Debito Pubblico Italiano

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martedì 29 giugno 2010

Pietro Taricone: come James Dean

Proprio come James Dean un attore italiano nella sua breve e fulminea quantomai forte e discussa carriera perde la vita per colpa dell'imprudenza, della spavalderia o semplicemente del voler a tutti i costi superare i limiti. Li ha cercati come Dean e quando poi si pratica uno sport già ai limiti questo può significare lasciarci la vita come lui.

Scusate la digressione evidente dalla tematica del blog, ma la notizia della morte di Pietro Taricone mi ha colpito particolarmente, non solo perchè tutto sommato mi stava simpatico, era una persona intelligente, aveva anche studiato recitazione e aveva un futuro davanti a sè, per altro siamo di origini simili, ma perchè anche io nel mio piccolo ho fatto paracadutismo seppure con meno lanci dei suoi. Ho fatto il corso AFF e varie decine di lanci oltre al brevetto per il lancio vincolato a Pisa, non sono affatto un esperto, ma ho frequentato abbastanza le aviosuperfici e parlato con istruttori e paracadutisti davvero esperti, persone con 10.000 lanci da capire alcune cose.

Stando alle prime testimonianze da notizie pubblicate*, purtroppo questo è quello che succede quando si gioca con la vita facendo spavalderie come virate a 20-30 metri dal suolo con scarsi 300-400 lanci sulle spalle ( magari pure con una piccola vela ). Si scarsi, 300 lanci circa sono il numero minimo necessario per iniziare a capire bene come si sta in aria. Non si è affatto esperti e per questo bisognerebbe avere ancora più prudenza, una delle cose che mi hanno sempre raccomandato quelli che esperti lo erano davvero, perchè si pensa con qualche centinaio di lanci di esseri già esperti ma non è vero.

Vi posso assicurare che in fase di discesa a 30 metri dal suolo non si scende così veloci da schiantarsi al suolo ( 80km/h stima dell'impatto al suolo di Taricone ), seppure se paradossalmente non si frena, si dà una culata, magari si rotola a terra, ci si può far male senz'altro ma non si muore o perlomeno è molto difficile che accada, come chessò morire inciampando per strada, certamente non ci si schianta al suolo SE in fase di discesa lineare come da procedura, non si dovesse frenare, la velocità cmq dipende anche dalla grandezza della vela. E se c'è vento forte il volo non è autorizzato dal controllo di volo e/o dall'aviosuperficie. Le turbolenze al suolo possono certamente dare problemi, ma non così gravi se si seguono le normali procedure di atterraggio.
Per prendere una tale velocità bisogna fare manovre che non adrebbero fatte in fase di atterraggio; specie una piccola vela ( non so quale di preciso avesse Pietro ) accelera molto in virata ed è facile non riuscire a frenare in tempo. Inoltre bisognerebbe conoscere come il palmo della propria mano anche l'aviosuperficie e i venti e le turbolenze al suolo. Chi fa questo genere di manovra, virate a bassa quota, ha all'attivo migliaia e migliaia di lanci, 5000-10000 ed è praticamente una cosa sola con la vela e con l'aviosuperficie e i venti che sono lì. Alcuni, in modo simile ma assai peggiore dell'impennare in moto, vorrebbero imitarli per spavelderia o chissà cosa.

Alla fine sarà la magistratura a stabilire come sono andate le cose, per quanto io la mia opinione me la sono fatta e mi fa ancora più rabbia sapendo che Pietro Taricone è una persona intelligente e che avrebbe potuto e dovuto evitare questa tragedia.

Il paracadutismo è uno degli sport più sicuri e più divertenti che ci sono, ma non perdona le avventatezze e le spavalderie... E' uno sport che insegna prima di tutto umiltà. Non è il primo a morire in questo modo e non sarà l'ultimo, scusate la franchezza. Ricordo le calorose raccomandazioni di chi lavorando lì, la splendida aviosuperficie e DropZone di Ravenna, diceva a me e altri, di non fare imprudenze, di divertirci in modo sano senza fare gli stupidi, ne aveva visti morire già troppi per sciocchezze o avventatezze ( non necessariamente fatte lì )che avrebbero potuto evitare facilmente come evitare le virate a bassa quota in fase di atterraggio.

