Gazprom che ha annullato il previsto sviluppo del campo di estrazione Shtokman portando in breve al collasso del consorzio Shtokman Development AG, di cui faceva parte anche la Francese Total, e deviando carghi di gas naturale liquido made in USA ( LNG ) non necessari negli Stati Uniti verso l'esportazione in Europa attaccando e minando direttamente le posizioni di Gazprom e il suo principale mercato in Europa di cui circa la metà solo verso l'Ucraina.
Ciò
ha portato l'Europa legata a Gazprom attraverso gasdotti di epoca
sovietica, verso una crescente esitazione sui contratti tipici di
Gazprom che legano il prezzo del gas all'andamento petrolifero. Ma
sarebbe da aggiungere esitazione anche ai ricatti russi sulle
quotazioni energetiche.
Nel 2012 Miller è stato costretto ad offrire miliardi di dollari in rimborsi e sconti ai compratori Europei e sempre in Febbraio 2012, la compagnia tedesca RWE ha vinto una causa di arbitraggio contro Gazprom per ribassare il prezzo collegato al petrolio, e ottenendo ulteriori concessioni su ribassi futuri del prezzo del gas.
Dopo
tali vicende l'andamento di Gazprom per il 2013 era rivisto al
ribasso del 10%, caratterizzando un secondo anno di declino.
I
mercati finanziari valutavano Gazprom, la terza più grande
compagnia globale per dividendi dopo ExxonMobil e Apple, di solo due
volte i dividendi del 2012 di $38 milioni rendendola il più
economico pacchetto azionario in un mercato Russo già a buon
mercato.
Tuttavia
gli investitori potrebbero forse perdonare questi bassi risultati
se la compagnia riuscisse ad espandersi velocemente nel crescente
mercato del gas liquido ( LNG ), mentre spinge al rialzo i prezzi
domestici.
“Il
nostro obbiettivo è il controllo di circa il 15% del mercato globale
del gas naturale liquefatto”, aveva promesso Miller alla
conferenza annuale
Ma
tali speranze si sono infrante sotto i pesanti colpi dei mesi scorsi.
Gazprom
e l'egemonia di Putin, è il caso di dirlo, sono alla canna del gas.
Lo
stesso Putin difatti segnalerà in Febbraio, la graduale fine
del monopolio di Gazprom per le esportazioni di LNG aprendo quindi la
strada ai rivali Novatek e Rosneft per la competizione sugli enormi
mercati asiatici.
“Stiamo
offrendo un abbassamento delle restrizioni all'esportazione di gas
naturale liquefatto” dirà Putin al forum dell'economia
di St. Pietroburgo, casa natale sua e di Alexei Miller.
Putin
ha anche detto che i monopolisti potranno alzare i prezzi solo in
linea con l'inflazione, riducendo le speranze quindi di chi puntava a
maggiori ritorni sul mercato domestico.
Nel
2013 Gazprom riceveva dalle commesse interne circa 114$ per 1000
metri cubi, poco più dei 201$ che riceva dalle esportazioni
considerate anche le varie spese di trasporto ed export. E dopo
essere sceso da oltre $300 puntando ai $400 degli anni precedenti.
“Gli investitori stanno strutturalmente indebolendo Gazprom poiché
non credono in cambiamenti significativi della compagnia”, ha detto
Kingsmill Bond, chief strategist di Sberbank
Investment Research a Mosca.
Dal
punto di vista politico da quando Putin nel 2001 ha messo Alexei
a capo di Gazprom, quest'ultima è divenuta uno strumento geopolitico
nelle mani del Cremlino con il quale esercitare pressioni
sull'Europa.
“Il
Cremlino ha deciso che Gazprom è una parte della geopolitica e
sicurezza nazionale Russa, non una compagnia commerciale”,
ha detto Chris Weafer, fondatore della Macro Advisory, una società
di consulenza specializzata sulla Russia.
“Stiamo
tornando indietro ai giorni dell'era Sovietica, quando Gazprom era un
ministero governativo. I mercati valutano Gazprom come fosse un
ministero”.
