A Giugno la discussione a
Rio della proposta ONU per instaurare il comunismo mondiale
Entro pochi mesi nei
piani dell'ONU migliaia di miliardi di dollari in tasse,
inflazione sui prezzi e trasferimenti massivi di fondi dalle nazioni
industrializzate ( come pure l'Italia ) verso le nazioni più povere
del mondo per l'implementazione di cosìdetta green Economy e
risolvere in questo modo la fame nel mondo..... E' questo molto in
sintesi il folle piano delle Nazioni Unite per distruggere
completamente l'attuale civiltà e instaurare un regime socialista
mondiale, come previsto nell'imminente conferenza a 20 di Rio
dell'ONU su ambiente e “sviluppo sostenibile” che si terrà a Rio
in Brasile nel periodo del 20-23 Giugno.
Prima di giudicare
pesanti ed eccessive queste nostre parole vi invitiamo a leggere
il resto dell'articolo fino in fondo, dove portiamo anche ulteriori
osservazioni e proposte, nonché le fonti citate in coda.
L'imminente conferenza
dell'ONU detta queste regole, è proprio il caso di dirlo, e
incassa il sostegno di quello che dovrebbe essere il Presidente Obama
degli Stati Uniti d'America ma che si muove verso il Socialismo
globale.
Non bastano quindi gli le
volontarie politiche verso enormi squilibri economici a favore delle
economie emergenti e che hanno già messo a dura crisi l'intero mondo
Occidentale industrializzato, il piano dell'ONU è di andare oltre.
Qui di seguito riassunti
fra i principali provvedimenti dell'ONU per il Nuovo Ordine Mondiale:
Più di 2,1
trilioni di dollari in trasferimenti annuali dalle nazioni
ricche, verso le nazioni povere per l'implementazione di cosìdette
“infrastrutture verdi”, “adattamenti climatici” e altre
misure di “green economy”.
Nuove tasse
sull'anidride carbonica, ossia sullo sviluppo industriale, per
le nazioni industrializzate che possono arrivare a circa 250
miliardi di dollari ( pensate che la manovra Monti deve arrivare a
125 miliardi di euro circa per il fondo ESM, quelle di Tremonti poco
meno per darli alle banche e alla Grecia ). Oltre queste altre
tasse ambientali sono citate anche se non ben specificate.
Nuovi non
specificati picchi nei prezzi per andare oltre i combustibili
fossili verso qualsivoglia tipo derivato da agricoltura, acqua,
pesca, deforestazione e ogni altra tipologia di uso del terreno e
dell'acqua, ognuna delle quali sarà radicalmente riorganizzata. I
costi di questi cambiamenti serviranno a contribuire a raggiungere
un miglior livello fra le vecchie tecnologie “brown” ( marroni )
e le nuove, di tipo verde.
Persino maggiori
incentivi per coloro interessati dalla rivoluzione della
cosìdetta green economy, incluso coloro che vogliano smettere di
lavorare con “indesiderabili” industrie di carburanti fossili. I
benefici, chiamati “investimenti”, includeranno “accessi a
cibi nutrizionali, servizi sanitari, educazione, formazione e
riformazione e contributi alla disoccupazione”.
L'enorme catalogo di
tasse e spesa globale descritto in maniera molto ottimista come
“investimenti obbiettivo in capitale sociale e umano su
investimenti in capitale naturale e capitale fisico verde”,
continua il resoconto dell'articolo in coda, è accompagnato dalla
citazione che alla fine, sul lungo termine, esso si ripagherà.....
si, aggiungiamo noi, magari “uccidendo” almeno 2 o 3 generazioni
ridotte de facto in schiavitù come nei regimi socialisti dietro la
cortina di ferro. Come minimo, visto che la green economy ha lunghi
tempi di realizzo, scarso rendimento e alti costi. E per allora sarà
pure tempo di sostituirle nuovamente...
