Debito Pubblico Italiano

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domenica 11 aprile 2010

Grave errore del Ministro Zaia sugli OGM:

la Sospensione delle coltivazioni OGM in Italia è un danno tutto Italiano

E' di oggi la decisione legislativa capeggiata dall'ottimo ministro Zaia che vuole l'Italia fuori dalle coltivazioni di mais OGM. Giudichiamo questo però un grande errore strategico e grossolano per un ministro della portata di Zaia. Personalmente ho davvero poco da criticargli essendo uno dei migliori ministri degli ultimi 60 anni, tuttavia è da ritenere appunto grossolana e grave la decisione presa che non avrà altro che l'effetto di mettere l'agricoltura italiana ancora di più in difficoltà.

http://it.notizie.yahoo.com/19/20100319/tpl-ogm-zaia-firma-decreto-stop-coltivaz-1204c2b.html

Il ministro Zaia infatti trascura il fatto che le coltivazioni OGM della patata Amflora e del mais OGM sono state approvate in tutta Europa solamente da pochissimo ( a inizio del mese di Marzo 2010 ), a fronte di una sperimentazione precedente e una graduale autorizzazione all'import di mais OGM dagli USA che stanno alla base dell'attuale 1% di mais OGM, percentuale destinata a crescere.
Bandirli dall'Italia quindi non farà altro che mettere la nostra agricoltura in scarsa competitività sulle scena Europea e internazionale. Difatti la scelta di Zaia potrebbe avere senso solamente nel caso in cui attuassimo misure di protezione nazionale e regionale del mercato agricolo italiano e misure di incentivi all'agricoltura, cosa che attualmente è purtroppo lontana dalle intenzioni governative essendo l'Italia pienamente parte dell'Unione Europea e quindi soggetta alle politiche commerciali dettate dall'UE.

Il risultato sarà che il mercato Italiano sarà costretto a importare mais trasgenico o ibridato ( come già avviene da secoli fra coltivazioni più o meno naturali, nei cosìdetti innesti eugenetici ecc. ) dall'estero quando invece potrebbe produrlo in proprio e sarà ancora una volta invaso da agricoltura estera mettendo sempre più in difficoltà la produzione agro-alimentare italiana.

Ma vediamo punto per punto di rispondere a quanto dice:

1)Gli OGM non minano la biodiversità, non più di quanto faccia già l'eugenetica agricola, proprio perché fondamentalmente sterili.
2)“dove si coltivano gli OGM, gli agricoltori non guadagnano di piu'; basti dire che oggi alla borsa di Chicago il mais e' quotato a 101 euro alla tonnellata, contro i 146 euro/ton delle borse europee;”

Vero e falso; onestamente il risparmio di 45euro/tonnellata non è da sottovalutare. Infine cmq è da tenere presente non tanto il costo nella borsa agro-alimentare, ma il rapporto costo/produzione del singolo agricoltore. Gli OGM necessitano di meno manutenzione, essendo più robuste e rigogliose le piante e in grado di crescere in condizioni più avverse a fronte di un rendimento di gran lunga più ampio.
Il guadagno quindi per il singolo agricoltore c'è eccome. Inoltre l'acquisto delle sementi si fa cmq anche oggi, non sempre ma si fa, poichè primis non si parla di coltivare il proprio orto, ma di tonnellate e tonnellate di produzioni di mais e secondo che deve appunto essere scelto di anno in anno in modo appropriato fra le qualità migliori per le condizioni ambientali ecc. previste in quell'anno per non rischiare pesanti perdite ( perlomeno così andrebbe fatto in coltivazioni industriali come quello del mais appunto ).

Infine bisogna considerare che già oggi importiamo mais dall'estero come dall'Est Europa in quanto costa di meno e in quanto siamo costretti a bloccare le nostre produzioni agricole che finiscono nel caso migliore al macero sempre a fronte delle politiche UE.....



Bisogna fare delle premesse, già oggi è possibile decidere fra coltivazioni più industriali ( con pesticidi, in coltivazioni intensive ecc. ) e biologico eppure la vendita del biologico è marginale in quanto per ovvie ragioni costa di più.

3)abbiamo già risposto in precedenza, Zaia non tiene conto della nuova normativa UE: è una percentuale destinata a crescere e non di poco.
4)probabilmente nel continente Africano prima delle sementi manca l'acqua, vero nocciolo del problema e sul cui business ruotano forti interessi di racket locali ecc. ecc. altro che OGM. In tal senso però gli OGM ancora sono di aiuto in quanto il mais OGM o alcuni tipi di mais OGM, sono in grado di resistere meglio a condizioni climatiche avverse essendo così meno dipendenti dall'acqua così come più resistenti alle malattie ecc. ecc.