L'uso
di Gazprom come arma si è però rivelata una lama a doppio
taglio avvelenando le relazioni con l'Ucraina, via di transito per la
maggioranza del gas di Gazprom verso l'Europa dopo molte dispute sul
prezzo del gas, che hanno portato ad un taglio del flusso di gas nel
pieno inverni rigidi. In sostanza Mosca voleva compensare le perdite
facendo pagare di più l'Ucraina e in parte l'Europa come ai tempi
dell'epoca sovietica.
Successivamente
Gazprom ha investito nello scorso anno miliardi di dollari per
cercare di aprire nuove rotte di esportazioni per circoscrivere il
suo vecchio vicino sovietico, il Nord Stream verso la Germania e il
South Stream ancora da realizzare verso l'Italia.
Gli
investitori temono che tali progetti non si ripagheranno mai.
Infine
Gazprom ad inizio 2013 aveva fallito la sottoscrizione di un
contratto di fornitura verso la Cina, il più grande mercato
energetico del mondo, nonostante i primi accordi e sottoscrizioni
fossero in atto da molto tempo sin dal 2006.
E
la firma del contratto entro la fine dell'anno, può non essere
lo stesso sufficiente a ravvivare l'appetito degli investitori che a
lungo hanno criticato l'eccessiva spesa di Gazprom.
“Questi
mega progetti garantiranno una rapida crescita dei costi, mentre i
guadagni futuri sono del tutto incerti”,
ha detto Mikhail Korchemkin della società di consulenza East
European Gas Analysis.
Il
governo Russo può solo biasimare se stesso per non aver fatto
opportune riforme per migliorare l'economia Russa aprendo di più
l'economia e liberalizzando il mercato come denunciato
dall'opposizione politica Russa.
-
La ricchezza dell' Ucraina
35
miliardi di dollari ha stimato la banca centrale Ucraina come
necessari per scongiurare una crisi economia a cascata fatale
all'economia del paese, tesi valida per contrastare la fuga di
capitali indotta dalla svalutazione della moneta Ucraina in corso. E
la verità è che li varrebbe tutti e questo lo sa anche mr. Putin.
Nell'articolo
sulla guerra del gas abbiamo illustrato approfonditamente la
questione strategica su cui Mosca ha imperniato la geopolitica degli
ultimi anni intorno i gasdotti e di come sfrutta le tensioni etniche
a proprio vantaggio. Rimandiamo qui per un'attenta lettura che
contestualizza meglio il tutto:
L'Ucraina
è spesso ricordata per i gasdotti che trasportano il gas Russo,
ma si parla troppo poco delle risorse che possiede. Dalle grandi
distese agricole che la rendono uno dei principali esportatori di
grano del mondo, fornitore importante di grano anche della Cina, e
non solo, a tal punto che la Cina ha comprato il 5% dei terreni
agricoli Ucraini, alle riserve di idrocarburi.
Basti pensare che l'attuale crisi Ucraina ha già fatto salire il prezzo globale del grano con impatti sulle nostre tavole.
L'Ucraina
è uno se non forse il principale produttore di ferro e acciaio
d'Europa, ha riserve
minerarie molto ricche e vicine le une alle altre. Importanti miniere
di ferro sono nei press di Kryvyy Rih, Kremenchuk, Bilozerka,
Mariupol
e Kerch
e sostengono la prolifera industria di ferro e acciaio Ucraino. Una
delle più importanti produzioni di manganese al mondo si trova nei
pressi di Nikopol, mentre estrazione di Carbone e Antracite sono
raccolti nei pressi del bacino del Donets. Altri grandi riserve di
carbone forniscono le centrali termiche. Invero le miniere di carbone
in Ucraina sono le più profonde ed importanti d'Europa dove nel
passato molti operai Ucraini hanno anche perso la vita per le
liberazioni ed esplosioni di gas metano in profondità.
Possiede
anche importanti riserve minerarie di titanio,
bauxite, nefelina (una fonte di soda), alunite (fonte di potassio) e
mercurio (cinabro, o solfuro di mercurio).
Attività
estrattive di petrolio e gas sono presenti invece nella regione
Transcarpazica sfruttata dai primi del XIX° secolo e nel
Dnieper-Donets e in Crimea a partire dalla WWII. Le estrazioni di gas
naturale sono arrivate ad un terzo dell'intera produzione dell'USSR
negli anni '60 per poi declinare nel '75 sino ad estinguersi o
quasi....
