Si
cari lettori, la colpa dei disagi portati agli Italiani e alle
aziende interessate dalle sanzioni verso la Russia, dalla questione
Libica e da tutto il resto, è solo del governo Berlusconi e di
quanti altri ne hanno seguito il solco irresponsabilmente.
Già
diversi anni fa mentre si gettava la nazione nel mortale abbraccio di
Gazprom and co., il sottoscritto osservava l'azzardo politico nello
stringere eccessivamente rapporti della nostra Economia con nazioni
come la Libia di Gheddafi e la Russia, non governati da libero
mercato, ma da regimi.
Nel
Maggio 2011 il sottoscritto scriveva un'analisi generale sullo stato
dell'Italia, prevedendo peraltro in un prossimo futuro, poi arrivato,
una crisi di deficit che culminò con la caduta del governo
Berlusconi ad un passo dal crack dei conti pubblici.
Se
degli investitori mi avessero chiesto consiglio su come comportarsi
nei riguardi dei mercati Russi, avrei consigliato cautela. In
particolare avrei consigliato di non esporsi eccessivamente sui
mercati Russi preparandosi ad accusare perdite dall'acuirsi di
tensioni internazionali negli anni successivi.
L'Osservazione
che ci interessa nacque intorno la vicenda di Lactalis che voleva
investire nell'acquisizione di Parmalat rendendola così un'azienda
privata produttiva, incontrando notevoli resistenze interne a
cominciare dal governo Berlusconi:
“....l'ingresso
di Lactalis in Parmalat è salutato con grande interesse dal libero
mercato, ma non evidentemente da chi vuole conservare privilegi e
simili. In un quadro di fuga degli investitori dal nostro
paese, il governo inizia così una guerra di protezionismo di non si
sa bene che cosa, dall'ingresso di capitali Francesi in una società
Italiana in difficoltà e che vuole fare di Parmalat uno dei
principali produttori mondiali di Latte come infatti è la Francia e
questo mentre l'Italia stessa regala o aveva già regalato
imponenti pezzi della nostra finanza e industria al regime Libico di
Gheddafi e alla Gazprom dell'amico Putin.”
In
realtà poi ci sarà anche Rosneft dell'amico di Putin Ighor Sechin e
personaggi simili, che ad esempio possiede il 13% di Pirelli e siede
nel board dell'azienda Milanese nonché possessore del 21% di Saras.
Sechin per capirci è colui che dopo aver mandato il magnate russo
Khodorkosvki competitor economico e politico di Putin e Gazprom in
carcere in Siberia, ne ha “rilevato” l'intera proprietà da cui è
sorta Rosneft.
“Alla
fine serviranno a poco le dichiarazioni di Berlusconi sulla
sua fede nel libero mercato, un po' come le dichiarazioni
di Putin ad inizio mandato anni fa, poiché pochi giorni
dopo la Guardia di Finanza per ovvia direttiva del ministero avvierà
perquisizioni a tappeto in banche, aziende quali la Lactalis Italia
e tutti i protagonisti di una libera acquisizione finanziaria.
Operazioni che anch'esse ricordano molto le perquisizioni e
arresti Russi del governo Putin contro i concorrenti di Gazprom...
Il piano del ministero era fra l'altro quello di mantenere il
controllo di Parmalat introducendo fondi quali l'INPS e altri fondi
pubblici con la crisi di deficit a cui ci affacciamo e con le
famiglie e aziende in grande difficoltà che ne avrebbero molto più
bisogno e infine tramite ( Sic ! ) ingresso consistente di fondi
cinesi... Ci stupiamo poi che i nostri migliori partner e
alleati in Occidente ci guardino con scetticismo e dubbio ?
Non
è nostra intenzione equiparare Berlusconi a Putin, tuttavia se ne
evidenziano alcuni errori e, lontani i tempi di Pratica di Mare,
sbilanciamenti eccessivi verso Est e verso un tipo di politica
economica importata da lì che riteniamo dannosa e poco liberale
per il nostro paese e questo anche perché si è cercata un'
alternativa alle riforme strutturali necessarie e alla perdita dei
privilegi e l'unica alternativa come già evidenziamo da tempo è
consegnare la nostra nazione a realtà come il regime di Gheddafi,
certe oligarchie Russe o il regime comunista Cinese. Dubitiamo ad
ogni modo che questa strada oltre che ad essere lesiva della libertà
sia di aiuto per l'impresa italiana che verrebbe legata ai
capricci di dittatori e oligarchi come già accaduto sia in Libia
che in Russia, piuttosto che ai meriti del libero mercato o
fagocitata come Volvo e non solo dai Cinesi...”
Nei
mesi successivi l'intervento forte e determinato dell'Europa a tutela
del libero mercato permetterà a Lactalis di completare
l'acquisizione all'83% del core della produzione di latte.
