La Corea del Nord al
culmine della recente tensione crescente nell'area, ha ieri
comunicato ufficialmente a Washington di aver dato all'esercito
nordcoreano l'autorizzazione ad attacchi nucleari verso obbiettivi
Statunitensi, il che non significa che hanno già dato via
all'attacco ma che potrebbero farlo in qualsiasi momento. Fra i
missili in loro possesso, seppure in numero limitato, le ultime
tecnologie di missili balistici intercontinentali capaci di
raggiungere l'Alaska e facente parte della stessa tipologia di
missile usato mesi fa per lanciare un satellite in orbita come
riportato anche dal Washington Times il 12 Dicembre 2012.
Fra le preoccupazioni
del Pentagono anche l'ipotesi che la Corea del Nord sia già
riuscita a miniaturizzare testate nucleari. In tal senso andrebbero
prese le minacce del regime al riguardo in cui dice che le minacce
americane “saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più
efficaci, piccoli, leggeri e diversificati”.
E' ieri sera alle 23:53
del 3-4-2013, sono state diramate ulteriori minacce in accordo con le
precedenti: “Il momento dell'esplosione si sta avvicinando,
rapidamente”.
In realtà più che
come minaccia, suona come un avvertimento e la cosa avrebbe senso
solo come tentativo di voler testare apertamente la difesa
missilistica USA e dimostrare eventualmente di riuscire a
sorprenderli apertamente pur senza necessariamente colpire
l'obbiettivo.
Fra i vari obbiettivi
civili e militari, incluso le Hawaii, è probabile che uno degli
obbiettivi principali sia la base di Guam, principale snodo
strategico aeronavale delle forze USA in quell'area del Pacifico
oltre le Hawaii dove il Pentagono ha dislocato una batteria di
missili Thaad, Terminal High-Altitude Area Defense battery, il più avanzato sistema antimissile USA. Basti
pensare che ne esistono solo due di questo tipo da 250milioni di
dollari l'uno e 1milione $ per missile a dimostrazione di quanto il
Pentagono ritenga seria la minaccia. Gli Usa rinforzano così le
difese antimissile da Guam al Texas, mettendosi in guarda anche dal
confine sud, dove si intersecano terrorismo, traffico di droga e
spionaggio cinese.
La cosa a nostro
parere potrebbe avere un precedente che renderebbe più chiara
tutta la questione, ossia il fatto che in passato, circa 2 anni fa,
abbiano già lanciato un missile balistico sotto le coste USA al
largo della California rilevato solo al momento del lancio grazie ad
un particolare tipo di sommergibili di cui sarebbero in possesso Cina
e Korea del Nord. Ci abbiamo scritto un articolo di analisi di cui
questa situazione rappresenterebbe l'epilogo:
Complice anche la
crisi economica, negli ultimi anni sono cresciute le tensioni fra
Cina e USA, che si trovano de facto in uno status di guerra fredda.
Seppure non a livelli altissimi come contro l'URSS, essa non è
neppure di poco conto considerando la cyberwar in corso e la grande
attività dello spionaggio cinese contro gli USA.
Oltretutto le attuali
politiche internazionalistiche, in primisi la Commissione
Trilaterale, hanno visto di buon occhio e per certi aspetti promosso
la riduzione della leadership Americana che invero, come ampiamento
previsto da vari analisti, noi incluso, e osservato persino anche da
Hilary Clinton nei primi tempi della 1a amministrazione Obama,
destabilizza la situazione mondiale lasciando spazio ad aggressive
espansioni geopolitiche da parte di altre nazioni che nel migliore
dei casi finiscono in sfere di influenza avversa.
Da parte Cinese quindi
la crisi economica denota la riduzione della leadership
geopolitica degli USA e l'attuale minaccia è un ulteriore modo per
testare la difesa USA. In particolare la Cina ha interesse a testare
lo scudo missilistico, già dislocato presso l'isola di Guam, la
capacità di lanciare un missile il più vicino possibile ad
obbiettivi strategici e in generale la capacità di reazione USA
nell'area tutt'ora protagonista di forti tensioni.
Pur ritenendo fra gli
obbiettivi della Cina quella di condurre politiche di espansione
globale non appena possibile piuttosto che cooperazione come
erroneamente supposto dalla Commissione Trilaterale and co.,
riteniamo tuttavia di poter
escludere negli interessi attuali della Cina quelli di uno scontro
diretto.
E' oltremodo questa una
dura lezione verso un occidente troppo ammorbidito verso la
proliferazione di armi di distruzione di massa a disposizione di
nazioni a dir poca cosa ostili e pericolose e di quanto sempre più
urgente sia la necessità di implementare e migliorare lo scudo
missilistico.
La Casa Bianca
risponde non credendo alla minaccia Coreana sminuendo la cosa in
quanto non avrebbero le ogive per l'innesco delle testate sui
missili, una dichiarazione chiaramente altrettanto diplomatica. Dal
canto suo invece il segretario alla difesa USA Chuck Hagel in
precedenza oggi ha dichiarato di prendere sul serio le minacce
coreane intimandoli a cessare una pericolosa retorica. Intervenuto
oggi alla National Defence University a Washington, Hagel sottolinea
che gli Stati Uniti hanno intrapreso passi misurati e ragionevoli di
fronte alle minacce di Pyongyang, ma che può essere pericoloso
sottostimarle, basta un solo sbaglio, e di non voler quindi passare
alla storia come “il segretario alla Difesa che una volta si
sbagliò”.
