Debito Pubblico Italiano

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lunedì 31 dicembre 2012

Farage e il 2013


“Ma quale follia è che non possiamo gestire i nostri accordi commerciali globali ?”

“Noi vogliamo essere amici dell'Europa, vogliamo commerciare con l'Europa, e vogliamo essere parte del mondo, appunto vogliamo stare nel mondo....”

“Con tutta la disoccupazione che c'è, che senso ha sostenere ratei di immigrazione così elevata ?”


Questo ed altro nell'intervento di fine anno 2012 di Nigel Farage di cui abbiamo riportato alcune delle frasi più importanti. Ci sentiamo di condividerlo pienamente ed invitiamo a guardarlo per intero. Attualmente questa è la versione in inglese con traduzione automatica da youtube anche se la traduzione automatica verso l'Italiano non è molto precisa.



Nell'augurare un buon Natale trascorso e un buon 2013 a tutti, annunciamo un nostro prossimo articolo sull'analisi geopolitica alla fine del 2012 e cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro, conflitti regionali, tensioni economiche e geopolitiche globali in aumento, ma anche nuove opportunità.

Stay tuned !




venerdì 21 dicembre 2012

Ministro Grilli: Predica bene e razzola male, anzi malissimo...


Ci scusiamo per questa digressione dalla tematica principale del blog, ma quando i soloni di una certa geopolitica tassaiola italiana che sta sprofondando il paese nella recessione, si mostrano tali, il commento è d'obbligo.

E si proprio lui, l'inquisitore del fisco italiano come da manuale è il primo che andrebbe “processato” dalla “Santissima”, per sospetto riciclaggio, evasione fiscale, favoreggiamento e contribuzione alla dilapidazione della finanza italiana, dai suoi precedenti con MPS nel 2004, si proprio lei, per ottenere un mutuo agevolato a prezzo maggiore della casa ai Parioli comprata nel caso migliore a metà del prezzo di mercato; banca spazzatura ad uso e consumo del PD che doveva solo consegnare le carte in tribunale e invece ha goduto di cospicui finanziamenti del governo Monti di cui Grilli è ministro inquisitore. E dicevano di Scajola e della “vecchia” politica..... c'è chi lo ha superato a quanto pare. Soldi tolti dalla bocca degli Italiani prima ancora che dalle tasche, almeno 4.5 miliardi di Euro, per poi dire pure che toh alla fine vanno bene i Monti bond.
Lungi da noi dare giudizi definitivi sul caso specifico, ma certi paralleli e dejavù sono lampanti. E poi hanno il coraggio di criticare la vecchia politica, quando come vediamo certi elementi si comportano alla stessa maniera. Fermo restando le colpe di entrambe figli dello stesso sistema, onestamente parlando meglio i 400mila Euro di Fiorito in 5 anni, che i 4,5 miliardi di euro di Grilli in 5 giorni.....e per chi poi.....

Per approfondimenti ulteriori del caso rimandiamo a:




domenica 16 dicembre 2012

Grecia: disoccupazione al 26%. Il doppio inganno tedesco e l'EuroTitanic.



E' ufficiale la disoccupazione in Grecia sale al 26% con la nazione ridotta allo stremo, sbattuta per terra con violenza e incatenata alla prigione economica dell'Euro. Non c'è affatto da stupirsi del peggioramento delle condizioni in Grecia. Più è incatenata dall'Euro e ai vincoli economici europei e più peggiorerà. E' normale, non fabbricano più niente, la produttività greca è sprofondata sotto terra e gli piovono in testa i soldi della Troika ( a debito.... ) per continuare a comprare merci cinesi e tedesche............. come pensate che finisca ?
 
E alla beffa si aggiunge pure l'inganno e il doppiogiochismo del governo Merkel che con un gran gioco di prestigio si scarica del debito greco per appiopparlo alla BCE. In termine tecnico operano uno swap, scambio del debito anche se i giornali si guardano bene dal chiamarlo così. In altre parole la Grecia ha un debito su lunga scadenza di circa 40-46 miliardi di Euro che non riuscirà mai a pagare visto che tecnicamente è già in default tanto che alla fine giunge l'ulteriore declassamento anche di S/P da CCC ( Junk ) a Default Selettivo, con parte del debito vecchio già rinegoziato nei mesi scorsi sin anche al 90%. Buona parte di questo debito attuale ora è in mano alla Germania, di cui proprio in queste ore si denuncia lo scandalo che sta travolgendo nientemeno la Deutsche Bank, indebitata oltremodo in modo occulto dalla crisi del 2008-2009, ( alla faccia del rigore e della trasparenza del governo tedesco, il caso è stato denunciato dalla SEC di Wall Street ).
 
Poiché la Grecia non riuscirà mai a pagare questo debito, ecco il gioco di prestigio, ossia si chiede alla Grecia di aumentare ancora di più l'austerity e pagarne in anticipo almeno una parte ossia circa 10 miliardi di Euro, fra il 32% e 42% del debito complessivo con un buyback sul debito pubblico; in pratica si cerca di evitare la ristrutturazione con perdita al 90% in cambio di un ulteriore pacchetto di aiuti di circa 47 miliardi che in ogni caso non risolverà niente di concreto per i greci intrappolati nella prigione economica dell'Euro. Capite ? 40-46 miliardi rinegoziati al 42% con i privati e le banche, per poi stanziare nuovamente altri 47 miliardi circa che al massimo serviranno per qualche mese e senza che il governo Greco abbia possibilità alcuna di muovere politiche concrete per ristabilire la propria economia interna.
Secondo alcuni probabilmente la Grecia per attuare il buyback, riacquisto del debito di 10 miliardi di euro, attingerà al fondo dell'EFSF, quello in pratica per cui Tremonti iniziò a svenare gli Italiani stanziando 90miliardi di Euro l'ultimo anno del governo Berlusconi nel 2011 prima di Monti ed ecco quindi svelato l'arcano ossia salvare l'economia delle banche, specie le tedesche in questo caso, a spese del resto dei cittadini d'Europa, che novità vero ? In tal modo si prolunga e aggrava l'agonia del popolo greco per far uscire gli investitori privati ( banche ? ) dalle montagne russe greche, per poi fare ancora un altro prestito di 47 miliardi da parte della Troika ( BCE, Commissione Europea e FMI ). Capito ? Le banche tedesche e chi per loro prestano, o meglio piazzano e vendono negli scorsi mesi 40 miliardi di titoli Greci ad altissimo rischio che però alla fine perdono almeno il 50-60% perché la Grecia è fallita e non riesce a ripagare il tutto. Siamo proprio curiosi di sapere chi sono gli acquirenti finali....e come e se si attivano i CDS ossia le coperture assicurative sulle perdite, fallimenti, nei titoli di stato. CDS naturalmente trattati e venduti da società finanziarie globali come Goldman Sachs e Morgan Stanley. Inutile dire che per ogni perdita c'è chi ci guadagna.... e con i grandi squilibri economici in corso possiamo immaginare chi.

Ad ogni modo in concreto “swappano” il debito greco delle banche tedesche e non, cedendolo alla Troika anche grazie ai fondi Europei pagati da tutti gli stati membri; Troika che riprende la partita finanziando di nuovo la stessa cifra per far tirare avanti la Grecia qualche altro mese acquisendone de facto la sovranità...ricordate quando abbiamo parlato del fallimento degli stati e l'acquisizione delle sovranità ? Ne abbiamo parlato qui "Crollo dell'Euro e fallimento degli stati nazione":
http://indipendenzaitaliana.blogspot.com/2011/09/crollo-delleuro-e-fallimento-degli.html

Ciliegina sulla torta i soldi prestati dai fondi come il MES o l'EFSF prestano a bassi tassi di interesse, tipo il 3% alla Spagna, ma le stesse nazioni come l'Italia che lo ha dovuto rifornire per attuare tale prestito, lo recupera dal mercato al 7% a causa dello spread ! Che dire un colpo di genio, che maestri, davvero brillante come dirà anche Farage, un gioco perverso come i 130miliardi già stanziati ad Ottobre o il debito precedente rinegoziato al 90% e che non risolvono niente visto che la produttività Greca è colata a picco e che nel migliore dei casi rischia solamente di compromettere la tenuta finanziaria anche dell'Italia portandola a doversi salvare da sola.....di magra consolazione è uno spread schizofrenico e drogato dalla compravendita di bond da parte della BCE che ora mentre scriviamo quota intorno i 320 punti con tasso al 5% circa... ma che non rassicura affatto gli informati investitori e non cambia di molto le cose.

In compenso si "shorta" bene, per questo lo spread è così altalenante, ossia si specula bene sul breve periodo cavalcando l'onda delle droghe monetarie iniettate nell'economia Greca il cui rischio è aumentato, come anche per noi del resto, anche a causa delle limitazioni volute dalla UE e dalla Germania in primis sulle contrattazioni dei CDS, a tal punto che la borsa Greca registra fondamentali e performance superiori alla borsa Cinese !! Roba dell'altro mondo..... guardando la cosa sotto un altro punto di vista, forse si può supporre si stia cercando di sfilare le banche tedesche e francesi dal debito greco, cercando al contempo di evitare di far pagare tutto il salasso solo a Goldman Sachs ( la venditrice dei CDS che se scoperti in caso di perdita tocca rimborsare... ). In parte dev'essere vero. Ma perché allora la giostra continua ? Forse perchè tuttosommato è redditizia per le commissioni su certi prodotti finanziari e tirando le somme alla stessa Germania che può continuare a colonizzare la Grecia ? Ma la colpa è dei fornitori finanziari come GS oppure dell'iperidealismo Europeista ? E che dire dell'evidente politica Merkel Germano-centrica ? Chi comanda chi in altre parole ? E il fatto che i commissari europei come Monti o Samaras siano legati a GS cosa comporta ?
Il fatto che GS sia de facto l'architettura dell'Euro crollato e che tali commissari come Monti ne siano gli architetti dovrebbe in ogni caso spingere a riflettere che una bella dose di idealismo europeista c'è senz'altro stata e che in fondo l'eurozona è prettamente un progetto bancario, e precisamente un progetto delle banche centrali con tutti i limiti che questo comporta. Chi scrive pensa anche di intuirne le ragioni derivanti da problematiche oggettive che risalgono direttamente alla fine del sistema di Bretton Woods e sul quale torneremo, ma crediamo anche sia stato dettato da una buona dose di idealismo ( post WWII ) che gravita ancora ormai in modo sempre più oppressivo ed arrogante sulla testa di centinaia di milioni di persone.
 