Si
perchè invero l'Ucraina ha importanti riserve di Shale gas
sfruttabili tramite le moderne tecniche Americane di Fracking. Di
recente infatti già il governo di Yanukovic pressato persino lui dal
governo Russo su Gazprom aveva cercato di rivolgersi altrove per
l'afflusso di gas indispensabile per il comparto industriale a cominciare dal settore siderurgico, la produzione energetica e il riscaldamento domestico, arrivando a firmare con Shell e l'Americana Chevron un accordo dal
valore di 10 miliardi di dollari l'uno per un totale di 20 miliardi. Ed è solo l'inizio. Titubante sino
a pochi mesi fa su che posizione far prendere a quello che ad ogni
modo era si un regime ma in trattative importanti con le potenze Europee e che stava cercando la via per l'indipendenza energetica da Mosca, ad un
certo punto ha preso la brusca decisione di cacciare fuori gli
Occidentali, rafforzare il regime e obbedire a Mosca. Evidentemente deve
aver ricevuto un'offerta che non poteva rifiutare. A cui poi sono
seguiti mesi di proteste di piazza culminate poi nella repressione.
La Shell ha concessioni lungo il bacino di Lublin Polacco-Ucraino stimato da 10 a 15 volte il bacino del Texas, e che va dai 1400 ai 4000 miliardi di metri cubi di gas.
La Chevron invece ha concessioni lungo la fascia Est nel bacino di Dniper, da 1340 miliardi di metri cubi. Con un iniziale investimento di 350 milioni di dollari circa e un totale di 10 miliardi per le infrastrutture, il governo Ucraino di Yanukovic stava già varando la costruzione di ampie strutture di trasporto commerciali sino ai giacimenti ad est stimando il raggiungimento della piena indipendenza energetica verso il 2020 con la possibilità anche di esportare il surplus per quella data.
Alexei Miller ha per anni definito lo Shale Gas come un mito di breve durata, arrivando a dire che è come il mito del riscaldamento globale o dei biocarburanti. Un mito per il quale evidentemente è disposto a rischiare una guerra con la NATO.
Alexei Miller ha per anni definito lo Shale Gas come un mito di breve durata, arrivando a dire che è come il mito del riscaldamento globale o dei biocarburanti. Un mito per il quale evidentemente è disposto a rischiare una guerra con la NATO.
Nella stessa zona vi è anche l'Italiana ENI che ha accumulato competenze in collaborazione con gli Americani della Barnett Shale in Texas nel 2010, il primo bacino al mondo ad essere sviluppato su larga scala per poi cominciare ad esplorare l'Ucraina nel 2011 prima ad Ovest e poi ad Est la ricca regione del Dniper-Donest dove vi è circa il 90% dell'attuale produzione Ucraina con circa 120 pozzi di petrolio e gas.
Che qualcuno proponga ad ENI di veicolarlo tramite Gazprom facendo fuori Chevron ? Ci auguriamo che non si scada in una terribile e vergognosa caudicanza del governo Italiano, a mò di prostituta verso chi resterà se gli Americani o i Russi. Da anni auspichiamo piuttosto che come in Texas l'Italia anche altrove possa collaborare piuttosto con i nostri alleati occidentali. Ad esempio si potrebbe collaborare con gli Americani e con Chevron piuttosto.
L'Ucraina
è una nazione quindi molto ricca per lungo tempo sfruttata
duramente dal dominio Sovietico col revival Russo degli ultimi anni.
Non c'è da meravigliarsi quindi che cerchi l'alleanza con
l'Occidente la cui velleità economica, oltre che difesa dei diritti,
potrebbe portare davvero ad un'esplosione industriale ed economica in
Ucraina come mai conosciuta nella storia superando di gran lunga le
Repubbliche Baltiche e divenendo una potenza industriale Europea di
tutto rispetto a beneficio dell'intera Europa, ragione per la quale Mosca
non vuole assolutamente. E ragione per cui pensa di strappare la parte Est del ricco bacino Donets. Una regione che peraltro storicamente non ricorda certo una così massiccia presenza di cittadini russi se non in tempi recenti dal 2001 ad oggi in un processo che a questo punto potremo definire di colonizzazione russa sul modello georgiano.