Eppure invero come
ancora osserva l'articolo, i massivi “investimenti” verdi non
fanno altro che scalfire la superficie di un massivo esercizio di
ingegneria sociale globale illustrato nei documenti dell'ONU, e
preparato dal Gruppo di Management Ambientale delle Nazioni Unite di
Ginevra ( UNEMG ), un consorzio di 36 agenzie dell'ONU, banche di
sviluppo e burocrati ambientalisti, che presiederanno la sessione di
Rio.
Di recente una
precedente versione di tale documento è stata presentata nella
riunione a porte chiuse di Long Island, presentandola come “unica
opportunità” per guidare un'espansione dell'agenda ONU dei
prossimi anni.
La versione finale di 204
pagine del rapporto dal seducente titolo “Lavorando verso un
Sistema Bilanciato e inclusivo della Green Economy, una Larga
Prospettiva delle Nazioni Unite” intende contribuire alla
preparazione del summit di Rio +20, dove una delle due tematiche sarà
appunto “la green economy in un contesto di sviluppo sostenibile e
l'eradicazione della povertà”.
( L'altro nome è “La
struttura per lo sviluppo sostenibile” anche nota come Governance
Ambientale Globale ).
Nei
fatti e questa è la denuncia grave a cui ci aggiungiamo anche
noi, sono tutte questioni che affligeranno designandone nuovi ruoli
per imprese private, governi nazionali, un sistema di lavoro in
stile socialista, organizzazione di commerci e cittadini per la
creazione di una riorganizzione sociale internazionale, il tutto
strettamente monitorato da regolatori e enti governativi per
garantire la cosìdetta “sostenibilità” ambientale e
“equità umana”.
A questo punto diviene
sempre più chiaro a tutti quanto tutto questo controllo sulle
nostre vite somigli in modo affatto casuale al funzionamento del
blocco Sovietico.
Del resto è lo stesso
rapporto dell'Onu a dircelo in forma diretta ed esplicita che lascia
ben poco all'immaginazione.
“La trasformazione
dell'economia globale, richiederà azioni locali ( ad esempio la
pianificazione dell'uso del territorio ), a livello nazionale ( ad
esempio attraverso la regolamentazione degli usi energetici ) e di
livello internazionale ( ad esempio attraverso la diffusione
tecnologica )”.
Il che comporta, continua
il documento “profondi cambiamenti nei sistemi economici, in
efficienza delle risorse, composizione globale della domanda,
percorsi stabiliti di produzione e consumo e
importante trasformazione nelle politiche pubbliche”.
Richiederà anche “una seria revisione dello stile di
vita dei paesi sviluppati”.
Naturalmente
evidenzia il rapporto anche se ci saranno investimenti privati “sarà
indispensabile il ruolo del settore pubblico.... per
influenzare il flusso degli investimenti privati”.
Manco
fosse stato scritto da Karl Marx in persona aggiunge che la
Green Economy “riconosce il valore dei mercati, ma non
è legata ai mercati come sola e migliore soluzione
a tutti i problemi”.
Riguardo
alle altre nazioni, il
rapporto loda in modo particolare la Cina ( Comunista )
“come buon esempio di combinazione fra investimenti e politiche di
incentivi pubblici per incoraggiare maggiori avanzamenti nello
sviluppo delle industrie “pulite”. Manco a dirlo non avevamo
dubbi, salvo che sia la
nazione più inquinata della terra.
Ma
quanto costerà l'utopia Comunista globale ? E' un peccato che il
rapporto dimentichi di menzionare
l'enorme costo sociale ed economico che tutto il mondo sta
sostenendo per mantenere l'utopia socialista in Cina
per volontarie politiche di governance globale che causa tali
squilibri economici, o quello che 10milioni di Ucraini hanno pagato
morendo di fame per l'URSS e così via. Ma in effetti il
rapporto ha già previsto enormi tassazioni per le nostre nazioni già
allo stremo e pesanti ripensamenti per il nostro stile di vita.