In questa dinamica quindi dove ognuno cerca di tirare a sé la fune dei fondi di stabilità drenati dalle casse di altri stati membri ( si pensi ad esempio alla forte contrattazione per avere qualche milione di euro per i terremotati dell'Emilia a fronte di 40miliardi stanziati per il MES che la Germania voleva vincolare in toto per le sue banche...) è chiaro che difficilmente se ne esce, ed è ovvia in tale contesto la forte critica inglese verso un'Europa dominata dalla Germania che come vediamo attua giochi di prestigio bancario col quale scarica i suoi “problemi” sul resto del continente, così come le sue esportazioni ecc. che gli permettono di continuare a finanziare l'ingente spesa pubblica tedesca con un debito di circa 7mila miliardi di euro. La Germania con tutti i capitali e la liquidità Europea che ha e la qualità dei suoi lavoratori, dovrebbe essere il volano dell'Europa, mentre invece a conti fatti probabilmente lo sono più paesi come l'Italia con una bilancia commerciale tutto sommato non così negativa almeno sino a poco tempo fa, con buoni fondamentali, un buon disavanzo ecc. e che quindi riesce anche a “finanziare” l'economia tedesca sostenendone le importazioni senza gravi conseguenze, almeno sino all'imposizione monetaria e finanziaria tedesca ed UE alternativamente che stanno aggravando notevolmente le cose a botte di austerity...
 
Se pensiamo che l'Euro era fondamentalmente un progetto Francese per contrastare il potere della Deutche Mark, e che fra i vincoli dei trattati Europei incluso la riunificazione delle Germanie c'era proprio lo scongiuramento di questa situazione con il dominio tedesco sull'Europa, c'è da dire che l'ilarità è massima.

All'elenco dei fallimenti dell'Euro, possiamo anche aggiungerci quello dell'inflazione. L'euro è certamente una moneta sopravvalutata e troppo forte per economie come Grecia, Italia, Spagna, Portogallo ecc. e quando costringi un'economia più debole ad adottare una moneta più forte, impedendogli quindi de facto di svalutare come farebbe naturalmente, in questo caso la svalutazione colpisce i salari e il potere d'acquisto per una semplice legge economica. Tale svalutazione salariale del potere d'acquisto si chiama per definizione Inflazione e contribuisce a spedire in recessione tali economie.
 
Gli USA in passato intervenivano su fenomi simili di disomogeneità economica con calibrate e mirate politiche di incentivazione regionale che periodicamente potevano ritenersi necessarie, ma sempre in modo molto limitato e circoscritto rispetto il Socialismo inaugurato dall'amministrazione Obama o prima ancora dalla UE, e in ogni caso delineando lo sviluppo economico degli Stati Uniti all'interno di una concezione di economia libera nazionalistica e incentrata sull'economia industriale ( economia reale ) e relativa finanza industriale.
Strada quindi diametralmente opposta a quella che il governo Merkel sta facendo in continuazione a quello Schroeder che in concomitanza con una crisi occupazionale in Germania ha visto un incremento notevole della spesa pubblica tedesca a sostegno di aziende e lavoratori e quindi una politica di svalutazione delle economie del Sud Europa e “periferiche” a sostegno di tutto ciò.
 
Certamente va da sé che continuando a cedere debito alla BCE, per contenere gli spread che altrimenti schizzerebbero dalle massicce vendite di disimpegno di banche e investitori vari, farà si che prima che poi, sarà la BCE già esposta per oltre 400miliardi di euro ad avere problemi finanziari e anche la Germania entrerà a rotta di collo nella crisi e a quel punto ? A quel punto l'Euro sarà andato, distrutto, spazzato via..... come osservava anche l'Eurodeputato inglese Nigel Farage. La verità è che per il 2013 possiamo aspettarci l'esplosione dei debiti pubblici dell'eurozona che riguarderà anche Francia, già declassata, Germania sull'orlo della crisi al momento sconosciuta e Inghilterra già in difficoltà notevole; diversamente nel caso migliore sarà la BCE ad avere problemi.

L'euro che avrebbe dovuto portare stabilità, unione, crescita, occupazione e riparo dall'inflazione fallisce quindi tutti i suoi obbiettivi e come il Titanic va a sbattere contro un imponente Iceberg.







 
links e approfondimenti:
 
 
 

 
Crollo dell'Euro e fallimento degli stati nazione:

sabato 15 dicembre 2012

Strage USA: personale armato poteva evitarla

Struggente e lacerante la recente strage in una scuola elementare in Connecticut compiuta da un ragazzo impazzito ma di cui personalmente non escludiamo la matrice terroristica ( nonostante secondo alcune fonti pare fosse affetto da una forma di autismo... ).
Altrettanto dure le polemiche riguardo l'uso delle armi.
Mentre alcuni si scagliano sulla vendita di armi, noi ci riteniamo pienamente d'accordo con le osservazioni fatte da Larry Pratt direttore esecutivo di Gun Owners of America, che osserva come del personale di vigilanza armato avrebbero potuto evitarla: “Leggi federali e statali insieme", ha spiegato, "fanno in modo che nessun maestro, nessun amministratore, nessun adulto della scuola di Newtown avesse una pistola. Questa tragedia indica l'urgenza di eliminare il divieto di armi nelle aree educative". E infatti proprio fra Giovedì e Venerdì, continua l'articolo, il governo del Michigan ha abolito il divieto permettendo al personale di vigilanza delle scuole di essere armato purchè tali armi non siano visibili.
Una strage che si poteva evitare quindi, così come anche solo alcune persone armate avrebbero potuto impedire a Brievik di fare una strage in Norvegia che non è certo come gli USA in quanto a vendita di armi.
Edit: Così come la scorsa settimana Nick Meli cittadino dell'Oregon ed autentico eroe americano, ha evitato una strage nel centro commerciale di Clackamas Town Center, affrontando un assassino psicotico in uno scontro a fuoco fino al suicidio dell'attentatore e salvando così un numero imprecisato di vite innocenti.


Il vero problema da affrontare e su cui crediamo sia realmente necessario focalizzarsi come politica è quello del crescente disagio e violenza giovanile sempre più priva di riferimenti morali solidi, fenomeni questi incrementati anche ma non solo dalla facilità di accesso alle droghe e sostanze simili spesso usate in combinazione così come la necessità di una maggiore politica di assistenza sociale e tutela psicologica in concomitanza con il rispetto del 2° emendamento della Costituzione USA in merito il diritto all'autodifesa.












domenica 2 dicembre 2012

Libero scambio UE-Giappone sull'auto: 73mila posti a rischio


Sin'ora i trattati di libero scambio hanno più che altro portato una pesantissima crisi globale, spazzato via l'impresa locale e spinto l'economia sotto il dominio di cartelli internazionali di cui ricordiamo anche recenti e fortissime proteste in Korea del SUD a Seoul. Perchè ? Perché non c'è ancora la forza per i locali di internazionalizzarsi, spesso anche gravati dal peso del dominio commerciale di tali cartelli mercantilistici, a cominciare da paesi come il nostro anche se qualcosa sta cambiando, ma con la burocrazia italiana ed europea dove vogliamo andare ?

Una considerazione diversa però la vogliamo fare ossia che il G7 dovrebbe essere maggiormente unito e che tali unioni avrebbero senso in chiave di contenimento cinese anche come barriere doganali. Diversamente il disastro è annunciato come accaduto sin'ora del resto... anche se vogliamo dirlo, l'industria Giapponese non è certo quella cinese e se parliamo di auto fatte in Giappone in fabbriche giapponesi che seguono norme di qualità del lavoro, dei prodotti e normative ambientali “occidentali” beh possiamo solo beneficiarne dalla spinta verso l'innovazione industriale. Diversamente se sono tutti prodotti fatti sfruttando manodopera e inquinando l'ambiente, possiamo solo importare il modello Ilva come a Taranto o di sfruttamento del lavoro a basso costo.

Links:

giovedì 22 novembre 2012

Fondi UE: tagliare o non tagliare ?


La verità è che hanno ragione entrambe, sia paesi come Germania, Francia e UK che chiedono tagli, sia paesi come Portogallo e Italia che si sono immolati sull'altare dell'austerity dell'ideologia europeista e che ora sull'orlo del crack finanziario vorrebbero indietro qualcosa.
Il punto però come scriviamo oramai da anni, sono gli errori commessi in questo caso da paesi come Portogallo e Italia come nel caso del governo Monti e i 40miliardi di euro all'anno stanziati per il fondo Europeo del MES che hanno precipitato il paese in una violenta politica di austerity sulla falsa via di Grecia e Spagna con un imminente crack immobiliare il cui spettro si aggira già nelle istituzioni finanziarie Italiane e il cui allarme lo abbiamo lanciato già in passato dato il crollo degli acquisti immobiliari da parte di privati cittadini degli anni scorsi, denotando quindi l'accrescimento di una bolla speculativa immobiliare di origine finanziaria principalmente come assets bancari e assicurativi..