Cari
amici lettori che ancora vivete, lavorate e producete in Italia, è
esattamente per questa ragione che oggi patite le difficoltà che ci
sono, politiche scellerate che invece di fare riforme e portare
innovazione e libero mercato, hanno legato la nazione ai capricci di
dittatori e oligarchi e in nazioni instabili che oggi vanno bene e
domani non più, e tutto questo per mantenere l'indecenza industriale
e politica dell'Italia, piuttosto che confrontarsi con i meriti del
libero mercato, dove vince chi compete meglio, chi lavora e produce
meglio, non chi fa accordi politici sotto banco e ruba
indiscriminatamente dilapidando i conti societari che tanto
ripagheranno quei fessi dei contribuenti men che meno quando
l'oligarca di turno si sarà stancato.... senza contare la
monopolizzazione tipica del mercato in questi casi che a vario titolo
e azioni impedisce la concorrenza e in ultima analisi lede quindi la
libertà.
Questo
stesso Berlusconi che incredibilmente forse dopo aver preso troppo
sole d'estate, si scaglia con violenza inaudita contro l'intera NATO
e gli Stati Uniti in merito alle azioni del governo Russo di Putin
and co., che non da ieri, già dai tempi di Bush ha grandi problemi a
confinare con la NATO e l'Europa che considera avversari e non amici,
facendo di fatto guerra al libero mercato e alla democrazia, in
Ucraina come in Georgia, altrove e nella stessa Russia e portando a
tutto quello di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti,
sanzioni incluse.
Una
componente politica quella dell'attuale destra Italiana che con
Salvini ( Lega Nord ) e Razzi ( nuova Forza Italia ) e altri
esponenti, incluso SEL con tanto di lettera di Berlusconi va
nel regime comunista della Corea del Nord e ne tornano decantandone il modello !!! E tutti insieme in coro a tessere lodi a San Putin e la Corea del Nord contro i cattivi Americani in stile retorica comunista del '68 !
Già
Vendola, SEL e i rigassificatori in Puglia.......
In
questo contesto suonano ancorchè spettrali, le rivendicazioni di
Maroni governatore della regione Lombardia che strillano sui rimborsi
da chiedere in merito le sanzioni Russe per il comparto agricolo
Lombardo che accuserebbe perdite per 40 milioni di euro. Ora a parte
che tale cifre è un'inezia, non a caso la Russia è un partner
minoritario, ma la UE ha già stanziato degli incentivi, Maroni
dev'essersi distratto, e se tali aziende dipendono tutte dalla Russia
e non riescono a vendere altrove, sono davvero è il caso di dirlo,
alla frutta. In Italia complessivamente si parla di appena 200
milioni di Euro come export totale.
Anche
perché semmai è l'Italia che deve chiedere rimborsi per i danni dei
loro passati governi. A cominciare dall'inutile Aeroporto di Malpensa
costato miliardi di Euro e perlopiù snobbato dalle principali
compagnie Aeree del mondo, finendo ultimamente persino con il lasciare a
piedi 200 passeggeri per carenza di personale a terra dopo un
atterraggio di emergenza.... alla faccia dell'Hub internazionale. E
da Malpensa ai miliardi sprecati per l'Expò che a pochi mesi
dall'avvio è ancora in costruzione e privo di molti servizi, un
autostrada inutile ecc. ecc.... l'elenco continua ma è già
sufficiente per capire.
Rutelli
osserverà di recente come Malpensa “non può essere l’hub
italiano, per capirlo basta guardare la cartina”. Il mercato ha già
scelto Fiumicino.
I
Filo Putin hanno davvero problemi con la geografia e con il mercato,
possiamo assicurare che è l'ennesimo caso questo e a farne le spese
sono ancora una volta gli Italiani.
L'ingresso
dei capitali dell'entourage di Putin nella finanza e nelle aziende di
stato Italiane alla fine si fa sentire pesantemente con una virale e
violenta campagna propagandistica e un'influenza politico
istituzionale verso cui persino i governi Monti, Letta e Renzi hanno
incontrato notevoli difficoltà senza riuscire ancora oggi a quasi 4
anni di distanza dalla più grave crisi finanziaria ed economica
dell'Italia dal dopoguerra, a varare riforme efficaci per
modernizzare e liberalizzare l'economia, riforme che puntualmente si
arenano nel parlamento, famosi i voti di 80 senatori del PDL e non
del PCI contro le liberalizzazioni proposte dal governo Monti per
fare un esempio ( non difendiamo Monti dai suoi evidenti errori,
riportiamo soltanto i fatti ).
L'unica
cosa che ancora salva l'Italia dal divenire una colonia totalitaria
di Mosca come la Bielorussia o meglio il Venezuela degli amici di
Putin, Chavez e Maduro, sono la NATO e l'America.
Dio
benedica gli Stati Uniti d'America !
links:
Per fortuna lui ora conta poco
RispondiEliminaSa non sono antiberlusconiano, ma ho pensato esattamente la stessa cosa in queste ore.... per fortuna che ora conta poco e non c'è lui al governo !
RispondiEliminaCapisco che nel caos della guerra mediatica Russa ci si possa sentire a volte confusi ma personalmente riteniamo debbano essere chiare delle cose. Si tenga anche un canale diplomatico aperto, in questo Berlusconi fa benissimo ma:
1) senza rifilare la propaganda russa alla nazione e svendere la nazione a Gazprom and co.
2) ci sono dei limiti.
Mi spiego alla fine fra Russia Today e la NATO ci fidiamo più della NATO che oltretutto portano tutta una serie di prove, analisi e osservazioni quando parla contando sulle risorse del Pentagono e della Casa Bianca. Su questo deve stare attento anche Berlusconi...