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sabato 3 ottobre 2009

Un Triste giorno per l'America. NY "festeggia" la nascita della Cina comunista...



si perchè quella che nelle intenzioni di Obama è una "distensione" un gesto simbolico verso la festa nazionale della nascita di un altro paese, in realtà festeggia la nascita di uno dei più violenti regimi della storia umana. La repressione dei diritti umani dal giorno dell'avvento di Mao Tse Tung 60 anni fa ad oggi è ancora impressa nella mente dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime. La decisione di Obama è molto grave ed apre l'America e il mondo libero alla minaccia comunista e socialista. Pur ricordando Kennedy a tal punto che anche chi scrive ha appoggiato con un certo entusiasmo il risultato elettorale, la politica di Obama attuale diverge da quella della sua campagna elettorale e certamente da quella di John Kennedy fiero cattolico cristiano e anti-comunista senza alcun minimo dubbio, si pensi alla crisi di Cuba e al Vietnam pur dimostrandosi un ottimo politico e diplomatico.

Un triste giorno per l'america libera: il socialismo e il comunismo e i poteri che vi sono dietro minacciano oggi il mondo libero come non mai e lo fanno dall'alto dell'Empire State Building simbolo per eccellenza insieme alla Statua della Libertà e le ex twin towers della libertà mondiale.

Molte le proteste che non mancheranno di susseguirsi anche nei giorni a venire. Certamente molti fieri americani e difensori della libertà non saranno contenti, nè lo sono i Tibetani e tutti gli esuli cinesi, così come gli esuli di tutti i paesi vittima della violenza comunista ed emigrati in USA incluso moltissime comunità cinesi.

Sarà molto difficile ora per Obama smarcarsi dalle accuse sempre più forti di voler portare il socialismo e il comunismo in America, specialmente ora che nella "ricerca della pace" ha stretto imbarazzanti accordi con il presidente comunista Lula, il dittatore comunista Chavez e svenduto a Putin la libertà di Polonia e Rep. Ceca rinunciando allo scudo missilistico terrestre.

Ci auguriamo soltanto che Obama torni sulla retta via al più presto, cercare la pace non significa farsi mettere i piedi in testa, nè tantomento svendere la libertà del mondo libero o piantare i simboli della violenza comunista cinese nientemeno che sull'Empire State Building.

La politica di Obama si muove sul filo del rasoio, cercando in sostanza di togliere argomentazioni ai suoi avversari o quantomeno questo è quanto appare. Tuttavia l'impressione che se ne ha a partire dalla questione Iraniana a quanto osserviamo increduli e attoniti oggi a NY è quella di un decisivo passo nella direzione sbagliata coronato dalla bocciatura al senato del costosissimo e non risolutivo piano di riforma sanitara su cui si sta giocando la giovane presidenza.


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