Stanziare così tanti fondi per l'Europa e peraltro senza precisi meccanismi di controllo democratico, l'abbiamo sempre considerato un suicidio oltre che una palese violazione di sovranità e tutela democratica. Certamente è stato un approccio iperidealistico da parte di europeisti alla Monti e Barroso per capirci, quello di pensare di ottenere poi qualcosa in cambio, magari qualcosa in più di quanto versiamo per poi scoprire che a fronte di 40miliardi stanziati la UE non voleva darci neppure qualche milione per i terremotati dell'Emilia e questo perché ovviamente Germania, Francia e UK che hanno i loro problemi non sono mai stati stupidi su certe questioni, ergo non hanno mai approvato a cuor leggero politiche a loro avverse, al contrario del sud Europa ed era facile prevedere come fatto da noi, tale esito.

Noi come Nigel Farage e altri abbiamo sempre detto che non avrebbe funzionato, le diverse necessità e nature delle nazioni e popoli Europei avrebbero portato a questo tipo di stallo e sia chiaro, la volontà dei popoli Europei al riguardo è nota da anni e anni. Del resto perché i lavoratori tedeschi a fronte di lavoro e sacrifici dovrebbero accettare volentieri di pagare più tasse per la Grecia o per l'Italia degli “sprechi” ? Quando poi hanno già i loro problemi, idem per Francia e Inghilterra...
E' bene dirlo che il problema non sono gli stati nazione, ma l'incredibile arroganza con cui tali idealismi e politiche vengono calati sulla testa di milioni di persone. Se l'Europa fosse stata meno centralista e più federalistica svincolando maggiormente le nazioni membro verso politiche economiche maggiormente nazionalistiche e/o in ogni caso promuovere una politica di crescita economica più omogenea, sarebbe stato più facile oggi allearsi per fronteggiare insieme la crisi e circoscrivere in ambito G7 l'aggressiva crescita Cinese. Avremo condiviso la nostra forza, oggi invece grazie all'EU o EURSS e dubbie politiche della Troika condividiamo solo la nostra debolezza e i nostri debiti.

D'altrocanto però va anche considerato che a fronte della crescita Cinese pesano altrettanto le divisioni Europee che hanno contribuito a destabilizzare il sistema monetario internazionale e indebolire l'Occidente a partire da De Gaulle e la sua guerra finanziaria agli USA tracciando una via profonda verso la caduta del sistema monetario di Bretton Woods che va quindi ascritto fondamentalmente a De Gaulle e non come molti erroneamente fanno a Nixon, questione su cui ci riserviamo di tornare in seguito.



Links:



venerdì 26 ottobre 2012

Proposta di conversione militare della Gestione Emergenze Nazionale


E' una piccola digressione dalle tematiche abituali del nostro blog, ma pensiamo sia una questione importante e fondamentale per l'ammodernamento del paese e per poter affrontare con più serenità anche le sfide geopolitiche che ci si prestano innanzi.



Le mancanze della Commisione Grandi Rischi nell'affrontare l'emergenza terremoto dell'Aquila che è costata la vita a 300 persone come evidenziato nel corso del processo che l'ha condannata di recente, e le ben note inefficienze e mancanze delle forze di protezione civile, lasciano capire oggi più che mai come la gestione emergenze nazionale incluso la direzione della consulenza scientifica che più di tutto è stata ambigua e carente, quando non arrogante e pretenziosa, debba essere affidata non ad un corpo civile vulnerabile oltretutto anche a rivalità interne che ne minano l'efficienza, bensi militare come estensione delle forze armate ad uso di protezione civile, sopprimendo l'attuale corpo di protezione civile e integrandone le risorse, delle quali si può affiancare l'uso di volontari civili, ma sotto la supervisione e direzione militare come ad esempio la Guardia Nazionale negli USA.

Questo per varie ragioni, la prima delle quali è che ogni membro è addestrato a dare il meglio e ognuno si assume senza mezzi termini le proprie responsabilità, sapendo che se si è ambigui, titubanti o vaghi o si danno informazioni errate o se ne trascurano di importanti, si va dal pulire bagni al polo nord per il resto della vita alla corte marziale a seconda della gravità delle conseguenze. Questa politica, farebbe venir meno anche i timori di Zamberletti su una riduzione della competenza tecnica nella Commissione per timore di venire processati, poiché tutto il personale addetto alle emergenze, a partire soprattutto dalla direzione e consulenza scientifica, sarebbe composto di volontari militari di questo tipo addestrati all'alta efficienza ed alta responsabilità personale.

E' ovvio e naturale che a seconda dei casi verranno affiancati anche consulenti scientifici civili, ma sotto la supervisione militare come negli USA ad esempio. Il che significa che il consultato non solo non può sottrarsi in nome della sicurezza nazionale, ma è tenuto alla massima sobrietà e schiettezza secondo le sue competenze nel fornire le informazioni più corrette possibili, senza contare la massima versatilità del corpo amministrativo militare verso più fonti di consultazione scientifica onde ridurre al più possibile gli errori.

La gestione emergenze, proprio per la sua natura di urgenza e gravità, non è concepibile sia amministrata da organi burocratici civili, ad esclusione della supervisione generica di una commissione del Parlamento a tutela dell'ordine democratico.



Alcuni links di approfondimento su tali mancanze:

http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/10/22/the-laquila-verdict-a-judgment-not-against-science-but-against-a-failure-of-science-communication/

http://www.thedailybeast.com/articles/2012/10/22/scientists-found-guilty-in-l-aquila-earthquake-trial.html
 

venerdì 12 ottobre 2012

Monti inaugura politiche comuniste per l'expò 2015 ?

 
Sembra una provocazione, ma lo è solo fino ad un certo punto. Il Premier Monti, ex vice del Bilderberg ed ex presidente della commissione Trilaterale tutta incentrata sull'uguaglianza e sulla condivisione ( vi ricorda qualcosa ? ), nel corso di un intervento sugli scandali della politica e gli enti locali, ha inaugurato e incentrato l'expò di Milano sull'impegno per la cosidetta alimentazione e agricoltura "sostenibile". Cosa significa ? A detta sua un apparentemente innocua e aleatoria intenzione a “non sprecare”. Ma che significa non sprecare ? Nel libero mercato se qualcosa è veramente sprecato e riduce le risorse, semplicemente sale di prezzo portando il più delle volte innovazione e progresso. “Non sprecare” diventa sempre più spesso nient'altro che fermare questo naturale processo di dinamica economica il più delle volte a suon di tasse a cominciare dalla carbon tax, ossia una tassa sullo sviluppo economico.

Le cosìdette politiche di “crescita sostenibile” naturalmente cari amici significano in realtà molto, ma molto di più: significa Agenda 21 e comunismo globale.

Ne abbiamo parlato molto più in dettaglio basandoci su documentazione ufficiale dell'ONU, a cui spesso si fa riferimento generalmente quando si parla di crescita sostenibile, in questo lungo articolo a cui rimandiamo per i necessari e dovuti approfondimenti su tutta questa questione:



Mi spiace ma non possiamo in alcun modo approvare certe robe e credo che molti altri debbano dissentire e svegliarsi quando fra tante belle parole ci rifilano sulla testa quasi di nascosto politiche sfacciatamente comuniste.

Dunque Monti è comunista ? Non sappiamo, del resto hanno anche proposto alcune riforme più liberali bocciate dal parlamento e da quelli che liberali avrebbero dovuto essere, ma in ogni caso giudichiamo anche da quello che tutti possono vedere complessivamente, del resto l'albero si giudica dai frutti e del resto è sempre lui che nomina almeno un paio di comunisti palesi in importanti incarichi nei ministeri di cui uno come sottosegretario all'economia Italiana.......

Insomma è un comunismo più evoluto e moderno, possono anche cambiare nome a certe cose e chiamarlo col suadente nome di “sviluppo sostenibile”, ma sempre comunismo rimane. Signori miei questi signori social-globalisti radical-chic diffondono nient'altro che le idee dell'Unione Sovietica per il mondo “internazionale socialista” applicato al 21° secolo seppure di vecchia concezione. Wake up !

links:


http://it.notizie.yahoo.com/monti-enti-locali-impegnati-lotta-sprechi-no-generalizzazioni-112120107.html



La politica economica promossa da costoro si esprime da sola, al di là dei nomi che vogliono dargli:


Monti comunista in Cina condanna il capitalismo Occidentale:
Un articolo provocazione, ma che rende molto bene l'idea di clamorosi fallimenti operati dal governo Monti, dall'esenzione IMU alle banche, alla crescita colata a picco, al peggioramento del mercato del lavoro:


 



giovedì 6 settembre 2012

L'Islanda rifiuta l'austerity, processa i banchieri ed esce dalla crisi

 
Dell'islanda ne abbiamo più volte parlato anche noi in passato, soprattutto dell'Irlanda e della Grecia e di come sono state ampiamente danneggiate dalle politiche comunitarie e globalistiche.

Oggi invece in Islanda possiamo vedere i frutti di un governo del popolo e per il popolo, lontano da partiti delle banche e di poteri forti lontano dai popoli, che ha processato i banchieri responsabili di fallimenti e relative truffe finanziarie o operazioni spregiudicate e irresponsabili a limite della truffa, rifiutando al contrario di noi, di pagare il salasso dell'austerity per pagare ciò che non gli spetta e salvare così i responsabili. Oggi l'Islanda proteggendo la società e la propria economia, incluso i conti correnti lasciando fallire le banche più grandi, un pò come gli inglesi con delle bad bank anni fa, ebbene quindi con spirito indipendentista e libero, sfida i poteri globali responsabili di tutto questo disastro e ne esce a testa alta.

E finalmente in tempi di eurocrack, se ne inizia a parlare sempre di più. Rimandiamo quindi con molto piacere alla seguenti notizie e videodocumentario in allegato per maggiori approfondimenti.


