Leggevo oggi commenti
che decantavano gli ottimi risultati sull'export Italiano in netta
ripresa.....
Peccato che l'Istat per il conteggio dell'export italiano nel 2011 ha sostituito i vecchi valori medi unitari all'export con i prezzi all'esportazione.
Peccato che l'Istat per il conteggio dell'export italiano nel 2011 ha sostituito i vecchi valori medi unitari all'export con i prezzi all'esportazione.
Il che significa che non
contano più secondo una distribuzione statistica che tenga presente
il volume complessivo medio di export di tutte le aziende italiane,
ma il valore assoluto di riferimento in Euro dell'export.
Detta in poche parole,
potrebbe essere anche una sola azienda di 1000 operai a guadagnare
tutto questo con l'export, per il nuovo metodo statistico sarebbe una
cosa ottima, per quello vecchio ovviamente no.........
L'articolo di Dicembre
del Sole24ore decanta infatti l'ottimo risultato per i dati
sull'export italiano, dopo aver finalmente cambiano questi arcaici
valori.... si antediluviani e chissà perché li hanno cambiati in
piena crisi economica con la nazione sull'orlo del default !?
Sarà che Monti viene suo
malgrado dalla Troika UE che un po' come l'URSS ci ha abituato a
questi giochetti statistici mentre la nazione sprofondava verso il
baratro ?
Eppure solo il mese
precedente, lo stesso Sole24ore forniva una dettagliata analisi
statistica sul crollo dell'export in Italia che vede il settore dei
beni strumentali ( manifatturiero ) in recessione di ben -21,8%. In
altre parole anche le nuove serie “truccate” dell'Istat
confermano che l'industria generica è al collasso. E non vediamo del
resto come potrebbe essere diverso con le massive delocalizzazioni e
outsourcing aggravate enormemente dalla concorrenza sleale, per non
parlare del crollo della domanda a fronte dei sostegni più o meno di
stato che hanno portato sovrapproduzione e innalzamento del debito
privato delle imprese balzato dal 60% al 100%.
Quei pochi miglioramenti
che ci sono derivano essenzialmente dalla svalutazione dell'Euro che
è quello di cui abbiamo un disperato bisogno come la Grecia del
resto... La sola industria del lusso che ha visto aumentare la
domanda e l'export, e del turismo che però è da riformare in quanto poco competitivi e troppo costosi, si veda invece la Francia, riuscirà ad assorbire l'intera
manodopera ? E nel frattempo gli operai del settore metalmeccanico e
manifatturiero, settori a forte orientamento dell'Italia, che fine
faranno ? E che fine faranno le loro imprese ? E le miriadi di PMI
che ne costituiscono l'indotto ?
E infatti di oggi la
notizia che l'Italia entra ufficialmente in recessione tecnica...
anzi a dire il vero a guardare i dati reali e non valori artefatti,
il nord Italia più ricco entra in recessione tecnica, perché il
resto del paese è alla fame.
Ci chiediamo meno male
che lo sapevano, che era previsto... “stupisce poi lo stupore” di
Passera ( ministro dello sviluppo ) che si chiede come sia
possibile... forse per queste ragioni:
E infatti vediamo cosa
porti l'aumento di pressione fiscale e la mancanza di una
politica decisa in termini di liberalizzazioni, nonché la
mancanza di sviluppo di un programma concreto e sostenibile per il
successivo calo delle tasse.
E che calo delle tasse...
!! Il governo annuncia che dalla lotta all'evasione sarà detratto
l'Irpef. Una parte di questi fondi, 10 miliardi di euro ( senza
contare gli aumenti della pressione fiscale ), saranno sottratti agli
sconti fiscali per poi restituirli sotto forma di sconto IRPEF. In
altre parole le tasse escono dalla porta e rientrano dalla finestra,
un bel gioco di prestigio non c'è che dire.
Ci chiediamo come
questo possa davvero dare fiducia agli investitori. Le carte sono
scoperte signori, la BCE sta emettendo moneta, la dà alle banche ed
esse poi acquistano debito visto che la BCE non può darla
direttamente agli stati per statuto. Per evitare l'inflazione serve
l'oro italiano che però ci serve per darlo in garanzia sul debito o
per emettere una moneta italiana stabile... Essenzialmente è
probabilmente questo il motivo per cui Draghi è alla BCE ossia per
usare l'oro italiano su cui la Germania da tempo ha messo gli occhi e
con esso comprare il debito italiano dalla Germania tramite il fondo
del MES e/o dell'ESFS, un pericolo di cui avevamo già parlato in
passato. Senza contare la penetrazione cinese nell'economia Europea a
cominciare dalle esportazioni, impianto di aziende cinesi, e acquisto
del debito dell'Eurozona che ovviamente non sarà a gratis...
Questo fa ridurre lo
Spread per mero effetto tecnico, che però è lì nuovamente a
risalire da un momento all'altro, con gli investitori pronti a
scappare a gambe levate dall'Eurozona a meno che appunto USA o Cina
intervengano nel debito Europeo. Ecco perché la volatilità in
Europa è estrema e molto altalenante, del resto e come il
sottoscritto denunciava già 3 anni fa fra altisonanti dichiarazione
in merito la solidità dell'euro, invero l'Eurozona è fragile e
piena di debiti.
Né la vendita del
patrimonio immobiliare Italiano, per quanto ci riguarda, risolve
niente di per sé. Prima di tutto perché dovrebbero esserci dei
compratori, potenzialmente ci sarebbero poichè c'è grande interesse nel mondo verso l'Italia, ma il mercato immobiliare, e non solo, Italiano è nettamente in
contrazione, poiché la gente non compra più case e le aziende
chiudono e con la fuga dei capitali e degli investimenti il crack
immobiliare è alle porte anche in Italia, tanto più se una massa
così grande di immobili viene immessa su un mercato in contrazione;
in seconda analisi non serve fare cassa senza risolvere gli squilibri
strutturali o i problemi torneranno con la differenza che per allora
non avremo più niente da vendere.
Del resto la gallina
dalle uova d'oro dell'emissione di moneta sta ingrassando le banche
piene di debiti e investimenti sbagliati e uccidendo la cittadinanza
in piena recessione. Perché ?
Perché quella che
dovrebbe essere un'azione transitoria per dare respiro e agire in
concreto sugli squilibri strutturali, sta diventando come
l'assuefazione ad una droga. Attenti che stiamo andando in
overdose....! Ci sono già i primi segnali: vedi Grecia e
Portogallo.
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