Con il crollo del prezzo del gas inoltre, i giacimenti di gas Ucraino unito alle esportazioni di LNG dagli USA e dal Nabucco renderanno possibile far scendere notevolmente il prezzo del gas anche in Europa svincolando allo stesso tempo l'Europa dalla morsa energetica Russa che accerchia ormai il continente. La riduzione notevole degli introiti di Gazprom, seppure non ne significhi la fine, potrebbe concretamente rappresentare la fine del potere consolidato da Putin e in nome di un'ascesa Russa di tipo sovietico esponendo lo stesso anche a possibili colpi di stato.
L'invasione
della Russia in Ucraina è quindi invero una guerra all'Occidente
secondo logiche da guerra fredda, niente di più, niente di meno.
L'Elite
Russa in generale però dubitiamo
altamente che approvi una nuova guerra fredda. Siamo amici dei russi,
amano spendere soldi in Occidente e godersi la vita. E non a caso
nelle ore precedenti è stato messo agli arresti anche il famoso
blogger anti Putin e candidato a sindaco di Mosca Alexei Navalni dopo
che un altro famoso finanziere in Russia Khodorkovsy
era stato scarcerato durante i giochi invernali di Sochi alla fine di diversi
anni di prigionia e poi esiliato.
Pochi
giorni fa 200 manifestanti anti Putin sono stati arrestati a Mosca
durante una protesta in sostegno di altri oppositori politici
arrestati dal 2012 per aver organizzato proteste anti Putin. Mentre
in questi giorni il Rublo già in declino, ha subito un crollo del
25% seguito ad un aumento del rischio default della Russia.
Putin fa anche una visita storica in Israele, al centro della
quale manco a dirlo vi è l'offerta di vendita di gas russo dopo la diminuzione di vendita di gas dall'Egitto
destabilizzato dal conflitto civile ed il cui governo è in
trattativa con Mosca. Putin dice a Tel Aviv in pratica che l'Iran è
cosa loro e che non avranno il nucleare parola di Russi. Basta che
comprino il gas Russo... con una pistola nucleare puntata alla
tempia.
Certo
va osservata anche la scarsa politica estera dell'amministrazione
Obama verso un paese e l'attuale Governo Egiziano piuttosto filo-Occidentale e anti
fondamentalista letteralmente spinto nelle braccia di Mosca, ma
tant'è scopo di Mosca è sfruttarne le tensioni. E neppure a dirlo
aumentano nel frattempo le tensioni anche sul Sinai e la farnesina
sconsiglia viaggi nelle zone turistiche incluso Sharm El Sheik.
-
L'invasione Russa
Nel
frattempo la Russia ha cominciato ad
occupare la Crimea violando lo spazio aereo Ucraino e via più
sbarcando e paracadutando sempre più uomini in quella che è una vera e propria roccaforte naturale nel Mar Nero cruciale anche per la difesa o l'attacco all'Ucraina, così come per la realizzazione di un hub e porto industriale per l'import/export di gas LNG e altre risorse del paese.
Inizialmente Elicotteri d'assalto Russi MI 24 e MI 8 sono stati avvistati in Crimea seguiti poi da IL-76 da trasporto per le truppe. 2000 soldati a cui si sono aggiunti altri migliaia in poche ore per un totale di 15.000 soldati secondo le stime di Kiev. Torna lo spettro dell'invasione di Praga.
Inizialmente Elicotteri d'assalto Russi MI 24 e MI 8 sono stati avvistati in Crimea seguiti poi da IL-76 da trasporto per le truppe. 2000 soldati a cui si sono aggiunti altri migliaia in poche ore per un totale di 15.000 soldati secondo le stime di Kiev. Torna lo spettro dell'invasione di Praga.
In
precedenza forze militari filo-russe avevano già occupato
posizioni strategiche in Crimea, incluso i due aeroporti. Prima
ancora nell'articolo sulla guerra del gas avevamo ipotizzato la
presenza di forze speciali russe già sul posto, probabilmente
Spetsnaz. I recenti eventi testimonierebbero tale eventualità.
Secondo fonti di informazioni vicino all'intelligence Israeliana sarebbero stati paracadutati in giornata per la conquista degli aeroporti e altre postazioni strategiche.
Secondo fonti di informazioni vicino all'intelligence Israeliana sarebbero stati paracadutati in giornata per la conquista degli aeroporti e altre postazioni strategiche.
