All'indomani della
duplice vittoria sportiva e politica sulla Germania, nonostante
il palliativo momentaneo di un intervento dell'FMI e della BCE e
quindi eventualmente della Germania sui titoli di stato italiani, e
non solo, ancora una volta si manca la vera ed unica soluzione al
problema ossia l'enorme deficit commerciale crescente delle nazioni
occidentali, causa principe della crisi economica a cui nel nostro
paese si sommano ulteriori problematiche.
Ecco quindi che invece
che vendere bond, il governo dovrebbe piuttosto strappare
contratti commerciali di export di prodotti e servizi italiani,
liberalizzando l'economia italiana e riducendo il peso della macchina
statale.
Sotto questo punto di
vista Berlusconi ci aveva in parte preso, andando ad incrementare proprio
accordi commerciali con nazioni estere, purtroppo però aveva scelto
partner sbagliati e instabili come la Libia di Gheddafi e il regime
di Putin. Molto meglio gli emiri del Qatar nostri forti alleati NATO
strategici nel Golfo che hanno investito negli ultimi tempi del
governo Monti e ancora vorrebbero farlo, non solo loro a dire il
vero.
Dall'altra parte invece i
fondi di investimento Londinesi di Putin in Russia scalano Unicredit
e la cosa va certamente osservata con attenzione verso eventuali
implicazioni. Del resto è normale che le attuali bordate finanziarie
abbiano come naturale conseguenza o obbiettivo, la scalata della
finanza occidentale da parte di Russi e Cinesi, eventualmente anche
arabi che ne colgono l'opportunità.
E' una vera e propria
guerra mondiale finanziaria e il “nemico” principale inutile
dirlo è la Cina, verso cui la guerra fredda crescente diviene sempre
più serrata, altro che governo globale. In tale contesto invero anche i
Russi piuttosto che ostili, cercano di cogliere opportunità e giocare
nel mezzo e questo nonostante le tentazioni sovietistiche di Putin e
del ministro Lavrov che stanno aggravando la situazione in Siria
e verso la NATO in più occasioni, l'ultima delle quali tramite la fornitura di armi come elicotteri da combattimento ecc. al
governo Siriano.
Nonostante ciò, la
Russia non potrà tornare ad essere come l'URSS, non con la Cina che
ambisce sempre di più allo status di superpotenza e divora risorse
allo scopo. Ecco quindi come la miope politica di Putin oltre a
rendere l'economia Russa debole e schiava del mercato di gas e
petrolio, la renderà anche vulnerabile alla Cina di domani. Chi
chiama in causa i vecchi rapporti fra Cina e URSS lo fa in modo
improprio ignorando i grandi mutamenti geopolitici. Probabilmente
sarà più come i rapporti fra Cina e Vietnam o qualcosa del genere
con il crescente affanno Russo per tenersi buoni i vicini Cinesi....
Tornando in Europa
è del tutto comprensibile la resistenza tedesca, ma da dove nasce ?
Noi sosteniamo che la
dichiarazione di un default sistemico e annullamento reciproco dei
debiti sia la base su cui costruire una nuova economia occidentale.
Molte banche, incluso quelle tedesche, sono piene di titoli tossici,
assets sballati e costruiti su derivati di crescita, che però non
c'è mai stata. Non si possono schiavizzare popoli interi a botte di
austerity per questo, non ha senso. Vanno isolati gli assets tossici
e lasciar fallire chi deve fallire, proteggendo al contempo
l'economia occidentale. Oltretutto consoliderà gli spread e gli
investimenti sui bond in quanto con un livello di debito azzerato le
nazioni potranno pagare interessi più alti, cosa che certamente
attrarrà più investitori, come pure noi facevamo 30 anni fa.
Chiaramente invece i debiti di spesa vanno ridotti medianto taglio
della spesa pubblica. In tutti gli altri casi l'annullamento
ufficiale reciproco dei debiti pubblici sulla base di accordi
opportunamente concepiti che ne tengano conto magari in via ufficiosa
un po' come alla fine della WWII, è sicuramente la scelta migliore a
cui far seguire una maggiore protezione dell'economia occidentale
Euro-Americana che dovrebbero convergere verso una sorta di
federazione in chiave di contenimento Cinese e asiatica.
Bisogna poi capire che
la crisi crescente in Europa alla fine si ritorcerebbe anche
contro la Germania stessa. Per capire come la Cina sia all'origine di
tutto questo, bisogna tenere presente come guardacaso negli stessi
anni dell'inizio della grande crisi economica ossia il 2009, la
Germania sia stata letteralmente scalzata dalla Cina come principale
esportatore mondiale. In altre parole man mano che l'insensato
abbattimento doganale globale designato dalla WTO e quindi dalla
governance globale, permetteva una fuga ed emorraggia di investimenti
industriali verso la Cina comunista, naturalmente quest'ultima
diveniva il principale esportatore globale.