Tutto questo porterebbe in Africa sufficiente autonomia agro-alimentare da minare gli interessi di certe società di “beneficenza” in Africa che non avrebbero più motivo insieme al governo UE di richiedere e concedere ingenti contributi economici e alimentari per dare cibo a chi a quel punto lo ha già ( non so perchè ma in qualche modo mi ricorda la questione del Tè inglese a Boston verso la fine del '700.. ). Fermo restando l'importante e fondamentale lavoro che viene fatto in merito, dubito delle sincere intenzioni di chi muove certe critiche seppure partissero dal Vaticano.

Per altro sono un fermo sostenitore del fatto che troppi aiuti distruggono le economie agricole locali in Africa, quando invece dovremo sostenerli nell'auto produzione una via perseguita anche dagli USA che si fanno carico in pratica di oltre l'80% del programma di alimentazione mondiale causa anche sempre maggiori rifiuti dell'UE di parteciparvi e gli OGM sono una via molto importante per questo.

5) il patto etico non esiste neppure con le produzioni attuali, senza per questo minare la beneficenza. Ma la coltivazione OGM darebbe maggiori e concrete opportunità di autoprodursi il cibo di cui hanno bisogno in condizioni climatiche estreme e quantomeno più avverse come quelle africane, si pensi alla siccità del Darfur.... importare sementi, quindi materia prime piuttosto che cibo ossia prodotto, permetterebbe di creare lavoro ed economia locali come del resto dai tempi del Neolitico la coltivazione locale e in generale l'industria locale ha sempre fatto.
Non solo finanziarie grandi produzioni agricole nel nord Africa ad esempio, così come fece Roma nell'antichità permetterà un maggiore sviluppo dell'Africa, una riduzione della pressione immigratoria e della fame loro e nostra.
La volontà quindi di aiutare concretamente lo sviluppo della “colonia” Africa è molto più politica che altro, ma cmq una grande opportunità per tutti non colta dalla cecità del soviet Europeo e della commissione Trilaterale che ne è a capo.

6) Chi può e vuole permetterselo cmq mangia biologico sicuramente più costoso anche qui da noi in Italia, per quanto insufficiente a coprire le necessità di consumo di massa.
Infatti la scelta non è fra OGM e biologico, ma fra coltivazioni intensive e con pesticidi rispetto a coltivazioni OGM. Onestamente credo che le prime per altro minino grandemente di più e l'ambiente e la salute umana.


In conclusione quindi servono semmai rigorosi controlli agro-alimentari che coinvolgano anche la sperimentazione e produzione OGM. Quando e se dimostrata la tossicità e/o pericolosità rilevante di un alimento OGM o meno, esso va bandito come avviene solitamente.

A Zaia tuttavia vanno riconosciuti due meriti molto importanti su questa vicenda:

1) Chiedere un' etichettatura certa per i prodotti agricoli, garantendo quindi il diritto di scelta fra prodotti OGM e “biologici”.

2 )Il più grande merito è quello di voler riportare la questione della sicurezza alimentare sotto la competenza e supervisione governativa democratica, piuttosto che quella corporativa della WTO con UE a seguito....

3 commenti:

  1. La questione sugli OGM è sempre stata molto controversa. personalmente credo che intervenire al livello genetico su qualsiasi organismo sia sempre un rischio per il fatto che si parte dalla pretesa di avere la verità in tasca riguardo l'evoluzione, la scienza, la fisica e la chimica. ma giocare con un patrimonio di informazioni sviluppatosi in milioni di anni con una conoscenza incompleta, frammentata e manipolata sia un riscio che l'umanità non si può ancora permettere.
    a parte questi discorsi forse di origine troppo etica nel contesto, credo sia importante sottolineare almeno che:
    1) i brevetti degli OGM sono di proprietà delle multinazionali (Novartis Co.) che sono rinomate per il totale menefreghismo di fronte a questioni di carattere etico, umanitario, socio-economico e chi più ne ha più ne metta. quindi mi pare difficile che quel risparmio dovuto al minor utilizzo di pesticidi, trattamenti, concimazioni e irrigazioni che possono portare gli OGM, possa andare in tasca ai contadini africani agevolando così una cresciata economica.
    2) le concimazioni nel terreno sono essenziali non solo per la crescita delle piante ma anche per restituire al terreno l'energia ad esso tolta perchè immagazzinata nelle sostanze energetiche delle coltivazioni (amidi, zuccheri e lipidi) in forma facilmente mineralizzabile dai microorganismi presenti nel terreno. riscio di non considerare tale aspetto è una rapida desertificazione (lo sfruttamento dei terreni derivati dalla deforestazione per la coltivazione di riso e mais insegna).
    3) parlare di Africa come primo bacino di utenza degli OGM è quantomeno incompleto... parlerei piuttosto di bacino di sperimentazione in larga scala. Si gioca infatti sulla loro povertà e sulla fame per sperimentare possibili conseguenze sulla fisiologia umana di organismi dei quali non si sa ancora abbastanza. Perchè negli USA è permessa la produzione ma non il consumo di OGM per l'alimentazione umana?

