Debito Pubblico Italiano

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venerdì 1 maggio 2015

Expò 2015: una frattura generazionale


L'Italia oggi va verso il futuro, si augura il premier Matteo Renzi nella solenne inaugurazione dell'Expò di Milano 2015. Una bella rappresentazione tutto sommato. Eppure chi scrive insieme a tanti altri Italiani non riesce del tutto ad entusiasmarsi per l'Expò. E le ragioni le abbiamo descritte anche qui:



E' un po' come l'ultimo mondiale in Brasile, una bella rappresentazione, circondata però dalla rabbia della popolazione brasiliana per la corruzione e gli sprechi mentre la gente si trova ad affrontare alla fame gravi difficoltà.

Piazza Principale


Eppure ci sono anche tante cose belle frutto dell'arte, dell'ingegno e della creatività dell'Italia per il tema di quest'anno sulla fame nel mondo. Italia che è anche sede della FAO a Roma. C'è un po' insomma dell'Italia dei nostri genitori che vorrebbero qualcosa, una speranza per i propri figli. E due mondi sempre più distanti fra le vecchie e nuove generazioni, come il notaio Alpino che espone il tricolore a Milano e viene bersagliato dalle uova dai ragazzi sottostanti.
Gli uni ricordano l'Alpino e i sacrifici per il tricolore, gli altri guardano “al notaio” e alle ennesime caste che hanno dilapidato la nazione, una corruzione indicibile cui quella bandiera davvero stona.
Una lacerazione generazionale che sembra sempre più insanabile.

E' utile Expò ? Di sicuro è stato utile alle mafie d'Italia. Vari tipi di mafie, da quelle con le pistole a quelle delle caste, delle associazioni, delle collusioni politiche, dei cartelli, di tutto ciò che avversa il libero mercato ecc. con buona pace delle tante bandiere comuniste che pure sfilavano. Perchè la mafia in fondo non è solo un'organizzazione armata, ma è prima di tutto una cultura, quella che ha distrutto l'Italia.

Ecco perchè non riesco ad entusiasmarmi. Forse solo Papa Francesco ci riesce quando oggi dice in sostanza che il lavoro, il pane, non provenga in modo indegno, ossia non provenga dall'illegalità e la corruzione. Un invito rivolto ai tanti che giustificano l'ingiustificabile in nome della crisi.

Padiglione Italia
Eppure il governo Renzi ci ha provato lo stesso e ha nominato Cantone magistrato antimafia ad occuparsi di Expò, ma complice il tempo scarso, si eliminano solo le cose più gravi, mentre tante cose sbagliate sono ancora lì. Un deja vù, l'ennesimo. E' questo in fondo che non va più giù a molti.

Per tanti Italiani purtroppo Expò non rappresenta il futuro, ma un passato che si vorrebbe quanto prima dimenticare. Perchè se per noi 30enni l'Italia oggi presenta più che altro l'oscurità, per i più giovani ancora rappresenta un baratro, un salto nel vuoto. E non basta certo il Job Act di Renzi che ha reso il precariato di 1000 euro al mese a tempo indeterminato fino a 30 anni di età, a migliorare le cose...... né basta parlare di servizio di leva, dato che molti giovani vengono regolarmente scartati dalle domande per poi dire che ne sono pochi e serve la leva. L'ennesimo tentativo di sfruttamento della manodopera insomma. Rimandiamo all'articolo precedente citato all'inizio.

Ed è chiaro che su queste premesse la rabbia di giovani che si sentono inascoltati, privi di rappresentanza e di speranza per il futuro, abbandonati a se stessi, l'estremismo, la propaganda, magari anche un po' di mariujana, agiscono come un fiammifero gettato in una cisterna di benzina pronta ad esplodere. Ed è quello che infatti succede fra auto in fiamme e vetrine spaccate.
Francesi, Tedeschi, Greci, Italiani e Svizzeri ci sono qui in mezzo secondo l'intelligence italiana. Tutte nazioni che sentono o iniziano a sentire i colpi della grave crisi economica e sociale che attanaglia il continente Europeo con il 50% circa di disoccupazione giovanile e che si rivolge all'Expò della global governance dopo le proteste contro la nuova costosa sede dell'EuroTower in Germania. 