La Germania ha
iniziato ad esportare sempre di meno e la spesa sociale tedesca
ha preso ad andare fuori controllo rischiando un deficit di
copertura, attualmente si stima che la spesa pubblica tedesca, che
sostiene anche le aziende e lavoratori tedeschi per competere con la
Cina, sia di 7.000 miliardi di Euro !
La Germania dal socialista Schroeder in poi, uno dei padri della UE, dell'Euro e del Trattato di Lisbona, per risolvere la crisi crescente in Germania, ha incentrato le politiche tedesche sullo sfruttamento dell'Eurozona tramite l'Euro e l'indebolimento delle economie periferiche come la Grecia, la virtuosa e forte Irlanda, l'Italia, la Spagna e il Portogallo che hanno aumentato le importazioni tedesche e in parte Francesi, a danno delle proprie che del resto anche loro già si scontravano con la massiva concorrenza, per giunta sleale, delle economie emergenti, Cina in primis.
Il progetto di
globalizzazione socialista nato in Europa, ha fatto sì che la
Germania colonizzasse e infine distruggesse o quasi l'economia
continentale europea, strigendo anche ulteriori rapporti con la
Russia, ad esempio tramite il Northstream. Ecco perchè la Merkel a
denti stretti infine si è “piegata” a Monti. Il calcolo del
fallimento delle economie Europee e quindi grande calo dell'export
tedesco incentrato in Europa con stime di 5 milioni di disoccupati
tedeschi, ha fatto tremare Angela.
La condivisione del
debito però non risolve il problema di fondo, ossia il crollo della
competitività Europea e il crollo delle esportazioni con emorraggia
di risorse economiche verso l'asia e i BRICS ( economie emergenti ).
Comprensibile quindi ripetiamo, la forte resistenza germanica. Del
resto cosa succederà quando anche la spesa pubblica tedesca si
esaurirà per pagare i conti di quella parte dell'eurozona già in
fallimento ?
Ecco perché ribadiamo
con forza ancora una volta che il socialismo globale pro statalismo e
spesa pubblica sia un fallimento già in partenza come vediamo.
Invece di ossessionarsi sulla vendita dei titoli di stato,
bisognerebbe tagliare la spesa e le strutture statali e concentrarsi
sulla vendita di prodotti e servizi stipulando contratti commerciali
di import/export con varie nazioni e curandosi di più della
bilancia commerciale, riconoscendo in tutto questo il ruolo del
rapporto con una superpotenza partner privilegiato, USA nel nostro
caso, che sostenga quindi in modo particolare le economie delle
nazioni periferiche con mutui scambi economici.
La crisi infine è
bene dirlo, nasce in Europa, un'Europa a corto di risorse
strategiche sempre più in mani Cinesi, un'Europa che pensa di
gonfiare una moneta tramite guerra valutaria per strappare prezzi
migliori su materie prime che non ha, un concetto comunista sulla
manipolazione dei prezzi e dell'economia che porta il suo conto,
inflazione, calo dell'export e crollo del potere d'acquisto,
un'Europa che gioca a fare la superpotenza senza esserlo sfidando
anche gli USA con insensate barriere doganali invece pro-Cina.
Un'Europa che ora paga il caro prezzo della sua insensatezza,
fanatismo utopico global-socialista e ignoranza di molti
Euroburocrati.
La verità è che Bush
e Rumsfield avevano ragione e azioni militari di ultima istanza
per tutelare le risorse strategiche in cambio dell'aiuto alle
popolazioni locali, sarebbero costate molto meno.
Nel 2008 la guerra in
Iraq dal 2003, costava circa 200miliardi di dollari, spesa più che
sostenibile da un'economia Americana in buona forma, provocava un
rapido mutamento politico del regime di Gheddafi, un cosistente stop
alla politica nucleare iraniana e una ferma considerazione della
situazione da parte della Cina che in quel periodo fu molto più
blanda.
La crisi globale ed
Europea di cui non si vede fine, è costata migliaia di miliardi
di Euro, intere generazioni svendute sull'altare della
globalizzazione e del debito e se diamo retta al piano ONU di
imminente discussione per l'instaurazione del comunismo globale di
cui parlavamo negli articoli precedenti, sembra che ne costerà
ancora altrettanti. La nostra forza geopolitica ne esce a pezzi, con
la Cina che oramai fuori dai salotti ci minaccia apertamente di
guerra e noi cosa facciamo ?
