Debito Pubblico Italiano

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martedì 2 aprile 2013

Presidenzialismo ? No grazie, c'è l'austerity.....


Il dopo Monti e l'exploit di Grillo sull'onda della protesta e del disorientamento ci hanno dato de facto un parlamento senza governo. Complice una cattiva legge elettorale ma anche evidenti carenze nella Costituzione Italiana.

Quando manca una maggioranza degna di questo nome la politica in democrazia ha il dovere di ridare la parola agli elettori. L'art. 88 dà al Presidente facoltà di sciogliere le camere in accordo con i relativi presidenti, ma a quanto pare una sorta di postilla ai più dimenticata, lo esclude quando è a fine mandato ! Comico eh ? Si sembrava incredibile anche al sottoscritto.....in effetti secondo alcuni pare sia un'oscura modifica di una ventina di anni fa, in una situazione non molto dissimile dall'attuale, siamo al 1993 infatti quando le successive elezioni porteranno al governo Silvio Berlusconi con Forza Italia...
Al contempo in tutta questa situazione la fiducia governativa è data da entrambe le camere e naturalmente questa non c'è...... risultato ? Il paese di Arlecchino e di Pulcinella, dove nulla è certo, tranne IN-Equitalia, la quasi eliminazione della proprietà privata e un oppressione fiscale degna dell'area sovietica in nome della quale si tende a ridurre la seconda.

Ora tralasciando le evidenti carenze di M5S e Grillo fra cui un'evidente retorica Marxista dell'800 di quest'ultimo e di cui sarebbe stato molto meglio fare a meno sin dalla nascita del movimento come ora capiscono tante PMI a cui Grillo si è rivolto negli ultimi tempi, e tralasciando pure il fatto che certe sottigliezze costituzionali vengano seguite così bene prettamente quando conviene alla sinistra, il buon senso democratico suggerisce di procedere nel modo più opportuno e pragmatico per dare subito la parola ai cittadini e garantire la governabilità.

Le strade da percorrere sono quindi 3:

  1. Si elegga subito un nuovo presidente che sciolga le camere e convochi nuove elezioni.
  2. Presidenzialismo subito, la scelta più ottimale, si lasci che il nuovo Presidente e capo del governo lo scelgano i cittadini. Se le forze politiche in parlamento sono d'accordo con lo smettere di fare da sciacalli nazionali, l'iter può essere molto veloce.
  3. Modifica dell'art. 88 per dare potere a Napolitano a fine mandato di sciogliere le camere e andare alle elezioni.

Il punto 3 sarebbe peraltro ancora più veloce da fare, anche se non risolverebbe in ogni caso la necessità sempre più urgente di avere una Repubblica Presidenziale rafforzando il governo e snellendo l'iter parlamentare rendendolo quindi più efficiente, ma perlomeno aiuterebbe ad uscire da quest'impasse vergognosa dati i tempi e la necessità di avere quanto prima una maggiore e migliore linea di governo. Del resto Napolitano è anche a fine mandato e sarebbe auspicabile agisse tenendosi fuori dalla diatriba politica guidando il paese alle elezioni e non ai governi tecnici..

In ogni caso Draghi però chiede a Napolitano che lo telefona per consiglio, di restare. E' così che quindi Napolitano convoca un governo di cosìdetti “saggi” con esponenti di entrambe i partiti ( ma del resto c'erano già anche prima ). Un Eufemismo per non dire che data la mancanza di una maggioranza, si è messo un altro governo tecnico, cosa che ricorda spaventosamente e in modo sinistro i mini governi della cosìdetta 1a Repubblica dal dopoguerra al 1994...
Del resto lo stesso Napolitano dichiara con una certa arroganza che non solo non può sciogliere le camere a causa di tal cavillo costituzionale, ma che neppure lo farebbe e che non lo farà neppure il prossimo Presidente.

Il motivo è presto detto, se l'Italia andasse al voto subito, ne uscirebbe fuori un'importante parte di forze euroscettiche e quantomeno riformatrici dell'Europa in senso anti-Austerity, e almeno in parte molto critiche della moneta Euro, cosa che certe lobby bancarie, politiche ed Euro idealistiche non vogliono assolutamente. Poco importa che anche l'ex ministro dell'economia del governo Sarkozy in quanto nuova dirigenza Lagarde dell'FMI abbia riconosciuto la validità delle posizioni anti-Austerity e che persino quel gran volpone globalista di Soros membro di spicco del Bilderberg e della Trilaterale abbia decretato l'uscita dall'Eurozona ad esempio della Grecia.

E' quindi è presto detto, il colpo di stato della UE in Italia e dintorni continua imperterrito dettando con estrema arroganza la politica del nostro paese, così come hanno fatto in Grecia e nel resto d'Europa con i risultati che abbiamo visto, arrivando a minacciare l'Italia in modo più o meno velato con ogni mezzo se dovessimo cambiare nettamente politica a favore dei cittadini Italiani ormai ridotti sempre di più alla fame con imprese sempre più in difficoltà fra crescenti fallimenti e delocalizzazioni massive.
Ma non solo, l'inutilità di questo costosissimo e inefficiente carrozzone di banchieri e burocrati dell'UE, per anni ha avuto come unica risposta alle grida disperate di governi come quello Greco e Portoghese, se avessero bisogno di un'altra linea di credito senza fornire alcuna soluzione alle loro problematiche, mentre al contempo imprigionava tutta la cosìdetta “periferia” Europea nell'Euro e nei vincoli Europei, senza che i governi nazionali potessero fare alcunché di rilevante, salvo aumentare la spesa sociale a motivo della crisi crescente dell'economia.

Ebbene in tutto questo contesto, è incredibile vedere come con tanta arroganza, presunzione e snobbismo, stiano pure ad ammonire l'Italia di rientrare nel deficit quanto prima senza ulteriori rinvii pena multe, ritorsioni tipo la svendita improvvisa di titoli di stato, un po' come fece la Germania pre-monti per 8 miliardi di Euro ed altre cose di questo tipo; si consideri la quantità non ben chiara ma considerevole di titoli in pancia dalla BCE grazie alle politiche di austerity, del duo Monti-Draghi e del MES che ci costa 40miliardi di euro all'anno.....
In altre parole ci impediscono di fare quello di cui avremo bisogno, dall'euro sopravvalutato alla necessaria ricalibrazione della politica commerciale ecc.

E' davvero incredibile, questi geni solo l'anno scorso decidevano di far prestare alla Spagna al 3%, i soldi che l'Italia reperiva sul mercato al 7%, attualmente poco meno del 5% con lo Spread a 332,6 punti in flessione a -4,18%* nonostante tutto e senza risolvere niente ancora una volta ingigantendo le voragini tossiche del debito e aggravando i problemi in Europa asservendo intere nazioni all'elite autoreferenziale Europea made in Trilateral Commission e forzando così a suon di austerity la famosa maggiore integrazione... Si perché fermo restando la cessione improvvisa del debito tedesco, è fuori questione l'acquisto notevole di titoli da parte della BCE il che significa che prima che poi, è la BCE che potrebbe avere seri problemi da cui il monito. Siamo quindi punto e daccapo ma con l'aggravante di aver reso il mercato dei titoli di debito molto volatile e suscettibile, complice la fragilità dell'Euro. A poco serve l'affannarsi del burocrate di turno del Politburo a dire il contrario, i dati sono chiari. Dati importanti parametri economici attuali tutto sommato non così negativi un'uscita dall'Euro contribuirebbe senz'altro a nostro parere una stabilizzazione maggiore dell'economia e del mercato come del resto ammonito anche da eminenti economisti tedeschi che rimproverano in primis i recenti governi tedeschi nell'Euro, Merkel incluso per la situazione europea:



E' chiaro anche che in questo modo a suon di austerity in nome dell'Euro possono prendere il controllo fiscale e di bilancio dei governi nazionali ( vedi MES )e quindi della sovranità portando a termine il piano di sovversione e controllo delle nazioni tramite le banche centrali e la crisi in modo assolutamente non democratico ( vedi anche Ipotesi Monti-Rockefeller sull'aggravamento della crisi quale pretesto per una maggiore integrazione ). Rimandiamo per ulteriori approfondimenti sul fallimento degli stati e il ruolo delle banche internazionali in tutto questo ad un nostro noto articolo che sotto alcuni aspetti possiamo considerare anche per l'annosa questione sulla separazione fra la banca centrale e il tesoro per quanto meriti sicuramente un discorso a parte; l'articolo si incentra anche sulle denunce di importanti banchieri europei contro tali politiche:



Su tutta questa situazione si intersecano naturalmente gli interessi tedeschi dato che una proroga al rientro è stata concessa già a Spagna, Portogallo e Francia, eccetto che ad Italia e Olanda. L'accanimento dell'austerity contro l'Italia continuerà a rifornire la Germania industrialmente scavalcata dalla Cina e con un alto costo in termini di sostegno pubblico, Germania che da sempre teme la ricca concorrenza delle fertili terre Italiche al centro del Mediterrano. Va da sé quindi che sia un allentamento della pressione contro di noi tipo rinegoziazione del debito, sia che ancora di più l'uscita dall'Euro, rappresenterebbe l'immediata cessazione della crisi in Italia e l'inizio della crisi in Germania.


Links:

*il dato dello spread è delle 17:24:29 del 2/04/2013, elaborazione www.borse.it







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