Il ruolo delle banche
internazionali nel fallimento degli stati
Ciò a cui
assistiamo in questi giorni non è altro che la conseguenza
che abbiamo previsto nei precedenti articoli, man mano che le cose
ahimè peggiorano potete confrontarle con quanto abbiamo lì
scritto.
Possiamo aggiungere che i
mercati e gli analisti di mezzo globo si aspettano il crack della
zona Euro e dell'Italia per tutte le ragioni di cui da tempo parliamo
su queste pagine e ivi espresse.
Per quanto riguarda
l'Italia, invero l'imposizione del pareggio di bilancio è già
de facto uno stato di default, ossia abbiamo fatto troppi debiti non
possiamo farne altri. Consideriamo però estremamente deleterio
fissare questa norma in assoluto, essa dovrebbe dipendere
dall'eccesso di spesa, ma non come regola assoluta, in quanto in
determinate situazioni uno stato di deficit non eccessivo non è
necessariamente negativo, per quanto il sottoscritto ritenga che se
può essere evitato è bene farlo.
Detto questo più che mettere in costituzione il pareggio di bilancio, andrebbe messa l'espulsione degli amministratori e politici incapaci, che portano scarsi risultati, andrebbero messi meccanismi di sfiducia popolare di tutte le amministrazioni e gestioni pubbliche e ruoli politici, andrebbe insomma portata la cosa pubblica più a portata del cittadino e meno a quella del ladri.
Tornando all'Euro,
per capire la gravità della situazione, basta pensare che le
banche centrali si stanno liberando degli assets bancari locali e
vari, parcheggiando ingenti somme di denaro presso la Federal
Reserve, poiché gli USA nonostante la crisi sono ancora un
bene rifugio e punto di riferimento globale come l'oro.
Ma è un'altra
la riflessione che è doveroso fare, in primis pensare di
unire il mondo “nascondendo i debiti sotto al tappeto” è
stata a dir poco una pessima idea e idiozia. Possiamo vedere anche
come le banche si sono riempite di debiti, creando bolle di vario
tipo, eccessivi acquisti di debiti, eccessiva emissione
obligazionaria ed eccessivi investimenti in prodotti derivati andando
ben oltre le loro possibilità e mettendo in serio rischio la
tenuta finanziaria, anche grazie a riserve frazionarie eccessivamente
basse; non ultima la bolla speculativa monetaria sull'euro,
una bomba pronta ad esplodere...e che la Svizzera molto
sapientemente invece vuole evitare per se stessa. Da quando in
questi mesi si è aggravata la crisi della zona Euro, molti
capitali si sono spostati verso la Svizzera, rischiando di generare
come minimo una bolla monetaria. Si perché l'apprezzamento del
franco svizzero non corrisponde all'economia Svizzera, ma è un
effetto dello spostamento piuttosto temporaneo di capitali finanziari
pronti a defluire appena la zona Euro si ristabilizzi. Gli Svizzeri
hanno così inizialmente abbassato i tassi, poi come
personalmente avevo iniziato a pensare, sono giunti alla fine a
fissare un tasso di cambio massimo, ossia limitare il massimo
apprezzamento del Franco pur lasciandolo libero di fluttuare per
valori inferiori. Chi scrive quindi è pienamente d'accordo con
la decisione dei saggi e scaltri banchieri svizzeri, molto più
indipendenti e liberi di quanto pensiamo.
Per le stesse ragioni,
l'inflazione che ne potrebbe derivare dal blocco del tasso di cambio,
sarà estremamente contenuta poiché l'apprezzamento del
franco è effetto tecnico di un flusso monetario e non di
scambio di risorse economiche reali come nel caso cinese ad esempio
dove invece sta esplodendo l'inflazione.
Ad
ogni modo se la situazione di spostamento massiccio di capitali verso
il franco Svizzero dovesse continuare è persino ipotizzabile
una limitazione della trattazione del Franco Svizzero nei mercati del
Forex come atto di difesa forte contro le bolle
speculative a causa della debolezza temporanea del resto d'Europa.
La moneta del resto è
uno strumento di misura della ricchezza reale, men che meno
nell'epoca moderna dove nel caso migliore sono fisicamente costituite
da carta e metallo di scarso valore, nella maggioranza dei casi sono
numeri digitali e non costituisce quindi un mezzo di scambio in sé...
e come tale quindi andrebbe trattata da una politica economica sana.
Non è un caso infatti che se da un lato le banche and co.
rifilano alla gente dubbie proposte di investimenti, dall'altra
parcheggiano ingenti somme di denaro in beni immobiliari, attenzione
alle bolle immobiliari presenti anche in Italia, e negli ultimi tempi
sempre più oro e assets della Federal Reserve garantiti con la
più grande riserva aurea del mondo a Fort Knox.