Pechino risponde
dicendosi preoccupata, per quanto probabilmente aspetta il
lancio. Putin invece commenta giustamente la pericolosità della
situazione, denotando come nell'attuale situazione basti un niente
come un piccolo errore per scatenare la guerra. Una dichiarazione
importante quindi che potrebbe suonare implicitamente in via
ufficiosa come un via libera da parte Russa verso una reazione
militare USA contro la Corea del Nord.
La corea del sud inoltre darebbe oggi accesso ad importanti tecnologie che fanno gola tanto alla Corea del Nord, quanto soprattutto alla Cina per l'implementazione in ambito militare che li metterebbe in grado di competere con le forze USA, come programmato dalla Cina per il 2025, anno di raggiungimento e superamento dell'economia USA secondo le tendenze attuali. Per queste ragioni le tensioni fra le due Koree sono da ritenersi ampiamente maggiori rispetto agli anni '50.
Il “pazzo”
dittatore nordcoreano non ha niente da perdere quindi eccetto la
faccia con i suoi, e alla Cina interessa testare il sistema di difesa
missilistico degli USA e capire come aprire eventualmente la strada
verso le tecnologie di Seoul, obbiettivo per il quale non c'è
neppure bisogno di consolidare l'occupazione Koreana se non il tempo
necessario alle operazioni. Quale occasione migliore ? Probabilmente
lanciano e al posto di Obama chi scrive terrebbe un paio di
bombardieri B2 in volo h24 più sommergibili di classe Seawolf e
portaerei e incrociatori pesanti in pattugliamento nel Pacifico.
Gli USA possono contare
su una difesa informatica, elettronica e satellitare ben al di là di
quanto si possa immaginare e che permetterebbe di reagire prontamente
non appena un qualsiasi missile venga messo chessò anche solo in
preriscaldamento sulle rampe di lancio, dando possibilità ai B2 di
colpire le rampe con armi convenzionali in tempi molto rapidi.
Proprio per questa ragione però, riteniamo che la minaccia maggiore
dove guardare resti sotto il mare. Chiramente l'allerta è da
mantenere su tutti i fronti.
Durante la crisi fra
Cina e Giappone sulle Senkaku dei recenti 2-3 anni, abbiamo visto
come la Cina abbia avuto modo di mettere alla prova gli Usa di Obama
sulla capacità di spostare ancora flotte nel Pacifico, rappresentata
in modo emblematico dalle esercitazioni periodiche che gli USA
tengono con la Korea del Sud in questi ultimi anni.
E' probabile quindi anche
che la Cina mediante il suo braccio armato Koreano, con il chiaro
obbiettivo di espandere la propria influenza geopolitica e militare
nell'area, voglia testare la capacità Americana di sostenere uno
sforzo bellico aeronavale su un tempo maggiormente prolungato questa
volta, che ha i suoi costi e testare quindi quanto la crisi economica
abbia eventualmente intaccato la capacità militare degli USA di
operare nell'area. Cruciale allo scopo resta proprio la base di Guam.
In stile guerra fredda, possiamo quindi aspettarci un escalation e
ripetizione di azioni di questo tipo.
Bisogna infine
considerare che un eventuale lancio non è detto sia diretto
verso un obbiettivo a terra, ma come nel caso Californiano potrebbero
puntare ad un esplosione nucleare ad alta quota, sufficiente a
generare un forte impulso elettromagnetico EMP, capace di
danneggiare reti elettriche e dispositivi elettronici su una vasta
area degli Stati Uniti. La minaccia di un attacco EMP è talmente
seria che negli ultimi anni a ridosso dell'ICBM avvistato in
California, il governo Americano ha iniziato a rinforzare le
infrastrutture elettriche, reti e centrali, allo scopo e una
commissione del congresso la
Commission to Assess the Threat to the United States from
Electromagnetic Pulse (EMP) Attack valuta molto seriamente
la minaccia. L'industria privata ha invece iniziato a vendere
particolari sacchetti di plastica con schermature a gabbia di faraday
per difendere ciò che c'è all'interno da un attacco EMP ad esempio
computer portatili, cellulari ecc. e altre cose utili alla
sopravvivenza in caso di attacco EMP. Tale minaccia potenzialmente
proviene da qualsiasi nazione ostile emergente sul fronte degli
armamenti nucleari così come gruppi terroristici che potrebbero più
o meno fare capo ad una nazione ostile.
Nel frattempo fonti
dell'intelligence di Seoul riferiscono come la Corea del Nord
abbia portato sulla costa un missile dalla portata di 4000 km capace
quindi di raggiungere l'isola di Guam.
La retorica di Pyongyang
è certamente volta a dipingere le esercitazioni e reazioni USA come
un attacco e minaccia diretta verso di loro sin dall'inizio in modo
da giustificare la loro “reazione”. Al di là delle parole la
minaccia nordcoreana è però molto seria ed è ormai sempre più
probabile, per non dire auspicabile, un intervento militare contro il
regime, magari di “minore” intensità in stile Libia, per quanto
l'esercito nordcoreano è di gran lunga più pericoloso essendo il 4°
esercito del mondo e contando su almeno 1milione di soldati.
Riteniamo come detto che
anche in caso di conflitto la Cina resti piuttosto blanda sulla
vicenda, interessata più che altro a testare la difesa USA divisa
fra fronti attivi in Medio Oriente, Africa e Sud Est Asiatico e per
evitare contatti troppo ravvicinati con le forze americane. Non si
escludono però contatti fra forze speciali e spionaggio.
News Edit 4/4/2013 Mosca Conferma la nostra interpretazione inasprendo le relazioni con Pyongyang:
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1089074/mosca-stop-negoziati-con-nordcorea.shtml
Edit: Corretto il nome della batteria antimissile USA che è Thaad come ora descritto all'inizio dell'articolo, ci scusiamo per la svista.
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