Ragazzi divertitevi col paracadutismo, è bellissimo lo so per esperienza, ed è molto più sicuro che andare in auto, ma siate prudenti, ascoltate con attenzione e seguite le raccomandazioni degli istruttori e non avrete problemi, a 150 metri tirate dritto ovunque siate, a quel punto in genere è meglio urtare un ostacolo che girare. Consultatevi comunque e seguite il vostro istruttore qualificato per sapere come comportarvi per divertirvi e fare un atterraggio in piena sicurezza e divertimento, non giocate con la vostra vita. Che almeno la morte di Pietro possa salvare altre persone.

Alla famiglia Taricone non possiamo che purtroppo  esprimere le più sentite e sincere condoglianze. Ci sarebbe piaciuto che il James Dean Italiano, ne avesse evitato la tragica fine.


Links:

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Taricone-in-condizioni-disperate-Incidente-con-il-paracadute-a-Terni_607494768.html

lunedì 28 giugno 2010

DLL INTERCETTAZIONI: controversie e falsità

Se dovesse passare il DDL intercettazioni così come è ora, IndipendenzaItaliana e milioni di altri siti molto probabilmente dovranno chiudere. Una norma al suo interno comporterebbe la quasi impossibilità di poterla eseguire. Il diritto di rettifica pensato per la stampa nel 1948, citato ed esteso nel DDL N. 1611, Art. 1, comma 29.

Parlando in generale di siti internet e di comunicazione telematica, include anche forum e blog. Il diritto di rettifica prevede l'obbligo per il proprietario come un blogger di rettificare il contenuto dietro richiesta di chiunque voglia inserire un commento di rettifica da apportare a fianco dell'articolo principale entro 48 ore, pena multe intorno ai 12.000 Euro.
IndipendenzaItaliana trova tale normativa estremamente lesiva del diritto di opinione e di parola, tanto più quando parliamo di blog e forum amatoriali  e non testate giornalistiche professioniste periodiche online. Basterebbe ad esempio un weekend di assenza, ma anche il mese di vacanze, per far chiudere un Forum o un blog che magari denuncia le truffe di una azienda truffaldina quando tale azienda richiede il diritto di rettifica nel periodo di assenza del blogger. E questo per tante varietà di situazioni.
La libertà di espressione non ha colore politico, è il fondamento stesso della libertà individuale e della democrazia, tanto che fu uno dei primi diritti universali riconosciuti.
Qualunque atto volto a scoraggiare la libertà di espressione, ove questa non sfoci nell'istigazione o favoreggiamento di atti criminali, è un attentato alla libertà del cittadino.

E' doveroso ricordare inoltre che blog e forum hanno già intrinseca la possibilità di aggiungere commenti in automatico e che le leggi vigenti sono già più che sufficienti per punire i casi di calunnia, incitazione al crimine ecc. ecc. su internet tanto quanto nella vita reale.
Riteniamo inoltre che sia inadatta anche la modifica proposta dal deputato del Pdl Roberto Cassinelli che estende il periodo di possibile implementazione sul sito della rettifica ad una settimana. Pur sottolineando l'attenzione e la sensibilità postavi dal deputato Cassinelli riteniamo sia cmq insostenibile richiedere ad un privato cittadino, l'obbligo di modificare un suo sito in tema di libertà di espressione, ove questa non comporti l'approvazione o incitazione di reati che non siano di opinione. Sarebbe un pò l'equivalente del controllo di quanto si dice per strada con i propri amici.