Reagan disse che c'era un
limite oltre il quale non erano disposti ad andare, che “il
prezzo della pace non valeva le catene della schiavitù”.
180milioni di adepti del
Falung Gong antica pratica di meditazione cinese che insegna
tolleranza, pace e amore, sono sistematicamente perseguitati dal
regime di potere cinese con imprigionamenti, torture e a volte si
sono segnalati anche casi di morte.
Il regime cinese non è
amico, né alleato; non è neppure necessariamente un nemico, ma è
geopoliticamente ostile ed incrementa sempre di più la guerra fredda
con gli USA e il mondo occidentale e quindi anche noi. La stessa Cina
va verso una nuova piazza Tienamen che chiede più libertà e diritti
umani, cosa che porta un aumento del costo del lavoro in Cina, ma
commerciare con un regime non lo rende necessariamente migliore, ma
certamente più forte. Una preziosa lezione della storia che ogni
politico dovrebbe andarsi a studiare....
La Cina infine va verso
la destabilizzazione per scarsità di risorse a fronte di una
politica di crescita per quasi 2 miliardi di persone come più volte
abbiamo evidenziato, destando sempre più forti preoccupazioni fra le
nazioni del Pacifico e sudest asiatico come l'Australia e le
Filippine che rinforzano i legami militari strategici con gli USA.
L'economia cinese non è certamente ancora al pari di quella
Americana da cui dipende a doppiofilo, ma non sarà sempre così.
Rubano tecnologia a ritmo serrato con continue azioni di spionaggio
militare ed industriale e forte protezionismo interno ad economia
socializzata e piuttosto statalizzata. Laureano circa 1milione e
mezzo di ingegneri all'anno superando gli USA come crescita
dell'istruzione, così come mercato dell'auto.
Su scala globale la Cina "non fa neppure finta" di chiedere il rispetto dei diritti umani, e commercia con regimi di tutte le specie rafforzando il terrorismo o varie dittature del terzo mondo e non solo senza molta considerazione. Il mondo incentrato sulla Cina si prospetta ad essere quindi un mondo caotico, dove vige la legge del più forte, non del più giusto, dove non ci si preoccupa più di tanto dei diritti civili, dove lo stato di diritto lascia il posto a governi corporativi sprofondando il mondo in una forma di nuovo medioevo tecnologico con corporazioni come feudi e tutt'al più città stato corporative.
Certo con miliardi di
dollari di debito affibbiato alla Cina e da cui dipendono non se
la passano molto bene. A chi pensa che la Cina controlli l'America,
mi piace spesso fare una considerazione.
Se mi presti 100 euro è
un mio problema. Se mi presti 100miliardi è un TUO problema.... gli
Americani non sono scemi ! Del resto il capitalismo e la finanza
l'hanno inventata loro, ma fino a quando sarà così ? Cosa succederà
intorno il 2025 ? Riusciremo a fermare il suicidio dell'Occidente ?
Stiamo già pagando il conto all'utopia socialista Cinese come le sue
colonie, che svaluta la moneta e spende a gogo. Rendiamoci conto che
capitali e moneta senza economia reale non valgono niente. Lo vediamo
con l'Iran che fa tranquillamente a meno del dollaro e si riempe di
prodotti comprati in Yuan e oro visto che oramai fanno tutto in
Cina.. Invece di vendere bond e ingrassare ancora di più questi
politici, vendiamo prodotti !
Probabilmente nel giro di
10-15, certamente non più di 20 anni, la destabilizzazione Cinese che punta ad eguagliare gli USA economicamente e militarmente nel 2025, porterà quantomeno una guerra
regionale nell'area e la riduzione del peso del governo centrale a
favore di un sistema sempre più corporativo. Anche in quel caso ad
ogni modo, la Cina sarà un problema per il mondo occidentale. Come
spiegavamo in maniera più approfondita, in fondo all'articolo
sull'ONU e l'instaurazione del comunismo globale, bisogna piuttosto
resistere alle tentazioni di globalizzazione fino allo sfruttamento
delle risorse minerarie spaziali.
Alcuni links:
http://www.forbes.com/sites/gordonchang/2012/04/22/the-best-reason-in-the-world-to-buy-gold/
Added:
http://www.asianews.it/notizie-it/Pechino-contro-tutti.-La-Cina-sempre-pi%C3%B9-dura-in-politica-estera-25192.html
http://www.asianews.it/notizie-it/Usa:-per-il-2020-l’esercito-cinese-potrà-“destabilizzare”-la-zona-Asia-Pacifico-22468.html