    Inviterei quindi ad una riflessione un po' più profonda sull'argomento prima di dire che Zaia ha commesso un errore a riguardo degli OGM.
    Sicuramente di questi tempi non è semplice discernere cosa è giusto e cosa invece no, proprio per questo è necessario leggere ogni vicenda valutando tutti i punti di vista... poi ognuno prenderà la propria posizione.

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  2. Caro Nicola, non credo che di riflessioni profonde sia carente. Mi ha comunque fatto piacere ricevere il tuo commento, te parli che non siano decisioni semplici e proprio per questo è bene esaminare la cosa da più punti di vista.
    Sono d'accordissimo. Premetto una cosa prima di andare avanti, Zaia ritengo sia stato un ottimo ministro, forse uno dei migliori che abbiamo mai avuto, anche se avrebbe potuto fare meglio e di più, se non nella pratica visto che lo impedisce l'UE, come presenza politica però sì. Si è fatto sentire un pò, specie all'inizio sulle quote latte, poi il silenzio, ha fatto qualcosa sul merito per pagare qualcosa in meno ma onestamente troppo, davvero troppo poco contro le politiche marxiste dell'UE nell'agricoltura, politiche ratificate nel Trattato di Lisbona e che hanno distrutto l'industria agricola e ittica non solo Italiana, ma anche Greca, Spagnola, Islandese e Irlandese per dirne alcune il che fa anche capire come queste nazioni si siano avvitate verso una crisi economica sempre maggiore.

    Non ripeterò le cose nell'articolo è inutile, ti invito però a rileggere meglio alcune cose. L'errore più grossolano di Zaia è cercare di bandire la produzione di alcuni prodotti in Italia, quando poi siamo nel mercato comune UE e sarebbero cmq importati. Da questo punto di vista Zaia ne avrebbe potuto approfittare almeno per dare un forte messaggio politico in direzione di una maggiore indipendenza, ma non l'ha fatto e quindi si è risolto nelle sue dimissioni impossibilitato ad andare avanti in modo contraddittorio...
    Non ha senso ripeto bloccare la produzione di un qualcosa che poi puoi tranquillamente importare, non fai altro che danneggiare la produzione interna... ho anche detto però di un suo merito politico in tema di sicurezza alimentare.

    Per il resto ho parlato di sicurezza e sperimentazione. Una volta che un prodotto è sicuro non c'è motivo di vietarne il consumo. In questi due casi poi, non solo hanno goduto di sperimentazioni non indifferenti ma anche di un lungo periodo di consumazione negli USA. Sono in altre parole due prodotti piuttosto sicuri.
    Sul tema della sicurezza non bisogna poi confondere chi dovrebbe fare sicurezza in fase di produzione con la bonarietà generica del prodotto. Mi spiego in Italia di recente alcune attività criminali ( non riesco proprio a chiamarle aziende ), hanno venduto mozzarelle contaminate alla diossina, altre pesce surgelato più che scaduto e guasto. Non credo sia il caso di mettere al bando la mozzarella e il pesce, piuttosto bisogna pretendere ed aumentare i controlli in tema di sicurezza alimentare. Per altro credimi il più grande interesse di un' azienda vera è produrre prodotti buoni, apprezzati dalla clientela che quindi gliene chiederà ancora. Non c'è nessun interesse particolare nel trascurare certe norme e vendere prodotti cattivi che sempre si ripercuote sul produttore, men che mai in un mondo ipercompetitivo come il nostro.
    Controlli rigorosi quindi e, ripeto come nell'articolo, di competenza di enti governativi e non corporativi come la WTO, ma anche piena liberalizzazione e tutela del mercato di concorrenza che è garanzia per eccellenza di qualità. In questo senso c'è troppo corporativismo e il capitalismo vero non c'è più da un pezzo, almeno in Europa è sempre di meno.
    E' anche vero che nel momento in cui si decide di creare un mercato globale dei prodotti alimentari, considerando i luoghi assai lontani da cui possano provenire nel mondo, beh in questo caso è pur necessario stabilire delle norme condivise in tema di sicurezza alimentare. Il problema come vedi anche in questo caso non è per niente semplice e onestamente difficilmente dimenticherò per esempio i cibi avariati provenienti dalla Cina e il calo in generale dell'intera qualità della produzione industriale che oggi proviene dalla Cina, rispetto a quando le cose le facevamo noi o vengono fatte altrove, fosse pure Taiwan.

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  3. Sul terzo mondo le opinioni sono molte. Certo, che molti prodotti si testano prima lì che qui, ma non bisogna neppure vedere il marcio ovunque. IL problema della fame del mondo è serio e costa molto al mondo occidentale, parlo dei governi, sotto vari aspetti sia economici che politici, la fame rende le nazioni instabili con tutto quanto ne consegue. Risolverlo è interesse generali di tutti. La FAO e il programma mondiale dell'alimentazione è sostenuto al 90% dagli USA visto che l'UE si è rifiutata di parteciparvi.... penso che noi in Europa siamo davvero gli ultimi a dover parlare sul tema.

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