Secondo
Arsen Avakov ministro dell'interno del governo Ucraino, 2000 soldati
russi hanno inizialmente cominciato ad invadere la Crimea. Fra essi
andrebbero considerate anche le truppe paramilitari senza insegne che
hanno presidiato il paese, truppe russe camuffate che provengono
dalla base di Sebastopoli, 6000 sino a poco tempo fa secondo gli USA
confermando movimentazioni militari russe in Crimea via mare.
L'uso
di eserciti privi di contrassegni fissi identificativi, viola
peraltro il diritto bellico internazionale, violando l'articolo I del
Capitolo I della convenzione dell'Aja del 1899 sull'identificazione e
qualifica dei corpi combattenti.
In
base a tale convezione quindi le truppe prive di contrassegni sono
solitamente identificate come spie o terroristi... il che invero dà
al governo di Kiev la base legale per sparargli o quantomeno
neutralizzarli e respingerli.
Questo
lo sa bene anche la Russia, e probabilmente ci conta pure come atto
provocatorio, ma sa anche che se le cose andassero male ufficialmente
la Russia non sarebbe coinvolta, non in quella fase perlomeno cosa che non lascia presagire niente
di buono.
In
precedenza Kerry Segretario di Stato USA aveva detto in una lunga
intervista che non avevano intenzione di intervenire in Ucraina, che
bisogna rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina lasciando
che il governo di transizione segua il percorso democratico per la
formazione di un nuovo governo. Kerry ha anche aggiunto che non siamo
in Rocky IV che la guerra fredda è finita e che possiamo risolvere
insieme la situazione.
Nella
giornata seguente a
seguito degli ulteriori sviluppi il Pentagono ha
riferito di monitorare attentamente massicce “esercitazioni”
Russe con breve preavviso lungo il confine Occidentale Russo che
hanno finito per allertare l'intero comando NATO in Europa e insieme
a Kerry hanno ribadito di evitare comportamenti che potrebbero
facilmente essere mal interpretati innescando dei conflitti e
invitando tutti alla calma. Evidentemente non era riferito solo
all'Ucraina.
Giustificare
invasioni e annessioni con la scusa di flussi migratori propri,
russi in questo caso, è una pratica molto pericolosa e
intollerabile che ricorda sin troppo le politiche di Hitler. E' l'anticamera di un revival di guerre di espansioni
territoriali degne del medioevo. E con un terzo in comodo che con la
tipica pazienza orientale attende in riva al fiume il comportamento e
l'atteggiamento della comunità internazionale verso questo tipo di
cose.
Perchino
ha difatti varato anch'essa in tempi recenti una legge che riconosce
il diritto di difendere militarmente i propri cittadini all'estero
ossia invadendo altre nazioni....
Per
questa ragione la comunità internazionale non può tollerare
l'annessione della Crimea e ancora meno quella dell'Est Ucraina, che
oltretutto è una nazione geograficamente Europea. Chi sarà il
prossimo ? La Svezia e la Norvegia ? La linea di demarcazione
geografica è la stessa dell'Ucraina.... e poi ? Moldavia, Romania e
Polonia ? A quando l'invasione della Germania ed europa dell'Ovest ?
Non siamo nel 1940, e neppure nel 1950 0 1960. Siamo nel 2014, oggi
l'Ucraina e poi il Venezuela finchè ad un certo punto la Cina
smetterà di stare solo a guardare Taiwan, le Senkaku e il Sud Est
Asiatico. Ribelli indipendentisti filo cinesi li chiameranno mentre
cercheranno di staccare un pezzo dell'Australia del nord dal governo di Sidney......
http://edition.cnn.com/video/data/2.0/video/bestoftv/2014/03/01/exp-erin-panel-russia-inside-ukraine-crimea-region.cnn.html
http://edition.cnn.com/video/data/2.0/video/bestoftv/2014/03/01/exp-erin-panel-russia-inside-ukraine-crimea-region.cnn.html
La
Russia è la nazione più estesa del mondo e non manca certo di
risorse a dir poco abbondanti rispetto al numero della popolazione
peraltro in declino, cosa che mina qualsivoglia pretesa di estensione
territoriale incassando la dura e ferma condanna della comunità
internazionale a cominciare dallo stesso Ban Ki Moon che invita la
Russia a rispettare la legalità internazionale.