 

martedì 28 agosto 2012

Come si esce dall'Euro ? Intervista a Claudio Borghi


Pubblichiamo oggi molto volentieri un'interessantissima intervista realizzata dal blogger ByoBlu al docente di economia ed economista Claudio Borghi. Contiene molti punti in comune di cui parliamo dal 2009, come la natura dell'Euro, la realtà della crisi Irlandese, lo spaventapasseri della svalutazione monetaria dall'uscita dell'Euro e le modalità per un'uscita controllata e affatto drammatica con cambio iniziale 1 a 1 seguita da una spontanea e benefica svalutazione, cosa che ci è permessa dagli attuali parametri Europei a cui aderiamo.

Invitiamo tutti i nostri lettori a seguirla per intero denotando peraltro l'estrema simpatia e capacità di Borghi nello spiegare tali questioni. Un oretta che spenderete davvero bene.

Pur conservando la nostra indipendenza editoriale e di pensiero mandiamo un grazie anche a ByoBlu per averla ben realizzata e diffusa.


martedì 17 luglio 2012

VLADIMIR PUTIN COLPISCE AL NASO IL DEBOLE OBAMA

MINACCIATO LO SPAZIO AEREO USA DUE VOLTE IN UN MESE


E' da un po' di tempo che le tentazioni sovietistiche di Putin e del falco ministro della difesa Lavrov spingono la Russia verso una politica simile a quella da guerra fredda dell'URSS, ad esempio tramite la ripresa dei pattugliamenti dei bombardieri e non solo, ma francamente la debolezza di Obama sta lasciando campo libero a qualcosa di ben più di una simpatica e amichevole ripresa dei pattugliamenti in chiave un po' nostalgica, ma bensì in chiave di guerra fredda. Qui di seguito traduciamo in italiano un interessantissimo articolo della Commissione d'Azione Politica Americana AMERIPAC, con le dichiarazioni nel merito del Generale in pensione McInerney ex comandante del NORAD in Alaska.

« Negli scorsi mesi, bombardieri nucleari Russi hanno sorvolato a ridosso o dentro lo spazio aereo Americano – il più recende incidente è successo durante il Compleanno della stessa America – il Giorno dell'Indipendenza. Sembra che Vladimir Putin ancora una volta abbia deciso di prendere a pugni sul naso Barack Obama.


NON PIU' PRESIDENTI SOTTOMESSI – L'AMERICA HA BISOGNO DI UN LEADER FORTE. LICENZIATE OBAMA !

Questo è quello che succede quando l'America ha un Presidente che preferisce inchinarsi ai Leaders stranieri invece che “camminare silenziosamente con un grosso calibro”. E se non stiamo attenti, questo Presidente debole e inetto ci riporterà direttamente alla Guerra Fredda.



“Incursioni nel nostro spazio aereo, così come loro minacce di attaccare il nostro sistema di difesa missilistico, dimostrano l'agressività del Presidente Putin sbattuta in faccia alla “flessibilità” del Presidente Obama” e “Queste ultime azioni segnalate dimostrano cosa la Federazione Russa pensa del “reset” che l'amministrazione Obama disperatamente cerca di portare avanti”, ha detto il Repubblicano Micheal Turner, presidente della camera per la sottocommisione delle Forze Strategiche dei Servizi Armati ( Armed Services Strategic Forces ).



Il Tenente Generale in pensione delle Forze Aeree Thomas McInerney, ex comandante in Alaska per il Comando di Difesa Aerospaziale Nord Americano ( NORAD ), ha detto che l'ultima intrusione sembra più un test militare Russo.



McInerney ha detto al Free Beacon in una recente intervista “Sta diventando molto ovvio che Putin stia testando Obama e la squadra di sicurezza nazionale, queste escursioni aeree a lungo raggio stanno duplicando le esercitazioni. L'ho sperimentato al culmine della guerra fredda, quando comandavo il NORAD nella regione dell'Alaska.



“Le azioni della Russia in Siria e Iran, dimostrano che le strategie della Guerra Fredda possono essere resuscitate,” ha continuato McInernery, “Non ci danno buone indicazioni sul futuro delle relazioni fra USA e Russia”.



ABBIAMO BISOGNO DI UN' AMERICA FORTE – NOT UN RITORNO ALLA PACIFICAZIONE ( APPEASEMENT ) STILE CARTER !



L'America ha lavorato duro per finire la Guerra Fredda. Ma la debolezza di Obama sta tentando i nostri nemici in una nuova sfida. E se Obama vince la rielezione, le chances della Russia nel vincere questa partita sono buone.


Il capo dello Staff Generale Russo, Nikolai Makarov, durante una conferenza a Mosca ha detto che poiché il sistema di difesa missilistico è destabilizzante, “Una decisione per un preventivo attacco strategico con le armi d'attacco disponibili, sarà fatto quando la situazione dovesse peggiorare”.


Il commento sottolinea l'opposizione Russa alla dislocazione pianificata degli intercettori e sensori della difesa missilistica USA in Europa. Il portavoce della Forza Aerea Russia, Lt. Col. Vladimir Deryabin, ha riferito ai reporters in Mosca l'ultimo mese circa i giochi di guerra strategici nell'artico “pratiche di distruzione delle difese aeree e risorse strategiche nemiche”


Francamente, questo è come il bullo che sta fuori casa tua e ti invita a venire fuori a combattere. Se tu sei affabile nel confrontarti con il bullo, non solo la tua credibilità sarà persa..... ma anche il resto dei bulli comincerà ad attaccarti di seguito.


Ricordate pochi mesi fa quando un microfono aperto catturò di nascosto una dichiarazione di Obama al Presidente Russo Medvedev ?


“Questa è la mia ultima elezione. Dopo la mia elezione sarò più flessibile,” disse Obama a Medvedev.



Rispediamo ad Obama le sue parole..... assicuriamoci assolutamente che questa sia la sua ultima elezione – e assicuriamoci che abbia MOLTO tempo flessibile per giocare a golf dopo il 2012.



LICENZIAMO OBAMA !

DIAMO AD OBAMA PIU' TEMPO PER GIOCARE AL SUO GOLF – CACCIATE OBAMA !


Stiamo costruendo una campagna nazionale per portare la verità all'America. I media non vi dicono la verità sulla distruzione di Obama, così dobbiamo farlo noi ! E il modo più efficace per compierlo è erigere cartelloni su ogni principale autostrada d'America – portando la verità a milioni di autisti ogni giorno. Nel 2010, questa piccola tattica è stata d'aiuto per licenziare i Democratici e cacciarli fuori dal Congresso.


Abbiamo bisogno di utilizzare le strategie più efficaci ORA per LICENZIARE OBAMA.



Difendi l'America,
Alan M. Gottlieb
Chairman, AmeriPAC »



AmeriPAC è una commissione parlamentare d'azione politica multi candidati conservatrice costituzionalista Americana collegabile alla galassia del Tea Party USA.

Da parte di chi scrive il commento a freddo è stato che c'è poco di cui meravigliarsi circa l'inettitudine dell'amministrazione Obama. Questi qui sono gli "stupidi" figli Socialisti/Comunisti del'68, che credevano alle sciocchezze propagandante dall'Unione Sovietica come il governo e la pace globale...... una comunista naturalmente ! E con l'esclusivo e non poi così velato scopo di disarmare l'America. Non a caso Stalin diceva che amava i pacifisti occidentali, perché si arrendevano senza combattere...



links:



sabato 14 luglio 2012

Moody's Declassa Italia: tardivo ma corretto

Il downgrade di Moody's è tardivo ma corretto, in linea con le aspettative e la situazione del paese. L'instabilità politica ancora elevata e riforme strutturali urgenti quanto in ritardo pesano sul giudizio. Il downgrade giunge in ritardo dopo il declassamento di diversi mesi fa di S/P e preceduto ancora di più dal nostro di Maggio 2011 qualche mese prima che esplodesse lo spread Italiano in Ottobre 2011. In quel periodo S/P non ci aveva ancora declassato a BBB o Baa2 secondo Moody's con outlook in negativo, mentre invece noi ritenemmo probabile e corretto il declassamento a B o BB.
Le ragioni sono grossomodo le stesse e rimandiamo al nostro articolo per un riepilogo:


Nonostante i coraggiosi tentativi di riforma del governo Monti quest'ultimo si scontra con la stessa resistenza in Parlamento dell'esecutivo precedente che ne ha fortemente ridimensionato e frustrato l'efficacia, evidenziando peraltro l'instabilità e inefficacia politica del paese che al momento si prospetta venir fuori dalla caduta dell'esecutivo Monti. Manca totalmente inoltre una politica di crescita industriale che invece si scontra oltre che con la crisi, con una pressione fiscale oramai del tutto o quasi insostenibile a fronte del credit crunch che taglia le gambe alle aziende. Troviamo quindi assai strumentali e con poco senso il coro di critiche contro il giudizio di Moody's.

Dopo un iniziale rialzo dello spread a 480 punti nella mattinata di ieri, l'intervento della BCE si è fatto sentire nel calmierare le acque. Purtroppo non ci è dato di sapere in questo momento l'effettiva quantità di bond italiani in mano alla BCE, ma sospettiamo che sia rilevante. Questo spiega anche l'alta volatilità e le punte alte di interesse toccate durante le trattazioni. E' naturalmente solo un effetto sul breve termine in cui si specula anche oggi sull'intervento delle banche centrali, ma sul medio e lungo le incognite permangono se non crescono. Aggiungendo l'inflazione dell'Eurozona, specie in Italia ma non solo, incrociato alla perdita di potere d'acquisto dei salari, il debito pubblico tende a finire in mani straniere o della BCE leggasi quindi Germania ed è più che naturale chiedere interessi ben più alti.

