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martedì 9 novembre 2010

L'aggressività Cinese minaccia lo stile di vita Occidentale: Obama mostra forza alla Cina

In questi giorni Obama sta facendo un costosissimo tour nel sud-est Asiatico a spese del contribuente americano gravato da una crisi paragonabile solo a quella del 1929 e per cause per altro simili ossia la globalizzazione come altre volte abbiamo ricordato nei passati articoli. Obama è stato molto criticato poichè ovviamente il Presidente USA non può andare così lontano solo con un auto, ma ovviamente con una degna scorta militare aero-navale. Tuttavia fa di più forse questa volta e si porta dietro un'interna flotta che costa circa 200milioni di dollari al giorno. Di primo acchitto viene solo da criticare una scelta simile, tuttavia tenendo presente l'articolo precedente a la crescita dell'aggressività cinese che va sempre più verso la scarsità di risorse ed energia, ecco come da un punto di vista geopolitico la mossa di Obama assume un enorme significato. 

La Cina da diverso tempo non fa altro che minacciare il Giappone e fra la sordina dei TG nazionali, c'è stato un significativo aumento della flotta Cinese al confine col Giappone che ha risposto in modo simile. La Cina ricordiamo che è un regime comunista/socialista, nonstante la sua apertura dei mercati rimane sempre tale, ed è piuttosto metodica e cinica nell'acquisizione delle risorse con poca curanza anche di quelli che sono i diritti umani ( in cina ci sono campi di concentramento di cui non si parla mai ). Obama ha ricordato alla Cina che il Giappone rimane un alleato ( nonstante vogliano buttare a mare gli Americani da Okinawa, alcuni pensano che una guerra non gli sia bastata ai socialisti giapponesi ), e che l'America difenderà il Giappone... "da un aggressione Cinese".

A questo aggiungiamo anche le forti pressioni e minacce su Taiwan e abbiamo il quadro completo. E' ipotizzabile anche che la Cina non lo faccia direttamente, ma tramite il braccio armato cinese della Korea del Nord, ruolo che potrebbe sempre più concretamente assumere con l'ascesa del figlio del dittatore Koreano.
Ad ogni modo il messaggio è chiaro, l'unico modo di giustificare la presenza di una flotta americana ai confini della Cina in previsione di un attacco cinese senza allarmismi eccessivi, è quello di portarci il Presidente in persona in gita da quelle parti. E infatti non a caso uno dei temi del tour di Obama è proprio il contezioso fra Pechino e Tokyo.

E' anche una dimostrazione di forza e un'avvertimento, l'America nonostante la crisi, rimane la superpotenza dominante capace di spostare in breve tempo ai confini della Cina una flotta navale di grosse dimensioni.
In futuro potremo assistere sempre più a manovre di questo tipo. Di recente ricordiamo anche le grosse esercitazioni aero-navali tenute insieme alla Korea del sud, contro la minaccia della Korea del Nord ma pur sempre ai confini con la Cina.
Dal canto suo la Cina si espande in Africa per l'approviggionamento delle risorse e come scrivevamo tempo fa, è questa la ragione principe dello sbarco di 3mila marines di stanza in Costa d'Avorio oltre che la lotta al narcotraffico, probabilmente sostenuto dalla Cina contro gli interessi occidentali nella zona. Idem per Darfur, Etiopia e forse anche Somalia su cui di recente è intervenuta l'Unione Africana guidata dalla Libia di Gheddafi  rafforzati dai finanziamenti occidentali, per strappare il controllo di Mogadiscio ai terroristi.

L'espansione Cinese minaccia lo stile di vita occidentale per varie ragioni, in primis nel mercato del lavoro in cui sempre più aziende vengono forzosamente messe in concorrenza con la concorreza sleale e il mercato illegale cinese ponedole quindi di fronte due uniche soluzioni: da una parte l'abbassamento dei diritti dei lavoratori occidentali e quindi dei costi standard del lavoro al di sotto della soglia di sostenibilità, causando quindi una contrazione dell'economia e dei consumi che chiamerebbe una politica deflazionaria che invece non arriva e porta quindi l'economia ad avvitarsi sempre di più; dall'altro lato porta il fenomeno della delocalizzazione e deindustrializzazione verso l'Est. 
E' inutile dirlo, l'industria oltre all'occupazione genera anche le principali fonti di introiti fiscali per una nazione ed è impossibile sostituirli con la sola spesa pubblica men che meno in una nazione come l'Italia o il continente Europeo con endemica necessità di importazione energetica dall'estero, salvo per il nucleare che è più gestibile anche sotto questo punto di vista.

Continuiamo in altre parole ad importare povertà dalla Cina a cui stiamo dando tutti i nostri soldi e la nostra ricchezza per poterci controllare meglio, in altre parole il suicidio della civilità cosìdetta "Occidentale" sull'altare delle fanatiche ideologie globaliste avente radice nel Socialismo Internazionale di Marx.
Basti pensare che il Prodotto Interno Lordo cinese è al 70% costituito da export verso le nostre nazioni, che la Cina va incontro a gravi problemi di inflazione del mercato interno, dovuto alle politiche socialiste/comuniste che si illudono di poter controllare il mercato in modo artificioso, ad esempio con il blocco dei prezzi e del tasso di cambio, per capire la gravità della situazione.
La Cina va anche incontro una sempre maggiore scarsità di risorse ed energia dovute alla sua corsa all'industrializzazione massiccia. Voci di corridoio infatti denunciavano un piano segreto da parte di alcuni capi militari cinesi, per una guerra di espansione e rafforzamento della Cina sullo scacchiere globale nei prossimi 10-20 anni. 
Certamente la Cina nella prossima decade andrà verso una progressiva destabilizzazione a causa della scarsità di risorse e questo potrebbe portare il governo a dichiarare una guerra per mantenere il controllo del paese ed evitare una guerra civile oltre che conquistare tali risorse. La minaccia della Cina quindi è concreta e neppure è una soluzione divenire più o meno schiavi o proni della Cina per questa ragione che arriva in questi giorni nientemeno che a minacciare neppure tanto velatamente tutte le nazioni occidentali che parteciperanno alla cerimonia di consegna del premio nobel per la pace ad un dissidente cinese accusato di eversione, in altre parole un esponente della lotta per la difesa dei diritti umani in Cina, accusando tale lotta e tutti coloro che la sostengono di destabilizzazione.....

Ecco perchè urgono politiche maggiormente protezioniste, la questione cina prima o poi esploderà e se saremo impreparati le conseguenze potrebbero essere piuttosto gravi e ledere la libertà nel mondo.

Di sicuro oltre alla protezione dei nostri mercati e delle nostre economie, da sviluppare è l'industria mineraria spaziale nel nostro sistema solare, oggi alla portata della tecnologia moderna e vera risoluzione definitiva dei problemi di approviggionamento a cui la nostra civilità va incontro. Via maestra il nucleare a fissione prima, a fusione poi attraverso vari stadi sino al terzo stadio, quella definitiva mediante la raccolta di Helio-3 abbondante in natura come presso i giganti gassosi che possono fornire energia a tutta la terra per migliaia e migliaia di anni..... per far questo occorre al solito incentivare l'impresa privata spaziale e essenzialmente liberalizzare completamente il mercato spaziale e i diritti di estrazione mineraria a cui varie compagnie internazionali hanno già rivolto l'attenzione e già chiesto permessi alle Nazioni Unite.