Sinceramente poi la Russia farebbe meglio a guardare a sud, invece che fare la guerra ad Ovest... li a sud c'è chi comincia a stare stretto mentre in Russia c'è un sacco di spazio con la popolazione in declino.
Sinceramente poi la Russia farebbe meglio a guardare a sud, invece che fare la guerra ad Ovest... li a sud c'è chi comincia a stare stretto mentre in Russia c'è un sacco di spazio con la popolazione in declino.
Nel
frattempo una nave da guerra Russa per operazioni di intelligence
è attraccata senza preavviso in missione segreta a Cuba. Il Cremlino
aveva in queste ore manifestato l'intenzione improvvisa di aprire
nuove basi militari russe in giro per il mondo. E' però probabile
che tale nave abbia già dato sostegno e magari ne dia ancora, alla
violenta repressione del governo comunista di Maduro erede di Chavez
in Venezuela in corso sempre in questi giorni. E' di poche ore
infatti la dichiarazione del ministro Lavrov di sostegno alla
dittatura comunista Venezuelana. Il Venezuela è una di quelle
nazioni dove la Russia aveva fatto volare bombardieri strategici
nucleari diversi mesi fa ed è probabile che vogliano usarla come
base strategica nucleare russa come Cuba piazzando armi nucleari di fronte agli
Stati Uniti. Il Venezuela è inoltre un importante paese produttore
di petrolio e naturalmente gas naturale...
Di
queste ore infatti la comunicazione da parte di Mosca di aprire
nuove basi strategiche in varie parti del mondo in pieno stile guerra
fredda. Lo ha annunciato il ministro della difesa russo Serghiei
Shoigu, parlando di Paesi come Cuba, Venezuela, Nicaragua,
Seychelles, Singapore e Vietnam.
Il
presidente degli Stati Uniti Obama ha successivamente parlato in
diretta dalla Casa Bianca, questa la sintesi dell'intervento:
“Il
popolo Ucraino deve avere l'opportunità di determinare il proprio
futuro dando stabilità al proprio paese e nuove elezioni in
primavera.
Putin
sa che può far parte dello sforzo europeo per pacificare l'Ucraina.
Ma ora siamo molto preoccupati dei movimenti militari all'interno
dell'Ucraina.
Ci
sono molti rapporti con l'Ucraina dalla Russia. Ma l'intromissione
militare è gravemente destabilizzante e grave violazione della
sovranità dell'Ucraina.
Gli
USA saranno al fianco della comunità internazionale nell'esplicare
conseguenze sulla vicenda.
Gli
USA sostengono gli sforzi del governo di Kiev per risolvere la
situazione verso le elezioni. Continueremo a comunicare con i nostri
alleati Europei, parleremo con i Russi e informeremo la Stampa.”
E
mentre in Italia
liberali vari della Domenica sono completamente allo sbando insieme a
tutta la destra italiana, la destra Americana nel frattempo si
compatta duramente contro le nuove politiche da guerra fredda della
Russia minacciando gravi sanzioni e l'espulsione dalle organizzazioni
internazionali. McCain
che da tempo è piuttosto accorto sulle nuove strategie da guerra
fredda di Russia e Cina commenta così “Sono
profondamente preoccupato che la presenza russa in Ucraina possa
espandersi se il presidente non dovesse agire in modo concreto e
definire meglio le conseguenze di cui ha parlato due giorni fa".
A
cui fa eco il senatore Repubblicano della Florida Marc
Rubio:
“Tutti
i negoziati con Mosca su qualsiasi questione estranea a questa crisi,
compreso il commercio e altri temi, devono essere immediatamente
sospesi”
Ted
Cruz Repubblicano del Texas e molto vicino ai movimenti Tea Party
ammonisce duramente la Russia chiedendo che sia immediatamente
espulsa dal G8 la cui appartenenza dovrebbe essere riservata a
nazioni che “possono contribuire ad un ordine civile”. “E se i
russi persistono con questa azione aggressiva - aggiunge Cruz -
dobbiamo esaminare misure ulteriori, come la sospensione
dall'Organizzazione mondiale del commercio ( WTO ) e anche dal
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”