I bond a 10 anni allo stato attuale sono sconsigliati, sicuramente a più rischio e permane una certa sfiducia del mercato. Non è solo una questione di capacità di ripagarli, ma di effettiva concretezza di guadagno. Se teniamo presente quindi l'inflazione vera al 100%-120% per gli Italiani dal cambio della lira con una nuova che si prospetta all'orizzonte, una considerevole inflazione ancora in corso a causa della permanenza forzata nell'Euro e rialzo dei prezzi per questioni geopolitiche, a cui in caso di uscita corrisponde appunto lo stesso svalutazione monetaria rispetto il valore attuale dell'Euro, in ogni caso sovrastimato soprattutto per l'Italia, è più che naturale che chi investe richieda interessi ben più alti mettendo già nel conto inflazione e svalutazione monetaria ! Chiaramente ripetiamo che il discorso “svalutazione” è un discorso relativo a chi in questo momento investe in Euro, un ragionamento meramente speculativo. In realtà ripetiamo ancora, una “svalutazione” dell'euro intorno l'1 a 1 con il dollaro, è un aggiustamento al valore reale dell'economia nell'Eurozona. Inoltre la cancellazione almeno di una parte del debito per default, ci permetterebbe di pagare interessi più alti consolidando il mercato dei titoli di stato da parte di nuovi investitori, a patto che la spesa sia tagliata e magari anche l'economia rilanciata. Come sempre diciamo, più che sui bond concentriamoci sulla vendita di prodotti.

Permanendo le attuali problematiche e squilibri strutturali è ragionevole pensare che in 10 anni i fondi tedeschi per tenere a galla l'Eurozona si esauriranno o saranno in ogni caso compromessi concretamente. Come spiegavamo nell'articolo precedente è anche per questo che tedeschi, olandesi e finlandesi sono fortemente contrari all'ESM ( MES in Italiano ), un fondo cosìdetto di stabilità che non fa altro che drenare le casse dei rispettivi stati senza passare dalla rappresentanza civile e democratica.

Precisiamo ancora una volta infine che esiste già un'agenzia di rating Europea ed è Fitch con sede a Londra. Metterne una sotto il controllo governativo UE stile Unione Sovietica riteniamo non sia una soluzione accettabile per non dire dannosa. Riteniamo anzi che il rating vada liberalizzato del tutto. Naturalmente ogni emettitore sarà libero di affidarsi all'agenzia che ritiene più affidabile.


venerdì 6 luglio 2012

La Finlandia minaccia di uscire dall'Euro: colossale errore d'Italia e Germania

La Finlandia giustamente come osservato anche da 170 e rotti economisti tedeschi per la Germania, non vuole assolutamente far gravare sui propri conti pubblici il debito dell'eurozona e finire così in recessione da austerity per quella che è evidentemente una mancanza non solo di governi locali, ma anche della stessa struttura dell'Eurozona. Senza mezzi termini il governo Finlandese per tramite del suo ministro delle finanze dice che è meglio uscire dall'Eurozona. Come dargli torto del resto ?
Suona piuttosto preoccupante l'ennesima idiozia, passateci il termine, made in EU e Made in Italy di velata minaccia di ritorsione commerciale alla Finlandia secondo quanto riferito dal noto economista Roubini. Monti come la Merkel prendono un granchio colossale..... il problema infatti come spiegavamo nell'articolo precedente è soprattutto la Cina e l'asia non la libera terra della Finlandia !!!

E la Germania ha gestito la cosa in modo assolutamente pessimo e sbagliato. Tuttavia ben dicono gli economisti tedeschi, la condivisione del debito rischia di uccidere anche ciò che rimane del cuore economico dell'Europa rendendo ancora più difficile una ripresa della stessa.
La via come diciamo ormai da tempo è un altra e passa da una maggiore protezione dell'economia occidentale, sarebbe auspicabile in ambito G7 di contenimento cinese e in parte dei Brics.
Oltretutto gli stati occidentali si trovano in difficoltà, è bene dirlo, anche per le spinte migratorie che hanno fatto levitare il costo della spesa sociale aumentando in questo modo anche la disoccupazione, mentre il potere d'acquisto dei salari si è ribassato notevolmente.

Ciò che è sbagliato infatti caro Monti, è proprio il progetto di globalizzazione, i nostri lettori lo sanno lo diciamo da anni, ed è oramai sempre più noto e palese. Ma come si poteva pensare di farlo con il comunismo cinese e con tali proporzioni in gioco ? La storia al solito andrebbe studiata di più.... il vecchio piano di Stalin per sovvertire l'Occidente sta diventando realtà a causa del fanatismo globalista, mentre UK e USA cercano di resistere al travolgimento cinese. Peccato che il socialista Obama amico di certi globalisti si ricordi di fare il suo dovere solo in campagna elettorale..


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venerdì 29 giugno 2012

Vendiamo prodotti non bond !

Invece che vendere bond ( titoli di stato ) e ingrassare il governo, dovremo vendere prodotti e arricchire la popolazione aiutando l'industria locale e riducendo lo stato. Questa in sintesi la soluzione alla crisi. Il relativo incremento del gettito fiscale contribuirà a coprire le spese per gli ammortizzatori sociali.


All'indomani della duplice vittoria sportiva e politica sulla Germania, nonostante il palliativo momentaneo di un intervento dell'FMI e della BCE e quindi eventualmente della Germania sui titoli di stato italiani, e non solo, ancora una volta si manca la vera ed unica soluzione al problema ossia l'enorme deficit commerciale crescente delle nazioni occidentali, causa principe della crisi economica a cui nel nostro paese si sommano ulteriori problematiche.


Ecco quindi che invece che vendere bond, il governo dovrebbe piuttosto strappare contratti commerciali di export di prodotti e servizi italiani, liberalizzando l'economia italiana e riducendo il peso della macchina statale.

Sotto questo punto di vista Berlusconi ci aveva in parte preso, andando ad incrementare proprio accordi commerciali con nazioni estere, purtroppo però aveva scelto partner sbagliati e instabili come la Libia di Gheddafi e il regime di Putin. Molto meglio gli emiri del Qatar nostri forti alleati NATO strategici nel Golfo che hanno investito negli ultimi tempi del governo Monti e ancora vorrebbero farlo, non solo loro a dire il vero.

Dall'altra parte invece i fondi di investimento Londinesi di Putin in Russia scalano Unicredit e la cosa va certamente osservata con attenzione verso eventuali implicazioni. Del resto è normale che le attuali bordate finanziarie abbiano come naturale conseguenza o obbiettivo, la scalata della finanza occidentale da parte di Russi e Cinesi, eventualmente anche arabi che ne colgono l'opportunità.

E' una vera e propria guerra mondiale finanziaria e il “nemico” principale inutile dirlo è la Cina, verso cui la guerra fredda crescente diviene sempre più serrata, altro che governo globale. In tale contesto invero anche i Russi piuttosto che ostili, cercano di cogliere opportunità e giocare nel mezzo e questo nonostante le tentazioni sovietistiche di Putin e del ministro Lavrov che stanno aggravando la situazione in Siria e verso la NATO in più occasioni, l'ultima delle quali tramite la fornitura di armi come elicotteri da combattimento ecc. al governo Siriano.

Nonostante ciò, la Russia non potrà tornare ad essere come l'URSS, non con la Cina che ambisce sempre di più allo status di superpotenza e divora risorse allo scopo. Ecco quindi come la miope politica di Putin oltre a rendere l'economia Russa debole e schiava del mercato di gas e petrolio, la renderà anche vulnerabile alla Cina di domani. Chi chiama in causa i vecchi rapporti fra Cina e URSS lo fa in modo improprio ignorando i grandi mutamenti geopolitici. Probabilmente sarà più come i rapporti fra Cina e Vietnam o qualcosa del genere con il crescente affanno Russo per tenersi buoni i vicini Cinesi....


Tornando in Europa è del tutto comprensibile la resistenza tedesca, ma da dove nasce ?

Noi sosteniamo che la dichiarazione di un default sistemico e annullamento reciproco dei debiti sia la base su cui costruire una nuova economia occidentale. Molte banche, incluso quelle tedesche, sono piene di titoli tossici, assets sballati e costruiti su derivati di crescita, che però non c'è mai stata. Non si possono schiavizzare popoli interi a botte di austerity per questo, non ha senso. Vanno isolati gli assets tossici e lasciar fallire chi deve fallire, proteggendo al contempo l'economia occidentale. Oltretutto consoliderà gli spread e gli investimenti sui bond in quanto con un livello di debito azzerato le nazioni potranno pagare interessi più alti, cosa che certamente attrarrà più investitori, come pure noi facevamo 30 anni fa. Chiaramente invece i debiti di spesa vanno ridotti medianto taglio della spesa pubblica. In tutti gli altri casi l'annullamento ufficiale reciproco dei debiti pubblici sulla base di accordi opportunamente concepiti che ne tengano conto magari in via ufficiosa un po' come alla fine della WWII, è sicuramente la scelta migliore a cui far seguire una maggiore protezione dell'economia occidentale Euro-Americana che dovrebbero convergere verso una sorta di federazione in chiave di contenimento Cinese e asiatica.

Bisogna poi capire che la crisi crescente in Europa alla fine si ritorcerebbe anche contro la Germania stessa. Per capire come la Cina sia all'origine di tutto questo, bisogna tenere presente come guardacaso negli stessi anni dell'inizio della grande crisi economica ossia il 2009, la Germania sia stata letteralmente scalzata dalla Cina come principale esportatore mondiale. In altre parole man mano che l'insensato abbattimento doganale globale designato dalla WTO e quindi dalla governance globale, permetteva una fuga ed emorraggia di investimenti industriali verso la Cina comunista, naturalmente quest'ultima diveniva il principale esportatore globale.


La Germania ha iniziato ad esportare sempre di meno e la spesa sociale tedesca ha preso ad andare fuori controllo rischiando un deficit di copertura, attualmente si stima che la spesa pubblica tedesca, che sostiene anche le aziende e lavoratori tedeschi per competere con la Cina, sia di 7.000 miliardi di Euro !