Chi scrive vorrebbe davvero credere in Expò e in una nuova Italia. Noi vorremmo crederci come dice Renzi, in fondo ci piaceva Renzi per le sue intenzioni di rinnovare il paese e riportarlo un po' più verso il mondo libero. Eppure non ci riusciamo del tutto, il nostro timore è che alla fine con questa politica non si faccia altro che “dare delle meta-anfetamine ad un tossico dipendente” quale è l'Italia oggi. Speriamo di sbagliare una volta tanto, lo speriamo davvero. E tralasciamo le polemiche sulla sicurezza che pure ci sarebbero da fare, questione acuta dai 300 ubriachi olandesi che devastarono il centro di Roma come oggi quello di Milano.

Vogliamo però concludere ricordando un genitore, uno di quelli della speranza, una madre di Baltimora che ha cresciuto da sola 6 figli e che in una pericolosa situazione di sommosse giovanili peggiori di questa di Milano, alcuni giorni fa, prende a schiaffi il figlio e lo riporta a casa nel tentativo di insegnargli che invece di lanciare pietre ai poliziotti farebbe meglio a studiare per crearsi e creare un futuro migliore.


Links:

Edit: « Anche la stampa internazionale ignora o critica Expò. I Francesi di Le Monde sono particolarmente critici ravvisando gli ennesimi lavori all'Italiana... e una palese e assurda difficoltà per la semplice visita dei cantieri ancora in corso, negata all'ultimo minuto dopo attesa di ore. Dopotutto anche una TV Svizzera ha incontrato incredibili difficoltà per ottenere un banale permesso stampa sino a rinunciare del tutto. Difficoltà che andavano dalle email senza risposta, telefonate confuse e così via. Le Monde poi continua con un lungo elenco di critiche ai lavori, all'organizzazione, alla scelta dei siti e ciò che resterà alla fine dell'Expò.






martedì 28 aprile 2015

BREAKING NEWS: IRAN attacca nave mercantile USA. Ostaggi.






Una nave militare Iraniana ha aperto il fuoco e assaltato una nave mercantile degli Stati Uniti mentre viaggiava in acque internazionali nello stretto di Ormuz. La nave aveva la bandiera delle Isole Marhall, che fanno parte degli USA. Il Pentagono ha rivelato che il comandante del mercantile era stato intercettato da forze iraniane che volevano costringerli ad entrare in acque iraniane. Il comandante ha quindi lanciato un messaggio di aiuto al comando navale USA nella regione per poi essere attaccato dagli Iraniani che attualmente presidiano il mercantile. 34 marinai Americani sono attualmente in ostaggio. Una nave anfibia Americana ha raggiunto la zona e inviato elicotteri militari in zona per osservare la situazione.
Al momento non risultano ufficialmente scontri diretti fra le forze militari USA e Iraniane, ma la tensione resta molto alta.


Alcuni giorni fa navi del regime degli Ayatollah erano dirette verso lo Yemen per fornire assistenza militare alle truppe paramilitari sciite, un eufemismo per dire forze Iraniane, che hanno rovesciato il governo locale minacciando però in modo molto chiaro anche la potenza Saudita. L'Arabia Saudita negli ultimi mesi ha infatti risposto militarmente bombardando l'avanza delle milizie filo iraniane verso il confine Saudita.
Nei giorni scorsi la superportaerei nucleare Theodore Roosvelt di classe Nimitz, dopo aver eseguito un' esercitazione con navi Israeliane al largo della Sicilia, ha rapidamente raggiunto la zona al largo dello Yemen e attualmente si trova nelle acque dell'Oman, un importante alleato strategico nella zona il cui governo è moderato e di natura fortemente filo occidentale.
L'arrivo della Roosvelt ha indotto le navi Iraniane al ritiro senza che ufficialmente risultino scontri a fuoco.


La pressione petrolifera su nazioni come l'Iran degli Ayatollah e la Russia come pure il Venezuela di Maduro, inizia a farsi sentire in modo piuttosto marcato. Il crollo del prezzo del greggio a causa delle nuove tecnologie estrattive made in USA mentre in Occidente porta svariati benefici a causa della riduzione del costo dell'energia con buona pace di chi in ambito finanziario credeva il contrario, ha in questi paesi un effetto negativo in quanto economie inefficienti centralizzate e fortemente dipendenti dalle attività estrattive. Attualmente oltretutto nello scenario attuale dobbiamo aspettarci un lungo periodo di prezzi del greggio contenuti e più bassi. Una situazione che Mosca e Teheran hanno tutta la volontà di cambiare.

Nel mese scorso con buona pace dei tentativi di accordi di Obama sul nucleare Iraniano, lo stesso Ayatollah dichiarava ufficialmente che gli Stati Uniti d'America sono il nemico numero uno dell'Iran, concetto ribadito dai cori dei sostenitori del regime che gridano morte all'America.


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