Ci rendiamo conto che blogger molto seguiti possano avere un certo impatto mediatico, ma riteniamo inutile l'aggiunta di una legge controversa e di difficile applicazione e interpretazione, che ledono la libertà di espressione, soprattutto se prendiamo poi siti completamente diversi come l'e-commerce che cmq rientra perfettamente nel DDL. E la riteniamo inutile soprattutto per quanto detto sopra, ossia che blog e forum hanno già un proprio dispositivo di aggiunta dei commenti in automatico e che la natura stessa della rete, non impedice cmq di diffondere la propria rettifica e il proprio commento anche altrove su altri siti senza per questo far venir meno il proprio impatto mediatico.

Si potrebbero addirittura creare uno o più siti terzi, per esempio ospitati nelle pagine delle principali testate online, che in qualità di Forum dia la possibilità a chiunque di pubblicare la propria rettifica online in automatico godendo così del massimo impatto mediatico. 
E' una proposta, ma non è vincolante, in quanto come detto prima la natura stessa della rete, dei motori di ricerca e del passaparola spesso "virale" della rete, rende persino piuttosto superflua tale e qualunque proposta in merito l'obbligo della rettifica.

Alla fine anche l'OSCE ha richiamato il governo sulla normativa attualmente in via di approvazione al senato poichè secondo quanto riportato da Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la liberta' dei media,  lede e minaccia la libera espressione e il giornalismo investigativo in particolare quello freelance e quindi libero e non soggetto a nessun tipo di controllo governativo. Non è un caso infatti che gli USA sono la patria del giornalismo freelancing considerato da sempre garanzia di democrazia e non è un caso forse che il DDL intercettazioni ponga un serio arresto al giornalismo investigativo riconducendolo sotto l'ala dell'ordine dei giornalisti, che rappresenta de facto in un modo o nell'altro un certo grado di controllo governativo dell'informazione.
Onestamente è opinione di chi scrive, che gli editori debbano essere liberi di assumere chi vogliono per scrivere i loro articoli e non semplicemente iscritti all'albo dei giornalisti.. idem per TV ecc.
Come per molte altre libere professioni, il giornalista dovrebbe al massimo solo prendere una p.iva e lavorare a libero mercato lasciando che sia esso a giudicare le sue capacità e non un ordine governativo...

Queste pagine, come saprà chi ci segue, per scelta preferiscono stare lontano dal gossip elettorale e politico interno, tuttavia la norma in questione pur partendo da un'idea legittima, ossia regolamentare le intercettazioni a strascino su cui vige quasi un vuoto normativo, si è via via "arricchita" di aspetti e articoli che definire controversi è un eufemismo e che minano anche la libertà di espressione.
Indipendenza Italiana rappresenta fondamentalmente il pensiero conservatore e di libertà del centro-dx anglosassone, un' indipendente di centro-dx nel quadro del panorama italiano. Di seguito quindi evidenzieremo quali ulteriori aspetti del DDL intercettazioni sono più suscettibili e importanti proprio per il pensiero conservatore e libertario di centro-destra di cui l'attuale governo ha sempre voluto farsi portatore per finire poi come piuttosto evidente, in una politica molto socialista e decisamente meno liberale...

Le fonti sono indicate sia nei link nell'articolo che come di consueto a fine articolo.
Nello specifico del tema intercettazioni possiamo dire da subito che il cuore della norma è come spiegato dal Ministro Alfano una via per impedire l'abuso delle intercettazioni e non il loro utilizzo come legittimo strumento di indagine.
Leggendo infatti il DDL è possibile vedere da subito come nel comma 10, la sostituzione dell'art. 266 del codice di procedura penale sull'ammissibilità delle intercettazioni, esse siano previste e ritenute legittimo strumento di indagine nei seguenti casi:


«Art. 266. - (Limiti di ammissibilità). – 1. L’intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche, di altre forme di telecomunicazione, di immagini mediante riprese visive e l’acquisizione della documentazione del traffico delle conversazioni o comunicazioni sono consentite nei procedimenti relativi ai seguenti reati:
        a) delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell’articolo 4;
        b) delitti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni determinata a norma dell’articolo 4;
        c) delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope;
        d) delitti concernenti le armi e le sostanze esplosive;
        e) delitti di contrabbando;
        f) reati di ingiuria, minaccia, usura, abusiva attività finanziaria, abuso di informazioni privilegiate, manipolazione del mercato, molestia o disturbo delle persone col mezzo del telefono, atti persecutori;
        g) delitti previsti dall’articolo 600-ter, terzo comma, del codice penale, anche se relativi al materiale pornografico di cui all’articolo 600-quater.1 del medesimo codice. »

In altre parole per tutti quei tipi di reato in cui l'intercettazione informatica, telefonica o ambientale è utile strumento di indagine. Il seguente paragrafo inoltre dice sì che vanno fatte nei luoghi dove si suppone si stia compiendo il crimine, ma che se dalle indagini emerge che possano essere utili a trovare prove o prevenire atti criminosi in luoghi diversi in sostanza si può chiedere proroga, eventualmente reiterabile di 3 giorni.

In precedenza viene fissato un tetto di 75 giorni circa, un mese più proroge di 15 giorni in 15 giorni, tutti non necessariamente contigui, ma anche sparsi per trovare qualsivoglia indizio di reato. Se dopo 75 giorni non emerge nulla, allora bisogna chiedere un permesso al tribunale distrettuale di 3 giorni in 3 giorni.
 Nel caso emergano indizi di reato, per esempio indagini per mafia ecc., il limite è di 40 giorni con proroghe, anche d'urgenza attuabili dal PM, di 20 giorni in 20 giorni anche non contingui.

Per altro applaudiamo la decisione di rimettere in generale il giudizio ad un giudice distrettuale e sulla linea della legislazione Americana, in modo da evitare locali arbitri e/o dispersione non solo delle risorse economiche, ma anche delle indagini verso fini di dubbia utilità oltre che  per tutelare la privacy dei cittadini.
Contestiamo allo stesso tempo però l'idea di impiegare in realtà un collegio di giudici distrettuali, anche se utile avere opinione condivisa, de facto esso rappresenta uno spreco inutile di risorse men che meno se pensiamo al carico di lavoro che i giudici devono portare avanti specialmente nel nostro paese. L'autorizzazione del giudice distrettuale è più che sufficiente.

In generale è possibile intercettare gli indagati o soggetti o luoghi di soggetti terzi che dalle indagini risultino possano essere a conoscenza dei fatti e che in sostanza siano implicati con il medesimo atto criminogeno.
In poche parole le indagini mediante intercettazioni per reati di associazione mafiosa o terroristica non vengono ostacolati dalla normativa.

Rimane solo il limite dei giorni, come per altro esiste anche negli USA che certamente non sono da meno nella lotta alla Mafia, al narcotraffico e al terrorismo. Quello che infatti in sostanza  il cuore della legge chiede è che le intercettazioni seguano un atto di indagine e non che lo precedano.... ossia che gli ispettori  di polizia in Italia tornino a fare pienamente il loro mestiere.

Su questo punto quindi non possiamo che essere d'accordo, tuttavia come sopra contestiamo invece tutti quegli aspetti controversi in tema di libertà di espressione e inoltre è più che contestabile anche la limitazione all'uso delle intercettazione ambientali o cimici. In generale non deve esserci nessun tipo di vincolo e se gli ispettori portano indizi o prove convincenti al giudice questi autorizzerà l'uso di intercettazioni per poter avere le eventuali prove definitive o cmq sia far maggior luce sulle indagini.

Crediamo che in questa forma non si leda nessun diritto di indagine, ma piuttosto si riporti la questione ai relativi organi di competenza come le forze dell'ordine. Ad ogni modo è stata molto apprezzata l'apertura del Premier sulla possibilità di migliorare, discutere ed emendare la legge ma cmq sia di approvarla riferendosi quindi alla sua parte principale.
SE questi aspetti controversi non verranno corretti, in Italia la libertà di espressione e anche la lotta alla mafia e al terrorismo potrebbero essere lesi.