La Germania dal socialista Schroeder in poi, uno dei padri della UE, dell'Euro e del Trattato di Lisbona, per risolvere la crisi crescente in Germania, ha incentrato le politiche tedesche sullo sfruttamento dell'Eurozona tramite l'Euro e l'indebolimento delle economie periferiche come la Grecia, la virtuosa e forte Irlanda, l'Italia, la Spagna e il Portogallo che hanno aumentato le importazioni tedesche e in parte Francesi, a danno delle proprie che del resto anche loro già si scontravano con la massiva concorrenza, per giunta sleale, delle economie emergenti, Cina in primis.



Il progetto di globalizzazione socialista nato in Europa, ha fatto sì che la Germania colonizzasse e infine distruggesse o quasi l'economia continentale europea, strigendo anche ulteriori rapporti con la Russia, ad esempio tramite il Northstream. Ecco perchè la Merkel a denti stretti infine si è “piegata” a Monti. Il calcolo del fallimento delle economie Europee e quindi grande calo dell'export tedesco incentrato in Europa con stime di 5 milioni di disoccupati tedeschi, ha fatto tremare Angela.

La condivisione del debito però non risolve il problema di fondo, ossia il crollo della competitività Europea e il crollo delle esportazioni con emorraggia di risorse economiche verso l'asia e i BRICS ( economie emergenti ). Comprensibile quindi ripetiamo, la forte resistenza germanica. Del resto cosa succederà quando anche la spesa pubblica tedesca si esaurirà per pagare i conti di quella parte dell'eurozona già in fallimento ?

Ecco perché ribadiamo con forza ancora una volta che il socialismo globale pro statalismo e spesa pubblica sia un fallimento già in partenza come vediamo. Invece di ossessionarsi sulla vendita dei titoli di stato, bisognerebbe tagliare la spesa e le strutture statali e concentrarsi sulla vendita di prodotti e servizi stipulando contratti commerciali di import/export con varie nazioni e curandosi di più della bilancia commerciale, riconoscendo in tutto questo il ruolo del rapporto con una superpotenza partner privilegiato, USA nel nostro caso, che sostenga quindi in modo particolare le economie delle nazioni periferiche con mutui scambi economici.



La crisi infine è bene dirlo, nasce in Europa, un'Europa a corto di risorse strategiche sempre più in mani Cinesi, un'Europa che pensa di gonfiare una moneta tramite guerra valutaria per strappare prezzi migliori su materie prime che non ha, un concetto comunista sulla manipolazione dei prezzi e dell'economia che porta il suo conto, inflazione, calo dell'export e crollo del potere d'acquisto, un'Europa che gioca a fare la superpotenza senza esserlo sfidando anche gli USA con insensate barriere doganali invece pro-Cina. Un'Europa che ora paga il caro prezzo della sua insensatezza, fanatismo utopico global-socialista e ignoranza di molti Euroburocrati.



La verità è che Bush e Rumsfield avevano ragione e azioni militari di ultima istanza per tutelare le risorse strategiche in cambio dell'aiuto alle popolazioni locali, sarebbero costate molto meno.

Nel 2008 la guerra in Iraq dal 2003, costava circa 200miliardi di dollari, spesa più che sostenibile da un'economia Americana in buona forma, provocava un rapido mutamento politico del regime di Gheddafi, un cosistente stop alla politica nucleare iraniana e una ferma considerazione della situazione da parte della Cina che in quel periodo fu molto più blanda.



La crisi globale ed Europea di cui non si vede fine, è costata migliaia di miliardi di Euro, intere generazioni svendute sull'altare della globalizzazione e del debito e se diamo retta al piano ONU di imminente discussione per l'instaurazione del comunismo globale di cui parlavamo negli articoli precedenti, sembra che ne costerà ancora altrettanti. La nostra forza geopolitica ne esce a pezzi, con la Cina che oramai fuori dai salotti ci minaccia apertamente di guerra e noi cosa facciamo ?

Reagan disse che c'era un limite oltre il quale non erano disposti ad andare, che “il prezzo della pace non valeva le catene della schiavitù”.

180milioni di adepti del Falung Gong antica pratica di meditazione cinese che insegna tolleranza, pace e amore, sono sistematicamente perseguitati dal regime di potere cinese con imprigionamenti, torture e a volte si sono segnalati anche casi di morte.

Il regime cinese non è amico, né alleato; non è neppure necessariamente un nemico, ma è geopoliticamente ostile ed incrementa sempre di più la guerra fredda con gli USA e il mondo occidentale e quindi anche noi. La stessa Cina va verso una nuova piazza Tienamen che chiede più libertà e diritti umani, cosa che porta un aumento del costo del lavoro in Cina, ma commerciare con un regime non lo rende necessariamente migliore, ma certamente più forte. Una preziosa lezione della storia che ogni politico dovrebbe andarsi a studiare....
La Cina infine va verso la destabilizzazione per scarsità di risorse a fronte di una politica di crescita per quasi 2 miliardi di persone come più volte abbiamo evidenziato, destando sempre più forti preoccupazioni fra le nazioni del Pacifico e sudest asiatico come l'Australia e le Filippine che rinforzano i legami militari strategici con gli USA. L'economia cinese non è certamente ancora al pari di quella Americana da cui dipende a doppiofilo, ma non sarà sempre così. Rubano tecnologia a ritmo serrato con continue azioni di spionaggio militare ed industriale e forte protezionismo interno ad economia socializzata e piuttosto statalizzata. Laureano circa 1milione e mezzo di ingegneri all'anno superando gli USA come crescita dell'istruzione, così come mercato dell'auto.

Su scala globale la Cina "non fa neppure finta" di chiedere il rispetto dei diritti umani, e commercia con regimi di tutte le specie rafforzando il terrorismo o varie dittature del terzo mondo e non solo senza molta considerazione. Il mondo incentrato sulla Cina si prospetta ad essere quindi un mondo caotico, dove vige la legge del più forte, non del più giusto, dove non ci si preoccupa più di tanto dei diritti civili, dove lo stato di diritto lascia il posto a governi corporativi sprofondando il mondo in una forma di nuovo medioevo tecnologico con corporazioni come feudi e tutt'al più città stato corporative.


Certo con miliardi di dollari di debito affibbiato alla Cina e da cui dipendono non se la passano molto bene. A chi pensa che la Cina controlli l'America, mi piace spesso fare una considerazione.

Se mi presti 100 euro è un mio problema. Se mi presti 100miliardi è un TUO problema.... gli Americani non sono scemi ! Del resto il capitalismo e la finanza l'hanno inventata loro, ma fino a quando sarà così ? Cosa succederà intorno il 2025 ? Riusciremo a fermare il suicidio dell'Occidente ? Stiamo già pagando il conto all'utopia socialista Cinese come le sue colonie, che svaluta la moneta e spende a gogo. Rendiamoci conto che capitali e moneta senza economia reale non valgono niente. Lo vediamo con l'Iran che fa tranquillamente a meno del dollaro e si riempe di prodotti comprati in Yuan e oro visto che oramai fanno tutto in Cina.. Invece di vendere bond e ingrassare ancora di più questi politici, vendiamo prodotti !


Probabilmente nel giro di 10-15, certamente non più di 20 anni, la destabilizzazione Cinese che punta ad eguagliare gli USA economicamente e militarmente nel 2025,  porterà quantomeno una guerra regionale nell'area e la riduzione del peso del governo centrale a favore di un sistema sempre più corporativo. Anche in quel caso ad ogni modo, la Cina sarà un problema per il mondo occidentale. Come spiegavamo in maniera più approfondita, in fondo all'articolo sull'ONU e l'instaurazione del comunismo globale, bisogna piuttosto resistere alle tentazioni di globalizzazione fino allo sfruttamento delle risorse minerarie spaziali.



Alcuni links:




http://www.forbes.com/sites/gordonchang/2012/04/22/the-best-reason-in-the-world-to-buy-gold/

Added:
http://www.asianews.it/notizie-it/Pechino-contro-tutti.-La-Cina-sempre-pi%C3%B9-dura-in-politica-estera-25192.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Usa:-per-il-2020-l’esercito-cinese-potrà-“destabilizzare”-la-zona-Asia-Pacifico-22468.html

martedì 15 maggio 2012

Rapporti con Tea party Italia e PDL

Negli ultimi giorni vi è stato e vi è tutt'ora notevole fermento intorno e dentro il gruppo Tea Party Italia rappresentato da Giacomo Zucco sia verso la natura e direzione stessa del movimento che dei rapporti con il mondo politico tradizionale. Poiché come i nostri lettori sanno da tempo, ci ispiriamo alla tradizione anglosassone conservatrice e costituzionalista Americana incluso il Tea Party USA delle cui tematiche affrontate ci occupiamo da tempo dal 2009, ci sembra quindi d'obbligo dover fare alcune precisazioni e dichiarazioni.

Lo diciamo ancora una volta quindi, Indipendenza Italiana, Era, è e resterà Indipendente dalla tradizione politica Italiana inclusa la formazione TP Italia citata, per quanto alcune tematiche da essi proposte sono naturalmente condivise. Note, osservazioni e critiche sono state abbondantemente mosse dal sottoscritto sia nel gruppo stesso dove sinceramente dobbiamo dire c'è stato lasciato spazio per discussioni civili e costruttive in tal senso, almeno sin'ora, seppure non sempre del tutto colte e condivise dall'amministrazione e dirigenza, sia soprattutto in un articolo dedicato che ricordiamo qui:


Probabilmente la “formazione” in Italia oggi verso cui più ci sentiamo vicini pur conservando la nostra indipendenza e linea “editoriale” e di pensiero, più che il TP Italia è il Wall Street Journal Italia e il relativo neo Partito Indipendente che a loro si ispira.