Già... Vi ricordate lo stile di vita di Berlino Est ?
Ecco l'idea è quella.
Il
rapporto infatti indica i governi nazionali nella necessità di
riorganizzare se stessi per un “ridisegno fiscale collettivo e
politica di tassazione così come politiche su come usare i nuovi
incassi generati” dai nuovi prelievi.
In
altre parole sta dicendo che i governi nazionali devono divenire
sottosistemi di governo sociale del governo globale, incrementando la
statalizzazione e pianificazione sociale globale nell'uso delle nuove
forme di prelievo fiscale e che le Nazioni Unite, “possono
aiutare i governi locali a emettere sussidi e altre forme di schemi
di incentivi per incoraggiare tali positivi passi avanti”.
L'ONU,
continua, “può anche assistere nella ratificazione di
accordi internazionali, assistendo i partiti politici a ratificare
tali obblighi.......”. Scusate ma dov'è finita la
democrazia nel frattempo ? Probabilmente nella spazzatura del
comunismo internazionale, visto che sta dicendo in pratica che l'ONU
deve dire alle componenti politiche elette dai popoli quello che
DEVONO fare.....
Naturalmente, dichiara
il rapporto, che è richiesta un' accelerazione della
cooperazione internazionale ( magari forzandola con una bella crisi
economica mondiale ?? ), con coordinamenti a livelli internazionale,
sub-regionale e regionale. E' necessaria, continua, una forte
regolamentazione e “ per evitare la proliferazione di
regolamentazioni e standard nazionali, l'uso di uno standard
internazionale rilevante è essenziale”, un'area dove l'ONU può
essere di grande aiuto, indica il rapporto.
L'ONU è anche pronta
a fornire nuove tipologie di statistiche per spingere e misurare
i cambiamenti che l'organizzazione prevede nel futuro, incluso
indicatori che buttino via le vecchie nozioni di crescita economica e
progresso ( non sia mai si capisca quanto l'economia mondiale stia
collassando, in URSS facevano così ) sostituendole con nuove
tipologie di statistiche. Ad esempio “Il sistema ONU di Contabilità
Economica Ambientale ( SEEA ), che diverrà una struttura statistica
internazionalmente riconosciuta nel 2012”.
Dopo tutta questa
spaventosa prospettiva di Orwelliana programmazione della vita
umana del prossimo futuro nell'agenda dell'ONU è quasi comico
leggere infine in tono falsamente rassicurativo che tali cambiamenti
saranno effettuati in linea con “le agende di sviluppo domestico”
delle nazioni coinvolte. Comico se pensiamo che poche righe fa
leggevamo di come l'ONU si propone di indurre i Partiti Politici a
ratificare tali obblighi. Ci
chiediamo ancora dove sia finita la democrazia anche questa volta.
Ancora tono
rassicurante, “la green
economy non è una misura unica per tutti i modelli di sviluppo
sostenibile” dice il sommario del rapporto che probabilmente si
limiteranno a leggere i politici distratti dei nostri governi. E'
piuttosto un “toolbox di politica dinamica” per le decisioni
prese in loco.
Peccato
che più su all'interno del rapporto come leggevamo qualche paragrafo
fa dica che tali percorsi vadano però programmati e stabiliti,
costringendo lo sviluppo industriale ed economico tramite la
programmazione di domanda e offerta, e un drastico ripensamento del
nostro stile di vita e limitazione della libertà per seguire tale
programma.
Secondo Ban Ki Moon è
questo l'unico modo per gettare le fondazioni della “pace”
tramite uno “sviluppo sostenibile”, o se preferite l'unico modo
per schiavizzare il mondo intero in nome dell'utopia socialista.