Ora l'esplosione
attuale dei debiti sovrani include al suo interno una consistente
quantità dei debiti delle banche. In altre parole,
abbiamo pagato soldi alle banche per permettere loro poi di comprare
i nostri debiti nazionali e bond esplosi a causa di suddetto
salvataggio delle banche. Francamente, c'è qualcosa di
dannatamente sbagliato in tutto questo. Un cortocircuito di libertà
e democrazia ! In gergo questo passaggio di denaro e debiti, si
chiama Aquisizione, degli stati nazione in questo caso, come ben
osserva anche Alex Jones. Chi ci segue sa bene che qui ci si basa
sull'analisi dei dati economici e geopolitici e non certo teorie più
o meno complottiste e posso dire sin da subito che Jones forse a
volte esagera e calca la mano, ma tutto sommato è un patriota
costituzionalista degli USA e ama la libertà. In questo caso
poi se andiamo a confrontare le teorie sul Nuovo Ordinamento Globale
del dott. Caroll Quigley, mentore dell'ex Presidente Clinton, che
prevede e anzi auspica l'ascesa di un Nuovo Ordine Governativo
Globale tramite l'azione delle banche centrali, beh possiamo capire
da soli come le osservazioni di Jones e quelle che in questi giorni
faceva anche il sottoscritto prima di lui, sono del tutto fondate. In
Europa in particolare andiamo fortemente verso il solco tracciato dal
Trattato di Lisbona, riassunto della bocciata Costituzione Europea
calato sul capo dei popoli Europei, ossia il dissolvimento degli
stati nazionali Europei, certamente della loro indipendenza.
In tale contesto è
curioso e interessante guardare alla risposta del popolo Islandese,
che ha dimesso la sua intera classe politica, ne ha istituita una
nuova dal basso tramite internet il più lontano possibile dai
partiti, questo perchè si sono rifiutati giustamente di pagare
per i debiti che si erano fatte le banche. Detto rapidamente, le
banche islandesi si erano caricate di debiti eccessivi oltre i loro
limiti, ad esempio emettendo eccessivi prodotti obbligazionari. In
Islanda quindi applicando principi del libero mercato, le banche sono
state dichiarate insolventi e il debito ristrutturato e poiché
lo ha dovuto fare lo stato sono giustamente sono state
nazionalizzate. Le forti tensioni internazionali alla fine si sono
sciolte come neve al sole come ovvio, e risolte in un mandato di
cattura internazionale dell'interpool per i banchieri responsabili.
In Italia il caso
Islanda, che è sempre più imitata anche dall'Estonia, è
stato un po' politicizzato dalla sinistra, troppo probabilmente e
fuori luogo. Tuttavia vi invitiamo ad andare oltre le magliette e le
partite di calcio della politica Italiana......
Tornando alle banche
internazionali, lasciatemi osservare che se gli stati nazione si
riempono di debiti, qualcun altro ci sta guadagnando. La riflessione
è d'obbligo pensando all'imminente downgrade che rischiano
anche Cina e Giappone al seguito della notizia di prossima
convertibilità dello Yuan in Euro e che minerà
ovviamente gli assets bancari cinesi già in difficoltà
per l'inflazione galoppante. Ma allora dove è finita la
ricchezza del mondo ? In mano alle banche e alle corporazioni, i
famosi bailouts, ci hanno detto che non potevano fallire..... Ora
invece stanno fallendo stati e governi, che rischiano di essere
sempre più soppiantati da governi corporativi e simili.
Fantascienza ? Francamente spero di sì o quantomeno spero che
si cambi decisamente rotta seguendo l'esempio Islandese e magari
uscendo dall'Euro se non si è pronti o non si vuole come nel
nostro caso insieme a Grecia, Portogallo, Spagna ecc. e questo perché
in fondo la caduta economica globale sta andando ovviamente fuori
controllo e ben oltre le intenzioni di qualcuno che pretende di
controllarla... il fallimento colossale del comunismo oltre che delle
politiche bancarie all'alba degli ultimi due conflitti mondiali,
evidentemente non bastano ancora.
A conferma di quanto
appena detto sulla dissoluzione dei governi a causa degli eccessivi
salvataggi, vi sono anche le parole di Michael Cembalest,
responsabile degli investimenti di JPMorgan's private bank, che usa
questa miniatura con il Lego per spiegare la crisi del debito in
Europa e che dice:
"Se questa
situazione in miniatura ha del ridicolo, lo è anche la
convinzione che continuare ad accumulare debito pubblico e il credito
dei privati in Europa possa andare a risolvere la situazione".
Difatti non risolverà
niente, l'economia non ripartirà certo in questo modo a causa
di evidenti squilibri e debiti eccessivi che devono essere dichiarati
insolventi, isolando assets tossici e ristrutturando; chi scrive non
è necessariemnte contro il concetto di governance globale, ma
se ne criticano seriamente i modi e le politiche perseguite.
Del resto che tutto
questo porterà o potrebbe portare alla dissoluzione delle
nazioni è, secondo varie fonti, opinione anche del direttore
generale della Deutsche Bank J. Akkerman, tra i membri fissi della
lobby semi-segreta del Bilderberg ( che costituisce la governance
globale e aspira all'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale ) e
che sempre secondo tali fonti, parla deliberatamente in una sua
pubblica confessione del “prolungamento artificioso della crisi
allo scopo di indebolire le economie nazionali”.
In Europa le popolazioni
si sono opposte prima alla Costituzione Europea bocciata nei famosi
referendum poi sospesi visti i sondaggi contrari e quindi non
arrivati in Italia ad esempio, e poi seguita con sempre maggiori
resistenze anche verso il Trattato di Lisbona che rifila la
costituzione per vie traverse, famoso il caso irlandese che aveva
bocciato anche il trattato....e costretta a rifare il referendum dopo
una campagna acquisti annuale da parte della UE.... ecco ora la
soluzione del fallimento degli stati Europei, forse come dice
Akkerman già pianificata. Fantascienza ? Forse ma è
quello che sta succedendo...
Segue infine un'
interessante video intervento in inglese di Alex Jones sul tema e in
seguito la trasposizione audio in Italiano di un articolo sul caso
Islandese:
Il caso Islandese di cui
troppo poco si parla:
Links: