Il dopo Monti e
l'exploit di Grillo sull'onda della protesta e del
disorientamento ci hanno dato de facto un parlamento senza governo.
Complice una cattiva legge elettorale ma anche evidenti carenze nella
Costituzione Italiana.
Quando manca una
maggioranza degna di questo nome la politica in democrazia ha il
dovere di ridare la parola agli elettori. L'art. 88 dà al Presidente
facoltà di sciogliere le camere in accordo con i relativi
presidenti, ma a quanto pare una sorta di postilla ai più
dimenticata, lo esclude quando è a fine mandato ! Comico eh ? Si
sembrava incredibile anche al sottoscritto.....in effetti secondo
alcuni pare sia un'oscura modifica di una ventina di anni fa, in una
situazione non molto dissimile dall'attuale, siamo al 1993 infatti
quando le successive elezioni porteranno al governo Silvio Berlusconi
con Forza Italia...
Al contempo in tutta
questa situazione la fiducia governativa è data da entrambe le
camere e naturalmente questa non c'è...... risultato ? Il paese di
Arlecchino e di Pulcinella, dove nulla è certo, tranne IN-Equitalia,
la quasi eliminazione della proprietà privata e un oppressione
fiscale degna dell'area sovietica in nome della quale si tende a
ridurre la seconda.
Ora tralasciando le
evidenti carenze di M5S e Grillo fra cui un'evidente retorica
Marxista dell'800 di quest'ultimo e di cui sarebbe stato molto meglio
fare a meno sin dalla nascita del movimento come ora capiscono tante
PMI a cui Grillo si è rivolto negli ultimi tempi, e tralasciando
pure il fatto che certe sottigliezze costituzionali vengano seguite
così bene prettamente quando conviene alla sinistra, il buon senso
democratico suggerisce di procedere nel modo più opportuno e
pragmatico per dare subito la parola ai cittadini e garantire la
governabilità.
Le strade da
percorrere sono quindi 3:
- Si elegga subito un nuovo presidente che sciolga le camere e convochi nuove elezioni.
- Presidenzialismo subito, la scelta più ottimale, si lasci che il nuovo Presidente e capo del governo lo scelgano i cittadini. Se le forze politiche in parlamento sono d'accordo con lo smettere di fare da sciacalli nazionali, l'iter può essere molto veloce.
- Modifica dell'art. 88 per dare potere a Napolitano a fine mandato di sciogliere le camere e andare alle elezioni.
Il punto 3 sarebbe
peraltro ancora più veloce da fare, anche se non risolverebbe in ogni caso
la necessità sempre più urgente di avere una Repubblica
Presidenziale rafforzando il governo e snellendo l'iter parlamentare
rendendolo quindi più efficiente, ma perlomeno aiuterebbe ad uscire
da quest'impasse vergognosa dati i tempi e la necessità di avere
quanto prima una maggiore e migliore linea di governo. Del resto
Napolitano è anche a fine mandato e sarebbe auspicabile agisse
tenendosi fuori dalla diatriba politica guidando il paese alle
elezioni e non ai governi tecnici..
In ogni caso Draghi
però chiede a Napolitano che lo telefona per consiglio, di
restare. E' così che quindi Napolitano convoca un governo di
cosìdetti “saggi” con esponenti di entrambe i partiti ( ma del
resto c'erano già anche prima ). Un Eufemismo per non dire che data
la mancanza di una maggioranza, si è messo un altro governo tecnico,
cosa che ricorda spaventosamente e in modo sinistro i mini governi
della cosìdetta 1a Repubblica dal dopoguerra al 1994...
Del
resto lo stesso Napolitano dichiara con una certa arroganza che
non solo non può sciogliere le camere a causa di tal cavillo
costituzionale, ma che neppure lo farebbe e che non lo farà neppure
il prossimo Presidente.
Il motivo è presto
detto, se l'Italia andasse al voto subito, ne uscirebbe fuori
un'importante parte di forze euroscettiche e quantomeno riformatrici
dell'Europa in senso anti-Austerity, e almeno in parte molto critiche
della moneta Euro, cosa che certe lobby bancarie, politiche ed Euro
idealistiche non vogliono assolutamente. Poco importa che anche l'ex
ministro dell'economia del governo Sarkozy in quanto nuova dirigenza
Lagarde dell'FMI abbia riconosciuto la validità delle posizioni
anti-Austerity e che persino quel gran volpone globalista di Soros
membro di spicco del Bilderberg e della Trilaterale abbia decretato
l'uscita dall'Eurozona ad esempio della Grecia.
E' quindi è presto
detto, il colpo di stato della UE in Italia e dintorni continua
imperterrito dettando con estrema arroganza la politica del nostro
paese, così come hanno fatto in Grecia e nel resto d'Europa con i
risultati che abbiamo visto, arrivando a minacciare l'Italia in modo
più o meno velato con ogni mezzo se dovessimo cambiare nettamente
politica a favore dei cittadini Italiani ormai ridotti sempre di più
alla fame con imprese sempre più in difficoltà fra crescenti
fallimenti e delocalizzazioni massive.