Potrebbero anche
cambiare la bandiera dell'ONU
con quella rossa con falce e martello, non cambia granché a questo
punto. La cosa che più lascia pensare è che ben 36 agenzie dell'ONU
hanno sottoscritto tale documento. Il che significa che o l'hanno
fatto distrattamente per ragioni burocratiche, uno l'ha realizzato
effettivamente e tutti gli altri si sono accodati, oppure e questo
preoccupa anche di più, sapevano perfettamente cosa stavano
firmando.
- CONCLUSIONI
Sinceramente siamo
letteralmente scioccati ! Da
nessuna parte nel documento si parla di competizione e ricerca e
progresso che da essa deriva.
La
storia umana insegna che la competizione economica e la scarsità di
risorse non porta solo competizione militare, ma molto più spesso
stimola il progresso tecnologico e la ricerca scientifica allo scopo
di utilizzare meglio le risorse esistenti e scoprirne di nuove. Fu
questa ad esempio la via tracciata nel Rinascimento quando l'opzione
militare di contesa fra le nazioni Europee e in Oriente, furono
accantonate verso un approccio commerciale, tecnologico e scientifico
che tracciò nuove rotte commerciali portando alla scoperta
dell'America e di nuove risorse.
Tali considerazioni
possono ancora essere fatte
verso lo sviluppo di migliori tecnologie onde usare al meglio le
attuali risorse come ad esempio il nucleare di 4a generazione e la
fusione e altre forme di energia e procedimenti industriali per un
migliore sfruttamento delle risorse attualmente disponibili e che
l'industria di per sé tende a sviluppare in un contesto di libero
mercato certamente di gran lunga più accettabile dal punto di vista
umano e personale oltre che maggiormente efficiente.
Ma
cosa più importante tali considerazioni possono essere fatte
anche verso la scoperta di nuovi giacimenti di risorse e nuove
rotte commerciali seguendo la natura della crescita e del
progresso dell'umanità, pronta a sfidare se stessa sino a
raggiungere le stelle. Tali posti a cui certamente la tecnologia
porterà e per certi versi sta già guardando è lo sfruttamento dei
fondali oceanici e lo sviluppo dell'industria mineraria spaziale.
Riteniamo pesantemente distorsivo dello sviluppo e del progresso
della civiltà umana il piano di immensa tassazione designato
nell'attuale rapporto ONU. Sarebbe molto più opportuno lasciare che
tali risorse economiche convoglino liberamente seguendo il naturale
sviluppo industriale e umano verso la conquista di nuove risorse.
I conflitti
probabilmente non si risolveranno
mai del tutto, ma la natura ama la diversità e la dinamica e ci
insegna che dalla libera competizione c'è il progresso.
(
Non stiamo ad estremizzare il darwinismo come fatto dai pensieri che
hanno portato ad Hitler, ma in ogni caso così è la natura delle cose )
Riteniamo inoltre che
i conflitti umani tendono a
ridursi spontaneamente man mano che sopraggiunge il progresso
tecnologico, economico e sociale che tende a sostituire la
competizione militare con quella economica.
Si
sta costringendo e affrettando lo sviluppo di qualcosa che richiede
ancora tempo, e il timore di chi scrive è che una spartizione della
ricchezza globale, porterà una crisi sistemica mondiale che ci
spedirà dritti nel medioevo o epoca pre-industriale; nel caso
migliore una sorta di medioevo tecnologico con megacorporazioni come
feudi, altro che futuro.
Il regresso della
società economica industriale, come
il versare l'acqua da un contenitore pieno in uno vuoto,
porterà alla vanificazione
delle conquiste tecnologiche e civiche che oggi ci portano ad un
passo dallo spazio, sacrificando intere generazioni alla mercè di
un' elite globale, prima di riuscire a trovare nuove fonti di risorse
e senza la sicurezza che ci si riesca prima che altre problematiche
come la crescita demografica globale e la crisi delle risorse causino
un collasso sistemico della civiltà mondiale.
In
altre parole le civiltà più industrializzate e progredite
dovrebbero resistere alle tentazioni di globalizzazione e unirsi
semmai in una nuova corsa all'oro verso gli oceani e lo spazio
stimolata dalla competizione internazionale di sistemi economici
nazionali indipendenti e solidi per sbloccare definitivamente lo
sviluppo mondiale al riparo dall'interconnettività esasperata
dell'economia che come abbiamo definito in passato, equivale a
costruire una portaerei senza paratie, che può essere affondata
anche da un sasso che causa un piccolo buco. La libera competizione
porta al progresso e forme di governo globale nasceranno
spontaneamente dallo sviluppo dell'industria e commercio spaziale e
oceanico.
La competizione
economica non va quindi temuta,
ma accettata e rispettata con sano spirito “sportivo”, oggi a me,
domani a te e l'economia gira a vantaggio di tutti, spingendoci a
migliorare, fornendo servizi e prodotti migliori e concedendo ad
ognuno la possibilità di riuscire.
Questo
è lo spirito del Capitalismo di Libero Mercato che si fonda su
valori ed etica morale universale, quali diritti inalienabili dati da
Dio all'uomo.
L'offuscamento
dell'utopia marxista è tale da
non permettere questo genere di ragionamento, cercando di imporre la
sua visione del mondo e della società e l'indebolimento etico e
morale del marxismo ha indebolito la nostra società negli ultimi 40
anni come previsto sin da Stalin, Kluscev e ripetuto anche da Ronald
Reagan, lasciando terreno fertile all'avidità e alla cosìddetta
“pacificazione”. Indebolimento morale, spirituale ed economico
che ci porta oggi a quell' indietreggiamento che ha fiaccato la nostra
capacità di risposta aprendo la strada alla schiavitù:
“Il prezzo della
pace, non vale le catene della schiavitù”,
Ronald Reagan.
E'
importante che non ci fermiamo e che non smettiamo di lottare,
difendere questi principi e trasmettere queste memorie storiche, per
la causa della libertà affinché i genitori la trasmettano ai figli
perché essa non si estingua. Basta abituarsi alla riduzione
progressiva della libertà senza fare niente e lasciare che la
propaganda dei programmi educativi socializzati di stato riprogrammi
i nostri figli in merito perché essa sia definitivamente persa.
L'amministrazione Obama ha già cominciato a farlo, promettendo fondi
pubblici alle scuole che accetteranno i programmi educativi di
stato........
“La
libertà non è mai più lontano di una generazione dall'estinzione”,
Ronald Reagan
Dimenticate
Seattle, il Doha Round, Monti e l'Euro. O meglio non li dimenticate,
ma ricordate questa data 20-23 Giugno 2012 e Rio de Janeiro; l'Onu
discuterà l'implementazione del comunismo globale, non quello degli
Hippie e dei figli dei fiori ( che ad ogni modo vivevano nell'America
Libera e capitalista ), ma quello vero che c'era dietro la cortina
di ferro dell'oppressione e del controllo sociale quello prospettato
dalla visione di Orwell in “1984” e cantato dai Pink Floyd in The
Wall contro la DDR dietro il Muro di Berlino: “We dont need your
education, we dont need taughts control”, “Non abbiamo bisogno
della tua educazione, non abbiamo bisogno del controllo dei
pensieri”.
links:
Edit: 25/04/2012
Un importante approfondimenti riguardo il piano e la proposta ONU per l'instaurazione del comunismo mondiale è la John Birtch Society, nota organizzazione no-profit anti-comunista e in difesa della Libertà e dell'American Way of Life sin dalla fine degli anni '50 secondo quanto previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti.
http://www.jbs.org/about-jbs/about-the-john-birch-society
Fonte sul piano comunista globale dell'ONU noto anche come AGENDA 21:
http://www.jbs.org/issues-pages/stop-agenda-21
Fine Edit.