Non significa che condividiamo ogni cosa al 100% come del resto naturale fra persone di stampo liberista, ma che buona parte della linea e delle opinioni lì espresse sono spesso condivise e oggetto di interessamento e approfondimento stimiamo in modo reciproco, insieme naturalmente alla linea fondante del Tea party USA.


EDIT: Nel merito del Tea Party USA, siamo anche parte e in costante contatto con la rete FreedomWorks.



Per quanto riguarda il PDL, pur non credendo sia il demonio e che insieme a pessimi candidati ed errori palesi di cui più volte abbiamo parlato, vi siano state anche persone e scelte migliori come pure qualche volta abbiamo evidenziato, siamo assai scettici sul coltivare rapporti con questo PDL piuttosto socialista, statalista e filo-globalista, per non parlare di un modo di fare politica eccessivamente legato al passato e che contraddistingue l'inefficienza della politica italiana in modo politicamente trasversale.

sabato 21 aprile 2012

Nuovo Ordine Sovietico Globale: il rapporto segreto dell'ONU

A Giugno la discussione a Rio della proposta ONU per instaurare il comunismo mondiale




Entro pochi mesi nei piani dell'ONU migliaia di miliardi di dollari in tasse, inflazione sui prezzi e trasferimenti massivi di fondi dalle nazioni industrializzate ( come pure l'Italia ) verso le nazioni più povere del mondo per l'implementazione di cosìdetta green Economy e risolvere in questo modo la fame nel mondo..... E' questo molto in sintesi il folle piano delle Nazioni Unite per distruggere completamente l'attuale civiltà e instaurare un regime socialista mondiale, come previsto nell'imminente conferenza a 20 di Rio dell'ONU su ambiente e “sviluppo sostenibile” che si terrà a Rio in Brasile nel periodo del 20-23 Giugno.

Prima di giudicare pesanti ed eccessive queste nostre parole vi invitiamo a leggere il resto dell'articolo fino in fondo, dove portiamo anche ulteriori osservazioni e proposte, nonché le fonti citate in coda.

L'imminente conferenza dell'ONU detta queste regole, è proprio il caso di dirlo, e incassa il sostegno di quello che dovrebbe essere il Presidente Obama degli Stati Uniti d'America ma che si muove verso il Socialismo globale.

Non bastano quindi gli le volontarie politiche verso enormi squilibri economici a favore delle economie emergenti e che hanno già messo a dura crisi l'intero mondo Occidentale industrializzato, il piano dell'ONU è di andare oltre.



Qui di seguito riassunti fra i principali provvedimenti dell'ONU per il Nuovo Ordine Mondiale:



  • Più di 2,1 trilioni di dollari in trasferimenti annuali dalle nazioni ricche, verso le nazioni povere per l'implementazione di cosìdette “infrastrutture verdi”, “adattamenti climatici” e altre misure di “green economy”.

  • Nuove tasse sull'anidride carbonica, ossia sullo sviluppo industriale, per le nazioni industrializzate che possono arrivare a circa 250 miliardi di dollari ( pensate che la manovra Monti deve arrivare a 125 miliardi di euro circa per il fondo ESM, quelle di Tremonti poco meno per darli alle banche e alla Grecia ). Oltre queste altre tasse ambientali sono citate anche se non ben specificate.

  • Nuovi non specificati picchi nei prezzi per andare oltre i combustibili fossili verso qualsivoglia tipo derivato da agricoltura, acqua, pesca, deforestazione e ogni altra tipologia di uso del terreno e dell'acqua, ognuna delle quali sarà radicalmente riorganizzata. I costi di questi cambiamenti serviranno a contribuire a raggiungere un miglior livello fra le vecchie tecnologie “brown” ( marroni ) e le nuove, di tipo verde.

  • Maggiore spesa per programmi sociali globali, incluso un “piano di protezione sociale” e “reti di protezione sociale” verso i gruppi sociali più vulnerabili del mondo per ragioni di “equità”.
  • Persino maggiori incentivi per coloro interessati dalla rivoluzione della cosìdetta green economy, incluso coloro che vogliano smettere di lavorare con “indesiderabili” industrie di carburanti fossili. I benefici, chiamati “investimenti”, includeranno “accessi a cibi nutrizionali, servizi sanitari, educazione, formazione e riformazione e contributi alla disoccupazione”.


L'enorme catalogo di tasse e spesa globale descritto in maniera molto ottimista come “investimenti obbiettivo in capitale sociale e umano su investimenti in capitale naturale e capitale fisico verde”, continua il resoconto dell'articolo in coda, è accompagnato dalla citazione che alla fine, sul lungo termine, esso si ripagherà..... si, aggiungiamo noi, magari “uccidendo” almeno 2 o 3 generazioni ridotte de facto in schiavitù come nei regimi socialisti dietro la cortina di ferro. Come minimo, visto che la green economy ha lunghi tempi di realizzo, scarso rendimento e alti costi. E per allora sarà pure tempo di sostituirle nuovamente...


Eppure invero come ancora osserva l'articolo, i massivi “investimenti” verdi non fanno altro che scalfire la superficie di un massivo esercizio di ingegneria sociale globale illustrato nei documenti dell'ONU, e preparato dal Gruppo di Management Ambientale delle Nazioni Unite di Ginevra ( UNEMG ), un consorzio di 36 agenzie dell'ONU, banche di sviluppo e burocrati ambientalisti, che presiederanno la sessione di Rio.


Di recente una precedente versione di tale documento è stata presentata nella riunione a porte chiuse di Long Island, presentandola come “unica opportunità” per guidare un'espansione dell'agenda ONU dei prossimi anni.

La versione finale di 204 pagine del rapporto dal seducente titolo “Lavorando verso un Sistema Bilanciato e inclusivo della Green Economy, una Larga Prospettiva delle Nazioni Unite” intende contribuire alla preparazione del summit di Rio +20, dove una delle due tematiche sarà appunto “la green economy in un contesto di sviluppo sostenibile e l'eradicazione della povertà”.

( L'altro nome è “La struttura per lo sviluppo sostenibile” anche nota come Governance Ambientale Globale ).


Nei fatti e questa è la denuncia grave a cui ci aggiungiamo anche noi, sono tutte questioni che affligeranno designandone nuovi ruoli per imprese private, governi nazionali, un sistema di lavoro in stile socialista, organizzazione di commerci e cittadini per la creazione di una riorganizzione sociale internazionale, il tutto strettamente monitorato da regolatori e enti governativi per garantire la cosìdetta “sostenibilità” ambientale e “equità umana”.



A questo punto diviene sempre più chiaro a tutti quanto tutto questo controllo sulle nostre vite somigli in modo affatto casuale al funzionamento del blocco Sovietico.

Del resto è lo stesso rapporto dell'Onu a dircelo in forma diretta ed esplicita che lascia ben poco all'immaginazione.



La trasformazione dell'economia globale, richiederà azioni locali ( ad esempio la pianificazione dell'uso del territorio ), a livello nazionale ( ad esempio attraverso la regolamentazione degli usi energetici ) e di livello internazionale ( ad esempio attraverso la diffusione tecnologica )”.

Il che comporta, continua il documento “profondi cambiamenti nei sistemi economici, in efficienza delle risorse, composizione globale della domanda, percorsi stabiliti di produzione e consumo e importante trasformazione nelle politiche pubbliche”. Richiederà anche una seria revisione dello stile di vita dei paesi sviluppati”.


Naturalmente evidenzia il rapporto anche se ci saranno investimenti privati “sarà indispensabile il ruolo del settore pubblico.... per influenzare il flusso degli investimenti privati”.
Manco fosse stato scritto da Karl Marx in persona aggiunge che la Green Economyriconosce il valore dei mercati, ma non è legata ai mercati come sola e migliore soluzione a tutti i problemi”.


Riguardo alle altre nazioni, il rapporto loda in modo particolare la Cina ( Comunista ) “come buon esempio di combinazione fra investimenti e politiche di incentivi pubblici per incoraggiare maggiori avanzamenti nello sviluppo delle industrie “pulite”. Manco a dirlo non avevamo dubbi, salvo che sia la nazione più inquinata della terra.


Ma quanto costerà l'utopia Comunista globale ? E' un peccato che il rapporto dimentichi di menzionare l'enorme costo sociale ed economico che tutto il mondo sta sostenendo per mantenere l'utopia socialista in Cina per volontarie politiche di governance globale che causa tali squilibri economici, o quello che 10milioni di Ucraini hanno pagato morendo di fame per l'URSS e così via. Ma in effetti il rapporto ha già previsto enormi tassazioni per le nostre nazioni già allo stremo e pesanti ripensamenti per il nostro stile di vita. Già... Vi ricordate lo stile di vita di Berlino Est ? Ecco l'idea è quella.


Il rapporto infatti indica i governi nazionali nella necessità di riorganizzare se stessi per un “ridisegno fiscale collettivo e politica di tassazione così come politiche su come usare i nuovi incassi generati” dai nuovi prelievi.

In altre parole sta dicendo che i governi nazionali devono divenire sottosistemi di governo sociale del governo globale, incrementando la statalizzazione e pianificazione sociale globale nell'uso delle nuove forme di prelievo fiscale e che le Nazioni Unite, “possono aiutare i governi locali a emettere sussidi e altre forme di schemi di incentivi per incoraggiare tali positivi passi avanti”.


L'ONU, continua,può anche assistere nella ratificazione di accordi internazionali, assistendo i partiti politici a ratificare tali obblighi.......”. Scusate ma dov'è finita la democrazia nel frattempo ? Probabilmente nella spazzatura del comunismo internazionale, visto che sta dicendo in pratica che l'ONU deve dire alle componenti politiche elette dai popoli quello che DEVONO fare.....