Ma non solo, l'inutilità
di questo costosissimo e inefficiente carrozzone di banchieri e
burocrati dell'UE, per anni ha avuto come unica risposta alle grida
disperate di governi come quello Greco e Portoghese, se avessero
bisogno di un'altra linea di credito senza fornire alcuna soluzione
alle loro problematiche, mentre al contempo imprigionava tutta la
cosìdetta “periferia” Europea nell'Euro e nei vincoli Europei,
senza che i governi nazionali potessero fare alcunché di rilevante,
salvo aumentare la spesa sociale a motivo della crisi crescente
dell'economia.
Ebbene in tutto questo
contesto, è incredibile vedere come con tanta arroganza,
presunzione e snobbismo, stiano pure ad ammonire l'Italia di
rientrare nel deficit quanto prima senza ulteriori rinvii pena multe,
ritorsioni tipo la svendita improvvisa di titoli di stato, un po'
come fece la Germania pre-monti per 8 miliardi di Euro ed altre cose
di questo tipo; si consideri la quantità non ben chiara ma
considerevole di titoli in pancia dalla BCE grazie alle politiche di
austerity, del duo Monti-Draghi e del MES che ci costa 40miliardi di
euro all'anno.....
In altre parole ci
impediscono di fare quello di cui avremo bisogno, dall'euro
sopravvalutato alla necessaria ricalibrazione della politica
commerciale ecc.
E' davvero
incredibile, questi geni solo l'anno scorso decidevano di far
prestare alla Spagna al 3%, i soldi che l'Italia reperiva sul mercato
al 7%, attualmente poco meno del 5% con lo Spread a 332,6 punti in
flessione a -4,18%* nonostante tutto e senza risolvere niente ancora
una volta ingigantendo le voragini tossiche del debito e aggravando i
problemi in Europa asservendo intere nazioni all'elite
autoreferenziale Europea made in Trilateral Commission e forzando
così a suon di austerity la famosa maggiore integrazione... Si
perché fermo restando la cessione improvvisa del debito tedesco, è
fuori questione l'acquisto notevole di titoli da parte della BCE il
che significa che prima che poi, è la BCE che potrebbe avere seri
problemi da cui il monito. Siamo quindi punto e daccapo ma con
l'aggravante di aver reso il mercato dei titoli di debito molto
volatile e suscettibile, complice la fragilità dell'Euro. A poco
serve l'affannarsi del burocrate di turno del Politburo a dire il
contrario, i dati sono chiari. Dati importanti parametri economici
attuali tutto sommato non così negativi un'uscita dall'Euro
contribuirebbe senz'altro a nostro parere una stabilizzazione
maggiore dell'economia e del mercato come del resto ammonito anche da
eminenti economisti tedeschi che rimproverano in primis i recenti
governi tedeschi nell'Euro, Merkel incluso per la situazione europea:
E' chiaro anche che in
questo modo a suon di austerity in nome dell'Euro possono
prendere il controllo fiscale e di bilancio dei governi nazionali (
vedi MES )e quindi della sovranità portando a termine il piano di
sovversione e controllo delle nazioni tramite le banche centrali e la
crisi in modo assolutamente non democratico ( vedi anche Ipotesi
Monti-Rockefeller sull'aggravamento della crisi quale pretesto per
una maggiore integrazione ). Rimandiamo per ulteriori approfondimenti
sul fallimento degli stati e il ruolo delle banche internazionali in
tutto questo ad un nostro noto articolo che sotto alcuni aspetti
possiamo considerare anche per l'annosa questione sulla separazione
fra la banca centrale e il tesoro per quanto meriti sicuramente un
discorso a parte; l'articolo si incentra anche sulle denunce di
importanti banchieri europei contro tali politiche:
Su tutta questa
situazione si intersecano naturalmente gli interessi
tedeschi dato che una proroga al rientro è stata concessa già a
Spagna, Portogallo e Francia, eccetto che ad Italia e Olanda.
L'accanimento dell'austerity contro l'Italia continuerà a rifornire
la Germania industrialmente
scavalcata dalla Cina e con un alto costo in termini di
sostegno pubblico, Germania che da sempre teme la ricca concorrenza
delle fertili terre Italiche al centro del Mediterrano. Va da sé
quindi che sia un allentamento della pressione contro di noi tipo
rinegoziazione del debito, sia che ancora di più l'uscita
dall'Euro, rappresenterebbe l'immediata cessazione della crisi
in Italia e l'inizio della crisi in Germania.
Links:
*il dato dello spread è
delle 17:24:29 del 2/04/2013, elaborazione www.borse.it
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