Naturalmente, dichiara il rapporto, che è richiesta un' accelerazione della cooperazione internazionale ( magari forzandola con una bella crisi economica mondiale ?? ), con coordinamenti a livelli internazionale, sub-regionale e regionale. E' necessaria, continua, una forte regolamentazione e “ per evitare la proliferazione di regolamentazioni e standard nazionali, l'uso di uno standard internazionale rilevante è essenziale”, un'area dove l'ONU può essere di grande aiuto, indica il rapporto.



L'ONU è anche pronta a fornire nuove tipologie di statistiche per spingere e misurare i cambiamenti che l'organizzazione prevede nel futuro, incluso indicatori che buttino via le vecchie nozioni di crescita economica e progresso ( non sia mai si capisca quanto l'economia mondiale stia collassando, in URSS facevano così ) sostituendole con nuove tipologie di statistiche. Ad esempio “Il sistema ONU di Contabilità Economica Ambientale ( SEEA ), che diverrà una struttura statistica internazionalmente riconosciuta nel 2012”.



Dopo tutta questa spaventosa prospettiva di Orwelliana programmazione della vita umana del prossimo futuro nell'agenda dell'ONU è quasi comico leggere infine in tono falsamente rassicurativo che tali cambiamenti saranno effettuati in linea con “le agende di sviluppo domestico” delle nazioni coinvolte. Comico se pensiamo che poche righe fa leggevamo di come l'ONU si propone di indurre i Partiti Politici a ratificare tali obblighi. Ci chiediamo ancora dove sia finita la democrazia anche questa volta.


Ancora tono rassicurante, “la green economy non è una misura unica per tutti i modelli di sviluppo sostenibile” dice il sommario del rapporto che probabilmente si limiteranno a leggere i politici distratti dei nostri governi. E' piuttosto un “toolbox di politica dinamica” per le decisioni prese in loco.

Peccato che più su all'interno del rapporto come leggevamo qualche paragrafo fa dica che tali percorsi vadano però programmati e stabiliti, costringendo lo sviluppo industriale ed economico tramite la programmazione di domanda e offerta, e un drastico ripensamento del nostro stile di vita e limitazione della libertà per seguire tale programma.


Secondo Ban Ki Moon è questo l'unico modo per gettare le fondazioni della “pace” tramite uno “sviluppo sostenibile”, o se preferite l'unico modo per schiavizzare il mondo intero in nome dell'utopia socialista.


Potrebbero anche cambiare la bandiera dell'ONU con quella rossa con falce e martello, non cambia granché a questo punto. La cosa che più lascia pensare è che ben 36 agenzie dell'ONU hanno sottoscritto tale documento. Il che significa che o l'hanno fatto distrattamente per ragioni burocratiche, uno l'ha realizzato effettivamente e tutti gli altri si sono accodati, oppure e questo preoccupa anche di più, sapevano perfettamente cosa stavano firmando.



- CONCLUSIONI

Sinceramente siamo letteralmente scioccati ! Da nessuna parte nel documento si parla di competizione e ricerca e progresso che da essa deriva.

La storia umana insegna che la competizione economica e la scarsità di risorse non porta solo competizione militare, ma molto più spesso stimola il progresso tecnologico e la ricerca scientifica allo scopo di utilizzare meglio le risorse esistenti e scoprirne di nuove. Fu questa ad esempio la via tracciata nel Rinascimento quando l'opzione militare di contesa fra le nazioni Europee e in Oriente, furono accantonate verso un approccio commerciale, tecnologico e scientifico che tracciò nuove rotte commerciali portando alla scoperta dell'America e di nuove risorse.

Tali considerazioni possono ancora essere fatte verso lo sviluppo di migliori tecnologie onde usare al meglio le attuali risorse come ad esempio il nucleare di 4a generazione e la fusione e altre forme di energia e procedimenti industriali per un migliore sfruttamento delle risorse attualmente disponibili e che l'industria di per sé tende a sviluppare in un contesto di libero mercato certamente di gran lunga più accettabile dal punto di vista umano e personale oltre che maggiormente efficiente.

Ma cosa più importante tali considerazioni possono essere fatte anche verso la scoperta di nuovi giacimenti di risorse e nuove rotte commerciali seguendo la natura della crescita e del progresso dell'umanità, pronta a sfidare se stessa sino a raggiungere le stelle. Tali posti a cui certamente la tecnologia porterà e per certi versi sta già guardando è lo sfruttamento dei fondali oceanici e lo sviluppo dell'industria mineraria spaziale. Riteniamo pesantemente distorsivo dello sviluppo e del progresso della civiltà umana il piano di immensa tassazione designato nell'attuale rapporto ONU. Sarebbe molto più opportuno lasciare che tali risorse economiche convoglino liberamente seguendo il naturale sviluppo industriale e umano verso la conquista di nuove risorse.

I conflitti probabilmente non si risolveranno mai del tutto, ma la natura ama la diversità e la dinamica e ci insegna che dalla libera competizione c'è il progresso.


( Non stiamo ad estremizzare il darwinismo come fatto dai pensieri che hanno portato ad Hitler, ma in ogni caso così è la natura delle cose  )


Riteniamo inoltre che i conflitti umani tendono a ridursi spontaneamente man mano che sopraggiunge il progresso tecnologico, economico e sociale che tende a sostituire la competizione militare con quella economica.

Si sta costringendo e affrettando lo sviluppo di qualcosa che richiede ancora tempo, e il timore di chi scrive è che una spartizione della ricchezza globale, porterà una crisi sistemica mondiale che ci spedirà dritti nel medioevo o epoca pre-industriale; nel caso migliore una sorta di medioevo tecnologico con megacorporazioni come feudi, altro che futuro.


Il regresso della società economica industriale, come il versare l'acqua da un contenitore pieno in uno vuoto, porterà alla vanificazione delle conquiste tecnologiche e civiche che oggi ci portano ad un passo dallo spazio, sacrificando intere generazioni alla mercè di un' elite globale, prima di riuscire a trovare nuove fonti di risorse e senza la sicurezza che ci si riesca prima che altre problematiche come la crescita demografica globale e la crisi delle risorse causino un collasso sistemico della civiltà mondiale.

In altre parole le civiltà più industrializzate e progredite dovrebbero resistere alle tentazioni di globalizzazione e unirsi semmai in una nuova corsa all'oro verso gli oceani e lo spazio stimolata dalla competizione internazionale di sistemi economici nazionali indipendenti e solidi per sbloccare definitivamente lo sviluppo mondiale al riparo dall'interconnettività esasperata dell'economia che come abbiamo definito in passato, equivale a costruire una portaerei senza paratie, che può essere affondata anche da un sasso che causa un piccolo buco. La libera competizione porta al progresso e forme di governo globale nasceranno spontaneamente dallo sviluppo dell'industria e commercio spaziale e oceanico.

La competizione economica non va quindi temuta, ma accettata e rispettata con sano spirito “sportivo”, oggi a me, domani a te e l'economia gira a vantaggio di tutti, spingendoci a migliorare, fornendo servizi e prodotti migliori e concedendo ad ognuno la possibilità di riuscire.

Questo è lo spirito del Capitalismo di Libero Mercato che si fonda su valori ed etica morale universale, quali diritti inalienabili dati da Dio all'uomo.

L'offuscamento dell'utopia marxista è tale da non permettere questo genere di ragionamento, cercando di imporre la sua visione del mondo e della società e l'indebolimento etico e morale del marxismo ha indebolito la nostra società negli ultimi 40 anni come previsto sin da Stalin, Kluscev e ripetuto anche da Ronald Reagan, lasciando terreno fertile all'avidità e alla cosìddetta “pacificazione”. Indebolimento morale, spirituale ed economico che ci porta oggi a quell' indietreggiamento che ha fiaccato la nostra capacità di risposta aprendo la strada alla schiavitù:


Il prezzo della pace, non vale le catene della schiavitù”, Ronald Reagan.




E' importante che non ci fermiamo e che non smettiamo di lottare, difendere questi principi e trasmettere queste memorie storiche, per la causa della libertà affinché i genitori la trasmettano ai figli perché essa non si estingua. Basta abituarsi alla riduzione progressiva della libertà senza fare niente e lasciare che la propaganda dei programmi educativi socializzati di stato riprogrammi i nostri figli in merito perché essa sia definitivamente persa. L'amministrazione Obama ha già cominciato a farlo, promettendo fondi pubblici alle scuole che accetteranno i programmi educativi di stato........



La libertà non è mai più lontano di una generazione dall'estinzione”, Ronald Reagan

Dimenticate Seattle, il Doha Round, Monti e l'Euro. O meglio non li dimenticate, ma ricordate questa data 20-23 Giugno 2012 e Rio de Janeiro; l'Onu discuterà l'implementazione del comunismo globale, non quello degli Hippie e dei figli dei fiori ( che ad ogni modo vivevano nell'America Libera e capitalista ), ma quello vero che c'era dietro la cortina di ferro dell'oppressione e del controllo sociale quello prospettato dalla visione di Orwell in “1984” e cantato dai Pink Floyd in The Wall contro la DDR dietro il Muro di Berlino: “We dont need your education, we dont need taughts control”, “Non abbiamo bisogno della tua educazione, non abbiamo bisogno del controllo dei pensieri”.






links:

Edit: 25/04/2012
Un importante approfondimenti riguardo il piano e la proposta ONU per l'instaurazione del comunismo mondiale è la John Birtch Society, nota organizzazione no-profit anti-comunista e in difesa della Libertà e dell'American Way of Life sin dalla fine degli anni '50 secondo quanto previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti.

http://www.jbs.org/about-jbs/about-the-john-birch-society

Fonte sul piano comunista globale dell'ONU noto anche come AGENDA 21:

http://www.jbs.org/issues-pages/stop-agenda-21

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